Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Sapienza 19


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BIBBIA MARTINILA SACRA BIBBIA
1 MA sopra gli empj l'ira si stette senza misericordia insino al fine. Perocché egli di lor prevedeva anche il futuro:1 Sugli empi stette sino alla fine una collera priva di misericordia; perché sapeva di loro anche ciò che avrebbero fatto,
2 Come dopo di aver permesso a quelli di andarsene, e di averli licenziati con molta premura, ripentitisi gli avrebbono inseguiti.2 che essi, dopo aver loro permesso di andarsene e di averli spediti in fretta, mutato pensiero, li avrebbero inseguiti.
3 Quindi essendo tuttora involti nel lutto, e spargendo lagrime sui monumenti dei morti, si appigliarono ad un altro stolto consiglio, e quelli, che avean cacciati via colle suppliche, li perseguitarono come fuggitivi:3 Difatti, mentre erano ancora in lutto, e si lamentavano sulle tombe dei morti, li sconvolse un altro folle ragionamento: coloro che supplicando avevano scacciato, proprio quelli inseguirono come fuggitivi.
4 Ora a tal fine li conduceva una meritata necessità; la memoria delle passate cose perderono, affinché il nuovo gastigo supplisse a quel, che mancava a' loro tormenti:4 Li ha trascinati a questo estremo un giusto destino che gettò l'oblio sulle cose che erano accadute, perché colmassero il castigo che ancora mancava ai loro tormenti,
5 E miracoloso passaggio avesse il tuo popolo: quelli poi nuovo genere di morte provassero;5 e mentre il tuo popolo intraprendeva un viaggio straordinario, quelli trovassero una morte inaudita.
6 Imperocché tutte le creature ciascuna nel suo genere servendo a' tuoi comandi prendevan nuova forma, affinchè i tuoi servi si conservassero illesi.6 Tutta la creazione nel suo genere, si rimodellava di nuovo come prima, servendo ai tuoi ordini, perché i tuoi figli fossero custoditi illesi.
7 Cosi la nuvola faceva ombra ai loro alloggiamenti, e dove prima era l'acqua, comparve asciutta terra, e strada senza intoppo pel mare Rosso, e nell'abisso profondo una verdeggiante campagna;7 La nube copriva d'ombra l'accampamento, dove prima era l'acqua, apparve la terra asciutta, dal Mar Rosso una via libera e dai flutti impetuosi una pianura verdeggiante.
8 A traverso della quale passò tutto il popolo protetto dalla tua mano, spettatore de' miracoli, e de' prodigi fatti da te.8 Per essa passò tutto il popolo, i protetti dalla tua mano, spettatori di meravigliosi prodigi.
9 Onde a guisa di ben pasciuti puledri, e a guisa di agnelletti esultarono, le tue glorie cantando, o Signore, che li salvasti.9 Furono condotti al pascolo come puledri e come agnelli saltarono qua e là lodando te, Signore, loro liberatore.
10 Conciossiachè si ricordavano ancora di quello, che era avvenuto là, dove forestieri abitavano, come in luogo de' parti degli animali la terra produsse delle mosche, e in luogo di pesci scaturì dal fiume una turba di ranocchi.10 Ricordavano ancora le cose accadute in esilio, come la terra, invece di diversi generi di animali, produsse mosche, e il fiume, invece di animali acquatici, vomitò una moltitudine di rane.
11 Vider dipoi una nuova razza di uccelli, allorché mossi da concupiscienza, chiesero cibi da banchettare.11 Più tardi videro anche un nuovo genere di uccelli, quando, spinti dal desiderio, chiesero cibi delicati;
12 Conciossiachè a consolare le loro brame volò dal mare la quaglia: ma sopra de' peccatori cadde il gastigo, non senza quegli indizi, che erano stati dati una volta (cioè) la furia de' fulmini: perocché con giustizia eran puniti secondo la loro malvagità.12 poiché per soddisfarli si presentarono per loro dal mare le quaglie.
13 Perocché la loro inospitalità fu più detestabile: gli uni non detter ricetto ad ospiti non conosciuti; gli altri poi riducevano in ischiavitù ospiti benemeriti.13 Sui peccatori invece vennero i castighi, non senza essere stati prima provati dalla violenza dei fulmini; essi soffrivano giustamente per la loro propria malvagità: coltivarono infatti l'odio più feroce per il forestiero.
14 Né questo solo, ma anche quest'altro riflesso faceva per quelli, ch'ei ricevevano gli stranieri di mala voglia,14 Veramente quelli rifiutarono accoglienza a sconosciuti al loro arrivo, ma questi avevano reso schiavi degli ospiti benèfici.
15 Ma questi con atroci strapazzi affliggevan coloro, che aveano accolti con allegrezza, e che viveano con essi, sotto le medesime leggi.15 Non solo, ma se ci sarà qualche clemenza, sarà per quelli che accoglievano ostilmente soltanto gli stranieri.
16 Per la qual cosa furon puniti colla cecità: come già quelli davanti alla porta del giusto, quando in repentine tenebre involti andava ciascun di loro cercando l'ingresso della sua casa.16 Ma questi, dopo aver accolto gli Ebrei con festeggiamenti e averli già fatti partecipi dei loro stessi diritti, li maltrattarono condannandoli a duri lavori.
17 Conciossiachè allora quando gli elementi cangiano tra lor le funzioni, egli avviene come in un salterò, che diversifica i suoi concerti, abbenchè ogni corda il proprio suono ritenga, come può col solo vedere riconoscersi sicuramente;17 Furono colpiti da cecità come quelli alla porta del giusto, quando, avvolti da fitte tenebre, ognuno cercava l'ingresso della propria porta.
18 Imperocché le terrestri cose in acquatiche si cambiavano, e quelle fatte per nuotare, alla terra facevan passaggio.18 Gli elementi si armonizzavano tra di loro, come le note in un'arpa mutano il nome del suono, conservando sempre la tonalità, come si può pienamente comprendere dalla considerazione delle cose accadute:
19 Il fuoco sopra la sua condizione ritenea sua forza nell'acqua, e l'acqua si scordava della virtù naturale di spegnere.19 difatti, animali terrestri si mutavano in acquatici, animali marini passavano sulla terra,
20 Per lo contrario le fiamme non danneggiarono i corpi delle fragili bestie, che dentro vi camminavano, né liquefacevano quell'ottimo cibo, che facilmente si struggea come il ghiaccio: Conciossiachè tu in tutti i modi esaltasti il tuo popolo, e lo onorasti, e non isdegnasti di assisterlo in ogni tempo, e in ogni luogo.20 il fuoco nell'acqua aumentava la propria potenza e l'acqua dimenticava la sua natura di spegnere;
21 al contrario le fiamme non consumavano le carni di gracili animali che vi passeggiavano dentro, né scioglievano un cibo celeste, simile alla brina, facile a fondersi.
22 In tutto, Signore, hai reso grande il tuo popolo e lo hai glorificato e non l'hai trascurato, assistendolo in ogni tempo e in ogni luogo.