Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 10


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La regina di Saba va a trovar Salomone, ammira la tua sapienza, la magnificenza e il governo; e fatti, e ricevuti i regali, si parte. Salomone riceve da altre parti molti tributi, e dell'oro; forma de' vasi, e degli scudi, e un trono magnifico: delle molte, e preziose sue suppellettili, de' vasi, de' cocchi, e cavalli: abbondanza di argento, e di legname di cedro.

1Ma anche la regina di Saba, essendo pervenuta a lei la rinomanza di Salomone, nel nome del Signore andò a far prova di lui co' suoi enimmi.2Ed entrata in Gerusalemme con grande, e ricco accompagnamento, e co' suoi cammelli, che portavano aromi, e oro in copia infinita, e gemme preziose, si presentò al re Salomone, e gli espose tutto quello, che ella avea in cuor suo.3E Salomone la instruì sopra tutte le cose, che ella gli propose; nissuna ve n'ebbe, sopra la quale il re fosse all'oscuro, e non le desse risposta.4Veggendo adunque la regina di Saba tutta la sapienza di Salomone, e la casa edificata da lui,5E la imbandigione della sua mensa, e le abitazioni de' suoi servi, e i vari ordini de' ministri, e le loro vesti, e i suoi coppieri, e gli olocausti che egli offeriva nella casa del Signore, ella restava fuori di se:6E disse al re: Vere sono le cose, che io avea sentite dire nel mio paese.7Riguardo a' tuoi ragionamenti, e alla tua sapienza: e io non prestava fede a coloro, che me ne parlavano, fino sa tanto che io stessa son venuta, e cogli occhi miei ho veduto, e toccato con mano, come non era stata detta a me la metà del vero: la tua sapienza, e le tue opere sorpassano tutto quello, che io ho sentito dire.8Beata la tua gente, e beati i tuoi servi, i quali si stanno sempre dinanzi a te, e ascoltano la tua sapienza.9Benedetto sia il Signore Dio tuo, il quale ti ha amato, e ti ha posto sul trono d'Israele, perchè il Signore ha mai sempre voluto bene ad Israele, ed egli ti ha fatto re, affinchè esercitassi l'equità, e la giustizia.10Ella adunque diede al re cento venti talenti d'oro, e molti aromi, e gemme preziose: non furono portati mai più tanti aromi, quanti ne diede la regina di Saba al re Salomone.11Oltre a ciò l'armata navale di Hiram, la quale portava oro da Ophir, portò parimente da Ophir molto legname di tyno, e gemme preziose.12E il re fece del legname di tyno le ringhiere della casa del Signore, della casa reale, e delle cetre, e delle lire pei cantori: non fu mai più portato simil legname di tyno, né se n' è veduto sino al dì d'oggi.13E il re Salomone diede alla regina di Saba tutto quello, che ella bramò e gli domandò: oltre a quelle cose, che volontariamente ei le offerse con magnificenza da re. Ed ella si partì, e tornossene colla sua gente al suo paese.14Or la quantità d'oro, che era portato a Salomone anno per arino, era di secento sessanta sei talenti d'oro:15Senza quello, che portavano a lui quelli, che avean la soprintendenza de' tributi, e i negozianti, e tutti i merciai, e tutti i principi dell'Arabia, e i governatori del paese.16Fece ancora il re Salomone dugento rotelle d'oro finissimo, e consumo' seicento sicli d'oro per le lamine di ciascheduno di questi scudi.17E fece trecento pelte d'oro affinato: trecento mine d'oro coprivano una pelta. E il re le collocò nella casa del bosco del Libano.18Fece ancora il re Salomone un trono grande d'avorio, e lo vestì d'oro giallissimo.19Egli avea sei gradini: la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro, e due bracci, uno di qua, e uno di là tenevano la sedia, e due leoni stavan presso all'uno, e all'altrobraccio.20E dodici piccoli leoni stavano sopra i sei gradini da una parte, e dall'altra: non fu fatta mai opra tale in verun altro regno.21Oltre a ciò tutti i vasi, ai quali bevea il re Salomone, eran d'oro: e tutto il vasellame della casa del bosco del Libano era di finissimo oro: non v'era argento, di cui non si facea nissun conto a tempo di Salomone:22Perocché le navi del re andavano in mare una volta ogni tre anni colle navi di Hiram a Tharsis, donde portavan oro, e argentone denti di elefanti, e scimmie, e pavoni.23Fu adunque il re Salomone il più grande di tutti i re della terra per ricchezze, e sapienza.24E tutta la terra desiderava di veder Salomone, per udir la sapienza posta da Dio nel cuore di lui.25E tutti gli portavano ogni anno dei doni, de' vasi d'argento, e d'oro, delle vesti, e degli strumenti da guerra, e aromi, e cavalli, e muli.26E Salomone radunò cocchi, e soldati a cavallo, ed ebbe mille quattrocento cocchi, e dodici mila uomini a cavallo, e li distribuì nelle città fortificate, e in Gerusalemme presso al re.27E fece sì che l'argento abbondava in Gerusalemme come le pietre; e il legname di cedro rendette tanto comune, quanto i sicomori, che nascon nelle pianure.28E i cavalli venivano a Salomone dall'Egitto, e da Coa. Imperocché quelli, che li comperavano pel re, li conducevano da Coa pel prezzo fissato.29Or venivangli quattro cavalli dall'Egitto per secento sicli d'argento, o ogni cavallo per cento cinquanta; e in tal guisa tutti i re Hethei, e della Siria vendevano i lor cavalli.

