1 L'anno cento sessanta Alessandro figliuolo di Antioco soprannominato l'illustre andò ad occupar Tolemaide,e vi fù accolto, e ivi cominciò a regnare. | 1 L'anno centosessanta, Alessandro, figlio di Antioco, soprannominato l'illustre, andò ad occupar Tolemaide, e vi fu ben accolto e vi cominciò a regnare, |
2 La qual cosa avendo udito il re Demetrio raunó un grande esercito, e si avanzò per venir con lui a battaglia. | 2 il re Demetrio, saputa la cosa, radunò numerosissimo esercito, e s'avanzò contro di lui per combatterlo. |
3 E Demetrio scrisse a Gionata con espressioni di affetto, e dandogli molte lodi. | 3 In quella circostanza Demetrio mandò a Gionata lettere con parole di amicizia, da accrescerne la dignità. |
4 Perocchè egli diceva: Facciasi tosto pace con lui prima, che egli la faccia con Alessandro in nostro danno: | 4 « Affrettiamoci — diceva — a far pace con lui, prima che egli la faccia con Alessandro contro di noi. |
5 Perocchè egli si ricorderà del male, che abbiam fallo a lui e al suo fratello e alla sua nazione. | 5 Certo si ricorderà dei mali che abbiamo fatti a lui, al suo fratello e alla sua nazione ». |
6 E gli dava autorità di metter insieme un esercito, e di fabbricare armi, e lo faceva suo confederato, e comandava, che gli fosser rimessi gli ostaggi, che erano nella cittadella. | 6 E lo autorizzava a mettere insieme un esercito e a fabbricare armi, lo faceva suo confederato, e comandava che gli fossero consegnati gli ostaggi che erano nella cittadella. |
7 E Gionata andò a Gerusalemme, e lesse la lettera alla presenza di tutto il popolo e di quelli che eran nella cittadella. | 7 E Gionata andò a Gerusalemme, e lesse le lettere alla presenza di tutto il popolo e di quelli che erano nella cittadella. |
8 E questi si intimorirono grandemente insentendo, come il re gli dava potestà di metter insieme un esercito. | 8 E questi ne ebbero grande paura, quando sentirono che il re gli dava il potere di mettere insieme un esercito. |
9 E furon rimessi gli ostaggi a Gionata, ed ei li rendette ai lor genitori: | 9 E gli ostaggi furon consegnati a Gionata, il quale li rese ai loro parenti. |
10 E Gionata fissò la sua abitazione in Gerusalemme, e cominciò a rifabbricare e ristorar la città: | 10 E Gionata fissò la sua dimora in Gerusalemme, e cominciò a rifabbricare e a restaurare la città. |
11 E disse a quelli, che soprintendevano ai lavori, che facessero una muraglia di pietra quadra attorno al monte di Sion per fortificarlo; e così fecero. | 11 E ordinò agli operai di fare una muraglia di pietre quadrate intorno al monte Sion, per fortificarlo, e così fu fatto. |
12 Ma gli stranieri, che stavano nelle fortezze fabbricate da Bacchide si fuggirono: | 12 Allora gli stranieri che stavano nelle fortezze fabbricate da Bacchide fuggirono, |
13 E abbandonati i loro posti se n'andò ciascheduno al suo paese: | 13 e, abbandonati i loro posti, se ne andarono, ciascuno al suo paese. |
14 Solamente in Bethsura rimasero alcuni di quelli che aveano abbandonata la legge e i precetti di Dio; essendo colà il loro rifugio. | 14 Alcuni solamente di quelli che avevano abbandonata la legge e i precetti di Dio restarono in Betsura, che era diventata il loro rifugio. |
15 Ma il re Alessandro avendo sapute le promesse fatte a Gionala da Demetrio, ed essendogli state raccontate le battaglie e le azioni gloriose di lui e de' suoi fratelli, e in quanti travagli si erano trovati, | 15 E il re Alessandro, avendo sapute le promesse che Demetrio aveva fatte a Gionata e avendo sentito raccontare le battaglie, le prodezze di lui e dei suoi fratelli, e gli affanni in cui s'erari trovati, |
16 Disse: Si può egli trovare uomo simile a questo? Or noi facciamcelo amico e confederato. | 16 disse: « Potremo trovare un uomo simile a questo? Facciamocelo dunque amico e confederato ». |
17 E scrisse, e mandò a lui una lettera di questo tenore: | 17 E scrisse e mandò a lui una lettera in cui gli diceva queste parole: |
