Scrutatio

Mercoledi, 1 maggio 2024 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Isaia 6


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NOVA VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 In anno, quo mortuus est rex Ozias, vidi Dominum edentem super soliumexcelsum et elevatum; et fimbriae eius replebant templum.1 - Nell'anno in cui morì il re Ozia, vidi il Signore assiso sopra un trono eccelso ed elevato, e ciò ch'era più in basso di lui, riempiva il tempio.
2 Seraphim stabantiuxta eum; sex alae uni et sex alae alteri: duabus velabat faciem suam et duabusvelabat pedes suos et duabus volabat.2 Sopra di esso stavano dei Serafini con sei ali ciascuno: con due si velavano il volto, con due si coprivano i piedi, e con due volavano.
3 Et clamabat alter ad alterum et dicebat:
“ Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus exercituum;
plena est omnis terra gloria eius ”.
3 E cantavano con voci alterne dicendo: «Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti, piena è tutta la terra della sua gloria».
4 Et commota sunt superliminaria cardinum a voce clamantis, et domus repleta estfumo.
4 E gli architravi tremavano sopra gli stipiti a quei cori di voci, e la casa si riempì di fumo.
5 Et dixi:
“ Vae mihi, quia perii!
Quia vir pollutus labiis ego sum
et in medio populi polluta labia habentis ego habito
et regem, Dominum exercituum, vidi oculis meis ”.
5 E dissi: «Ohimè, che non ho fatto sentire la mia voce! perchè sono un uomo dalle labbra immonde, e abito in mezzo ad un popolo dalle labbra immonde; eppure è il re, Signore degli eserciti, che hanno veduto gli occhi miei!».
6 Et volavit ad me unus de seraphim, et in manu eius calculus, quem forcipetulerat de altari,6 E volò a me uno dei Serafini, e teneva un carbone in mano, preso colle molle di sopra l'altare.
7 et tetigit os meum et dixit:
“ Ecce tetigit hoc labia tua,
et auferetur iniquitas tua,
et peccatum tuum mundabitur ”.
7 E toccò la mia bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, e sarà tolta la tua iniquità e purificato il tuo peccato».
8 Et audivi vocem Domini dicentis: “ Quem mittam? Et quis ibit nobis? ”. Etdixi: “ Ecce ego, mitte me ”.8 Allora udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò io? e chi andrà per noi?». E io dissi: «Eccomi, manda me».
9 Et dixit: “ Vade, et dices populo huic:
“Audientes audite et nolite intellegere,
et videntes videte et nolite cognoscere”.
9 E disse: «Va', e dirai a questo popolo: - Gli orecchi per udire li avete, ma non volete capire, avete gli occhi per vedere, ma non volete intendere. -
10 Pingue redde cor populi huius
et aures eius aggrava
et oculos eius excaeca,
ne forte videat oculis suis
et auribus suis audiat
et corde suo intellegat et convertatur
et sanetur ”.
10 Acceca il cuore a questo popolo e indura le sue orecchie e chiudigli gli occhi, affinchè non vegga co' suoi occhi, nè oda coi suoi orecchi, e non comprenda col suo cuore e si converta e lo risani».
11 Et dixi: “ Usquequo, Domine? ”. Et dixit:
“ Donec desolentur
civitates absque habitatore,
et domus sine homine,
et terra relinquatur deserta ”.
11 E io dissi: «E fino a quando, o Signore?». E disse: «Fino a tanto che le città restino nella desolazione, e le case, disabitate, e sia la terra lasciata in abbandono».
12 Et longe adducet Dominus homines,
et magna erit desolatio in medio terrae;
12 E il Signore allontanerà la gente, e crescerà l'abbandono di quella rimasta nel paese.
13 et adhuc in ea decimatio,
et rursus excisioni tradetur
sicut terebinthus et sicut quercus,
in quibus deiectis manebit aliquid stabile.
Semen sanctum erit id quod steterit in ea.
13 Vi sarà ancora, della sua popolazione, appena il decimo, ma tornerà a esser esposta all'ingiuria; come un terebinto e come una quercia che si erge spandendo i propri rami: il seme santo sarà quello che si ergerà sostegno in essa.