Primo libro delle Cronache 21
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA RICCIOTTI |
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1 Satana insorse contro Israele e incitò Davide a censire Israele. | 1 - Satana si levò contro Israele ed eccitò Davide a fare il censimento d'Israele. |
2 Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto, così che io conosca il loro numero». | 2 Disse Davide a Joab e ai principi del popolo: «Andate a numerare Israele da Bersabee fino a Dan, e portatemene il numero, affinchè io lo sappia». |
3 Ioab disse a Davide: «Il Signore aumenti il suo popolo cento volte più di quello che è! Ma, o re, mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?». | 3 Joab rispose: «Il Signore accresca il suo popolo e lo centuplichi. Non sono, o re mio Signore, tutti servi tuoi? Perchè il mio Signore cerca questa cosa, che sarà imputata ad Israele come un peccato?». |
4 Ma l’ordine del re prevalse su Ioab. Questi partì e percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme. | 4 Ma l'ordine del re prevalse e Joab partì e fece il giro di tutto Israele e tornato a Gerusalemme, |
5 Ioab consegnò a Davide il totale del censimento del popolo: c’erano in tutto Israele un milione e centomila uomini in grado di maneggiare la spada; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini in grado di maneggiare la spada. | 5 diede a Davide il numero di tutti quelli che aveva numerato, e fu trovato che in tutto Israele vi erano un milione e centomila uomini atti alle armi e in Giuda v'erano quattrocentosettantamila combattenti. |
6 Fra costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l’ordine del re gli appariva un abominio. | 6 Non aveva poi contato Levi e Beniamino, poichè Joab aveva eseguito l'ordine del re di mala voglia. |
7 Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. | 7 Spiacque a Dio l'ordine dato e colpì Israele. |
8 Davide disse a Dio: «Ho peccato molto facendo una cosa simile. Ti prego, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza». | 8 Disse allora Davide a Dio: «Ho peccato assai nel far ciò; cancella, te ne prego, l'iniquità del tuo servo, poichè ho agito da stolto». |
9 Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: | 9 E il Signore disse a Gad, veggente di Davide: |
10 «Va’, riferisci a Davide: Così dice il Signore: “Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». | 10 «Va' e parla a Davide e digli: - Il Signore dice queste cose: "Lascio a te la scelta di una delle tre cose che tu vorrai. Scegli e io farò" -». |
11 Gad venne dunque da Davide e gli riferì: «Dice il Signore: “Scegli | 11 Venuto Gad da Davide, gli disse: «Così dice il Signore: - Eleggi ciò che tu vuoi: |
12 fra tre anni di carestia, tre mesi di fuga di fronte al tuo nemico, sotto l’incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della spada del Signore, con la peste che si diffonde sulla terra e l’angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio d’Israele”. Ora vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato». | 12 o la fame per tre anni, o per tre mesi andar fuggendo ai tuoi nemici, senza poterti sottrarre alla loro spada, oppure tre giorni la spada del Signore e la peste vada in giro per il paese e l'angelo del Signore faccia strage entro tutti i confini di Israele. - Ora dunque vedi ciò ch'io debbo rispondere a chi m'ha mandato». |
13 Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia. Ebbene, che io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini». | 13 Davide rispose a Gad: «Da ogni parte mi premono le angustie; ma è meglio cadere nelle mani del Signore, le cui misericordie sono infinite, che in quelle degli uomini». |
14 Così il Signore mandò la peste in Israele; caddero settantamila Israeliti. | 14 Il Signore mandò allora in Israele la peste e caddero settantamila persone d'Israele. |
15 Dio mandò un angelo a Gerusalemme per devastarla. Ma, nell’atto di devastare, il Signore guardò e si pentì di quel male. Egli disse all’angelo devastatore: «Ora basta! Ritira la mano». L’angelo del Signore stava ritto presso l’aia di Ornan il Gebuseo. | 15 Mandò anche un angelo in Gerusalemme per colpirla. Mentre la città era colpita, il Signore vide ed ebbe pietà della gravezza del male e comandò all'angelo sterminatore: «Basta: cessi ormai la tua mano». L'angelo del Signore se ne stava vicino all'aia di Ornan il Jebuseo. |