18 Il re Alessandro al fratello Gionata, salute. | 18 « Il re Alessandro al fratello Gionata, salute. |
19 Abbiamo saputo, che tu se' un uomo di valore, e degno della nostra amicizia. | 19 Abbiamo sentito parlare di te, e dire che sei un uomo di gran valore e degno d'essere nostro amico. |
20 Ora noi li facciamo oggi sommo Sacerdote di tua nazione, e vogliamo, che tu abbi il titolo di Amico del re, e sii unito di interessi con noi, e serbi a noi amicizia. E mandogli la veste di porpora e la corona di oro. | 20 Or dunque noi ti costituiamo sommo sacerdote della tua nazione, e vogliamo che tu abbia il titolo di amico del re — e gli mandò la porpora e la corona d'oro — e prenda parte con noi ai nostri affari, e ci conservi l'amicizia ». |
21 E Gionata si vestì della stola santa l'anno cento sessanta il settimo mese nel di solenne de' Tabernacoli, e raunò l'esercito, e fece fabbricare gran quantità di armi. | 21 E Gionata si vestì della stola santa, l'anno centosessanta, il settimo mese, nella festa dei Tabernacoli; e radunò l'esercito, e fece fabbricare gran quantità di armi. |
22 Delle quali cose informato Demetrio se ne afflisse moltissimo, e disse: | 22 Sapute queste cose, Demetrio ne restò moltissimo afflitto, e disse: |
23 Che abbiam noi fatto? Alessandro ci ha prevenuti in aequistarsi l'amicizia dei Giudei per fortificarsi. | 23 Che abbiam fatto? Alessandro ci ha prevenuti nell'acquistarsi l'amicizia dei Giudei, per rendersi più forte. |
24 Scriverò io pure ad essi, pregandoli, e offerendo lora dignità e doni, affinché sieno in mio aiuto. | 24 Scriverò anch'io ad essi con parole di scongiuro, di dignità, di doni, perchè vengano con me ad aiutarmi ». |
25 E scrisse loro in questi termini: Il re Demetrio alla nazione de' Giudei, salute: | 25 E scrisse loro in questi termini: « Il re Demetrio alla nazione dei Giudei, salute. |
26 Abbiam sentito come voi avete mantenuta l'alleanza, e siete stati costanti nella nostra amicizia, e non vi siete collegati coi nostri nemici, e ne abbiamo avuto piacere. | 26 Abbiamo sentito che avete mantenuta l'alleanza fatta con noi, che siete rimasti nella nostra amicizia, che non vi siete uniti coi nostri nemici, e ne abbiamo avuto piacere. |
27 Perseverate adunque in serbare la fede a noi, e vi renderemo mercede di quel che avete fatto in pro nostro. | 27 Or dunque continuate a restarci fedeli, e vi ricompenseremo, con benefizi, di quel che avete fatto per noi. |
28 E vi condoneremo molte gravezze, e vi concederemo delle grazie. | 28 Vi libereremo da molte gravezze e vi concederemo dei favori. |
29 E fin d'adesso io assolvo voi e tutti Giudei da' tributi, e vi rimetto il prezzo del sale, le corone e la terza parte del seme: | 29 Fin da ora esento voi e tutti i Giudei dai tributi, vi condono il prezzo del sale, vi rimetto le corone e la terza parte del seme; |
30 E la metà de' frutti delle piante, che mi appartiene, la rilascio a voi da questo di in poi, onde non si esiga più dalla terra di Giuda, né dalle tre città unite ad essa nella Samaria e nella Galilea da questi oggi per tutto il tempo avvenire: | 30 e la metà dei frutti delle piante, che è di mia parte, la rilascio a voi per l'avvenire, fin da questo giorno, in modo che non si esiga più dalla terra di Giuda e dalle tre città a lei unite nella Samaria e dalla Galilea, da questo giorno per tutto il tempo avvenire. |
31 E Gerusalemme sia santa e libera col suo territorio, e sue sieno le decime e i tributi. | 31 E Gerusalemme sia santa, e libera col suo territorio, e siano sue le decime e i tributi. |
32 Rimetto eziandio nelle vostre mani la cittadella, che è in Gerusalemme, e la consegno al sommo Sacerdote, affinché deputi chi a lui piacerà a custodirla. | 32 Rimetto pure nelle vostre mani la cittadella che è in Gerusalemme, e la consegno al sommo sacerdote, affinchè vi metta a costodirla uomini da lui scelti. |
