Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 12


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Gionata rinuova l'alleanza co' Romani, e con gli Spartani: mette in fuga i capitani di Demetrio, che lo assalivano, e debellati gli Arabi, ordina, che siano edificati dei fortini nella Giudea, e una muraglia contro la cittadella di Gerusalemme. Ma da Trifone, che volea invadere il regno d'Antioco, e fingeasi amico, egli e preso per inganno vicino a Tolemaida e sono uccisi tutti quelli, che erano con lui.

1E Gionata vedendo, che il tempo era favorevole, elesse deputati per mandargli a Roma a stabilire e rinnovar l'amicizia.2Similmente agli Sparziati e ad altri potentati scrisse lettere dello stesso tenore.3E quegli andarono a Roma, ed entrati nella Curia, dissero: Gionata sommo Sacerdote e la nazione dei Giudei ci hanno mandati a rinnovare l'amicizia e la confederazione, quale ella è stata per la passato.4E (i Romani) diedero ad essi lettere pe' loro presidi d'un luogo all'altro, affinché li facesser condurre con sicurezza nella terra di Giuda.5Or ecco la copia della lettera scritta da Gionata agli Sparziati:6Gionata sommo Sacerdote e i seniori della nazione e i sacerdoti e tutto il popolo dei Giudei, agli Sparziati fratelli, salute.7È già tempo, che fu scritta lettera da Ario, che regnava tra voi a Onia sommo Sacerdote, nella quale si dicea come voi siete nostri fratelli, come lo dimostra la copia, che qui sotto si riferirà.8E Onia accolse onorevolmente il messo e le lettere, nelle quali si trattava di fare amicizia e confederazione.9Noi non avendo bisogno di nissuna di queste cose, perchè abbiamo per nostra consolazione i libri santi a che sono nelle nostre mani,10Abbiam voluto nulladimeno mandar a voi deputati per rinovellare la fraternità e l'amicizia, affinché non accada, che noi diventiamo stranieri a voi; perocchè gran tempo è trascorso dopo che voi mandaste a visitarci.11Noi però in ogni tempo non abbiam mai tralasciato nè giorni solenni e negli altri tempi quando convien di farlo, di far commemorazione di voi nè sacrifizj; che da noi sono offerti, e nelle orazioni, come è giusto e convenevole di aver memoria de' fratelli.12Or noi ci rallegriamo della vostra gloria.13Ma noi siamo stati circondati da molte tribolazioni e guerre; e i re circonvicini ci hanno vessati.14Noi adunque non abbiam voluto in queste guerre recar molestia a voi, né agli altri confederati e amici nostri:15Perocchè noi abbiam ricevuto soccorso dal cielo, e siamo stati liberati, e son rimasi svergognati i nostri nemici.16Ma avendo noi eletto Numenio figliuolo' di Antioco, e Antipatro figliuolo di Giasone per mandargli ai Romani a rinnovar con essi l'amicizia e la confederazione antica,17Abbiam data ad essi commissione di venir anche da voi a salutarvi, e a portarvi questa nostra lettera, che ha per fine di rinnovellare la nostra fraternità.18Or voi ben farete rispondendo a noi sopra tali cose.19E questa è la copia della lettera scritta ad Onia:20Ario re degli Sparziati, ad Onia sommo Sacerdote, salute.21Si è trovato in certa scrittura, che gli sparziali e i Giudei sono fratelli, e sono della stirpe d'Abramo.22Or dacchè noi abbiamo scoperta tal cosa, voi farete bene a scriverci, se siate in pace.23E noi pure scriviamo a voi: I nostri bestiami e le nostre possessioni sono vostre, e nostre sono le vostre: queste cose adunque abbiamo dato commissione di far sapere a voi.24Or Gionata seppe come i capitani di Demetrio eran tornati con esercito maggior di prima per assalirlo:25Ed egli parti da Gerusalemme, e andò ad incontrarti nel paese di Amath; perocchè non avea dato loro il tempo di metter piede nel suo paese.26E mandò delle spie nel loro campo, le quali tornarono a dirgli, che quelli avean risoluto di coglierlo all'improvviso quella notte.27Or tramontata che fu il sole, Gionata ordinò ai suoi di vegliare, e di stare coll'armi in ordine per la battaglia tutta la notte, e pose sentinelle intorno al quartiere.28Ma i nemici avendo risaputo come Giornata era colla sua gente in ordine per la battaglia, ebber timore, e