Isaia 41
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NOVA VULGATA | BIBBIA MARTINI |
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1 Taceant ante me insulae, et gentes renovent fortitudinem; accedant et tunc loquantur, simul ad iudicium propinquemus. | 1 Si tacciano le isole dinanzi a me, e le genti si riconfortino; si accostino, e allora parlino, andiamo insieme in giudizio. |
2 Quis suscitavit ab oriente eum, cuius gressum sequitur iustitia? Dabit in conspectu eius gentes et subiciet ei reges, quos reddet quasi pulverem gladius eius, sicut stipulam vento raptam arcus eius. | 2 Chi suscitò dall'oriente il giusto, e chiamollo perchè lo seguisse? Egli umiliò nel cospetto di lui le nazioni, e lo fé superiore ai regi, divenuti come polvere dinanzi alla sua spada, e come stoppia traportata dal vento dinanzi all'arco di lui. |
3 Persequetur eos, transibit in pace; semita sub pedibus eius non apparebit. | 3 Ei li incalzò, andò avanti senza disastro, orma non si vide de' piedi di lui. |
4 Quis operatus est et fecit, vocans generationes ab exordio? Ego Dominus, primus et cum novissimis ego sum. | 4 Chi tali cose operò, e condusse a fine? Chi fin da principio tutte ordinò le generazioni? Io il Signore, il primo, e l'ultimo son io. |
5 Viderunt insulae et timuerunt, extrema terrae obstupuerunt, appropinquaverunt et accesserunt. | 5 Le isole videro, e n'ebber timore: le più rimote genti rimasero stupefatte, e si ravvicinarono, e si unirono. |
6 Unusquisque proximo suo auxiliabitur et fratri suo dicet: “ Confortare ”. | 6 Ciascheduno spalleggerà il suo vicino, e al suo fratello dirà: Fatti animo. |
7 Confortabit faber aurificem, percutiens malleo eum, qui cudit, dicens de glutino: “ Bonum est ”; et roborat eum clavis, ut non moveatur. | 7 Il bronzista, che lavora al martello, faceva coraggio a quello, che lavorava allora senza incudine, dicendo: La saldatura è buona: e assicura con chiovi la statua, perchè non sia smossa. |
8 Tu autem, Israel, serve meus, Iacob, quem elegi, semen Abraham amici mei, | 8 Ma tu, o Israele, mio servo, tu Giacobbe eletto da me, stirpe di Abramo amico mio; |
9 quem apprehendi ab extremis terrae, et a longinquis eius vocavi te et dixi tibi: “ Servus meus es tu; elegi te et non abieci te ”. | 9 Tu, cui io trassi dagli estremi confini della terra, e dalla rimota patria di lui ti chiamai, e ti dissi: Servo mio se' tu, io ti ho eletto, e non ti ho rigettato. |
10 Ne timeas, quia ego tecum sum; ne declines, quia ego Deus tuus: confortabo te et auxiliabor tibi et sustentabo te dextera iustitiae meae. | 10 Non aver paura; perocché io son teco: non torcer di strada; perocché io sono il tuo Dio: ti ho fortificato, e ti ho aiutato, e la destra del giusto mio ti sostenne. |
11 Ecce confundentur et erubescent omnes, qui irascuntur adversum te; erunt quasi non sint et peribunt viri, qui contradicunt tibi. | 11 Ecco che saranno confusi, e svergognati quelli, che a te fanno guerra: saran come se non fossero, e periranno quei, che a te contraddicono. |
12 Quaeres eos et non invenies viros, qui rixantur tecum; erunt quasi non sint et veluti nihilum, viri bellantes adversum te. | 12 Cercherai di loro, e non li troverai questi uomini ribelli a te: saranno come se non fossero, e come distruzione gli uomini, che combattono contro di te; |
13 Quia ego Dominus Deus tuus apprehendens manum tuam dicensque tibi: “ Ne timeas; ego auxiliabor tibi. | 13 Perocché io sono il Signore Dio tuo, che te prendo per mano, e ti dico: Non temere, io sono tuo soccorso. |
14 Noli timere, vermis Iacob, homines ex Israel. Ego auxiliabor tibi ”, dicit Dominus et redemptor tuus, Sanctus Israel. | 14 Vermicciuolo come sei, non temere, o Giacobbe, né voi, o morti d'Israele: io son tuo aiuto, dice il Signore; e tuo Redentore è il Santo d'Israele. |