33 E a tutti i Giudei menati schiavi dalla terra di Giuda in qualunque parte del mio regno si trovino, rendo gratuitamente la libertà, esentandogli tutti da' tributi anche dei loro bestiami. | 33 E a tutti i Giudei menati schiavi dalla terra di Giuda, in qualunque parte si trovino del mio regno, rendo la libertà gratuitamente, esentandoli tutti dai tributi, anche dei loro bestiami. |
34 E tutti i giorni solenni e i sabati e i noviluni e le feste comandate e i tre giorni prima di un dì solenne e i tre dì seguenti sieno giorni di immunità e di libertà per tutti i Giudei, che sono nel mio regno. | 34 E tutte le solennità, e i sabati, e i noviluni, e i giorni di precetto, e i tre giorni che precedono e i tre giorni che seguono una festa solenne, siano giorni d'immunità e di franchigia per tutti i Giudei che sono nel mio regno. |
35 E nissuno potrà agire contro di essi, o chiamargli in giudizio per qualsisia ragione; | 35 Allora nessuno potrà agire contro di essi, o chiamarli in giudizio, per qualsiasi causa. |
36 E sieno arrolati nell'esercito del re fino a trenta mila Giudei, e saranno trattati, come lo sono le milizie del re, e da essi se ne sceglierà un numero, che staranno nelle fortezze del gran re: | 36 E saranno arruolati nell'esercito del re fino a trenta mila Giudei, e sarà dato loro il soldo, come si deve dare a tutti gli eserciti del re, e da essi si sceglieranno alcuni che staranno nelle fortezze del gran re. |
37 E tra questi si prenderanno delle persone, alle quali affidare i negozii del regno, che esigono gran fedeltà. E i loro capi sieno della loro nazione, e osservino le loro leggi, come il re ha ordinato pel paese di Giuda. | 37 E tra questi si prenderanno delle persone da mettersi alla direzione degli affari del regno che esigono fedeltà. E i capi sian dei loro, e vivano secondo le loro leggi, come il re ha ordinato nella terra di Giuda. |
38 E le tre città della provincia di Samaria incorporate nella Giudea, sieno riputate della Giudea, onde abbiano un solo capo, e da altri non dependano fuori che dal sommo Sacerdote. | 38 E le tre città della provincia di Samaria annesse alla Giudea, sian contate come della Giudea, in modo che abbiano un sol capo, e non obbediscano ad altra autorità che quella del sommo sacerdote. |
39 Tolemaide col suo territorio io l'ho donata al santuario, che è in Gerusalemme, per lo mantenimento del santuario. | 39 Dono Tolemaide col suo territorio al santuario che è in Gerusalemme, pel mantenimento del santuario. |
40 E fo dono di quindici mila sicli d'argento per ciaschedun anno sopra i diritti reali, che a me spettano: | 40 Ed ogni anno dò quindici mila sicli d'argento sopra i diritti reali che mi appartengono. |
41 E tutto quello, che è restato indietro, e non è stato pagato da' (miei) amministratori negli anni passati, si dia da qui in poi per le riparazioni della casa (del Signore). | 41 E tutto quello che è restato indietro, e che non è stato pagato dagli amministratori negli anni passati, da qui in poi sarà dato pel servizio della casa. |
42 E oltre a ciò i cinque mila sicli d'argento, che quelli riscotevano ogni anno per conto del santuario, anche questi spettino ai sacerdoti, che esercitano le funzioni del ministero. | 42 Inoltre i cinque mila sicli d'argento che riscotevano ogni anno per conto del santuario, anche questi appartengono ai sacerdoti che esercitano le funzioni del ministero. |
43 E tutti quelli che si rifugiano nel tempio, che è in Gerusalemme e nelle sue adiacenze, e son debitori del re per qualsivoglia titolo, sieno sicuri, e godano liberamente di tutti i beni, che hanno nel mio regno. | 43 E tutti quelli che, debitori del re per qualsivoglia titolo, si rifugieranno nel tempio che è in Gerusalemme e dentro tutta la sua cinta, sian liberi e godano liberamente di tutti i loro beni che hanno nel mio regno. |
44 E per le fabbriche, o risarcimenti del santuario le spese si faranno a conto del re: | 44 E per le costruzioni e i restauri del santuario saran dati i mezzi per conto del re. |
