Giobbe 1
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BIBBIA CEI 1974 | VULGATA |
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1 C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. | 1 Vir erat in terra Hus, nomine Job : et erat vir ille simplex, et rectus, ac timens Deum, et recedens a malo. |
2 Gli erano nati sette figli e tre figlie; | 2 Natique sunt ei septem filii, et tres filiæ. |
3 possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente. | 3 Et fuit possessio ejus septem millia ovium, et tria millia camelorum, quingenta quoque juga boum, et quingentæ asinæ, ac familia multa nimis : eratque vir ille magnus inter omnes orientales. |
4 Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. | 4 Et ibant filii ejus, et faciebant convivium per domos, unusquisque in die suo. Et mittentes vocabant tres sorores suas, ut comederent et biberent cum eis. |
5 Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: "Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore". Così faceva Giobbe ogni volta. | 5 Cumque in orbem transissent dies convivii, mittebat ad eos Job, et sanctificabat illos : consurgensque diluculo, offerebat holocausta pro singulis. Dicebat enim : Ne forte peccaverint filii mei, et benedixerint Deo in cordibus suis. Sic faciebat Job cunctis diebus. |
6 Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anche satana andò in mezzo a loro. | 6 Quadam autem die, cum venissent filii Dei ut assisterent coram Domino, affuit inter eos etiam Satan. |
7 Il Signore chiese a satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Da un giro sulla terra, che ho percorsa". | 7 Cui dixit Dominus : Unde venis ? Qui respondens, ait : Circuivi terram, et perambulavi eam. |
8 Il Signore disse a satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male". | 8 Dixitque Dominus ad eum : Numquid considerasti servum meum Job, quod non sit ei similis in terra, homo simplex et rectus, ac timens Deum, et recedens a malo ? |
9 Satana rispose al Signore e disse: "Forse che Giobbe teme Dio per nulla? | 9 Cui respondens Satan, ait : Numquid Job frustra timet Deum ? |
10 Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. | 10 nonne tu vallasti eum, ac domum ejus, universamque substantiam per circuitum ; operibus manuum ejus benedixisti, et possessio ejus crevit in terra ? |
11 Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in faccia!". | 11 sed extende paululum manum tuam et tange cuncta quæ possidet, nisi in faciem benedixerit tibi. |
12 Il Signore disse a satana: "Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui". Satana si allontanò dal Signore. | 12 Dixit ergo Dominus ad Satan : Ecce universa quæ habet in manu tua sunt : tantum in eum ne extendas manum tuam. Egressusque est Satan a facie Domini. |
13 Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del fratello maggiore, | 13 Cum autem quadam die filii et filiæ ejus comederent et biberent vinum in domo fratris sui primogeniti, |
14 un messaggero venne da Giobbe e gli disse: "I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi, | 14 nuntius venit ad Job, qui diceret : Boves arabant, et asinæ pascebantur juxta eos : |
15 quando i Sabei sono piombati su di essi e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo". | 15 et irruerunt Sabæi, tuleruntque omnia, et pueros percusserunt gladio : et evasi ego solus, ut nuntiarem tibi. |
16 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo". | 16 Cumque adhuc ille loqueretur, venit alter, et dixit : Ignis Dei cecidit e cælo, et tactas oves puerosque consumpsit : et effugi ego solus, ut nuntiarem tibi. |
17 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I Caldei hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo". | 17 Sed et illo adhuc loquente, venit alius, et dixit : Chaldæi fecerunt tres turmas, et invaserunt camelos, et tulerunt eos, necnon et pueros percusserunt gladio : et ego fugi solus, ut nuntiarem tibi. |
18 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello maggiore, | 18 Adhuc loquebatur ille, et ecce alius intravit, et dixit : Filiis tuis et filiabus vescentibus et bibentibus vinum in domo fratris sui primogeniti, |
19 quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo". | 19 repente ventus vehemens irruit a regione deserti, et concussit quatuor angulos domus : quæ corruens oppressit liberos tuos, et mortui sunt : et effugi ego solus, ut nuntiarem tibi. |
20 Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò | 20 Tunc surrexit Job, et scidit vestimenta sua : et tonso capite corruens in terram, adoravit, |
21 e disse: "Nudo uscii dal seno di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!". | 21 et dixit : Nudus egressus sum de utero matris meæ, et nudus revertar illuc. Dominus dedit, Dominus abstulit ; sicut Domino placuit, ita factum est. Sit nomen Domini benedictum. |
22 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto. | 22 In omnibus his non peccavit Job labiis suis, neque stultum quid contra Deum locutus est. |