Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Primo libro di Samuele 20


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 1974
1 David, fuggito da Naiot che è in Ramata, giunse dinanzi a Gionata e gli disse: «Che ho fatto io? Qual'è la mia iniquità e il mio peccato contro tuo padre, perch'egli cerchi la mia vita? »1 Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: "Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?".
2 Gionata gli rispose: « Non sia mai: tu non sarai ucciso: mio padre non farà nulla, grande o piccolo che sia, senza farmelo sapere. Perchè dunque dovrebbe celare questa cosa soltanto: Questo non sarà mai ».2 Rispose: "Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!".
3 E giurò di nuovo a David. Ma David disse: « Tuo padre sa che io ho trovato grazia negli occhi tuoi, e dirà: Non lo sappia Gionata, chè non si rattristi. Ma come vive il Signore, e come vive l'anima tua, non c'è che un sol passo (per dir così) tra me e la morte ».3 Ma Davide giurò ancora: "Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c'è un sol passo tra me e la morte".
4 Gionata disse a David: « Io farò per te tutto quello che l'anima tua mi dirà ».4 Giònata disse: "Che cosa desideri che io faccia per te?".
5 E David disse a Gionata: « Ecco, domani è il primo del mese, ed io, secondo il solito, dovrei sedere presso il re a mangiare: lascia che io mi nasconda alla campagna, fino alla sera del terzo giorno.5 Rispose Davide: "Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera.
6 Se tuo padre, guardando, cercherà di me, tu gli risponderai: David mi ha chiesto di fargli fare una scappata a Betlemme sua città, perchè vi è un sacrifizio solenne per tutti quelli della sua tribù.6 Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia.
7 S'egli dice: Va bene, il tuo servo avrà pace; ma s'egli si adira, sappi che la sua malizia è al colmo.7 Se dirà: Va bene, allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua.
8 Usa dunque misericordia al tuo servo, giacché hai fatto fare a me tuo servo l'alleanza del Signore con te: se vi è in me qualche colpa, dammi tu la morte, ma non mi presentare a tuo padre ».8 Mostra la tua bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?".
9 Gionata disse: « Non ci pensare nemmeno, perchè non è possibile che, ove conosca con certezza che il mal animo di mio padre contro di te è giunto al colmo, io non te lo faccia sapere ».9 Giònata rispose: "Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?".
10 David disse a Gionata: « Chi me lo dirà, se per disgrazia tuo padre ti risponde duramente a mio riguardo? »10 Davide disse a Giònata: "Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?".
11 Allora Gionata disse a David: « Vieni, andiamo fuori alla campagna ». Quando furono tutti due alla campagna,11 Giònata rispose a Davide: "Vieni, andiamo in campagna".
Uscirono tutti e due nei campi.
12 Gionata disse rivolto a David: « Signore Dio d'Israele! Se io domani o doman l'altro, scoprendo quello che pensa mio padre, ed essendovi qualche cosa di buono per David, non manderò subito da te, e non te lo farò sapere,12 Allora Giònata disse a Davide: "Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio,
13 il Signore faccia a Gionata questo e peggio. Se poi durasse il mal animo di mio padre contro di te, io te lo confiderò e ti lascerò andare in pace, e il Signore sia con te come fu con mio padre.13 tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre.
14 E se io vivrò, userai verso di me la misericordia del Signore; se poi morissi,14 Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,
15 in perpetuo non ritirerai la tua misercordia dalla mia casa, quando il Signore sterminerà l'un dopo l'altro dal mondo i nemici di David: tolga il Signore Gionata dalla sua casa e faccia vendetta dei nemici di David ».15 non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide,
16 Così Gionata strinse alleanza colla casa di David e Signore fece vendetta dei nemici di David.16 non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide".
17 Gionata aggiunse questo altro giuramento a David, perchè l'amava, l'amava come l'anima propria.17 Giònata volle ancor giurare a Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso.
18 Poi Gionata disse a David: « Essendo domani il primo del mese, tu sarai cercato18 Giònata disse a Davide: "Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto.
19 e sarà domandato del tuo posto fino a domanl'altro. Allora tu, scendendo in fretta, verrai al luogo dove tu devi star nascosto nel giorno in cui si può lavorare, e ti porrai vicino alla pietra chiamata Ezel.19 Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta.
20 Io tirerò tre frecce verso di essa, scoccandole come per esercitarmi al tiro a segno.20 Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto.
21 Manderò poi un servo a cui dirò: Va, riportami le frecce ».21 Poi manderò il ragazzo gridando: Va' a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo: Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di grave.