16 Davide, alzàti gli occhi, vide l’angelo del Signore ritto fra terra e cielo, con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. | 16 Davide, alzando gli occhi, vide l'angelo del Signore che stava tra cielo e terra, colla spada sguainata in mano e rivolto contro Gerusalemme. E caddero, tanto lui che gli anziani, vestiti di sacco, colla faccia contro terra, |
17 Davide disse a Dio: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; ma queste pecore che cosa hanno fatto? Signore, mio Dio, sì, la tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre, ma non colpisca il tuo popolo». | 17 e Davide disse a Dio: «Non sono io che ho comandato di fare il censimento del popolo? Io sono che ho peccato; che ho fatto il male. Questo gregge che cosa ha meritato? Signore mio Dio, rivolgasi, te ne scongiuro, la tua mano contro di me e contro la casa del padre mio, ma non sia colpito il tuo popolo». |
18 L’angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse a innalzare un altare al Signore nell’aia di Ornan il Gebuseo. | 18 L'angelo del Signore comandò a Gad di dire a Davide che ascendesse e che costruisse un altare al Signore Iddio nell'aia di Ornan il Jebuseo. |
19 Davide salì, secondo la parola che Gad aveva pronunciato nel nome del Signore. | 19 E Davide ascese secondo la parola che Gad gli aveva rivolto in nome del Signore. |
20 Ornan si volse e vide l’angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, | 20 Quando Ornan, alzando gli occhi vide l'angelo, egli e i quattro figli con lui si nascosero, poichè allora egli stava battendo sull'aia il grano. |
21 quando gli si avvicinò Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall’aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide. | 21 Mentre adunque Davide andava da Ornan, Ornan lo vide e gli mosse incontro dall'aia e lo adorò curvo a terra. |
22 Davide disse a Ornan: «Cedimi il terreno dell’aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello si allontani dal popolo». | 22 Davide gli disse: «Dammi il luogo della tua aia per edificarvi sopra un altare al Signore, in modo però che tu riceva il danaro che essa vale; e così il castigo si allontanerà dal popolo». |
23 Ornan disse a Davide: «Prenditelo; il re mio signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti do anche i giovenchi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l’offerta; tutto io ti offro». | 23 Ornan rispose a Davide: «Prendila e faccia il re mio signore quello che gli piace; anzi dò anche i buoi in olocausto e la tramoggia per la legna e il frumento per il sacrificio; tutto ti dò volentieri». |
24 Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che appartiene a te offrendo un olocausto gratuitamente». | 24 Ma il re Davide gli disse: «Niente affatto, ma io [ti] darò il denaro che vale; perchè io non devo togliere nulla da te e così offrire al Signore olocausti gratuiti». |
25 E così Davide diede a Ornan seicento sicli d’oro per il terreno. | 25 Davide diede quindi a Ornan seicento sicli d'oro di giusto peso |
26 Quindi Davide costruì in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull’altare dell’olocausto. | 26 e vi edificò un altare al Signore e offrì sacrifici e ostie pacifiche e invocò il Signore, il quale lo Esaùdì mandando fuoco dal cielo sull'altare dell'olocausto. |
27 Il Signore ordinò all’angelo e questi ripose la spada nel fodero. | 27 E comandò il Signore all'angelo di rinfoderare la spada. |
28 Allora, visto che il Signore l’aveva ascoltato sull’aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio. | 28 Tosto che Davide vide d'essere stato Esaùdito dal Signore sull'aia di Ornan il Jebuseo, vi immolò vittime. |
29 La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e l’altare dell’olocausto in quel tempo stavano sull’altura che era a Gàbaon; | 29 Ma il tabernacolo del Signore, costruito da Mosè nel deserto, e l'altare degli olocausti erano allora sull'altura di Gabaon. |
30 ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio, perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell’angelo del Signore. | 30 Davide non poteva andare davanti a questo altare per invocare Iddio, poichè al vedere la spada dell'angelo del Signore era stato colto da un timore troppo grande. |