45 E per ristorare, e fortificare all'intorno le mura di Gerusalemme, e per le mura da alzarsi nella Giudea le spese anderanno a conto del re. | 45 E per ricostruire le mura di Gerusalemme, e per fortificarne la cinta saran dati i mezzi per conto del re, così pure per alzare le (altre) mura nella Giudea ». |
46 Or quando Gionata, e il popolo ebbero udite queste cose, non se ne fidarono, e non le accettarono; perocchè si ricordavano dei mali grandi, che egli avea fatti ad Israele, e came gli avea straziati malamente. | 46 Quando Gionata e il popolo ebbero sentite queste parole, non ci credettero e non le accettarono, perchè si ricordavano dei grandi mali che (Demetrio) aveva fatti a Israele, e come li aveva oltremodo straziati. |
47 E si determinaronn di favorire Alessandro, perché egli era stato il primo a cercar da loro la pace, e gli dettero aiuto costantemente. | 47 Si decisero adunque in favore di Alessandro, perchè egli era per essi il primo (a mettere in pratica) le parole della pace; e gli dettero per sempre aiuto. |
48 Or il re Alessandro messe insieme un grand'esercito, e mosse il campo contro Demetrio. | 48 Or il re Alessandro, radunato un grande esercito, mosse il campo contro Demetrio. |
49 E i due re vennero a battaglia, e l'esercito di Demetrio fu messo in fuga; e Alessandro gli insegui, e diede loro addosso. | 49 E i due re vennero a battaglia e l'esercito di Demetrio si diede alla fuga, inseguito da Alessandro, che gli diede addosso. |
50 E rincrudì la zuffa grandemente fino al tramontare del sole, e Demetrio vi fu morto. | 50 E la battaglia divenne sempre più fiera fino al tramonto del sole, e in quel giorno morì Demetrio. |
51 E il re Alessandro mandò ambasciatori a Tolomeo re di Egitto, perché gli dicessero a suo nome: | 51 E il re Alessandro, mandati ambasciatori a Tolomeo re d'Egitto, gli fece dire queste parole: |
52 Io son rientrato nel mio regno, e seguo sul treno dei padri miei, ed ho ricuperati gli stati miei, ed ho vinto Demetrio, e ho ridotto a mia obbedienza i miei dominii, | 52 « Io sono rientrato nel mio regno, seggo sul trono dei miei padri, ho conquistato lo stato, ho schiacciato Demetrio, ho preso il possesso dei miei dominii. |
53 E son venuto a battaglia con lui, ed egli è restato sconfitto da noi con tutto il suo esercito, e noi siamo assisi sul trono del regno occupato da lui. | 53 Son venuto con lui a battaglia, ed egli è restato da me sconfitto con tutto il suo esercito, e mi sono assiso sul trono del suo regno. |
54 Ora pertanto facciamo amicizia tra noi, e dammi per moglie la tua figliuola, e io sarò tuo genero, e farò a te e a lei doni degni di te. | 54 Or dunque facciamo amicizia tra noi, dammi in moglie la tua figliola, ed io sarò tuo genero, e farò a te e a lei doni degni di te ». |
55 E il re Tolomeo rispose, e disse: Felice quel giorno, in cui tu se' tornato nel paese de' padri tuoi, e ti se'assiso sul trono del loro regno. | 55 Il re Tolomeo rispose in questi termini: « Felice quel giorno in cui sei tornato nella terra dei tuoi padri, e ti sei assiso sul trono del loro regno! |
56 Or io farò teca quello che tu hai scritto: ma vienimi incontro fino a Tolemaida, affinche' ci vediamo insieme, e io ti dia la sposa, come tu mi hai richiesto. | 56 Or io ti farò quello che hai scritto: però vieni a incontrarmi a Tolemaide, affinchè ci vediamo insieme, e ti dia la sposa, come hai detto ». |
57 E Tolomeo si parti dall'Egitto con Cleopatra sua figliuola l'anno cento sessantadue, e andò a Tolemaida. | 57 Tolomeo, partito dall'Egitto, l'anno centosessantadue, con Cleopatra sua figlia, andò a Tolemaide. |
58 E il re Alessandro gli andò incontro, e quegli diede a lui Cleopatra sua figliuola, e furon fatte le nozze in Tolemaida, alla reale con gran magnificenza. | 58 Ed essendogli andato incontro il re Alessandro, gli diede la sua figlia Cleopatra, e a Tolemaide furono fatte le nozze, secondo il costume dei re, con grande magnificenza. |
