Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Jó 37


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Super hoc expavit cor meum,
et emotum est de loco suo.
1 Sopra questo spaventoe lo mio cuore, ed è mosso del suo luogo.
2 Audite auditionem in terrore vocis ejus,
et sonum de ore illius procedentem.
2 Udite quello che si dice nel terrore della boce sua, e lo suono della bocca sua procedente.
3 Subter omnes cælos ipse considerat,
et lumen illius super terminos terræ.
3 Sotto ogni cielo elli considera, e lo lume suo sopra li termini della terra.
4 Post eum rugiet sonitus ;
tonabit voce magnitudinis suæ :
et non investigabitur, cum audita fuerit vox ejus.
4 Dopo lui ruggirà lo suono, e tonerà colla voce della sua grandezza; e non s' investigherà, quando udita sarà la voce sua.
5 Tonabit Deus in voce sua mirabiliter,
qui facit magna et inscrutabilia ;
5 Tuonerà Iddio nella voce sua maravigliosamente, il quale fae le grandi cose e da non cercare.
6 qui præcipit nivi ut descendat in terram,
et hiemis pluviis, et imbri fortitudinis suæ ;
6 Il quale comanda alla neve, ch' ella scenda in terra, e alle piove del verno, e alli venti piovali della sua fortezza.
7 qui in manu omnium hominum signat,
ut noverint singuli opera sua.
7 Il quale segna nelle mani d'ogni uomo, acciò che ciascuno conosca li suoi lavorii.
8 Ingredietur bestia latibulum,
et in antro suo morabitur.
8 Vada la bestia nello buco suo, e nella spelonca sua si stia.
9 Ab interioribus egredietur tempestas,
et ab Arcturo frigus.
9 Dalle cose più dentro viene la tempesta; dalla parte settentrionale lo freddo.
10 Flante Deo, concrescit gelu,
et rursum latissimæ funduntur aquæ.
10 Soffiante Iddio, cresce lo freddo; e da capo le altissime acque sono sparte.
11 Frumentum desiderat nubes,
et nubes spargunt lumen suum.
11 Lo grano desidera li nuvoli, e li nuvoli spargono lo suo lume.
12 Quæ lustrant per circuitum,
quocumque eas voluntas gubernantis duxerit,
ad omne quod præceperit illis super faciem orbis terrarum :
12 Li quali risplendono intorno in ciascuna parte, dove la volontà dello governante mena loro, ad ogni cosa che comanderae a loro sopra la faccia del mondo delle terre;
13 sive in una tribu, sive in terra sua,
sive in quocumque loco misericordiæ suæ
eas jusserit inveniri.
13 ovvero in una schiatta, ovvero nella sua terra, ovvero in qualunque luogo della sua misericordia lui comanda ch' egli sieno trovati.
14 Ausculta hæc, Job :
sta, et considera mirabilia Dei.
14 Ascolta queste cose, Iob; sta, e considera le maraviglie di Dio.
15 Numquid scis quando præceperit Deus pluviis,
ut ostenderent lucem nubium ejus ?
15 Or sai tu, quando comanderà Iddio alle piove, ch' elle mostrino la luce delli suoi nuvoli?
16 Numquid nosti semitas nubium magnas,
et perfectas scientias ?
16 Or sai tu li gran sentieri delli nuvoli, e le perfette scienze?
17 Nonne vestimenta tua calida sunt,
cum perflata fuerit terra austro ?
17 E non sono li vestimenti tuoi caldi, quando percossa sarà la terra dallo austro? (cioè vento).
18 Tu forsitan cum eo fabricatus es cælos,
qui solidissimi quasi ære fusi sunt.
18 Forse che tu fabbricasti li cieli con lui, li quali sono sparti, sodi quasi come di bronzo?
19 Ostende nobis quid dicamus illi :
nos quippe involvimur tenebris.
19 Mostra a noi quello che noi diciamo a lui; in verità noi ci volgiamo nelle tenebre.
20 Quis narrabit ei quæ loquor ?
etiam si locutus fuerit homo, devorabitur.
20 Chi narrerà a lui quelle cose ch' io favello? e già se l' uomo favellerà, sarà divorato.
21 At nunc non vident lucem :
subito aër cogetur in nubes,
et ventus transiens fugabit eas.
21 Ma ora non vedono luce; sùbito l'aere sarà costretto in nuvoli, e lo vento trapassante scaccerà quelle.
22 Ab aquilone aurum venit,
et ad Deum formidolosa laudatio.
22 Dall' acquilone viene l'oro, e a Dio la paurosa lode.
23 Digne eum invenire non possumus :
magnus fortitudine, et judicio, et justitia :
et enarrari non potest.
23 Degnamente lui trovare non possiamo; grande è di forza e di giudicio e di giustizia, e narrare non si puote.
24 Ideo timebunt eum viri,
et non audebunt contemplari omnes qui sibi videntur esse sapientes.
24 Perciò temeranno lui gli uomini, e non ardiranno di contemplare tutti coloro che credono sè essere savii.