Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 10


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Alessandro figliuolo di Antioco Illustre avendo occupata Tolemaide, Demetrio cerca di far alleanza con Gionata, facendogli per due volte grandissime offerte: ma egli preferisce l'amicizia offertagli da Alessandro, il quale, vinto, e ucciso Demetrio, prende in moglie Cleopatra figlia di Tolomeo re di Egitto, e onora grandemente Gionata. Questi vince Apollonio capitano di Demetrio Giuniore, incendia Azoto, e il tempio di Dagon, ed è nuovamente onorato da Alessandro, il quale gli dà Accaron, e la fibbia di oro.

1L'anno cento sessanta Alessandro figliuolo di Antioco soprannominato l'illustre andò ad occupar Tolemaide,e vi fù accolto, e ivi cominciò a regnare.2La qual cosa avendo udito il re Demetrio raunó un grande esercito, e si avanzò per venir con lui a battaglia.3E Demetrio scrisse a Gionata con espressioni di affetto, e dandogli molte lodi.4Perocchè egli diceva: Facciasi tosto pace con lui prima, che egli la faccia con Alessandro in nostro danno:5Perocchè egli si ricorderà del male, che abbiam fallo a lui e al suo fratello e alla sua nazione.6E gli dava autorità di metter insieme un esercito, e di fabbricare armi, e lo faceva suo confederato, e comandava, che gli fosser rimessi gli ostaggi, che erano nella cittadella.7E Gionata andò a Gerusalemme, e lesse la lettera alla presenza di tutto il popolo e di quelli che eran nella cittadella.8E questi si intimorirono grandemente insentendo, come il re gli dava potestà di metter insieme un esercito.9E furon rimessi gli ostaggi a Gionata, ed ei li rendette ai lor genitori:10E Gionata fissò la sua abitazione in Gerusalemme, e cominciò a rifabbricare e ristorar la città:11E disse a quelli, che soprintendevano ai lavori, che facessero una muraglia di pietra quadra attorno al monte di Sion per fortificarlo; e così fecero.12Ma gli stranieri, che stavano nelle fortezze fabbricate da Bacchide si fuggirono:13E abbandonati i loro posti se n'andò ciascheduno al suo paese:14Solamente in Bethsura rimasero alcuni di quelli che aveano abbandonata la legge e i precetti di Dio; essendo colà il loro rifugio.15Ma il re Alessandro avendo sapute le promesse fatte a Gionala da Demetrio, ed essendogli state raccontate le battaglie e le azioni gloriose di lui e de' suoi fratelli, e in quanti travagli si erano trovati,16Disse: Si può egli trovare uomo simile a questo? Or noi facciamcelo amico e confederato.17E scrisse, e mandò a lui una lettera di questo tenore:18Il re Alessandro al fratello Gionata, salute.19Abbiamo saputo, che tu se' un uomo di valore, e degno della nostra amicizia.20Ora noi li facciamo oggi sommo Sacerdote di tua nazione, e vogliamo, che tu abbi il titolo di Amico del re, e sii unito di interessi con noi, e serbi a noi amicizia. E mandogli la veste di porpora e la corona di oro.21E Gionata si vestì della stola santa l'anno cento sessanta il settimo mese nel di solenne de' Tabernacoli, e raunò l'esercito, e fece fabbricare gran quantità di armi.22Delle quali cose informato Demetrio se ne afflisse moltissimo, e disse:23Che abbiam noi fatto? Alessandro ci ha prevenuti in aequistarsi l'amicizia dei Giudei per fortificarsi.24Scriverò io pure ad essi, pregandoli, e offerendo lora dignità e doni, affinché sieno in mio aiuto.25E scrisse loro in questi termini: Il re Demetrio alla nazione de' Giudei, salute:26Abbiam sentito come voi avete mantenuta l'alleanza, e siete stati costanti nella nostra amicizia, e non vi siete collegati coi nostri nemici, e ne abbiamo avuto piacere.27Perseverate adunque in serbare la fede a noi, e vi renderemo mercede di quel che avete fatto in pro nostro.28E vi condoneremo molte gravezze, e vi concederemo delle grazie.29E fin d'adesso io assolvo voi e tutti Giudei da' tributi, e vi rimetto il prezzo del sale, le corone e la terza parte del seme:30E la metà de' frutti delle piante, che mi appartiene, la rilascio a voi da questo di in poi, onde non si esiga più dalla terra di Giuda, né dalle tre città unite ad essa nella Samaria e nella Galilea da questi oggi per tutto il tempo avvenire:31E Gerusalemme sia santa e libera col suo territorio, e sue sieno le decime e i tributi.32Rimetto eziandio nelle vostre mani la cittadella, che è in Gerusalemme, e la consegno al sommo Sacerdote, affinché deputi chi a lui piacerà a custodirla.33E a tutti i Giudei menati schiavi dalla terra di Giuda in qualunque parte del mio regno si trovino, rendo gratuitamente la libertà, esentandogli tutti da' tributi anche dei loro bestiami.34E tutti i giorni solenni e i sabati e i noviluni e le feste comandate e i tre giorni prima di un dì solenne e i tre dì seguenti sieno giorni di immunità e di libertà per tutti i Giudei, che sono nel mio regno.35E nissuno potrà agire contro di essi, o chiamargli in giudizio per qualsisia ragione;36E sieno arrolati nell'esercito del re fino a trenta mila Giudei, e saranno trattati, come lo sono le milizie del re, e da essi se ne sceglierà un numero, che staranno nelle fortezze del gran re:37E tra questi si prenderanno delle persone, alle quali affidare i negozii del regno, che esigono gran fedeltà. E i loro capi sieno della loro nazione, e osservino le loro leggi, come il re ha ordinato pel paese di Giuda.38E le tre città della provincia di Samaria incorporate nella Giudea, sieno riputate della Giudea, onde abbiano un solo capo, e da altri non dependano fuori che dal sommo Sacerdote.39Tolemaide col suo territorio io l'ho donata al santuario, che è in Gerusalemme, per lo mantenimento del santuario.40E fo dono di quindici mila sicli d'argento per ciaschedun anno sopra i diritti reali, che a me spettano:41E tutto quello, che è restato indietro, e non è stato pagato da' (miei) amministratori negli anni passati, si dia da qui in poi per le riparazioni della casa (del Signore).42E oltre a ciò i cinque mila sicli d'argento, che quelli riscotevano ogni anno per conto del santuario, anche questi spettino ai sacerdoti, che esercitano le funzioni del ministero.43E tutti quelli che si rifugiano nel tempio, che è in Gerusalemme e nelle sue adiacenze, e son debitori del re per qualsivoglia titolo, sieno sicuri, e godano liberamente di tutti i beni, che hanno nel mio regno.44E per le fabbriche, o risarcimenti del santuario le spese si faranno a conto del re:45E per ristorare, e fortificare all'intorno le mura di Gerusalemme, e per le mura da alzarsi nella Giudea le spese anderanno a conto del re.46Or quando Gionata, e il popolo ebbero udite queste cose, non se ne fidarono, e non le accettarono; perocchè si ricordavano dei mali grandi, che egli avea fatti ad Israele, e came gli avea straziati malamente.47E si determinaronn di favorire Alessandro, perché egli era stato il primo a cercar da loro la pace, e gli dettero aiuto costantemente.48Or il re Alessandro messe insieme un grand'esercito, e mosse il campo contro Demetrio.49E i due re vennero a battaglia, e l'esercito di Demetrio fu messo in fuga; e Alessandro gli insegui, e diede loro addosso.50E rincrudì la zuffa grandemente fino al tramontare del sole, e Demetrio vi fu morto.51E il re Alessandro mandò ambasciatori a Tolomeo re di Egitto, perché gli dicessero a suo nome:52Io son rientrato nel mio regno, e seguo sul treno dei padri miei, ed ho ricuperati gli stati miei, ed ho vinto Demetrio, e ho ridotto a mia obbedienza i miei dominii,53E son venuto a battaglia con lui, ed egli è restato sconfitto da noi con tutto il suo esercito, e noi siamo assisi sul trono del regno occupato da lui.54Ora pertanto facciamo amicizia tra noi, e dammi per moglie la tua figliuola, e io sarò tuo genero, e farò a te e a lei doni degni di te.55E il re Tolomeo rispose, e disse: Felice quel giorno, in cui tu se' tornato nel paese de' padri tuoi, e ti se'assiso sul trono del loro regno.56Or io farò teca quello che tu hai scritto: ma vienimi incontro fino a Tolemaida, affinche' ci vediamo insieme, e io ti dia la sposa, come tu mi hai richiesto.57E Tolomeo si parti dall'Egitto con Cleopatra sua figliuola l'anno cento sessantadue, e andò a Tolemaida.58E il re Alessandro gli andò incontro, e quegli diede a lui Cleopatra sua figliuola, e furon fatte le nozze in Tolemaida, alla reale con gran magnificenza.59E il re Alessandro scrisse a Gionata, che andasse a trovarlo.60Ed egli andò con pompa a Tolemaida, e visitò i due re, e diede loro quantità di oro e di argento e doni, ed essi lo accolsero con gran favore.61Ma alcuni uomini pestilenziali, uomini iniqui d'Israele si unirono per portar querele contro di lui; ma il re non gli ascoltò.62E ordinò che Gionata si spogliasse delle sue vesti, e fosse rivestito di porpora, e cosi fu fatto; e il re lo fece sedere accanto a sé.63E disse ai suoi grandi: Andate con lui nel mezzo della città, e fate bandire, che nissuno porti querela contro di lui per nissun titolo, né lo inquieti per qualunque cosa si sia.64Or quando gli accusatori ebber veduto com'egli era onorato, e quello che si era bandito, e com' egli era vestito di porpora, se ne fuggiron tutti:65E il re gli fece grandi onori, e lo messe tra' suoi amici primarj, e lo fece capitano di eserciti, e lo mise a parte del principato.66E Gionata se ne tornò in pace e allegramente a Gerusalemme.67L'anno cento sessantacinque Demetrio figliuolo di Demetrio venne di Candia nel paese de' padri suoi.68E udito ciò il re Alessandro n'ebbe gran pena, e tornò ad Antiochia.69E il re Demetrio fece suo capitano Apollonio, il quale governava la Celesiria: ed egli, messo insieme un grand'esercito, si accostò a Jamnia, e mandò a dire a Gionata sommo Sacerdote:70Tu se' il solo, che ci fai resistenza, e io son messo in derisione e schernito, perché tu ti fai forte contro di noi sulle montagne.71Ora pertanto se tu hai fidanza nelle tue schiere scendi a noi alla pianura, e misuriamoci insieme; perocchè il valor militare è con me.72Domanda, e ti sarà detto chi io mi sia, e chi sien quelli che sono in mio aiuta, i quali dicono, che voi non potete reggervi in piedi in faccia a noi; perocche due volte furon messi in rotta i padri tuoi nel loro paese.73E adesso come potrei far testa alla cavalleria e ad un esercito cosi grande in una pianura, dove non e pietra, né masso, nè luogo dove fuggire?74Gionata udite le parole di Apollonio ne restò punto; e scelti diecimila uomini parti da Gerusalemme, e andogli incontro Simone suo fratello a soccorrerlo:75E posero il campo presso Joppe, e quelli della città gli chiuser le porte (perocche Joppe avea il presidio di Apollonio), ed egli l'assedio.76Ma intimoriti quelli che si trovavano nella città apersero a lui le porte, e Gionata occupò Joppe.77E inteso ciò Apollonio si avvicinò con tre mila cavalli e con gran moltitudine di fonti.78E si mosse come per andare verso Azoto, e subito si gettò alla pianura, perché avea un buon corpo di cavalleria, e in essa avea fidanza. E Gionata gli tenne dietro verso Azoto, e attaccaron la mischia.79Or Apollonio avea lasciati nascosti nel campo mille cavalli dietro ai nemici.80E Gionata fu avvertito, che gli erano state tese insidie alle spalle; e i nemici circondarono la sua gente, e gettavan dardi sopra di essa dalla mattina sino alla sera.81E quegli stavan termi secondo il comando di Gionata; e i cavalli di coloro si stancarono.82Allora Simone spinse avanti il suo esercito, e diede addosso all'infanteria (perocche la cavalleria era spossata), e la ruppe e la mise in fuga.83E quelli che eran dispersi per la pianura, fuggirono ad Azoto, ed entrarono nella casa di Dagon loro idolo per salvarvisi.84Ma Gionata messe il fuoco ad Azoto, e nelle città circonvicine dopo averle saccheggiate, e bruciò il tempio di Dagon e tutti quelli che vi si eran rifugiati.85E tra morti di spada e bruciati furono circa otto mila.86E Gionata parti di colà, e si avvicinò ad Ascalon, e quelli della città gli andarono incontro facendogli grandi onori.87E tornò Gionata a Gerusalemme con la sua gente ricco di spoglie.88Or tali cose avendo udite il re Alessandro, volle onorare viepiù Gionata.89E mandogli la fibbia d'oro solita a darsi ai parenti de' re: e gli diede il dominio di Accaron e del suo territorio.

Note:

10,1:Alessandro figliuolo di Antioco, ec. Questi è quell'Alessandro figliuolo di Antioco Epiphane e di una sua concubina detta Balo, onde fu chiamato Alessandro Bales. Vari Storici antichi pretendono, ch'ei non fosse realmente figliuolo di Epiphane, ma che per tale si spacciasse. Egli però fu riconosciuto come figliuolo di quel re, ed erede del suo regno non solo da Giudei, ma anche dal senato Romano, degli Egiziani e dal popoli della Siria. Può ben essere, che i suoi nemici abusando del soprannome, che egli portava, preso dalla madre, soprannome, che significa uomo da nulla, dessero motivo di scrivere, che egli non fosse in verun modo della stirpe de' Seleuci di, e fosse nato di vilissimo sangue. Egli era stato condotto a Roma insieme con Laodice figliuola di Epiphane da Eraclide già tesoriere di Demetrio, ma privato da questo re della sua carica. Il senato di Roma determinò di sostener la causa di Alessandro e di Laodice, onde Alessandro passò da Roma nella Siria, e al suo primo arrivo s'impadroni di Tolemaide, città di molta importanza nella Fenicia.

10,21:Gionata si vestì della stola santa. Della tonaca pontificale sembra assai verisimile, che Gionata entrò in quella dignità non solo in virtu di questa concessione di Alessandro, ma anche a istanza del popolo. Erano gia corsi sette anni dalla morte di Alcimo ultimo pontefice.

10,26:Abbiam sentito come voi avete mantenuta l'alleanza, ec. Finge di non sapere che gli Ebrei erano già dispostissimi a favorire Alessandro. Per guadagnare i loro animi mostra di credere, ch'e sieno quali gli voleva.

10,29:Le corone. Le corone d'oro che doveauo presentarsi ogni anno al re: donde sovente trovasi negli Scrittori rammentato l'oro coronarie.
La terza parte del seme. Altra specie di tributo. Il terzo di quello che si seminava, si pagava al re nella raccolta.

10,30:Nè dalle tre città. Alcuni pretendono, che debba tradursi da' tre comuni, che sono il comune (o come dice Giuseppe, la toparchia) della Samaria, il comune della Galilea e quello della Perea, ovvero del paese oltre il Giordano.

10,31:E Gerusalemme sia santa e libera col suo territorio, e sue sieno le decime ec. Giuseppe Ebreo intese, che con queste parole fosse dato a Gerusalemme il diritto di asilo.

10,51:Mandò ambasciatori a Tolomeo ec. Il re di Egitto avea prestati grandi aiuti ad Alessandro.

10,67:Venne di Candia. Demetrio Sotere suo padre al principio delle guerra con Alessandro, avea mandato questo suo figliuol maggiore detto dipoi Demetrio Nicatore, e il minore detto Antioco Sidete a Gnido a casa di un suo amico. Nicatore avendo saputo, che Alessandro non pensava più se non a darsi bel tempo, con un piccol corpo di soldati, che gli furono messi insieme da Lasthene di Creta passò nella Cilicia.

10,69:Il re Demetrio fece suo capitano Apollonio, il quale governava ec. Questi governava la Celesiria a nome di Alessandro, ma tradì il padrone per speranza di maggiori avanzamenti.

10,89:La fibbia d'oro. Era quella, che i Romani chiamavano Bulla aurea, ornamento, che portavasi sulla spalla, e si dava in dono a' soldati per imprese di gran rilievo.