59 E il re Alessandro scrisse a Gionata, che andasse a trovarlo. | 59 E il re Alessandro scrisse a Gionata che andasse a trovarlo. |
60 Ed egli andò con pompa a Tolemaida, e visitò i due re, e diede loro quantità di oro e di argento e doni, ed essi lo accolsero con gran favore. | 60 E Gionata andò con pompa a Tolemaide, andò a trovare i due re, diede loro gran quantità d'oro, d'argento e di doni, e trovò grazia nel loro cospetto. |
61 Ma alcuni uomini pestilenziali, uomini iniqui d'Israele si unirono per portar querele contro di lui; ma il re non gli ascoltò. | 61 Ma alcuni uomini pestilenziali d'Israele, iniqui, s'unirono contro di lui per accusarlo; ma il re non diede loro ascolto. |
62 E ordinò che Gionata si spogliasse delle sue vesti, e fosse rivestito di porpora, e cosi fu fatto; e il re lo fece sedere accanto a sé. | 62 E ordinò che Gionata fosse spogliato delle sue vesti e rivestito di porpora. E così fu fatto. Il re lo fece sedere accanto a sè, |
63 E disse ai suoi grandi: Andate con lui nel mezzo della città, e fate bandire, che nissuno porti querela contro di lui per nissun titolo, né lo inquieti per qualunque cosa si sia. | 63 e disse ai suoi grandi: « Andate con lui nel mezzo della città, e bandite che nessuno porti accuse contro di lui, per qualsivoglia causa, e che nessuno, per qualsiasi ragione, gli rechi molestia. |
64 Or quando gli accusatori ebber veduto com'egli era onorato, e quello che si era bandito, e com' egli era vestito di porpora, se ne fuggiron tutti: | 64 Quando gli accusatori videro come era onorato, quello che era bandito, e come era vestito di porpora, fuggirono tutti. |
65 E il re gli fece grandi onori, e lo messe tra' suoi amici primarj, e lo fece capitano di eserciti, e lo mise a parte del principato. | 65 E il re lo innalzò a dignità, lo ascrisse fra i primi suoi amici, lo fece condottiero e partecipe del principato. |
66 E Gionata se ne tornò in pace e allegramente a Gerusalemme. | 66 E Gionata con pace e allegrezza tornò a Gerusalemme. |
67 L'anno cento sessantacinque Demetrio figliuolo di Demetrio venne di Candia nel paese de' padri suoi. | 67 L'anno centosessantacinque, Demetrio, figlio di Demetrio, venne da Creta nella terra dei suoi padri. |
68 E udito ciò il re Alessandro n'ebbe gran pena, e tornò ad Antiochia. | 68 A questa notizia il re Alessandro si rattristò oltremodo, e tornò ad Antiochia. |
69 E il re Demetrio fece suo capitano Apollonio, il quale governava la Celesiria: ed egli, messo insieme un grand'esercito, si accostò a Jamnia, e mandò a dire a Gionata sommo Sacerdote: | 69 E il re Demetrio fece suo generale Apollonio, governatore della Celesiria, il quale, raccolto un grande esercito, si accostò a Iamnia, e mandò dire a Gionata, sommo sacerdote: |
70 Tu se' il solo, che ci fai resistenza, e io son messo in derisione e schernito, perché tu ti fai forte contro di noi sulle montagne. | 70 « Tu solo ci resisti, ed io sono oggetto di derisioni e di scherni, perchè tu ti fai forte contro di noi sulle montagne. |
71 Ora pertanto se tu hai fidanza nelle tue schiere scendi a noi alla pianura, e misuriamoci insieme; perocchè il valor militare è con me. | 71 Or dunque, se tu hai fiducia nelle tue schiere, scendi verso di noi nel piano, e misuriamoci insieme, perchè io ho meco il fiore dei combattenti. |
72 Domanda, e ti sarà detto chi io mi sia, e chi sien quelli che sono in mio aiuta, i quali dicono, che voi non potete reggervi in piedi in faccia a noi; perocche due volte furon messi in rotta i padri tuoi nel loro paese. | 72 Informati, e saprai chi sono io, e chi sono quelli che mi aiutano, i quali dicono che voi non potete reggervi in piedi dinanzi a noi, chè già due volte furon messi in fuga i tuoi padri nel loro paese. |
73 E adesso come potrei far testa alla cavalleria e ad un esercito cosi grande in una pianura, dove non e pietra, né masso, nè luogo dove fuggire? | 73 Ed ora come potrai sostenere l'urto della cavalleria e di sì grande esercito in una pianura, dove non c'è nè pietra, nè masso, nè luogo di rifugio? » |
