Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 10


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 L'anno cento sessanta Alessandro figliuolo di Antioco soprannominato l'illustre andò ad occupar Tolemaide,e vi fù accolto, e ivi cominciò a regnare.1 Nell’anno centosessanta Alessandro Epìfane, figlio di Antioco, s’imbarcò e occupò Tolemàide, dove fu ben accolto e cominciò a regnare.
2 La qual cosa avendo udito il re Demetrio raunó un grande esercito, e si avanzò per venir con lui a battaglia.2 Quando lo seppe, il re Demetrio radunò un esercito molto grande e gli mosse contro per fargli guerra.
3 E Demetrio scrisse a Gionata con espressioni di affetto, e dandogli molte lodi.3 Demetrio mandò anche lettere a Giònata, con espressioni di amicizia per esaltarlo.
4 Perocchè egli diceva: Facciasi tosto pace con lui prima, che egli la faccia con Alessandro in nostro danno:4 Diceva infatti tra sé: «Affrettiamoci a far pace con Giònata, prima che lui la faccia con Alessandro contro di noi.
5 Perocchè egli si ricorderà del male, che abbiam fallo a lui e al suo fratello e alla sua nazione.5 Si ricorderà certo di tutti i mali che abbiamo causato a lui, ai suoi fratelli e al suo popolo».
6 E gli dava autorità di metter insieme un esercito, e di fabbricare armi, e lo faceva suo confederato, e comandava, che gli fosser rimessi gli ostaggi, che erano nella cittadella.6 Gli concesse facoltà di raccogliere milizie, di preparare armi e considerarsi suo alleato, e gli fece restituire gli ostaggi che erano nella Cittadella.
7 E Gionata andò a Gerusalemme, e lesse la lettera alla presenza di tutto il popolo e di quelli che eran nella cittadella.7 Giònata venne a Gerusalemme e lesse le lettere davanti a tutto il popolo e a quelli della Cittadella,
8 E questi si intimorirono grandemente insentendo, come il re gli dava potestà di metter insieme un esercito.8 i quali ebbero grande timore quando sentirono che il re gli aveva concesso facoltà di arruolare milizie.
9 E furon rimessi gli ostaggi a Gionata, ed ei li rendette ai lor genitori:9 Quelli della Cittadella perciò restituirono gli ostaggi a Giònata, che li rese ai loro genitori.
10 E Gionata fissò la sua abitazione in Gerusalemme, e cominciò a rifabbricare e ristorar la città:10 Giònata allora pose la residenza a Gerusalemme e incominciò a ricostruire e rinnovare la città.
11 E disse a quelli, che soprintendevano ai lavori, che facessero una muraglia di pietra quadra attorno al monte di Sion per fortificarlo; e così fecero.11 Ordinò ai costruttori di edificare le mura e la cinta muraria del monte Sion con pietre quadrate per fortificazione, e così fecero.
12 Ma gli stranieri, che stavano nelle fortezze fabbricate da Bacchide si fuggirono:12 Gli stranieri che stavano nelle fortezze edificate da Bàcchide fuggirono,
13 E abbandonati i loro posti se n'andò ciascheduno al suo paese:13 abbandonando ciascuno la sua posizione e tornando alla propria terra;
14 Solamente in Bethsura rimasero alcuni di quelli che aveano abbandonata la legge e i precetti di Dio; essendo colà il loro rifugio.14 solo a Bet-Sur rimasero alcuni traditori della legge e dei comandamenti, e fu quello il loro rifugio.
15 Ma il re Alessandro avendo sapute le promesse fatte a Gionala da Demetrio, ed essendogli state raccontate le battaglie e le azioni gloriose di lui e de' suoi fratelli, e in quanti travagli si erano trovati,15 Il re Alessandro seppe dell’ambasciata che Demetrio aveva mandato a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate.
16 Disse: Si può egli trovare uomo simile a questo? Or noi facciamcelo amico e confederato.16 Allora disse: «Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e nostro alleato».
17 E scrisse, e mandò a lui una lettera di questo tenore:17 Scrisse e spedì a lui questa lettera:
18 Il re Alessandro al fratello Gionata, salute.18 «Il re Alessandro al fratello Giònata, salute!
19 Abbiamo saputo, che tu se' un uomo di valore, e degno della nostra amicizia.19 Abbiamo sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto a essere nostro amico.
