Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Ester 3


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1Dopo questi avvenimenti, il re Artaserse onorò grandemente Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo. Lo elevò in dignità e, fra tutti i suoi amici, lo faceva sedere al primo posto.2Tutti quelli che stavano al palazzo si prostravano davanti a lui, poiché il re aveva ordinato di fare così. Ma Mardocheo non si prostrava davanti a lui.3Allora quelli che stavano nel palazzo dissero a Mardocheo: «Mardocheo, perché non ascolti i comandi del re?».4Essi glielo dicevano giorno dopo giorno, ma egli non li ascoltava. Allora fecero presente ad Aman che Mardocheo trasgrediva gli ordini del re. Mardocheo inoltre aveva rivelato loro di essere un Giudeo.5Ma Aman, accortosi che Mardocheo non si prostrava davanti a lui, si indignò grandemente6e decise di sterminare tutti i Giudei che si trovavano sotto il dominio di Artaserse.
7Fece un editto nell’anno dodicesimo del regno di Artaserse; tirò a sorte il giorno e il mese, per sterminare in un solo giorno il popolo di Mardocheo. La sorte cadde sul quattordicesimo giorno del mese di Adar.8Allora disse al re Artaserse: «C’è un popolo disperso tra le nazioni in tutto il tuo regno, le cui leggi differiscono da quelle di tutte le altre nazioni; essi disobbediscono alle leggi del re e non è conveniente che il re glielo permetta.9Se piace al re, dia ordine di ucciderli, e io assegnerò al tesoro del re diecimila talenti d’argento».10Il re, preso il suo anello, lo dette in mano ad Aman, per mettere il sigillo sui decreti contro i Giudei.11Il re disse ad Aman: «Tieni pure il denaro, e tratta questo popolo come vuoi tu».12Nel tredicesimo giorno del primo mese furono chiamati gli scribi e, come aveva ordinato Aman, scrissero ai capi e ai governatori di ogni provincia, dall’India fino all’Etiopia, a centoventisette province, e ai capi delle nazioni, secondo la loro lingua, a nome del re Artaserse.13Le lettere furono mandate per mezzo di corrieri nel regno di Artaserse, perché in un solo giorno del dodicesimo mese, chiamato Adar, fosse sterminata la stirpe dei Giudei e si saccheggiassero i loro beni.
13]Questa è la copia della lettera:
«Il grande re Artaserse ai governatori delle centoventisette province, dall’India all’Etiopia, e ai funzionari loro subordinati scrive quanto segue:
13]Essendo io al comando di molte nazioni e avendo il dominio di tutto il mondo, non volendo abusare della grandezza del potere, ma volendo governare sempre con moderazione e con dolcezza, mi sono proposto di rendere quieta la vita dei sudditi e di assicurare un regno tranquillo e percorribile fino alle frontiere, per far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini.
13]Dopo aver chiesto ai miei consiglieri come si potesse attuare tutto questo, Aman, distinto presso di noi per prudenza, eccellente per inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del regno,13]ci ha avvertiti che in mezzo a tutte le razze che vi sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile il quale, vivendo con leggi diverse da quelle di ogni altra nazione, trascura sempre i decreti del re, così da compromettere la pace delle nazioni da noi consolidata.
13]Considerando dunque che questa nazione è l’unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano regime di leggi, e che, ostile ai nostri interessi, compie le peggiori malvagità e ostacola la stabilità del regno,13]abbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Aman, incaricato dei nostri affari pubblici e da noi trattato come un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate con la spada dei loro avversari, senz’alcuna pietà né perdono, il quattordici del dodicesimo mese dell’anno corrente, cioè Adar,13]cosicché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un solo giorno, ci assicurino definitivamente per l’avvenire un governo stabile e tranquillo».
14Le copie delle lettere furono pubblicate in ogni provincia e a tutte le nazioni fu ordinato di stare pronti per quel giorno.15L’applicazione fu sollecitata anche nella città di Susa e, mentre il re e Aman si davano a bere smodatamente, la città era costernata.

Note:

Est 3,1:Agaghita: Agag è un paese sconosciuto, il cui nome (quello di un re di Amalek vinto da Saul, 1Sam 15,7-9) può darsi che sia stato scelto per sottolineare l'opposizione tra Amàn e Mardocheo, beniaminita e figlio di Kis come Saul.

Est 3,2:né si prostrava: la prostrazione prescritta, gesto di deferenza ammesso in tutte le corti orientali e attestato dalla Bibbia (cf. 1Re 1,23; 2Re 4,37 , ecc.), non aveva in sé nulla che potesse offendere un giudeo. Più che una preoccupazione immediata di fedeltà a Dio e alla sua legge (come in Dn 1,8; Dn 3,12; Dn 6,14), alla base del rifiuto di Mardocheo sta la fierezza razziale, che la preghiera del testo greco interpreta in un senso religioso (Est 4,17d-o).

Est 3,7:il pur: parola babilonese che l'autore stesso interpreta. Di fatto Amàn ha già deciso lo sterminio. Alla sorte lascia soltanto la scelta del giorno favorevole. Il gr., completando l'ebr., aggiunge che Amàn stese un decreto nel dodicesimo anno del re, che gettò le sorti per distruggere la razza di Mardocheo e che la sorte cadde sul quattordicesimo giorno del mese di adar. - Può darsi che questo v sia un'aggiunta, introdotta contemporaneamente alla sezione riguardante la festa dei «Purim» (Est 9,24-26).

Est 3,8:Allora Amàn: Luciano parafrasa in questi termini: «Amàn, ingelosito e agitato nei suoi sentimenti, si fece tutto rosso e distolse gli occhi da lui. Poi, con cuore perverso, parlò male di Israele presso il re: C'è un popolo - disse - sparso per tutti i regni, popolo bellicoso e insubordinato, con leggi proprie. Ma delle tue leggi, o re, essi non fanno nessun conto, da gente malvagia quali sono conosciuti presso tutti i popoli. Violano i tuoi decreti per vanificare la tua gloria». - le leggi del re: queste rimostranze contro i giudei si ritrovano in molti scritti dell'epoca ellenistica (cf. Est 3,13d-e; Dn 1,8; Dn 3,8-12; Gdt 12,2; Esd 4,12s; Sap 2,14s e l'apocrifo 3 Maccabei).

Est 3,15:Qui la vet. lat. introduce una preghiera dei giudei, in cui vengono espressi sentimenti di penitenza per i peccati del popolo e appelli alla fedeltà di Dio.