Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 20


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I Siri, che assediano Samaria, son tagliati a pezzi dai servi de' principi delle provincie, e di nuovo l'anno seguente sono tagliati a pezzi nella pianura. Il re Achab è sgridato dal profeta per aver fatto alleanza con Benadad re della Siria, e per averlo lasciato andar vivo.

1Or Benadad re della Siria raunò tutto il suo esercito, e i cavalli, e i cocchi, e avea seco trentadue re: e si mosse contro Samaria, e la assediò.2E mandò araldi nella città, che dicessero ad Achab re d'Israele:3Queste cose dice Benadad: Il tuo argento, e il tuo oro è mio: e le tue moglie, e i tuoi figliuoli più vistosi son cosa mia.4E il re d'Israele rispose: Come dici tu, o re signor mio, io son tuo con tutte le cose mie.5E gli araldi tornaron di nuovo, e dissero: Queste cose dice Benadad, il quale ci manda a te: Tu mi darai il tuo oro, e il tuo argento, e le tue mogli, ei tuoi figliuoli.6Domane adunque a quest'ora stessa manderò a te i miei servi, i quali visiteranno a parte a parte la casa tua, e la casa de' tuoi servi, e tutto quello, che lor piacerà, se lo pigleranno colle loro mani, e lo porteranno via.7Or il re d'Israele convocò tutti i seniori del paese, e disse: Riflettete, e ponete mente, che egli ci tende insidie: perocché mandò egli a chiedere le mie mogli, e i figliuoli, e l'argento, e l'oro: e io non ho detto di no.8E tutti i seniori, e tutto il popolo dissero a lui: Non ascoltarlo, e non condiscendere a lui.9Egli adunque rispose ai messi di Benadad: Dite al re mio signore: Tutto quello, che facesti dire a me tuo servo al principio, io lo farò; ma quest'altra cosa non posso farla.10E i messi portarono a lui questa risposta. Ed ei li rimandò, e disse: Gli dei mi facciano questo, e peggio, se la polvere di Samaria può empiere il pugno di tutta la gente, che mi segue.11E il re d'Israele rispose, e disse: Direte a lui: Non si glorii chi delle armi si veste, come chi le depone.12Or egli avvenne, che quando udì Benadad queste parole, egli Deveva all'ombra coi re, e disse a' suoi servi: Circondate la citta. Ed ei la circondarono.13quand'ecco un profeta si accostò ad Achab re d'Israele, e gli disse: Queste cose dice il Signore: Hai tu veduta tutta quella turba infinita? or io la darò oggi in tuo potere, affinchè tu conosca, co' io sono il Signore.14E Achab disse: Per mezzo di chi? E quegli disse a lui: Queste cose dice il Signore: per mezzo dei servltori che accompagnano a piedi i principi delle provincie. E quegli disse: Chi comincerà la battaglia? E l'altro rispose: Tu.15Egli adunque fece rassegna de' servi dei principi delle provincie, e trovonne il numero di dugento trenta due: e dopo questi fece la rassegna del popolo, e trovò sette mila figliuoli d'Israele.16E usciron fuora sul mezzodì. Or Benadad già ubbriaco beveva nella sua tenda, e con lui i trentadue re venuti in suo ajuto.17E i servitori de' principi delle Provincie uscirono alla testa di tutti. Or Benadad mandò a vedere. E fugli riferito: E uscita gente fuor di Samaria.18Ed egli disse: Se son venuti a parlar di pace, prendeteli vivi; se per combattere, prendeteli vivi.19Si avanzarono adunque i servi tori de' principi delle Provincie, e il rimanente dell'esercito veniva appresso:20E ciascuno di quegli uccise chi se gli fece davanti: e i Siri fuggirono, e Israele gl'inseguì. E anche Benadad re della Siria se ne fuggì a cavallo co' suoi cavalieri.21E anche il re d'Israele venuto fuori mise in rotta i cavalli, e i cocchi, e diede una grande sconfitta alla Siria.22Or accostatosi un profeta al re d'Israele, gli disse: Va, e fatti animo, e impara, e pensa a quel, che hai da fare: perocché l'anno venturo il re di Siria si moverà contro di te.23Ma i servi del re di Siria dissero a lui: Gli dei di coloro