20 Ora noi li facciamo oggi sommo Sacerdote di tua nazione, e vogliamo, che tu abbi il titolo di Amico del re, e sii unito di interessi con noi, e serbi a noi amicizia. E mandogli la veste di porpora e la corona di oro.20 Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo e amico del re – gli aveva inviato anche la porpora e la corona d’oro – perché tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi».
21 E Gionata si vestì della stola santa l'anno cento sessanta il settimo mese nel di solenne de' Tabernacoli, e raunò l'esercito, e fece fabbricare gran quantità di armi.21 Giònata indossò le vesti sacre nel settimo mese dell’anno centosessanta, nella festa delle Capanne, arruolò soldati e fece preparare molte armi.
22 Delle quali cose informato Demetrio se ne afflisse moltissimo, e disse:22 Demetrio venne a sapere queste cose e rattristato disse:
23 Che abbiam noi fatto? Alessandro ci ha prevenuti in aequistarsi l'amicizia dei Giudei per fortificarsi.23 «Perché abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse nell’accaparrarsi l’amicizia dei Giudei a suo sostegno?
24 Scriverò io pure ad essi, pregandoli, e offerendo lora dignità e doni, affinché sieno in mio aiuto.24 Scriverò anch’io parole d’invito con proposte di onori e di doni, perché mi siano di aiuto».
25 E scrisse loro in questi termini: Il re Demetrio alla nazione de' Giudei, salute:25 Scrisse loro in questi termini: «Il re Demetrio alla nazione dei Giudei, salute!
26 Abbiam sentito come voi avete mantenuta l'alleanza, e siete stati costanti nella nostra amicizia, e non vi siete collegati coi nostri nemici, e ne abbiamo avuto piacere.26 Avete osservato le nostre alleanze, siete rimasti nella nostra amicizia e non siete passati ai nostri nemici: l’abbiamo saputo e ce ne siamo rallegrati.
27 Perseverate adunque in serbare la fede a noi, e vi renderemo mercede di quel che avete fatto in pro nostro.27 Continuate dunque a mantenerci la vostra fedeltà e ricambieremo con favori quello che farete per noi.
28 E vi condoneremo molte gravezze, e vi concederemo delle grazie.28 Vi concederemo ampie immunità e vi invieremo doni.
29 E fin d'adesso io assolvo voi e tutti Giudei da' tributi, e vi rimetto il prezzo del sale, le corone e la terza parte del seme:29 Fin da ora dispenso voi ed esonero tutti i Giudei dal tributo e dalla tassa del sale e dalle corone.
30 E la metà de' frutti delle piante, che mi appartiene, la rilascio a voi da questo di in poi, onde non si esiga più dalla terra di Giuda, né dalle tre città unite ad essa nella Samaria e nella Galilea da questi oggi per tutto il tempo avvenire:30 Rinuncio anche da oggi in poi a riscuotere dalla Giudea e dai tre distretti che le sono annessi, dalla Samaria e dalla Galilea, la terza parte del grano e la metà dei frutti degli alberi che mi spetta, da oggi per sempre.
31 E Gerusalemme sia santa e libera col suo territorio, e sue sieno le decime e i tributi.31 Gerusalemme con il suo distretto sia santa ed esente dalle decime e dai tributi.
32 Rimetto eziandio nelle vostre mani la cittadella, che è in Gerusalemme, e la consegno al sommo Sacerdote, affinché deputi chi a lui piacerà a custodirla.32 Rinuncio al potere sulla Cittadella di Gerusalemme e la cedo al sommo sacerdote, perché vi stabilisca uomini da lui scelti a presidiarla.
33 E a tutti i Giudei menati schiavi dalla terra di Giuda in qualunque parte del mio regno si trovino, rendo gratuitamente la libertà, esentandogli tutti da' tributi anche dei loro bestiami.33 Rimetto in libertà senza compenso ogni persona giudea, fatta prigioniera fuori del paese di Giuda in tutti i miei domìni; tutti siano esonerati dai tributi, anche da quelli del bestiame.
