Siracide 38
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BIBBIA CEI 1974 | LA SACRA BIBBIA |
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1 Onora il medico come si deve secondo il bisogno, anch'egli è stato creato dal Signore. | 1 Onora il medico per le sue prestazioni, perché il Signore ha creato anche lui; |
2 Dall'Altissimo viene la guarigione, anche dal re egli riceve doni. | 2 l'arte di guarire viene dall'Altissimo, e chi guarisce riceve doni pure dal re. |
3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta, egli è ammirato anche tra i grandi. | 3 La sua scienza fa camminare il medico a testa alta, egli riscuote ammirazione davanti ai grandi. |
4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra, l'uomo assennato non li disprezza. | 4 Il Signore ha creato le medicine dalla terra, l'uomo di senno non le detesta. |
5 L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno, per rendere evidente la potenza di lui? | 5 L'acqua non si addolcì con il legno, che rivelava così una sua peculiarità? |
6 Dio ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie. | 6 Il Signore ha dato la scienza agli uomini, perché fosse glorificato con questi poteri meravigliosi. |
7 Con esse il medico cura ed elimina il dolore e il farmacista prepara le miscele. | 7 Con essi il medico guarisce e vince la sofferenza e il farmacista fa la sua mistura. |
8 Non verranno meno le sue opere! Da lui proviene il benessere sulla terra. | 8 Ma non finiscono qui le opere del Signore che dà la pace sulla faccia della terra. |
9 Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà. | 9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare ciò, ma prega il Signore ed egli ti guarirà. |
10 Purìficati, lavati le mani; monda il cuore da ogni peccato. | 10 Ripudia l'errore, correggi l'opera delle tue mani, purifica il cuore da ogni peccato. |
11 Offri incenso e un memoriale di fior di farina e sacrifici pingui secondo le tue possibilità. | 11 Offri soave odore e un memoriale di fior di farina, offri pingui sacrifici secondo le tue possibilità. |
12 Fa' poi passare il medico - il Signore ha creato anche lui - non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno. | 12 E ricorri pure al medico; il Signore ha creato anche lui, non ti abbandoni, perché è necessario. |
13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani. | 13 C'è il momento in cui la guarigione è nelle loro mani. |
14 Anch'essi pregano il Signore perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita. | 14 Anch'essi pregano il Signore perché conceda loro di dare conforto e guarigione ai loro pazienti. |
15 Chi pecca contro il proprio creatore cada nelle mani del medico. | 15 Chi pecca davanti al suo Creatore cada nelle mani del medico. |
16 Figlio, versa lacrime sul morto, e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento; poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito e non trascurare la sua tomba. | 16 Figlio, versa lacrime sul morto e con sincero dolore intona il lamento; avvolgi il cadavere come è stabilito e non trascurare la sua sepoltura. |
17 Piangi amaramente e alza il tuo lamento, il lutto sia proporzionato alla sua dignità, un giorno o due, per prevenire le dicerie, quindi consòlati del tuo dolore. | 17 Sii amaro nel gemito e caldo nel lamento, celebra il lutto secondo la sua dignità, un giorno o due per evitare le maldicenze, ma poi consólati dopo il dolore. |
18 Difatti il dolore precede la morte, il dolore del cuore logora la forza. | 18 Dal dolore infatti esce la morte, e il dolore del cuore fiacca il vigore. |
19 In una disgrazia resta a lungo il dolore, una vita di miseria è dura al cuore. | 19 Il dolore resti solo nella disgrazia, ma poi una vita afflitta fa male al cuore. |
20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore; scaccialo pensando alla tua fine. | 20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore, lìberatene, ricordando la tua fine. |
21 Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno; al morto non gioverai e farai del male a te stesso. | 21 Ben sapendo che non c'è ritorno, il tuo dolore a lui non giova e a te nuoce. |
22 Ricòrdati della mia sorte che sarà anche la tua: "Ieri a me e oggi a te". | 22 Ricòrdati che la sua sorte sarà pure tua, ieri a me domani a te. |
23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo ricordo; consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito. | 23 Nel riposo del morto fa' riposare la sua memoria, consólati di lui, per la dipartita del suo spirito. |
24 La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di quiete; chi ha poca attività diventerà saggio. | 24 La sapienza dello scriba viene dal tempo speso nella riflessione, si diventa sapienti trascurando l'attività pratica. |
25 Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro e si vanta di brandire un pungolo? Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro e parla solo di vitelli? | 25 Come penserà alla sapienza chi tiene l'aratro? La sua preoccupazione è quella di un buon pungolo, conduce i buoi e pensa al loro lavoro, i suoi discorsi riguardano i figli delle vacche. |
26 Pone la sua mente a tracciare solchi, non dorme per dare il foraggio alle giovenche. | 26 Applica il suo cuore a far solchi, rimane insonne per il fieno delle giovenche. |
27 Così ogni artigiano e ogni artista che passa la notte come il giorno: quelli che incidono incisioni per sigilli e con pazienza cercano di variare l'intaglio; pongono mente a ritrarre bene il disegno e stanno svegli per terminare il lavoro. | 27 Così è per ogni artigiano e costruttore, sempre occupato, di giorno e di notte: chi esegue l'intaglio dei sigilli mette tanta pazienza nel cambiare le forme; applica il suo cuore per raffigurare le immagini, finirà la sua opera perdendo il sonno. |
28 Così il fabbro siede davanti all'incudine ed è intento ai lavori del ferro: la vampa del fuoco gli strugge le carni, e col calore del fornello deve lottare; il rumore del martello gli assorda gli orecchi, i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto, è tutto preoccupato per finire il suo lavoro, sta sveglio per rifinirlo alla perfezione. | 28 Così il fabbro, posto vicino all'incudine, è intento al lavoro del ferro. Il vapore del fuoco liquefà le sue carni, mentre egli si accanisce al caldo del camino. Il colpo del martello ribatte nel suo orecchio, i suoi occhi sono fissi sul modello; applicherà il suo cuore per finire le sue opere, sarà insonne per realizzare un ornamento perfetto. |
29 Così il vasaio seduto al suo lavoro gira con i piedi la ruota, è sempre in ansia per il suo lavoro; tutti i suoi gesti sono calcolati. | 29 Così il ceramista, seduto al suo lavoro, gira con i suoi piedi la ruota, si trova sempre preoccupato per la sua opera, perché tutto il suo lavoro è soggetto al calcolo. |
30 Con il braccio imprime una forma all'argilla, mentre con i piedi ne piega la resistenza; è preoccupato per una verniciatura perfetta, sta sveglio per pulire il fornello. | 30 Col suo braccio modella l'argilla e con i piedi ne rammollisce la durezza, applica il suo cuore per finire la lucidatura e perde il sonno per pulire il forno. |
31 Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani; ognuno è esperto nel proprio mestiere. | 31 Tutti costoro confidano nelle loro mani e ciascuno è abile nel suo mestiere. |
32 Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città; gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare. | 32 Senza di loro la città non può essere costruita, nessuno può abitarvi o circolarvi. |
33 Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo, nell'assemblea non hanno un posto speciale, non siedono sul seggio del giudice, non conoscono le disposizioni del giudizio. | 33 Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo, e nell'assemblea non emergono; sul seggio del giudice non siedono e la disposizione della legge non comprendono. |
34 Non fanno brillare né l'istruzione né il diritto, non compaiono tra gli autori di proverbi; ma sostengono le cose materiali, e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere. | 34 Non dimostrano né cultura né conoscenza della legge, e non sono perspicaci nei proverbi. Ma essi assicurano il funzionamento del mondo e nell'esercizio della loro arte c'è la loro preghiera. |