perderon coraggio, e acceser de' fuochi nel loro campo.29E Gionata e i suoi non si accorsero del fatto fino alla mattina, oeggendo quei fuochi accesi:30E Gionata andò dietro ad essi, e non li raggiunse; perocchè avean passato il fiume Eleuthero.31E Gionata piegò verso gli Arabi detti Zabadei, e gli sconfisse, e prese le loro spoglie.32E riuniti i suoi andò a Damasco, e andava attorno per tutto quel paese.33E Simone partì, e andò fino ad Ascalon e alle vicine fortezze; e si voltò verso Joppe, e la occupò.34Perocche' aveva inteso come quelli volevano rimettere la fortezza alle genti di Demetrio: ond'egli vi mise presidio, che la custodisse.35E Gionata al suo ritorno convocò i seniori del popolo, e risolvè con essi di fabbricare delle cittadella nella Giudea,36E di riedificare le mura di Gerusalemme, e di alzare un muro altissimo in mezzo tralla cittadella e la città per separar quella dalla città, affinché restasse isolata, e quelli non potessero nè comprare, nè vendere:37E si adunò la gente per fabbricare attorno alla città; e cadde la muraglia, che era lungo il torrente da levante: ed egli ristorò il muro chiamato Caphetetha:38E Simone fabbricò, Adiada in Sephela, e la fortificò e vi pose le porte e le sbarre.39Ma Trifone avendo disegnato di farsi re dell'Asia, e di prendere il diadema, e di porre le mani addosso al re Antioco:40Temendo, che Gionata non gli fosse di ostacolo, e anzi gli facesse guerra, cercava di averlo nelle mani e ucciderlo: quindi si mosse, e andò a Bethsan.41E Gionata gli andò incontro con quaranta mila guerrieri scelti,e giunse a Bethsan.42Ma veggendo Trifone, che Gionata era venuto con grosso esercito per assalirlo, ebbe paura.43E lo accolse onorevolmente, e lo raccomandò a tutti i suoi amici, e gli fece dei regali, e ordinò ai suoi eserciti, che obbedissero a lui come a se stesso.44E disse a Gionata: Per qual motivo hai tu incomodata tutta la tua gente, mentre noi non abbiam guerra?45Or tu rimandagli alle case loro, e scegli un piccol numero d'uomini, che restin teco, e vieni meco a Tolemaide, e io te ne farò padrone, come degli altri presidj e delle milizie e di tutte le persone del governo, e me ne ritornerò in dietro; perocchè a questo fine son venuto.46E quegli prestogli fede, e fece come egli avea detto; e licenziò i soldati, i quali se n'andarono nel paese di Giuda.47E ritenne seco tre mila uomini; dei quali ne rimando due mila nella Galilea, e mille andaron con lui.48Ma appena ebbe Gionata messo il piede in Tolemaide, que' cittadini chiuser le porte della città, e lo fecero prigione, e messer a fil di spada tutti quelli che erano venuti dentro con lui.49E Trifone mandò un esercito e la cavalleria nella Galileo e nella pianura grande per isterminar tutti quelli che aveano accompagnato Gionata.50Ma quelli avendo saputo, come Gionata era stato preso, e messo a morte con tutti quelli che eran con lui, si esortarono gli uni gli altri, e si mossero pronti a venir alle mani.51Or quelli che erano andati in traccia di essi, veggendoli disposti a far tutto per la loro vita, tornarono indietro:52E quelli se ne tornarono tutti salvi nella Giudea: e piansero grandemente Gionata e i suoi compagni; e Israele meno gran duolo.53E tutte le circonvicine nazioni cercavano di abbatterli; perocchè dicevano.54Ei non han condottiero, ne chi gli aiuti: adesso pertanto sterminiamoli, e si cancelli il loro nome dalla memoria degli uomini.

Note:

12,4:Diedero ad essi ec. I Romani ordinarono a' governatori delle lora provincia di somministrare vetture e scorte a questi ambasciadori degli Ebrei loro amici e alleati.

12,7:Fu scritta lettera da Ario, ec. Questa lettera scritta da Ario ad Onia Terzo (il quale tenne il pontificato dall'anno 3805 fino ad 3829) e riportata, v. 20. 21., ec.

12,21:Si è trovato ec. V'ha gran motivo di dubitare, che questa tradizione anche scritta non avesse gran fondamento.

12,49:E nella pianura grande. Nella valle di Jezrael chiamata cosi anche in altri luoghi.

12,50:Era stato preso, e messo ec. Cosi si era divulgato pel paese; ma si seppe dipoi, che Gionata era ancor vivo.