34 E tutti i giorni solenni e i sabati e i noviluni e le feste comandate e i tre giorni prima di un dì solenne e i tre dì seguenti sieno giorni di immunità e di libertà per tutti i Giudei, che sono nel mio regno.34 Tutte le feste, i sabati, i noviluni, i giorni stabiliti, il triduo prima e il triduo dopo la festa, siano tutti giorni di esenzione e di immunità per tutti i Giudei che sono nel mio regno;
35 E nissuno potrà agire contro di essi, o chiamargli in giudizio per qualsisia ragione;35 nessuno avrà il potere di intentare causa contro di loro o di disturbarli per alcun motivo.
36 E sieno arrolati nell'esercito del re fino a trenta mila Giudei, e saranno trattati, come lo sono le milizie del re, e da essi se ne sceglierà un numero, che staranno nelle fortezze del gran re:36 Si arruoleranno nell’esercito del re fino a trentamila uomini e sarà dato loro il soldo, come spetta a tutte le forze del re.
37 E tra questi si prenderanno delle persone, alle quali affidare i negozii del regno, che esigono gran fedeltà. E i loro capi sieno della loro nazione, e osservino le loro leggi, come il re ha ordinato pel paese di Giuda.37 Sarà posto di stanza qualcuno di loro nelle più grandi fortezze del re e alcuni di loro saranno preposti agli affari di fiducia del regno; i loro superiori e i comandanti saranno scelti tra di loro e potranno regolarsi secondo le loro leggi, come ha prescritto il re anche per la Giudea.
38 E le tre città della provincia di Samaria incorporate nella Giudea, sieno riputate della Giudea, onde abbiano un solo capo, e da altri non dependano fuori che dal sommo Sacerdote.38 I tre distretti assegnati alla Giudea, detraendoli dalla regione della Samaria, saranno riconosciuti alla Giudea e considerati come sottoposti a uno solo e non dipendenti da altra autorità che non sia quella del sommo sacerdote.
39 Tolemaide col suo territorio io l'ho donata al santuario, che è in Gerusalemme, per lo mantenimento del santuario.39 Assegno Tolemàide e le sue dipendenze come dono al tempio di Gerusalemme, per le spese necessarie al santuario.
40 E fo dono di quindici mila sicli d'argento per ciaschedun anno sopra i diritti reali, che a me spettano:40 Dai diritti del re sulle località di mia spettanza, io ogni anno assegno quindicimila sicli d’argento.
41 E tutto quello, che è restato indietro, e non è stato pagato da' (miei) amministratori negli anni passati, si dia da qui in poi per le riparazioni della casa (del Signore).41 Gli ulteriori contributi, che non sono stati versati dagli incaricati come negli anni precedenti, d’ora in poi saranno corrisposti per le opere del tempio.
42 E oltre a ciò i cinque mila sicli d'argento, che quelli riscotevano ogni anno per conto del santuario, anche questi spettino ai sacerdoti, che esercitano le funzioni del ministero.42 Oltre a ciò, i cinquemila sicli che venivano prelevati dall’ammontare delle entrate annuali del tempio, sono condonati anch’essi, perché appartengono ai sacerdoti che vi prestano servizio.
43 E tutti quelli che si rifugiano nel tempio, che è in Gerusalemme e nelle sue adiacenze, e son debitori del re per qualsivoglia titolo, sieno sicuri, e godano liberamente di tutti i beni, che hanno nel mio regno.43 Chiunque si rifugerà nel tempio di Gerusalemme e nella sua zona, con debiti da rendere al re o per qualunque motivo, sarà dichiarato libero con quanto gli appartiene nel mio regno.
44 E per le fabbriche, o risarcimenti del santuario le spese si faranno a conto del re:44 Per le costruzioni e i restauri nel tempio le spese saranno sostenute dalla cassa del re.
45 E per ristorare, e fortificare all'intorno le mura di Gerusalemme, e per le mura da alzarsi nella Giudea le spese anderanno a conto del re.45 Anche per la costruzione delle mura e delle fortificazioni intorno a Gerusalemme le spese saranno sostenute dall’erario del re e così per la costruzione di mura nella Giudea».