74 Gionata udite le parole di Apollonio ne restò punto; e scelti diecimila uomini parti da Gerusalemme, e andogli incontro Simone suo fratello a soccorrerlo: | 74 Gionata, udite le parole di Apollonio, ne restò punto, e, scelti dieci mila uomini, partì da Gerusalemme, e si unì a lui, per soccorrerlo, Simone, suo fratello. |
75 E posero il campo presso Joppe, e quelli della città gli chiuser le porte (perocche Joppe avea il presidio di Apollonio), ed egli l'assedio. | 75 E andarono a porre il campo presso Ioppe; ma quelli della città gli chiusero le porte ( essendo Ioppe occupata da un presidio d'Apollonio): allora egli l'assediò. |
76 Ma intimoriti quelli che si trovavano nella città apersero a lui le porte, e Gionata occupò Joppe. | 76 Spaventati, quelli che si trovavano nella città gli aprirono le porte, e Gionata occupò Ioppe. |
77 E inteso ciò Apollonio si avvicinò con tre mila cavalli e con gran moltitudine di fonti. | 77 Informato di ciò, Apollonio si mosse con tre mila, cavalli e numeroso esercito, e subito uscì in campo, perchè aveva molta cavalleria in cui fidava. |
78 E si mosse come per andare verso Azoto, e subito si gettò alla pianura, perché avea un buon corpo di cavalleria, e in essa avea fidanza. E Gionata gli tenne dietro verso Azoto, e attaccaron la mischia. | 78 Ma Gionata gli tenne dietro verso Azoto, e attaccarono battaglia. |
79 Or Apollonio avea lasciati nascosti nel campo mille cavalli dietro ai nemici. | 79 Or Apollonio aveva lasciati nascosti dietro di lui nel campo mille cavalieri; |
80 E Gionata fu avvertito, che gli erano state tese insidie alle spalle; e i nemici circondarono la sua gente, e gettavan dardi sopra di essa dalla mattina sino alla sera. | 80 ma Gionata ne fu informato che gli erano tese insidie alle spalle. E circondarono la sua gente e gettarono sopra di essa dardi dalla mattina fino alla sera; |
81 E quegli stavan termi secondo il comando di Gionata; e i cavalli di coloro si stancarono. | 81 ma i suoi uomini stavan fermi, secondo il comando di Gionata, e i cavalli dei nemici si stancarono. |
82 Allora Simone spinse avanti il suo esercito, e diede addosso all'infanteria (perocche la cavalleria era spossata), e la ruppe e la mise in fuga. | 82 Allora Simone spinse avanti il suo esercito, e attaccò la fanteria, essendo spossata la cavalleria, e li ruppe e li mise in fuga. |
83 E quelli che eran dispersi per la pianura, fuggirono ad Azoto, ed entrarono nella casa di Dagon loro idolo per salvarvisi. | 83 E quelli che eran dispersi per la pianura fuggirono ad Azoto, ed entrarono nel tempio di Dagon, loro idolo, per avervi scampo. |
84 Ma Gionata messe il fuoco ad Azoto, e nelle città circonvicine dopo averle saccheggiate, e bruciò il tempio di Dagon e tutti quelli che vi si eran rifugiati. | 84 Ma Gionata diede alle fiamme Azoto e le città circonvicine, e ne prese le spoglie, e bruciò il tempio di Dagon e tutti quelli che vi si erano rifugiati. |
85 E tra morti di spada e bruciati furono circa otto mila. | 85 Quelli che caddero sotto la spada e quelli che furono bruciati arrivarono a circa otto mila. |
86 E Gionata parti di colà, e si avvicinò ad Ascalon, e quelli della città gli andarono incontro facendogli grandi onori. | 86 Elevato il campo di lì, Gionata andò ad Ascalona, e quelli della città gli andarono incontro rendendogli grandi onori. |
87 E tornò Gionata a Gerusalemme con la sua gente ricco di spoglie. | 87 Poi Gionata, con i suoi, carichi di spoglie, tornò a Gerusalemme. |
88 Or tali cose avendo udite il re Alessandro, volle onorare viepiù Gionata. | 88 Quando il re Alessandro seppe queste cose, accordò ancora maggiori onori a Gionata: |
89 E mandogli la fibbia d'oro solita a darsi ai parenti de' re: e gli diede il dominio di Accaron e del suo territorio. | 89 gli mandò la fibbia d'oro, che soleva darsi ai parenti del re, e gli diede la proprietà di Accaron e di tutto il suo territorio. |