Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Jó 37


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VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Super hoc expavit cor meum,
et emotum est de loco suo.
1 Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2 Audite auditionem in terrore vocis ejus,
et sonum de ore illius procedentem.
2 Udite attentamente il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3 Subter omnes cælos ipse considerat,
et lumen illius super terminos terræ.
3 Egli lo diffonde per tutto il cielo
e la sua folgore giunge ai lembi della terra;
4 Post eum rugiet sonitus ;
tonabit voce magnitudinis suæ :
et non investigabitur, cum audita fuerit vox ejus.
4 dietro di essa ruggisce una voce,
egli tuona con la sua voce maestosa:
nulla può arrestare il lampo
appena si ode la sua voce.
5 Tonabit Deus in voce sua mirabiliter,
qui facit magna et inscrutabilia ;
5 Dio tuona mirabilmente con la sua voce,
opera meraviglie che non comprendiamo!
6 qui præcipit nivi ut descendat in terram,
et hiemis pluviis, et imbri fortitudinis suæ ;
6 Egli infatti dice alla neve: “Cadi sulla terra”
e alle piogge torrenziali: “Siate violente”.
7 qui in manu omnium hominum signat,
ut noverint singuli opera sua.
7 Nella mano di ogni uomo pone un sigillo,
perché tutti riconoscano la sua opera.
8 Ingredietur bestia latibulum,
et in antro suo morabitur.
8 Le belve si ritirano nei loro nascondigli
e si accovacciano nelle loro tane.
9 Ab interioribus egredietur tempestas,
et ab Arcturo frigus.
9 Dalla regione australe avanza l’uragano
e il gelo dal settentrione.
10 Flante Deo, concrescit gelu,
et rursum latissimæ funduntur aquæ.
10 Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e le distese d’acqua si congelano.
11 Frumentum desiderat nubes,
et nubes spargunt lumen suum.
11 Carica di umidità le nuvole
e le nubi ne diffondono le folgori.
12 Quæ lustrant per circuitum,
quocumque eas voluntas gubernantis duxerit,
ad omne quod præceperit illis super faciem orbis terrarum :
12 Egli le fa vagare dappertutto
secondo i suoi ordini,
perché eseguano quanto comanda loro
su tutta la faccia della terra.
13 sive in una tribu, sive in terra sua,
sive in quocumque loco misericordiæ suæ
eas jusserit inveniri.
13 Egli le manda o per castigo del mondo
o in segno di bontà.
14 Ausculta hæc, Job :
sta, et considera mirabilia Dei.
14 Porgi l’orecchio a questo, Giobbe,
férmati e considera le meraviglie di Dio.
15 Numquid scis quando præceperit Deus pluviis,
ut ostenderent lucem nubium ejus ?
15 Sai tu come Dio le governa
e come fa brillare il lampo dalle nubi?
16 Numquid nosti semitas nubium magnas,
et perfectas scientias ?
16 Conosci tu come le nuvole si muovono in aria?
Sono i prodigi di colui che ha una scienza perfetta.
17 Nonne vestimenta tua calida sunt,
cum perflata fuerit terra austro ?
17 Sai tu perché le tue vesti sono roventi,
quando la terra è in letargo sotto il soffio dello scirocco?
18 Tu forsitan cum eo fabricatus es cælos,
qui solidissimi quasi ære fusi sunt.
18 Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
19 Ostende nobis quid dicamus illi :
nos quippe involvimur tenebris.
19 Facci sapere che cosa possiamo dirgli!
Noi non siamo in grado di esprimerci perché avvolti nelle tenebre.
20 Quis narrabit ei quæ loquor ?
etiam si locutus fuerit homo, devorabitur.
20 Gli viene forse riferito se io parlo,
o, se uno parla, ne viene informato?
21 At nunc non vident lucem :
subito aër cogetur in nubes,
et ventus transiens fugabit eas.
21 All’improvviso la luce diventa invisibile,
oscurata dalle nubi:
poi soffia il vento e le spazza via.
22 Ab aquilone aurum venit,
et ad Deum formidolosa laudatio.
22 Dal settentrione giunge un aureo chiarore,
intorno a Dio è tremenda maestà.
23 Digne eum invenire non possumus :
magnus fortitudine, et judicio, et justitia :
et enarrari non potest.
23 L’Onnipotente noi non possiamo raggiungerlo,
sublime in potenza e rettitudine,
grande per giustizia: egli non opprime.
24 Ideo timebunt eum viri,
et non audebunt contemplari omnes qui sibi videntur esse sapientes.
24 Perciò lo temono tutti gli uomini,
ma egli non considera quelli che si credono sapienti!».