46 Or quando Gionata, e il popolo ebbero udite queste cose, non se ne fidarono, e non le accettarono; perocchè si ricordavano dei mali grandi, che egli avea fatti ad Israele, e came gli avea straziati malamente.46 Quando Giònata e il popolo intesero simili espressioni, non vi prestarono fede e non le accettarono, ricordando le grandi iniquità da lui compiute contro Israele e quanto li avesse fatti soffrire.
47 E si determinaronn di favorire Alessandro, perché egli era stato il primo a cercar da loro la pace, e gli dettero aiuto costantemente.47 Invece preferirono Alessandro, perché questi era stato il primo ad avviare trattative di pace, e gli furono sempre alleati.
48 Or il re Alessandro messe insieme un grand'esercito, e mosse il campo contro Demetrio.48 Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro Demetrio.
49 E i due re vennero a battaglia, e l'esercito di Demetrio fu messo in fuga; e Alessandro gli insegui, e diede loro addosso.49 I due re attaccarono battaglia e l’esercito di Demetrio fu messo in fuga; Alessandro lo inseguì ed ebbe la meglio sulle sue truppe.
50 E rincrudì la zuffa grandemente fino al tramontare del sole, e Demetrio vi fu morto.50 La battaglia infuriò fino al tramonto del sole e Demetrio cadde ucciso in quel giorno.
51 E il re Alessandro mandò ambasciatori a Tolomeo re di Egitto, perché gli dicessero a suo nome:51 Alessandro mandò allora ambasciatori a Tolomeo, re d’Egitto, con questo messaggio:
52 Io son rientrato nel mio regno, e seguo sul treno dei padri miei, ed ho ricuperati gli stati miei, ed ho vinto Demetrio, e ho ridotto a mia obbedienza i miei dominii,52 «Ecco, sono rientrato nel mio regno e mi sono seduto sul trono dei miei padri; ho ripreso il comando e ho sconfitto Demetrio e mi sono impadronito della nostra regione.
53 E son venuto a battaglia con lui, ed egli è restato sconfitto da noi con tutto il suo esercito, e noi siamo assisi sul trono del regno occupato da lui.53 Infatti gli ho mosso guerra ed egli e il suo esercito sono stati sconfitti da noi, sicché ci siamo seduti sul trono del suo regno.
54 Ora pertanto facciamo amicizia tra noi, e dammi per moglie la tua figliuola, e io sarò tuo genero, e farò a te e a lei doni degni di te.54 Ora, perciò, concludiamo tra noi un patto di amicizia; tu concedimi in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò a te e a lei doni degni di te».
55 E il re Tolomeo rispose, e disse: Felice quel giorno, in cui tu se' tornato nel paese de' padri tuoi, e ti se'assiso sul trono del loro regno.55 Il re Tolomeo rispose: «Felice il giorno in cui sei tornato nella terra dei tuoi padri e ti sei seduto sul trono del loro regno.
56 Or io farò teca quello che tu hai scritto: ma vienimi incontro fino a Tolemaida, affinche' ci vediamo insieme, e io ti dia la sposa, come tu mi hai richiesto.56 Io farò quanto hai proposto, ma tu vienimi incontro fino a Tolemàide, perché possiamo vederci l’un l’altro, e io diventerò tuo suocero, come hai chiesto».
57 E Tolomeo si parti dall'Egitto con Cleopatra sua figliuola l'anno cento sessantadue, e andò a Tolemaida.57 Tolomeo partì dall’Egitto con la figlia Cleopatra e si recò a Tolemàide nell’anno centosessantadue.
58 E il re Alessandro gli andò incontro, e quegli diede a lui Cleopatra sua figliuola, e furon fatte le nozze in Tolemaida, alla reale con gran magnificenza.58 Gli andò incontro il re Alessandro: Tolomeo gli diede sua figlia Cleopatra e celebrò le sue nozze a Tolemàide, secondo lo stile dei re, in grande sfarzo.
59 E il re Alessandro scrisse a Gionata, che andasse a trovarlo.59 Il re Alessandro scrisse a Giònata di venirgli incontro.