sono gli dei de' monti: per questo ci hanno vinti: onde è meglio, che combattiamo contro di essi in pianura, e li vinceremo.24Tu adunque fa così: Rimanda dal tuo esercito ciascun di que' regi, e poni in luogo di essi dei capitani.25E supplisci il numero de' tuoi soldati, che son morti, e i cavalli com'eran quelli di prima e cocchi come quelli, che avesti pell'avanti: e noi combatteremo con coloro nelle pianure, e vedrai, che li vinceremo. Abbracciò egli il loro consiglio, e fece così.26Quindi passato un anno, Benadad fece la rassegna dei Siri, e andò ad Aphec, per combattere con Israele.27E fu fatta la rassegna anche de' figliuoli d'Israele, ed eglino proveduti di viveri andarono loro incontro, e posero il campo dirimpetto ad essi (ed erano), come due piccoli greggi di capre: ma i Siri inondavano il paese.28E un uomo di Dio fattosi dappresso al re d'Israele, gli disse: Queste cose dice il Signore: Perchè i Siri han detto: Il Signore è Dio dei monti, e non è Dio delle valli, io darò in tuo potere tutta questa moltitudine grande; e conoscerete ch'io sono il Signore.29Ora per sette giorni gli eserciti si posero in ordinanza dall'una parte, e dall'altra, e il settimo giorno fu attaccata la zuffa: e i figliuoli d'Israele uccisero dei Siri in un dì cento mila pedoni.30E quelli, che si eran salvati, fuggirono nella città di Aphec: e la muraglia cadde sopra ventisette mila uomini, che si eran salvati. E Benadad entrò fuggendo nella città, ricoverandosi in una stanza, la più segreta.31E i suoi servi gli dissero: Abbiamo già sentito dire, che i re d'Israele son clementi: mettiamoci adunque ai fianchi de' sacchi, e delle funi ai colli nostri, e andiamo incontro al re d'Israele: forse egli ci salverà la vita.32Si cinsero i fianchi coi sacchi, e si posero la corda al collo, e andarono a trovare il re d'Israele, e gli dissero: Benadad tuo servo dice: Salvami: ti prego, la vita. E quegli disse: Se egli è ancor vivo, egli è mio fratello:33La qual cosa preser quelli per buon augurio: e gli levaron tosto la parola di bocca, e dissero: Benadad tuo fratello. Ed egli disse loro: Andate, e conducetelo a me. Benadad pertanto si presentò a lui, ed ei lo prese sul suo cocchio.34E Benadad gli disse: Le città tolte dal padre mio al padre tuo, io le renderò: e fatti delle piazze in Damasco, come il padre mio ne fece in Samaria, e io, fatta alleanza teco, me n'anderò. Achab fermò l'alleanza, e rimandollo.35Allora uno de' figliuoli de' profeti disse a un suo compagno a nome del Signore: Feriscimi. Ma quegli non volle ferirlo.36E quegli disse a lui: Perchè tu non hai voluto udir la voce del Signore, ecco, che partito da me, sarai ucciso da un lione. E dilungato ch'ei fu alquanto da lui, un lione lo incontrò, e lo uccise.37E avendo di poi trovato un altr'uomo, gli disse: Feriscimi. E quegli lo percosse, e ferillo.38Andò adunque il profeta ad incontrare il re sulla strada, e intridendosi colla polvere la faccia, e gli occhi, cangiò il suo aspetto.39E passato che fu il re, gridò dietro a lui, e disse: Il tuo servo andò a combattere nella mischia: e un uomo essendosi dato alla fuga, un altro lo condusse a me, e disse: Custodisci quest'uomo, il quale se scapolerà, la tua vita pagherà per la sua, ovvero pagherai un talento d'argento.40Or mentre io, essendo agitato, mi rivolgea qua, e là, subitamente quegli sparì. E il re d'Israele disse a lui: Tu hai pronunziata tu stesso la tua sentenza.41Ma quegli immediatamente nettò la sua faccia dalla polvere, e il re' d'Israele conobbe, eh egli era uno de' profeti.42Or ei disse al re: Queste cose dice il Signore: Perchè tu ti se' lasciato uscir dalle mani un uomo degno di morte, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo pel popol di lui.43Ma il re d'Israele se ne tornò a casa sua senza volerlo sentire, ed entrò infuriato in Samaria.

