Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Neemia 2


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Nel mese di Nisan dell’anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo diedi. Non ero mai stato triste davanti a lui.1 Or egli avvenne, che l'anno ventesimo del re Artaserse, nel mese di Nisan, essendo portato il vino dinanzi al re, io lo presi, e lo presentai al re; ma io era come languente davanti a lui.
2 Ma il re mi disse: «Perché hai l’aspetto triste? Eppure non sei malato; non può essere altro che un’afflizione del cuore». Allora io ebbi grande timore2 E il re mi disse: Per qual motivo la tua faccia è maninconiosa non vedendo, che tu abbi alcun male? questo non è senza motivo; ma tu covi in cuor tuo non so che di sinistro. E io ebbi paura grandissima:
3 e dissi al re: «Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non essere triste, quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?».3 E dissi al re: O re, sia eterno il tuo vivere: come vuoi tu, che la mia faccia non sia dolente, mentre la città, casa de' sepolcri de' padri miei, è deserta, e le sue porte consunte dal fuoco?
4 Il re mi disse: «Che cosa domandi?». Allora io pregai il Dio del cielo4 E il re mi disse: Che domandi? E io pregai il Dio del cielo,
5 e poi risposi al re: «Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla».5 E dissi al re: Se il re lo crede ben fatto, e se il tuo servo ha incontrato favore dinanzi a te, mandami nella Giudea alla città, dove posa il sepolcro del padre mio, e io la riedificherò.
6 Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: «Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?». Dunque la cosa non spiaceva al re, che mi lasciava andare, e io gli indicai la data.6 E il re, e la regina, che gli sedeva accanto, mi dissero: Quanto durerà il tuo viaggio, e quando ritornerai? E io fissai il tempo, e il re mostrò di esser contento: e mi diede licenza.
7 Poi dissi al re: «Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori dell’Oltrefiume, perché mi lascino passare fino ad arrivare in Giudea,7 Ma io dissi al re: Se al re così pare, mi dia lettere ai governatori del paese di là dal fiume, affinchè mi diano scorta, sino al mio arrivo nella Giudea:
8 e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi dia il legname per munire di travi le porte della cittadella del tempio, per le mura della città e la casa dove andrò ad abitare». Il re mi diede le lettere, perché la mano benefica del mio Dio era su di me.
8 E una lettera ad Asaph custode dei boschi reali, affinchè mi somministri del legname, ond'io possa formare le porte della torre del tempio, e le mura della città, e la casa, dov'io abiterò. E il re mi esaudì, perchè la mano aiutatrice del mio Dio era meco.
9 Giunsi presso i governatori dell’Oltrefiume e diedi loro le lettere del re. Il re aveva mandato con me una scorta di capi dell’esercito e di cavalieri.9 E io giunsi presso ai governatori del paese di là dal fiume, e diedi loro le lettere del re. Ma il re avea mandati meco dei capitani delle milizie, e de' cavalieri.
10 Ma lo vennero a sapere Sanballàt, il Coronita, e Tobia, lo schiavo ammonita, e furono molto contrariati per il fatto che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti.
10 E fu portata questa nuova a Sanaballath Horonita, e Tobia servo Ammonita: ed ebbero grandissimo dolore dell'arrivo di un uomo, che proccurava il bene de' figliuoli d'Israele.
11 Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni.11 E giunsi a Gerusalemme, e mi riposai per tre giorni.
12 Poi mi alzai di notte, io e pochi uomini che erano con me, senza parlare a nessuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e non avendo altro giumento oltre quello che io cavalcavo.12 E di notte tempo mi alzai io, e po chi altri con me, e non manifestai a veruno quel, che Dio mi aveva ispirato di fare in Gerusalemme; e non aveva meco altro giumento, che quello, ch'io cavalcava.
13 Uscii di notte per la porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, che erano diroccate, mentre le sue porte erano consumate dal fuoco.13 E uscii di notte per la porta della valle, e dinanzi alla fontana del dragone, e presso la porta stercoraria, e considerava le mura di Gerusalemme atterrate, e le sue porte consunte dalle fiamme.
14 Mi spinsi verso la porta della Fonte e la piscina del Re, ma non vi era posto per cui potesse passare il giumento che cavalcavo.14 E andai innanzi fino alla porta della fontana, e all'acquidotto del re; ma non v' era tanto di strada, per cui passasse il giumento, ch'io cavalcava.
15 Allora risalii di notte lungo il torrente, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, me ne ritornai.
15 Ed essendo ancor notte, salii pel torrente, e considerava le mura, e data volta indietro arrivai alla porta della valle, e tornai (a casa.)
16 I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla, né ai Giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né agli altri che si dovevano occupare del lavoro.16 Ma i magistrati non sapevano, dov'io fossi andato, né quel, ch'io mi facessi: e sino a quel punto io non mi era aperto di niente co' Giudei sia sacerdoti, sia magnati, e capi, né con alcuno di quelli, che erano destinati ai lavori.
17 Allora io dissi loro: «Voi vedete la miseria nella quale ci troviamo, poiché Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più insultati!».17 Quindi io dissi loro: Voi vedete in quale afflizione ci troviamo: Gerusalemme è deserta, e le sue porte consunte dal fuoco: venite, edifichiamo le mura di Gerusalemme, e non istiamo più in questa ignominia.
18 Narrai loro della mano del mio Dio, che era benefica su di me, e riferii anche le parole che il re mi aveva riferite. Quelli dissero: «Su, costruiamo!». E misero mano vigorosamente alla buona impresa.
18 E indicai loro come la mano aiutatrice di Dio era meco, e le parole dettemi dal re; e soggiunsi: Su via, mettiamoci a fabbricare. E quelli preser vigore a ben fare.
19 Ma quando Sanballàt, il Coronita, e Tobia, lo schiavo ammonita, e Ghesem, l’Arabo, seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: «Che state facendo? Volete forse ribellarvi al re?».19 Ma Sanaballath Horonita, e Tobia servo Ammonita, e Gosem Arabo, saputa la nuova, ci dileggiavano, e per ispregio dicevano: Che è quel, che voi fate? Vi ribellate forse contro del re?
20 Allora io risposi loro: «Il Dio del cielo ci darà successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire. Ma voi non avrete né parte né diritto né ricordo in Gerusalemme».20 Ma risposi a coloro, e dissi: Il Dio del cielo egli è, che ci aiuta, e noi siamo suoi servi, e anderemo avanti, e fabbricheremo: ma voi non avete comunanza, né diritto, né ricordanza in Gerusalemme.