Note:

10,1:Ma anche la regina di Saba, ec. L'opinione di Teodoreto, il quale mette il regno di questa celebre donna nell'Arabia felice verso l'estremità meridionale del mar rosso, questa opinione combina anche colle parole di Cristo, il quale ( Matth. XII 42. ) chiamolla regina del mezzodi, perché propriamente da mezzodì è l'Arabia felice riguardo alla Giudea; combina anche con quello, che ivi si aggiugne, che questa regina veniva dagli ultimi nomi della terra, perché l'Arabia stessa si avanza molto verso l'Oceano, che era riguardato come la fine del mondo. Sono anche noti i Sabei dell'Arabia, e questo paese abbondava appuuto di tutte quelle cose, che furono dalla stessa donna portate in dono a Salomone; e da alcuni versi di Claudiano ( Eutrop. lib. l. ) si vede, che tra quei Sabei regnavan le donne. Del nome di questa nulla abbiam di sicuro. Gesù Cristo lodò la sollecitudine, che ebbe questa regina di udir la sapienza di Salomone, e cui l'esempio di lei condannò la trascuranza degli Ebrei, i quali avendo tra loro chi di gran lunga era superiore a Salomone, nissun pensiero si davano di udire le sue parole. Dal discorso adunque di Cristo si interisce, che la venuta di lei fu per imparare non già la scienza delle cose naturali, o politiche, ma la scienza delle cose divine e la vera religione. Ella fu degna perciò di essere per la sua pietà celebrata da' Padri, e riconosciuta come una bella figura della Chiesa delle genti, mentre (come dice S. Ilario ) ella è straniera, e sconosciuta corse ad udir l'oracolo della sapienza. In Ps. 121.
Nel nome del Signore andò ec. ispirata da lume celeste e mossa da viva brama d'istruirsi riguardo a quel Dio, di cui avea udite raccontarsi le meraviglie a pro del suo popolo, e particolarmente le cose grandi operate sotto il regno di Salomone, venne a trovarlo per proporgli i suoi enimmi, essendo quella la maniera assai usitata di proporre le questioni più gravi in qualunque materia.

10,4:E la casa edificata da lui. Il tempio del Signore, opera, di cui hanno parlato con ammirazion grande anche gli scrittori gentili.

10,11:Molto legname di tyno. La voce Thyina è dal Greco, e significa quello che i Latini chiamaron citra, legno odoroso, di gran bellezza, che veniva dalla Mauritania a carissimo prezzo. Vedi Plin. lib. XIII. 15. 16.

10,12:Le ringhiere, ec. Mi è paruto questo il miglior senso, che potesse darsi alla voce fulcro in questo luogo. La voce Ebreo e troppo generale, come la latina.

10,15:E i governatori del paese. Alcuni intendono i Filarchi dell'Arabia, de' quali vedi Gen. XVII. 20.; onde converrebbe tradurre: e i re dell'Arabia, che governavano quel paese; altri però vogliono, che nelle ultime parole si parli de' satrapi de' Filistei.

10,17:E fece trecento pelte. Trecento mine d'oro, ec. Egli è certo, che la pelte era più piccola, e quasi la metà delle scudo, o rotella in grandezza, essendo della figura di una mezza luna (Irid. Orig. lib. XXVIII. 12.). dove gli scudi erano rotondi, ovvero di figura ovale, e coprivano tutto il corpo del soldato. Contuttociò le pelte fatte da Salomone pesavano assai più, che gli scudi; porocchè le trecento mine fanno diciotto mila sicli a sessanta sicli per mina; laddove ognuno degli scudi non pesava più di seicento sicli. Per la qual cosa convien dire, che le pelte fossero assai più massicce, che gli scudi, o convien tenersi alla lezione del testo Ebreo, il quale ha non tre cento, ma tre mine d'oro. Finalmente siccome nei Paralipomeni in vece di tre mine leggesi trecento sicli ( 2. Paral. IX. 16. ), si può quindi argomentare, che la mina sia posta per cento sicli.

10,22:Le navi del re andavano ogni tre anni a Tharsis. Generalmente credesi, che si parti adesse della stes a navigazione, di cui v. II; onde o Tharsis in questo luogo significa il mare dell'India, o qualche porto famoso in quel mare, e vicino ad Ophir.

10,27:Quanto i sicomari, ec. È una pianta assai comune e assai grande della Palestina e dell'Egitto, simile al fico che getta il suo frutto dal suo stesso tronco, frutto però di poco gusto. Del legno di essa servivansi i poveri per le loro fabbriche, Isai. IX. 10.

10,28:E da Coa. Alcuni intendono la città di Coa nell'Arabia felice, altri quella detta Co nell'Egitto; il vero si e, che non abbiam nulla di certo riguardo a questo luogo.

10,29:In tal guisa tutti i re Hethei e della Siria vendevano ec. Sì accenna che Salomone comprava de' cavalli non solo dall'Egitto, ma anche da' re degli Hethei e della Siria. questi Hethei dovean essere un popolo della Siria, o della Celesiria.