Note:

20,1:Or Benadad re della Siria ec. Questo Benadad è figliuolo di quel re della Siria, il quale regnando Baasa, portò la guerra nel paese di Israele di concerto con Asa re di Giuda, 3. Reg. XV. 18. 19. I trentadue re, che avea seco Benadad in questa spedizione, dovean essere piccoli principi della Siria, e dell'Arabia, suoi tributari, e parte ancora chiamati al suo soldo.

20,4:Come dici tu... io son tuo ec. questa umile risposta, ma generale era diretta ad ammollire l'animo di Benadad; ma Achab in sostanza non avea intenzione di soggettarsi ad altra condizione, che di riconoscersi dipendente, e di essere tributario di quei re. Questi però passa a specificar meglio le sue pretensioni colla seconda ambasciata, v. 5. e 6.

20,9:Ma quest'altra cosa ec. Non posso dare a te quella che non è mio, la roba de' miei sudditi.

20,10:Se la polvere di Samaria può empiere ec. Questa è una millanteria (come suol dirsi) di Benadad. Egli giura e spergiura, che tanto è immenso il numero di suoi soldati, che se ciaschednno di essi volesse prendere una manata di terra del paese di Samaria, non vi sarebbe terra abbastanza per tutti.

20,11:Non si glorii chi dell'armi si veste, ec. Colui che si arma per combattere non può gloriarsi, come chi le armi depone, il quale se si gloria può con ragione gloriarsi della conseguita vittoria. È una maniera di proverbio.

20,14:Per mezzo de' servitori, che accompagnano a pie di i principi delle provincie. In una parola per mezzo degli staffieri ec.

20,23: Gli dei di coloro sono gli dei de' monti; per questo ci han vinti. Notisi la finezza degli adulatori: Benadad era stato rotto e messo In fuga da un pugna di gente, mentre se ne stava bevendo spropositatamente co' suoi capitani; i suoi cortigiani però lungi dall'attribuire il suo disonore all'ubriachezza e alla trascuraggine di Benadad, dicono, che gli dei de' monti protettori di Samaria, fabbricato in luogo elevata avevano fatt'eglino tutto quel male. Era uno dei principj del gentilesimo il riconoscere diverse divinità pe' diversi luoghi, pelle diverse azioni, ec. Così i Fauni e i Silvani a loro credere potevan molto nelle selve, ne' monti le Oreadi . ec.

20,26:Andò da Aphec ec. Città della Celesiria. Vedi Jos. XIX. 30.

20,27:Ed erano come due piccoli greggi di capre. L'esercito d'Israele diviso in due ale (probabilmente perché così lo era quello di Benadad ) somigliava a due greggi di capre: tanto era piccolo al paragone de' Siri. I greggi di capre sono sempre di poco numero, come notò già Varrone De R. R. lib 2. 3.; e queste bestiuole son molto timide.

20,30:La muraglia cadde sopra ec. Di quelli, che fuggendo si salvarono in Aphec, ventisette mila furono uccisi sotto le rovine delle mura cadute sopra di essi o mediante le macchine de guerra, colle quali batterono gli Ebrei la città, o piuttosto per volere di Dio, il quale per punire le bestemmie de' Sirii fece andare a terra le mura di Aphec, come già quelle di Gerico.

20,31:Mettiamoci adunque ai fianchi de' sacchi, ec. Erano vesti grossolane di colore scuro usate nel lutto.

20,34:Le città tolte dal padre mio ec. credesi, che Benedad parli delle città tolte dal padre di lui a Bassa. cap. XV. 20.; e credesi ancora, che Benadad chiami Baasa padre di Achabbo perche questi era succeduto a Baasa nel regno.
Fatti delle piazze in Damasco, come ec. E segno di soggezione grande di un principe l'avere nella propria capitale delle piazze, dove abitino sudditi di un altro principe, che vi facciano negozio, e paghino tributo a questo e alla giurisdizione di questo sieno interamente soggetti.

20,36:Perché tu non hai voluto udir la voce del Signore, ec. Il Grisostomo ( Orat. 1. contro Jud. ) illustra egregiamente questo luogo in tal guisa: Colui, che ferì il Profeta, non ebbe verun danno; colui, che per compassione non volle ferirlo, fu punito: donde si dee intendere, che quando comanda Dio, si dee deporre, ogni curiosità, e senza disaminare la natura delle cose comandate si dee semplicemente obbedire. Imperocchè affinchè quel primo non si rattenesse per pietà dal ferirlo, quegli non avea detto solamente feriscimi, ma feriscimi, perché Dio lo vuole, onde non cercar tu più innanzi. Il re comanda tal cosa; piega il capo, e rispetta l'autorità di lui, e francamente obbedisci. Ma l'altro non ebbe cuore di farlo, e fu severamente punito, e col suo esempio avvisa tutti quel, che verranno, che qualunque cosa comandi il Signore, l'obbediscano perfettamente.
Questo profeta dovea cosi ferito rappresentare un uomo, che tornasse dalla battaglia, onde come soldato di valore ottenesse facile accesso per parlare al re Achab, il quale, non avrebbe ammesso volentieri un profeta; e lo stato medesimo, in cui compariva il profeta, era una profezia di quello, che dovea succedere allo stesso re e al popolo d'Israele, per avere Achab salvata la vita a un re condannato da Dio alla morte.

20,42:Un uomo ec. l'Ebreo letteralmente un uomo anatematizzato da me. Benadad era degnissimo dell'anatema per le sue bestemmie contro il vero Dio. Acabbo crudelissimo contro i profeti fa il clemente con un ampio re nemico giurato d'Israele, e lasciandolo in libertà non ha riguardo di esporre di nuovo la nazione a una manifesta rovina.