Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Primo libro delle Cronache 21


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1Satana insorse contro Israele e incitò Davide a censire Israele.2Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto, così che io conosca il loro numero».3Ioab disse a Davide: «Il Signore aumenti il suo popolo cento volte più di quello che è! Ma, o re, mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?».4Ma l’ordine del re prevalse su Ioab. Questi partì e percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme.5Ioab consegnò a Davide il totale del censimento del popolo: c’erano in tutto Israele un milione e centomila uomini in grado di maneggiare la spada; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini in grado di maneggiare la spada.6Fra costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l’ordine del re gli appariva un abominio.
7Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele.8Davide disse a Dio: «Ho peccato molto facendo una cosa simile. Ti prego, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza».
9Il Signore disse a Gad, veggente di Davide:10«Va’, riferisci a Davide: Così dice il Signore: “Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”».11Gad venne dunque da Davide e gli riferì: «Dice il Signore: “Scegli12fra tre anni di carestia, tre mesi di fuga di fronte al tuo nemico, sotto l’incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della spada del Signore, con la peste che si diffonde sulla terra e l’angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio d’Israele”. Ora vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato».13Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia. Ebbene, che io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini».14Così il Signore mandò la peste in Israele; caddero settantamila Israeliti.15Dio mandò un angelo a Gerusalemme per devastarla. Ma, nell’atto di devastare, il Signore guardò e si pentì di quel male. Egli disse all’angelo devastatore: «Ora basta! Ritira la mano».
L’angelo del Signore stava ritto presso l’aia di Ornan il Gebuseo.
16Davide, alzàti gli occhi, vide l’angelo del Signore ritto fra terra e cielo, con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra.17Davide disse a Dio: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; ma queste pecore che cosa hanno fatto? Signore, mio Dio, sì, la tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre, ma non colpisca il tuo popolo».
18L’angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse a innalzare un altare al Signore nell’aia di Ornan il Gebuseo.19Davide salì, secondo la parola che Gad aveva pronunciato nel nome del Signore.20Ornan si volse e vide l’angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano,21quando gli si avvicinò Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall’aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide.22Davide disse a Ornan: «Cedimi il terreno dell’aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello si allontani dal popolo».23Ornan disse a Davide: «Prenditelo; il re mio signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti do anche i giovenchi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l’offerta; tutto io ti offro».24Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che appartiene a te offrendo un olocausto gratuitamente».25E così Davide diede a Ornan seicento sicli d’oro per il terreno.
26Quindi Davide costruì in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull’altare dell’olocausto.27Il Signore ordinò all’angelo e questi ripose la spada nel fodero.28Allora, visto che il Signore l’aveva ascoltato sull’aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio.29La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e l’altare dell’olocausto in quel tempo stavano sull’altura che era a Gàbaon;30ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio, perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell’angelo del Signore.

Note:

1Cr 21:Questo capitolo apre una sezione capitale del libro: l'organizzazione del culto e del clero in seno alla comunità davidica, la quale possiede le promesse messianiche dell'oracolo di Natan.

1Cr 21,1:Il cronista ha conservato il racconto in cui Davide appare peccatore (v 8) perché si chiude con l'erezione di un altare sul luogo dove si eleverà il tempio (cf. v 18+). - Attribuisce a Satana (cf. Gb 1,6+), secondo una teologia più evoluta, ciò che 2Sam riferiva alla «collera del Signore» come a causa prima.

1Cr 21,5:Cifre diverse in 2Sam 24 (cf. 1Cr 27,24). Levi è escluso dal censimento come in Nm 1.

1Cr 21,16:Questo v proprio del cronista suppone un modo nuovo di rappresentarsi gli angeli, assai vicino a quello di Dn 9,21 e di 2Mac 10,29 .

1Cr 21,18:L'episodio di 2Sam 24 diviene, per il cronista, un racconto della fondazione del tempio di Gerusalemme: l'altare eretto da Davide sarà quello del tempio (1Cr 22,1). Il cronista è il solo a porre esplicitamente il tempio di Salomone in rapporto diretto con l'aia di Ornan. Anche in Esd 3,1s , al ritorno dall'esilio, l'erezione dell'altare precederà la ricostruzione del tempio.

1Cr 21,29-30:Questi due vv spiegano, mediante l'intervento dell'angelo di Jahve, il trasferimento a Gerusalemme del culto di Gàbaon, dove (cf. già 1Cr 16,39-40) si trovava la «dimora» alla cui presenza veniva consultato Jahve (Es 29,42; Es 30,36; Es 33,7s).