Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 11


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BIBBIA MARTINILA SACRA BIBBIA
1 Siate miei imitatori, come io pur di Cristo.1 Fatevi miei imitatori come io lo sono di Cristo.
2 Vi do lode però, o fratelli, perchè in ogni cosa vi ricordate di me: e quali ve gli ho dati, ritenete i miei documenti.2 Vi lodo poi perché vi ricordate molto di me, e conservate le tradizioni come ve le ho trasmesse.
3 Or voglio, che voi sappiate, come capo di ogni uomo è Cristo: capo poi della donna è l'uomo: e capo di Cristo è Dio.3 Voglio però che sappiate che capo di ogni uomo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.
4 Ogni uomo, che ora, o profeta col capo coperto, fa disonore al suo capo.4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al suo capo.
5 E qualunque donna, che ori, o profetizzi a capo scoperto, fa disonore al suo capo: imperocché è lo stesso, che se fosse rasa.5 Così ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al suo capo, come se fosse rasa;
6 Conciossiachè se la donna non porta il velo, si tosi eziandio. Che se è indecente per la donna l'esser tosata, o rasa, veli la sua testa.6 che se una donna non si copre, si tagli pure i capelli; ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o essere rasa, allora si copra.
7 L'uomo poi non dee velar la sua testa: perché è immagine, e gloria di Dio, ma la donna è gloria dell'uomo.7 L'uomo non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio, mentre la donna è gloria dell'uomo.
8 Imperocché non è dalla donna l'uomo, ma dall'uomo la donna.8 Poiché non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo;
9 Conciossiachè non è stato creato l'uomo per la donna, ma la donna per l'uomo.9 né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.
10 Per questo dee la donna avere sopra il capo la potestà per riguardo degli Angeli.10 Per questo la donna deve portare un segno di dipendenza sul capo, a motivo degli angeli.
11 Per altro nè l'uomo senza la Donna, nè la donna senza l'uomo, secondo il Signore.11 Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna;
12 Imperocché siccome la donna dall'uomo, cosi l'uomo per mezzo della donna: tutto poi da Dio.12 se infatti la donna deriva dall'uomo, anche l'uomo ha vita dalla donna, e tutto proviene da Dio.
13 Siate giudici voi medesimi: è egli decente che la donna faccia orazione a Dio senza velo?13 Giudicatene voi stessi: è conveniente che una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto?
14 E non v' insegna la stessa natura, che è disonorevol per l'uomo il nudrire la chioma?14 E non ci insegna la natura stessa che è indecoroso per un uomo lasciarsi crescere i capelli,
15 Per la donna poi è onore il nudrire la chioma: imperocché i capelli le sono stati dati per velo?15 mentre è onorifico per una donna lasciarseli crescere? La chioma è data a lei a guisa di velo.
16 Che se taluno mostra di amar le contese: noi non abbiamo tale uso, né la Chiesa di Dio.16 Che se alcuno vuole contestare, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le chiese di Dio.
17 Di questo poi vi avverto: non per lodarvi, che vi radunate non con profitto, ma con iscapito.17 E mentre vi do questi ordini, non posso lodarvi, perché le vostre riunioni non sono per vostro vantaggio, ma per vostro danno.
18 Primamente adunque adunandovi voi nella Chiesa, sento esservi scissure tra di voi, e in parte lo credo.18 Sento innanzi tutto che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi; e in parte lo credo.
19 Imperocché fa di mestieri, che sianvi anche delle eresie, affinchè si palesino que', che tra voi sono di buona lega.19 E' necessario infatti che avvengano anche divisioni tra di voi, affinché si manifestino quelli che sono di virtù provata in mezzo a voi.
20 Quando adunque vi radunate insieme, non è già un mangiare la cena del Signore.20 Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è un mangiare la cena del Signore.
21 Imperocché ciascheduno anticipamente prende a mangiar la sua cena. E uno patisce la fame, un altro poi è ubbriaco.21 Infatti ciascuno, partecipando alla cena, mangia prima il proprio pasto, e così l'uno ha fame e l'altro è ubriaco.
22 Ma e non avete voi case per mangiare, e bere? Ovvero dispregiate la Chiesa di Dio, e fate arrossire quegli, che non han nulla? Che dirovvi? Vi loderò? In questo io non vi lodo.22 Non avete forse le vostre case per mangiare e bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e fare arrossire chi non ha niente? Che debbo dirvi? Devo lodarvi? In questo non vi lodo!
23 Imperocché io ho appreso dal Signore quello, che ho anche insegnato a voi, che il Signore Gesù in quella notte, in cui era tradito, prese il pane,23 Io ho ricevuto dal Signore quello che vi ho trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane
24 E rendute le grazie, lo spezzò, e disse: prendete, e mangiate: questo è il corpo mio, il quale sarà dato (a morte) per voi: fate questo in memoria di me.24 e, reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me".
25 Similmente anche il calice, dopo di aver cenato, dicendo: questo calice è il nuovo testamento nel sangue mio: fate questo tutte le volte, che lo berete, in memoria di me.25 Allo stesso modo, dopo avere cenato, prese anche il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, tutte le volte che ne berrete, in memoria di me".
26 Imperocché ogni volta, che mangerete questo pane, e berete questo calice: annuncerete la morte del Signore per fino a tanto che egli venga.26 Quindi tutte le volte che voi mangiate questo pane e bevete a questo calice, annunziate la morte del Signore, finché egli venga.
27 Per la qual cosa chiunque mangerà questo pane, o berà il calice del Signore indegnamente: sarà reo del corpo, e del sangue del Signore.27 Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore indegnamente, è reo del corpo e del sangue del Signore.
28 Provi perciò l'uomo se stesso: e cosi mangi di quel pane, e beva di quel calice.28 Ciascuno esamini se stesso e poi mangi il pane e beva il calice;
29 Imperocché chi mangia, e beve indegnamente, si mangia, e beve la condannazione: non distinguendo il corpo del Signore.29 perché chi mangia e beve senza discernere il corpo, mangia e beve la sua condanna.
30 Per questo molti tra voi sono infermi, e senza forze, e molti dormono.30 E' per questo che tra voi vi sono molti malati e infermi e un buon numero sono morti.
31 Imperocché se ci giudicassimo da noi stessi, non saremmo certamente giudicati.31 Che se ci esaminassimo noi stessi, non verremmo giudicati;
32 Ma quando siam giudicati, siamo gastigati dal Signore, affinché non siamo condannati con questo mondo.32 ma, messi sull'avviso dal Signore, veniamo corretti, per non essere poi condannati insieme al mondo.
33 Per la qual cosa, fratelli miei, allorché vi radunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.33 Quindi, o miei fratelli, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
34 Se uno ha fame, mangi a casa: onde non vi raduniate per essere condannati. Alle altre cose poi, tenuto che io sia, darò ordine.34 E se qualcuno ha fame, mangi a casa, onde non vi raduniate per vostra condanna. Quanto al resto darò disposizioni quando verrò.