22 Se io dirò al servo: Bada che le frecce son di qua da te, prendile, allora vieni pure, perchè per te c'la pace e niente di male. Il Signore vive! Ma se io dirò al servo: Bada che le frecce son di là da te, vattene in pace; il Signore ti fa partire.22 Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!, allora va' perché il Signore ti fa partire.
23 Quanto poi alle parole che abbiamo dette io e te, il Signore sia tra me e te in eterno ».23 Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre".
24 David si nascose adunque nella campagna, e venuto il primo del mese, il resi assise a mensa.24 Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare.
25 Postosi a sedere il re sulla sua solita seggiola vicina al muro, e restando ritto Gionata, Abner si assise accanto a Saul. Allora apparve vuoto il posto di David.25 Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide rimase vuoto.
26 Ma Saul non disse nulla in quel giorno, perchè penava che forse a David fosse accaduto di non esser mondo nè purificato.26 Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: "Gli sarà successo un inconveniente: non sarà mondo. Certo, non è mondo".
27 Ma anche il giorno dopo apparve di nuovo vuoto il posto il David. Allora Saul disse a suo figlio Gionata: « Per qual motivo il figlio d'Isai non è venuto a mangiare, nè ieri, nè oggi?27 Ed ecco l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora a Giònata suo figlio: "Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né ieri né oggi?".
28 E Gionata rispose a Saul: « Mi ha pregato instantemente di lasciarlo andare a Betlem,28 Giònata rispose a Saul: "Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme.
29 dicendomi: Lasciami andare, perchè vi è un sacrificio solcenne nella mia città, uno dei miei fratelli mi ha invitato: or dunque se ho trovato grazia agli occhi tuoi, andrò in fretta a rivedere i miei fratelli. Per questo egli non è venuto alla mensa del re ».29 Mi ha detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla tavola del re".
30 Ma Saul, adiratosi contro Gionata, gli disse: « Figlio d'una donna corrotta, non so forse che tu ami il figlio d'Isai per tua confusione e per confusione dell'indegna tua madre?30 Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: "Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre?
31 Finché sarà vivo il figlio d'Isai sopra la terra, non ci sarà sicurezza nè per te nè per il tuo regno. Or dunque manda a prenderlo e menamelo. perchè egli è un figlio di morte »,31 Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve morire".
32 Ma Gionata. rispondendo a Saul suo padre, disse: « Perchè dovrà morire? Che cosa ha fatto? »32 Rispose Giònata a Saul suo padre: "Perché deve morire? Che ha fatto?".
33 Saul afferrò la lancia per colpirlo. Allora Gionata capì che era una cosa già determinata da suo padre l'uccisione di David,33 Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da parte di suo padre.
34 e si levò da mensa in un eccesso di collera e non toccò cibo in quel secondo giorno del mese, perchè era afflitto a causa di David e perchè suo padre l'aveva oltraggiato.34 Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.
35 Venuto il mattino, Gionata andò con un piccolo servo alla campagna secondo quello che aveva convenuto con David.35 Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo.
36 Gionata disse al servo: « Va, e riportami le frecce che tiro ». Mentre il servo correva, egli tirò un'altra freccia di là da esso.36 Egli disse al ragazzo: "Corri a cercare le frecce che io tirerò". Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui.
37 Quando il servo giunse al luogo della freccia che Gionata aveva tirata, Gionata gli gridò dietro e gli disse: «Ecco, la freccia è là, al di là di te »,37 Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: "La freccia non è forse più avanti di te?".
38 Gionata gridò ancora al servo: « Sbrigati, non ti trattenere ». Il servo di Gionata, raccolte le frecce, le portò al suo padrone, pignorando completamente di che si trattasse, perchè soltanto Gionata e David sapevano la cosa.38 Giònata gridò ancora al ragazzo: "Corri svelto e non fermarti!". Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone.
39 Poi Gionata diede al servo le sue armi e gli disse: « Va e portale in città » .39 Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa.
40 Partito il servo, David uscì dal luogo che guardava verso mezzodì e gettandosi bocconi per terra, si prostrò per tre volte. Poi baciandosi l'un l'altro, essi piansero insieme, e David oltremodo.40 Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: "Va' e riportale in città".
41 Finalmente Gionata disse a David: « Va in pace: resta tutto quello che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore, dicendo: Il signore sia tra me e te, e tra la mia discendenza e la tua discendenza in eterno ».41 Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si fece tardi.
42 David si mosse e partì, e Gionata tornò in città.42 Allora Giònata disse a Davide: "Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre".