Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 11


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Morto Alessandro, e anche Tolameo, il quale con fraude aveva occupato il regno di Alessandro, avendo tolta a lui la figliuola, e datala per moglie a Demetrio, questi onora Gionata, e gli concede l'esenzione dai tributi. Gionata gli manda delle truppe in aiuto, le quali liberarono il re dalle forze de' cittàdini di Antiochia, e incendiarono Antiochia avendo uccisi in un giorno cento mila uomini. Ma questi non osserva l'alleanza fatta con Gionata, e Antioco figliuolo di Alessandro, vinto Demetrio, e divenuto re, fa alleanza con Gionata, il quale insieme col fratello Simone riporta molte vittorie sopra le straniere nazioni.

1Ma il re d'Egitto rauno' un esercito in numerabile come l'arena, che è alla spiaggia del mare, e gran numero di navi; e cercava di conquistar per inganno il regno di Alessandro, e aggiungerlo al suo regno.2E con buone parole si introdusse nella Siria, e gli erano aperte le città, e gli andavano incontro; perocchè il re Alessandro avea comandato, che lo ricevessero con onore, perché era suo suocero.3Ma Tolomeo entrando nelle città metteva in tutte presidio di soldati.4E quand'ei fu vicino ad Azoto gli fu mostrato il tempio di Dagon incendiato, non men che Azoto e le altre rovine e gli sparsi cadaveri e i tumuli fatti da essi lungo la strada per quelli che eran morti in battaglia.5E dissero al re, che tali cose erano state opera di Gionata per renderglielo odioso: e il re si tacque.6E Gionata andò incontro al re a Joppe con magnificenza; e si salutarono scambievolmente, e passaron ivi la notte.7E Gionata andò col re sino al fiume chiamato Eleuthero; e se ne tornò a Geruselemme.8Ma il re Tolomeo si impadronì di tutte le città fino a Seleucia, che è al mare; e macchinava tradimenti contro Alessandro.9E mandò suoi ambasciadori a Demetrio facendogli dire: Vieni, accordiamoci insieme, e io ti darò la mia figliuola sposata da Alessandro, e tu tornerai sul trono del padre tuo.10Perocchè io son pentito di avergli dato la mia figliuola, mentre ha tentato di uccidermi.11Così egli lo svituperava, perché volea avere il suo regno.12E gli tolse la sua figliuola, e la diede a Demetrio, e si alienò da Alessandro, e si rendi manifesto il suo cattivo animo.13E Tolomeo entrò in Antiochia, e si messe in testa due diademi, dell'Egitto e dell'Asia.14Or il re Alessandro era allora nella Cilicia, perché la gente di que' paesi si ribellava.15E Alessandro, udite tali cose, si mosse contro di lui coll'esercito: e Tolomeo si messe in campo colle sue schiere, e gli andò incontro con grandi forze, e la sconfisse.16E fuggi Alessandro nell'Arabia permettersi in sicuro. E il re Tolomeo crebbe in possanza.17E Zabdiel Arabo troncò il capo ad Alessandro, e mandollo a Tolomeo.18E di lì a tre giorni morì il re Tolomeo, e quelli che erano nelle cittadelle furono sterminati da quei che erano nel campo.19E Demetrio prese il possesso del regno l'anno cento sessanta sette.20In quel tempo Gionata adunò le milizie della Giudea per espugnare la cittadella di Gerusalemme; e alzarono le macchine attorno ad essa.21Ma andarono alcuni, nemici della propria nazione, uomini perversi a riferire al re Demetrio, che Gionata aveva assediata la cittadella.22E questa nuovo lo irritò forte, e subito andò a Tolemaida, e scrisse a Gionata di levar l'assedio della cittadella, e di andar subito a parlare con lui.23Udito ciò Gionata ordinò, che si seguitasse l'assedio; e presi seco de' seniori e de' sacerdoti d'Israele, si espose al pericolo.24E portò seco dell'oro e dell'argento e delle vesti e molti altri regali, e andò a trovare il re a Tolemaida, e si ingrazionì con lui.25E alcuni perversi uomini di sua nazione lo accusavano.26Ma il re lo trattò come avean fatto i suoi predecessori, e l'onorava dinanzi a tutti i suoi amici,27E lo confermò nel sommo Pontificato e in tutti gli onori, che aveo per l'avanti, e lo fece il primo de' suoi amici.28E Gionata chiese al re, che concedesse l'immunità alla Giudea, e alle tre Toparchie e a Samaria e a tutto il suo territorio, promettendogli trecento talenti.29E il re acconsentì, e ne fece spedire a Gionata il privilegio in questi termini:30Il re Demetrio al fratello Gionata e alla nazione de' Giudei, salute.31Vi mandiamo per vostra notizia la copia della lettera scritta da noi a Lasthene padre nostro riguardo a voi:32Il re Demetrio a Lasthene suo padre, salute.33Ci siamo determinati a beneficare la nazione dei Giudei, che son nostri amici, e osservano quel che è giusto riguardo a noi, a motivo della benevolenza, che hanno verso di noi.34Ordinianm adunque, che tutta la Giudea e le tre città, Lida e Ramatha aggiunte alla Giudea dalla provincia di Samaria e tutti i loro territori, sieno destinati per tutti i sacerdoti di Gerusalemme in cambio di quello, che ne esigeva il re ogni anno pei frutti della terra e delle piante.35E condoniam loro fin d'adesso le decime e gli altri tributi spettanti a noi, e i laghi salati e le corone, che si davano a noi,36Tutte queste cose concediam loro, e tutto irrevocabilmente diam in appresso per sempre.37Ora pertanto fate trar copia di questo privilegio, la quale si dia a Gionata, affinchè sia collocata sul monte santo in luogo distinto.38Ma veggendo Demetrio, che tutta la terra era tranquilla, e lo rispettava, senza che egli avesse competitore, rimandò alle case loro tutto il suo esercito, eccettuati i soldati stranieri assoldati dalle isole delle nazioni; per la qual cosa si guadagnò l'odio delle milizie tutte de' padri suoi.39Or eravi un certo Trifone del partito di Alessandro; e questi vedendo che tutto l'esercito mormorava contro Demetrio, andò a trovare Emalchuel Arabo, il quale educava Antioco figliuolo di Alessandro:40E gli stava attorno, perché lo rimettesse a lui per farlo re in luogo del padre suo: e gli raccontava tutto quello che avea fatto Demetrio, e com'egli era odiato da tutto l'esercito: e si fermò colà assai tempo.41Or Gionata mandò a chiedere al re Demetrio, che facesse andar via quelli che erano nella cittadella di Gerusalemme e ne gli altri presidj perché facevan del male a Israele.42E Demetrio fece dire a Gionata: Io non solamente farò questo per te e per la tua nazione, ma ingrandirò te, e la tua nazione, quando sarà tempo.43Ma adesso mi farai piacere a mandar gente in mio aiuto, perché tutto il mio esercito mi ha lasciato.44E Gionata gli mandò ad Antiochia tremila uomini valorosi, e giunti che furono, il re ebbe gran contento della loro venuta.45Ma si adunarono cento venti mila uomini di quella città, che volevano uccidere il re.46E il re si rifugio nella reggia: e quelli della città si fecer padroni delle strade, e cominciarono a combattere.47E il re chiamò in suo aiuto i Giudei, i quali si radunarono tutti presso a lui, e si avanzaron tutti per varie parti della città.48E ucciser quel giorno cento mila uomini della città, e vi messero il fuoco, e fecero gran bottino in quel giorno, e liberarono il re.49E quelli della città vedendo come i Giudei erano padroni assoluti della città, si sbigottirono, e chiesero misericordia al re, dicendo:50Porgi a noi la tua destra, e finiscano i Giudei di malltattar noi e la città.51E gettaron le armi, e fecer la pace: e i Giudei acquistaron molta gloria nel concetto del re e di tutto il suo regno, e diventarono famosi nel suo regno, e se ne tornarono a Gerusalemme ricchi di spoglie.52E Demetrio fu in sicuro possesso del regno, e tutto il paese in pace lo rispettava.53E mancò a tutto quello che avea promessa, e si alienò da Gionata, e non lo trattò come richiedevano i benefizj, che avea da lui ricevuti; ma lo inquietava grandemente.54Dopo tali cose tornò Trifone con Antioco ancor fanciullo, il quale si fece re, e si cinse il diadema.55E andarono a trovarlo tutti i soldati mandati via da Demetrio; i quali venner alle mani con Demetrio, il quale voltò le spalle, e fuggì.56E Trifone prese gli elefanti, ed occupò Antiochia:57E il giovanelto Antioco scrisse a Gionata in questi termini: Io ti confermo nel sacerdozio, e ti fo signore delle quattro città, e ti do luogo tragli amici del re.58E mandogli de' vasi di oro per suo servizio, e diegli potestà di bere nell'oro, e di portare la porpora, e di avere la fibbia d'oro:59E creò il suo fratello Simone governatore da' confini di Tiro sino a quelli di Egitto.60E Gionata si mosse, e andava attorno per le città, che sono di là dal fiume: e tutto l'esercito della Siria venne in suo soccorso: e arrivò ad Ascalon, e gli uscirono incontro quelli della città con onore.61E di li andò a Gaza: e quei di Gaza chiusero le porte, ed egli l'assediò e saccheggiò, e diede alle fiamme i luoghi intorno alla città.62Ma que' di Gaza si raccomandarono a lui, ed egli porse loro la destra, e prese in ostaggio i loro figliuoli, e mandogli a Gerusalemme, e andò attorno pel paese sino a Damasco.63Ma Gionata intese come i capitani di Demetrio con grosso esercito avean fatto ribellare Cades, che e' nella Galilea, affine di ritrarlo dagli affari del regno:64Ed egli si mosse contro di essi; ma lasciò nella provincia Simone suo fratello.65E Simone si avvicinò a Bethsura e l'assediò lungamente, e teneva rinchiusi quei cittadini.66E gli domandaron la pace, ed egli la concesse loro; e mandatili via di lì, prese possesso della città, e vi pose presidio.67Ma Gionata col suo esercito si avvicinò alle acque di Genesar, e prima del far del dì giunsero nella campagna di Asor:68E si vide davanti il campo degli stranieri, i quali gli avean tesa un'imboscata sulla montagna: ed egli andò di fronte per combatterli.69E quelli, che erano nell'imboscata venner fuori dai loro posti, e attaccaron la zuffa.70Allora quei di Gionata si dieder tutti a fuggire, né alcun rimase di essi, se non Mathathia figliuolo di Absalom e Giuda figliuolo di Calphi capo dell'esercito.71E Gionata si straccia le vesti, e si gettò della terra sul capo, e fece orazione.72Indi tornò Gionata sopra i nemici, e gli sbaragliò e li mise in fuga.73E la gente di lui, che fuggiva, veduto questo, tornarono a lui, e inseguirono tutti insieme il nemico sino a Cades, dove questi avea gli alloggiamenti, e arrivarono sin colà.74E degli stranieri perirono in quel giorno tre mila, e Gionata tornò a Gerusalemme.

Note:

11,1:Hla tentato di uccidermi. Tolomeo diceva, che Ammonio (ministro favorito di Alessandro, e ministro odioso a tutti per le sue crudeltà) avea voluto ucciderlo in Tolemaida e che Alessandro non avea voluto darglielo nelle mani, perchè potesse punirlo.

11,18:E di li a tre giorni morì il re Tolomeo, ec. Essendo caduto da cavallo nel forte della battaglia avea ricevute delle mortali ferite particolarmente nella testa. Così egli non godè lungamente il frutto della sua vergognosa perfidia. Ma oltre a questo: Quelli, che erano nelle cittàdelle, furono sterminati: vale a dire, i soldati messi da Tolomeo di presidio nelle città della Siria, furono uccisi dalle schiere di Demetrio Nicatore, il quale senza pensar più a quello che avea tutto per lui Tolomeo si volle levar d'attorno tali vicini. Cosi il grosso degli Egiziani se ne tornò nell'Egitto.

11,31:A Lasthene padre nostro. Questi è quel Lasthene di Creta, che aiutò molto Demetrio Nicatore a salire sul trono.

11,34:Ordiniamo adunque, che tutta la Giudea e le tre città, Lida e Ramatha ec. Manca qui Apherema, che e nel Greco, e credesi, che fosse la città di Ephrem, o sia Ephraim rammentata nel Vangelo.

11,35:E i laghi salati. Da questo luogo, e dal capo X. se apparisce, che eranvi laguna, onde traevasi il sale, ma non sappiamo dove fossero.

11,45:Volevano uccidere il re. Egli voleva togliere le armi agli Antiocheni, i quali temendo di non restar esposti alle violenze delle milizie straniere, le quali sole avea ritenute Demetrio, fecer la sollevazione, che qui si racconta.

11,54:Con Antioco. Questi prese dipoi il nome di Antioco il dio, Epiphane.

11,67:Si avvicinò alle acque di Genasar. il lago di Genesar, o Genesareth è rammentato più volte nel Vangelo. Asor era nella Galilea superiore verso il lago di Semechon.

11,70:Ne alcun rimase di essi, se non Mathathia ec. Gli stessi capitani fuggiron tutti fuori di questi due, e di un piccol drappello di cinquanta uomini, che non gli abbandonarono, come racconta Giuseppe.