15 Ecce posui te quasi plaustrum triturans novum, habens rostra serrantia. Triturabis montes et comminues et colles quasi pulverem pones. | 15 Io ti farò diventare come un carro nuovo da tribbiare i grani, armato di denti di ferro: tu tribbierai, e pesterai i monti, e ridurrai in polvere le colline. |
16 Ventilabis eos, et ventus tollet eos, et turbo disperget eos; et tu exsultabis in Domino, in Sancto Israel laetaberis. | 16 Tu le scuoterai, e 'l vento le porterà, e il turbine le spergerà: e tu esulterai nel Signore, ti rallegrerai nel Santo d'Israele. |
17 Egeni et pauperes quaerunt aquas, et non sunt, lingua eorum siti aruit. Ego, Dominus, exaudiam eos, Deus Israel non derelinquam eos. | 17 I poveri, e i mendichi cercano acqua, e acqua non è: secca è per la sete la loro lingua: io Signore li esaudirò, io Dio d'Israele non li lascerò in abbandono. |
18 Aperiam in decalvatis collibus flumina et in medio vallium fontes; ponam desertum in stagna aquarum et terram aridam in rivos aquarum. | 18 Io scaturir farò ne' più alti colli de' fiumi, e delle sorgive in mezzo a' campi: il deserto cangerò in istagni di acque, e la secca terra disabitata cangerò in rivi di acque. |
19 Plantabo in deserto cedrum, acaciam et myrtum et lignum olivae; ponam in solitudine abietem, ulmum et cupressum simul, | 19 Nella solitudine farò venire il cedro, il setim, e il mirto, e la pianta di ulivo: e nel deserto porrò insieme l'abete, l'olmo, e il bussolo: |
20 ut videant et sciant et recogitent et intellegant pariter quia manus Domini fecit hoc, et Sanctus Israel creavit illud. | 20 Affinchè tutti insieme veggano, e sappiano, e ripensino, e intendano, che la mano del Signore ha fatta tal cosa, e il Santo d'Israele la ha creata. |
21 Proferte causam vestram, dicit Dominus; afferte, si quid firmum habetis, dixit Rex Iacob. | 21 Date fuora la vostra difesa, dice il Signore: proponete se qualche cosa avete di forte, dice il Re di Giacobbe. |
22 Accedant et nuntient nobis, quaecumque ventura sunt. Priora, quae fuerunt, nuntiate, ut ponamus cor nostrum et sciamus novissima eorum; et, quae ventura sunt, indicate nobis. | 22 Vengano, e annunzino a noi tutte le cose, che sono per avvenire: narrate le cose precedenti, che furon; e noi intenderemo, e sapremo quelle, che verran lor dietro; annunziate le cose future. |
23 Annuntiate, quae ventura sunt in futurum, ut sciamus quia dii estis vos; bene quoque aut male facite, ut inspiciamus et videamus simul. | 23 Annunziate le cose, che verranno in futuro, e conosceremo, che voi siete dii: fate eziandio del bene, o del male, se pur il potete: e parliamo, e discorriamola insieme. |
24 Ecce vos estis nihilum, et opus vestrum nihil valet; abominatio est, qui eligit vos. | 24 Ma voi siete dal nulla, e il vostro essere viene da ciò, che non è: abbominazione è colui, che a voi rendo culto. |
25 Suscitavi ab aquilone, et venit ab ortu solis; vocavi eum nomine; et conculcabit potentes quasi lutum et velut plastes calcans humum. | 25 Lo chiamai dal settentrione, e venne dall'oriente: egli invocò il nome mio, e calpestò i principi come fango, e come il vasaio pesta la molle terra. |
26 Quis annuntiavit ab exordio, ut sciamus, et a principio, ut dicamus: “ Iustum est ”? Non est neque annuntians neque praedicens neque audiens sermones vestros. | 26 Chi tali cose ha predette fin da principio, affinchè noi lo conosciamo: e sino da tempi antichi, affinchè diciamo: Sta per te la giustizia? Ma non è chi profetizzi, né chi predica, né v'ha chi vi senta parlare. |
27 Primus ad Sion: Ecce adsunt; et Ierusalem laeta nuntiantem do. | 27 Il primo dirà a Sionne: Ecco che quegli son qui: e darò a Gerusalemme un apportator di lieta novella. |
28 Et vidi, et nemo erat, ex istis nullus consiliator, ut, si eos interrogarem, responderent verbum. | 28 E osservai, e non era alcuno neppur tra questi, che fosse capace di consiglio, e interrogato rispondesse parola. |
29 Ecce omnes iniquitas, vana opera eorum; ventus et inane simulacra eorum. | 29 Tutti adunque sono iniqui, e vane sono le opere loro: e i lor simolacri son vento, e inanità |