60 Ed egli andò con pompa a Tolemaida, e visitò i due re, e diede loro quantità di oro e di argento e doni, ed essi lo accolsero con gran favore.60 Egli andò con grande sfarzo a Tolemàide e s’incontrò con i due re; offrì a loro e ai loro amici oro e argento e molti doni, e si guadagnò il loro favore.
61 Ma alcuni uomini pestilenziali, uomini iniqui d'Israele si unirono per portar querele contro di lui; ma il re non gli ascoltò.61 Si accordarono però contro di lui uomini pestiferi d’Israele, traditori della legge, per deporre contro di lui, ma il re non prestò loro ascolto.
62 E ordinò che Gionata si spogliasse delle sue vesti, e fosse rivestito di porpora, e cosi fu fatto; e il re lo fece sedere accanto a sé.62 Il re invece diede ordine di far deporre a Giònata le sue vesti e di rivestirlo della porpora, e l’ordine fu eseguito.
63 E disse ai suoi grandi: Andate con lui nel mezzo della città, e fate bandire, che nissuno porti querela contro di lui per nissun titolo, né lo inquieti per qualunque cosa si sia.63 Il re lo fece sedere accanto a sé e disse ai suoi ufficiali: «Attraversate con lui la città e proclamate che nessuno porti accuse contro di lui, per qualunque motivo, e nessuno gli rechi molestia in alcun modo».
64 Or quando gli accusatori ebber veduto com'egli era onorato, e quello che si era bandito, e com' egli era vestito di porpora, se ne fuggiron tutti:64 Ora, quando i suoi accusatori videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti.
65 E il re gli fece grandi onori, e lo messe tra' suoi amici primarj, e lo fece capitano di eserciti, e lo mise a parte del principato.65 Il re gli conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e governatore della provincia.
66 E Gionata se ne tornò in pace e allegramente a Gerusalemme.66 Così Giònata tornò a Gerusalemme in pace e gioia.
67 L'anno cento sessantacinque Demetrio figliuolo di Demetrio venne di Candia nel paese de' padri suoi.67 Nell’anno centosessantacinque Demetrio, figlio di Demetrio, venne da Creta nella terra dei suoi padri.
68 E udito ciò il re Alessandro n'ebbe gran pena, e tornò ad Antiochia.68 Il re Alessandro, quando lo seppe, ne fu assai preoccupato e tornò ad Antiòchia.
69 E il re Demetrio fece suo capitano Apollonio, il quale governava la Celesiria: ed egli, messo insieme un grand'esercito, si accostò a Jamnia, e mandò a dire a Gionata sommo Sacerdote:69 Demetrio affidò il governo della Celesiria ad Apollònio, il quale, radunato un grande esercito, si accampò presso Iàmnia e inviò al sommo sacerdote Giònata questo messaggio:
70 Tu se' il solo, che ci fai resistenza, e io son messo in derisione e schernito, perché tu ti fai forte contro di noi sulle montagne.70 «Soltanto tu ti sei alzato contro di noi e io sono diventato oggetto di derisione e di scherno a causa tua. Perché ti fai forte contro di noi stando sui monti?
71 Ora pertanto se tu hai fidanza nelle tue schiere scendi a noi alla pianura, e misuriamoci insieme; perocchè il valor militare è con me.71 Ora, se sei tanto sicuro delle tue forze, scendi contro di noi nella pianura e qui misuriamoci, perché con me c’è la forza delle città.
72 Domanda, e ti sarà detto chi io mi sia, e chi sien quelli che sono in mio aiuta, i quali dicono, che voi non potete reggervi in piedi in faccia a noi; perocche due volte furon messi in rotta i padri tuoi nel loro paese.72 Infórmati e sappi chi sono io e chi sono gli altri che ci aiutano. Ti diranno: “Non potete tenere saldo il piede davanti a noi, perché già due volte sono stati da noi respinti i tuoi padri nella loro terra”.
73 E adesso come potrei far testa alla cavalleria e ad un esercito cosi grande in una pianura, dove non e pietra, né masso, nè luogo dove fuggire?73 Così ora non potrai resistere alla cavalleria e a un esercito come il nostro in pianura, ove non c’è roccia né scoglio né luogo in cui rifugiarsi».
