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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 5


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest’uomo prode era lebbroso.1 Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo grande presso il suo signore, e onorato, perchè per mezzo di lui il Signore aveva salvata la Siria; ma quest'uomo valoroso e ricco era lebbroso.
2 Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn.2 Or avendo dei predoni, usciti dalla Siria, condotta prigioniera dalla terra d'Israele una piccola fanciulla che fu addetta al servizio della moglie di Naaman,
3 Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra».3 questa disse alla sua signora: « Oh! se il mio signore fosse stato dal profeta che è in Samaria, certamente egli l'avrebbe guarito dalla lebbra ».
4 Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così».4 Naaman andò a riferir la cosa al suo signore, dicendogli: « Così e così ha parlato una figlia della terra d'Israele ».
5 Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele». Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti.5 Il re di Siria gli disse: « Va pure, chè io manderò una lettera al re d'Israele ». Naaman partì prendendo seco dieci talenti d'argento, sei mila sicli d'oro, e dieci mute di abiti,
6 Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra».6 e portò al re d'Israele la lettera ov'era detto: « Quando riceverai questa lettera, sappi che ho mandato a te Naaman mio servo affinchè tu lo guarisca dalla sua lebbra ».
7 Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
7 Il re d'Israele, letta quella lettera, stracciò le sue vesti e disse: « Son forse Dio io, da poter far morire e vivere, ch'egli mi manda un uomo, affinchè io lo guarisca dalla sua lebbra? Considerate la cosa, e vedrete che egli cerca pretesti contro di me ».
8 Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele».8 Quando Eliseo, uomo di Dio, venne a sapere che il re d'Israele aveva stracciate le sue vesti, mandò a dirgli: « Perchè tu hai stracciate le tue vesti? Venga egli da me, e saprà che v'è un profeta in Israele ».
9 Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo.9 Naaman allora andò con i suoi cavalli e coi suoi carri, e si fermò alla porta della casa d'Eliseo.
10 Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».10 Ma Eliseo mandò un messo a dirgli: « Va a lavarti per sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana, e tu sarai mondato ».
11 Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”.11 Naaman se ne partì sdegnato e dicendo: « Credevo ch'egli uscisse verso di me, e, stando in piedi, invocasse il nome del Signore suo Dio, e colla mano toccasse il luogo della lebbra e mi guarisse!
12 Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.12 I fiumi di Damasco, l'Abana e il Farfar non son migliori di tutte le acque d'Israele, per lavarmi in esse ed esser mondato? » Or mentre egli, voltatosi, se ne andava sdegnato,
13 Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”».13 i suoi servi gli si accostarono e gli dissero: « Padre, se il profeta avesse chiesto una gran cosa, certamente avresti dovuto farla; e quanto più ora che ti ha detto: Lavati e sarai mondato? »
14 Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
14 Egli discese, e si lavò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne tornò come quella d'un piccolo fanciullo, e fu mondato.
15 Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo».15 Allora tornò con tutto il suo seguito dall'uomo di Dio, e, giunto che fu, si fermò davanti a lui, e disse: « Or so la verità, che non v'è altro Dio in tutta la terra, ma soltanto quello che è in Israele. Ora ti prego di accettare un dono dal tuo servo ».
16 Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.16 Ma Eliseo rispose: « Viva il Signore davanti al quale io sto! Non l'accetterò ». Nonostante le pressioni di Naaman, non volle in nessun modo accettare.
17 Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore.17 Naaman allora disse: « Come tu vuoi; ma almeno, te ne scongiuro, permetti a me tuo servo di prendere della terra, quanto ne portan due muli, perchè il tuo servo non offrirà più olocausti o vittime a dèi stranieri; ma soltanto al Signore.
18 Però il Signore perdoni il tuo servo per questa azione: quando il mio signore entra nel tempio di Rimmon per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e anche io mi prostro nel tempio di Rimmon, mentre egli si prostra nel tempio di Rimmon. Il Signore perdoni il tuo servo per questa azione».18 La sola cosa per la quale tu pregherai il Signore a favore del tuo servo, si è che quando il mio signore entrerà nel tempio di Remmon, per adorare, appoggiato sulla mia mano, se io adoro nel tempio di Remmon mentre vi adora lui, il Signore perdoni tal cosa a me tuo servo ».
19 Egli disse: «Va’ in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
19 Eliseo gli rispose: « Va in pace ». Egli adunque partì da lui nel miglior tempo della terra.
20 Giezi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore ha rinunciato a prendere dalla mano di questo arameo, Naamàn, ciò che egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui».20 Ma Giezi servo dell'uomo di Dio disse: « Il mio signore ha risparmiato questo Siro Naaman fino al punto di non accettare ciò che egli aveva portato. Viva il Signore! Gli correrò dietro, per ricevere da lui qualche cosa ».
21 Giezi inseguì Naamàn. Naamàn, vedendolo correre verso di sé, saltò giù dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?».21 Giezi andò dietro a Naaman, il quale, vedutolo corrergli dietro, saltò giù dal cocchio, gli andò incontro e disse: « Non va tutto bene? »
22 Quello rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: “Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Da’ loro un talento d’argento e due mute di abiti”».22 Giezi rispose: « Ottimamente; ma il mio padrone mi ha mandato da te a dirti: Son giunti or ora a me dal monte d'Efraim due giovani dei figli dei profeti: dà loro un talento d'argento e due mute di vesti ».
23 Naamàn disse: «È meglio che tu prenda due talenti», e insistette con lui. Chiuse due talenti d’argento in due sacchi insieme con due mute di abiti e li diede a due suoi servi, che li portarono davanti a Giezi.23 Naaman disse: « E' meglio che tu prenda due talenti ». Dopo averlo forzato a prenderli, legò i due talenti d'argento in due sacelli con le due muto di vesti, e li pose sulle spalle di due dei suoi servi che li portarono seguiti da Giezi,
24 Giunto alla collina, questi prese dalla loro mano il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò quegli uomini, che se ne andarono.24 il quale, giunta la sera, li prese dalle loro mani, e, ripostili nella sua casa, licenziò quegli uomini, che se ne andarono.
25 Poi egli andò a presentarsi al suo signore. Eliseo gli domandò: «Giezi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato da nessuna parte».25 Egli poi andò a presentarsi al suo padrone. Ma Eliseo disse: « Donde vieni, o Giezi? » Egli rispose: « Il tuo servo non è andato in nessun posto ».
26 Egli disse: «Non ero forse presente in spirito quando quell’uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave?26 E Eliseo a lui: « Il mio spirito non era forse presente quando quell'uomo ti venne incontro dal suo cocchio? Ed ora che hai ricevuto l'argento, e hai ricevute le vesti per comprare uliveti, vigne, pecore, buoi, servi e serve,
27 Ma la lebbra di Naamàn si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Uscì da lui lebbroso, bianco come la neve.27 s'attaccherà a te e alla tua discendenza in eterno anche la lebbra di Naaman ». Giezi partì da Eliseo con una lebbra simile alla neve.