Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 Imperocchè negli storti loro pensamenti vanno dicendo: Corto, e tedioso è il tempo di nostra vita, e non v'è riparo per l'uomo dopo il suo fine, e non v'ha chi sappiasi esser tornato dall'inferno:1 Dixerunt enim cogitantes apud se non recte:
“ Exiguum et cum taedio est tempus vitae nostrae,
et non est refrigerium in fine hominis,
et non est agnitus, qui sit reversus ab inferis.
2 Perocché noi siam nati dal nulla, e poscia saremo come se non fossimo stati giammai, perché il fiato delle nostre narici è un fumo: e la loquela è una scintilla veniente dal movimento del nostro cuore:2 Quia ex tempore nati sumus
et post hoc erimus, tamquam non fuerimus,
quoniam fumus flatus est in naribus nostris,
et sermo scintilla in motu cordis nostri;
3 Spenta la quale il corpo nostro sarà cenere, e lo spirito si dissiperà come un aere leggero, e la nostra vita passerà come la traccia di una nuvola, e si scioglierà come nebbia battuta dai raggi del sole, e dal calore di esso disciolta:3 qua exstincta, cinis fiet corpus nostrum,
et spiritus diffundetur tamquam mollis aer.
4 E il nome nostro sarà dimenticato col tempo, e nissuno avrà memoria delle opere nostre.4 Et nomen nostrum oblivioni tradetur per tempus,
et nemo memoriam habebit operum nostrorum;
et transibit vita nostra tamquam vestigium nubis,
et sicut nebula dissolvetur,
quae fugata est a radiis solis
et a calore illius aggravata.
5 Perocché il nostro tempo è un'ombra, che passa, e finiti che siamo non si torna da capo, si mette il sigillo, e nissuno non torna indietro.5 Umbrae enim transitus est tempus nostrum,
et non est reversio finis nostri,
quoniam consignata est, et nemo revertitur.
6 Su via adunque godiam de' beni presenti, e delle creature facciamo uso frettolosamente, giovani come siamo;6 Venite ergo, et fruamur bonis, quae sunt,
et utamur creatura tamquam in iuventute sollicite.
7 Empiamoci di prezioso vino, e di unguenti, e non si lasci fuggire il fiore della stagione.7 Vino pretioso et unguentis nos impleamus,
et non praetereat nos flos temporis verni;
8 Coroniamoci di rose prima che appassiscano, non siavi prato, per cui non passeggi la nostra cupidità.8 coronemus nos calycibus rosarum, antequam marcescant,
9 Nissuno sia di noi, che non partecipi de' nostri sollazzi; lascinsi in ogni luogo i segnali di nostra galloria; perocché questa è la nostra porzione, e la (nostra) sorte.9 nullum pratum exsors sit luxuriae nostrae;
ubique relinquamus signa laetitiae,
quoniam haec est pars nostra, et haec est sors.
10 Si opprima il giusto, che è povero, e non si abbia pietà della vedova, e non si abbia rispetto alla antica canizie dei vecchi.10 Opprimamus pauperem iustum
et non parcamus viduae
nec veterani revereamur canos multi temporis.
11 E il (nostro) potere sia nostra legge di giustizia; imperocché quello, che è senza forze si vede, che non è buono, a nulla.11 Sit autem fortitudo nostra lex iustitiae;
quod enim infirmum est, inutile invenitur.
12 Noi adunque mettiamo in mezzo il giusto, perché egli non è buono per noi, ed è contrario alle opere nostre, rinfaccia a noi i peccati contro la legge, e propala in nostro danno i mancamenti del nostro modo di vivere.12 Circumveniamus ergo iustum, quoniam inutilis est nobis
et contrarius est operibus nostris
et improperat nobis peccata legis
et diffamat in nos peccata disciplinae nostrae.
13 Si vanta di aver la scienza di Dio, e si da il nome di figliuolo di Dio.13 Promittit se scientiam Dei habere
et filium Dei se nominat.
14 Egli è diventato il censore dei nostri pensieri.14 Factus est nobis in accusationem cogitationum nostrarum;
gravis est nobis etiam ad videndum,
15 E penosa cosa per noi anche il vederlo, perché la vita di lui non è come quella degli altri, e diverse son le sue vie.15 quoniam dissimilis est aliis vita illius,
et immutatae sunt viae eius.
16 Siamo stati riputati da lui come gente da nulla, ed egli schiva le nostre costumanze come immondezze, e preferisce la fine de' giusti, e ai gloria di aver per padre Iddio.16 Tamquam scoria aestimati sumus ab illo,
et abstinet se a viis nostris tamquam ab immunditiis;
beata dicit novissima iustorum
et gloriatur patrem se habere Deum.
17 Vedasi adunque se le sue parole siano veraci, e proviamo quel, ch'abbia da essere di lui, e vedremo dov'egli anderà a finire.17 Videamus ergo, si sermones illius veri sint,
et tentemus, quae in exitu eius erunt:
18 Perocché se egli o vero figliuolo di Dio, questi il difenderà, e lo salverà dalle mani degli avversarj.18 si enim est verus filius Dei, suscipiet illum
et liberabit eum de manibus contrariorum.
19 Proviamolo colle contumelie, e co' tormenti per vedere la sua rassegnazione, e conoscere qual sia la sua pazienza.19 Contumelia et tormento interrogemus eum,
ut sciamus modestiam eius
et probemus patientiam illius;
20 Condanniamolo a morte sommamente obbrobriosa; perocché vi sarà chi avrà cura di lui giusta le sue parole.20 morte turpissima condemnemus eum:
erit enim ei visitatio ex sermonibus illius ”.
21 Così hanno pensato, e son caduti in errore; perocché la loro malizia gli ha accecati.21 Haec cogitaverunt et erraverunt;
excaecavit enim illos malitia eorum,
22 E non intesero i misteri di Dio, e non isperarono ricompensa della giustizia, e non fecero stima dell'onore serbato alle anime sante.22 et nescierunt sacramenta Dei
neque mercedem speraverunt sanctitatis
nec iudicaverunt honorem animarum immaculatarum.
23 Imperocché Dio creò l'uomo per la incorruzione, e lo fece a sua immagine, e somiglianza.23 Quoniam Deus creavit hominem in incorruptibilitate
et imaginem similitudinis suae fecit illum;
24 Ma per l'invidia del diavolo entrò nel mondo la morte.24 invidia autem Diaboli mors introivit in orbem terrarum;
experiuntur autem illam, qui sunt ex parte illius.
25 E lui imitano quelli, che a lui appartengono.