74 Gionata udite le parole di Apollonio ne restò punto; e scelti diecimila uomini parti da Gerusalemme, e andogli incontro Simone suo fratello a soccorrerlo:74 Quando Giònata intese le parole di Apollònio, ne ebbe l’animo irritato; scelse diecimila uomini e uscì da Gerusalemme. Suo fratello Simone gli venne incontro per aiutarlo.
75 E posero il campo presso Joppe, e quelli della città gli chiuser le porte (perocche Joppe avea il presidio di Apollonio), ed egli l'assedio.75 Si accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa c’era un presidio di Apollònio. Le diedero l’assalto
76 Ma intimoriti quelli che si trovavano nella città apersero a lui le porte, e Gionata occupò Joppe.76 e i cittadini, spaventati, aprirono. Così Giònata divenne padrone di Giaffa.
77 E inteso ciò Apollonio si avvicinò con tre mila cavalli e con gran moltitudine di fonti.77 Apollònio lo seppe e mise in campo tremila cavalieri e molte truppe e si mosse verso Azoto, come se intendesse fare quel percorso; ma subito si spinse nella pianura, poiché aveva una cavalleria numerosa, sulla quale contava.
78 E si mosse come per andare verso Azoto, e subito si gettò alla pianura, perché avea un buon corpo di cavalleria, e in essa avea fidanza. E Gionata gli tenne dietro verso Azoto, e attaccaron la mischia.78 Giònata lo inseguì alle spalle in direzione di Azoto e gli eserciti attaccarono battaglia.
79 Or Apollonio avea lasciati nascosti nel campo mille cavalli dietro ai nemici.79 Apollònio aveva lasciato un migliaio di cavalieri nascosti dietro di loro;
80 E Gionata fu avvertito, che gli erano state tese insidie alle spalle; e i nemici circondarono la sua gente, e gettavan dardi sopra di essa dalla mattina sino alla sera.80 Giònata però si era accorto che c’era un appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo schieramento e lanciarono frecce contro le truppe dal mattino alla sera.
81 E quegli stavan termi secondo il comando di Gionata; e i cavalli di coloro si stancarono.81 Ma le truppe tennero fermo, come aveva ordinato Giònata, mentre i cavalli di quelli si stancarono.
82 Allora Simone spinse avanti il suo esercito, e diede addosso all'infanteria (perocche la cavalleria era spossata), e la ruppe e la mise in fuga.82 Allora Simone fece uscire le sue riserve e attaccò la falange e, poiché la cavalleria ormai era esausta, quelli furono da lui travolti e si diedero alla fuga;
83 E quelli che eran dispersi per la pianura, fuggirono ad Azoto, ed entrarono nella casa di Dagon loro idolo per salvarvisi.83 i cavalieri si dispersero nella pianura: fuggirono verso Azoto ed entrarono in Bet-Dagon, il tempio del loro idolo, in cerca di scampo.
84 Ma Gionata messe il fuoco ad Azoto, e nelle città circonvicine dopo averle saccheggiate, e bruciò il tempio di Dagon e tutti quelli che vi si eran rifugiati.84 Giònata allora incendiò Azoto e le città dei dintorni, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il tempio di Dagon con quanti vi si erano rifugiati.
85 E tra morti di spada e bruciati furono circa otto mila.85 Gli uccisi di spada e i morti tra le fiamme assommarono a circa ottomila uomini.
86 E Gionata parti di colà, e si avvicinò ad Ascalon, e quelli della città gli andarono incontro facendogli grandi onori.86 Poi Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Àscalon, e i cittadini gli vennero incontro con grandi onori.
87 E tornò Gionata a Gerusalemme con la sua gente ricco di spoglie.87 Così Giònata tornò a Gerusalemme con i suoi uomini carichi di bottino.
88 Or tali cose avendo udite il re Alessandro, volle onorare viepiù Gionata.88 Il re Alessandro, udendo queste notizie, aumentò gli onori a Giònata;
89 E mandogli la fibbia d'oro solita a darsi ai parenti de' re: e gli diede il dominio di Accaron e del suo territorio.89 gli inviò la fibbia d’oro, che si usa donare ai parenti del re, e gli diede in possesso Ekron e tutto il suo territorio.