Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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BIBBIA TINTORINOVA VULGATA
1 Or gli empi nei loro storti pen­samenti van dicendo: « Corto e pieno di noia è il tempo della nostra vita, non v'è rimedio quando l'uomo è alla fine, e non si conosce persona che sia tornata dal­l'altro mondo.1 Dixerunt enim cogitantes apud se non recte:
“ Exiguum et cum taedio est tempus vitae nostrae,
et non est refrigerium in fine hominis,
et non est agnitus, qui sit reversus ab inferis.
2 Essendo noi venuti dal niente, dopo saremo come se non fossimo mai stati, per­chè l'alito delle nostre nari è fu­mo, e il parlare è scintilla pro­ dotta dal moto del cuore.2 Quia ex tempore nati sumus
et post hoc erimus, tamquam non fuerimus,
quoniam fumus flatus est in naribus nostris,
et sermo scintilla in motu cordis nostri;
3 Quando questa sarà spenta, il nostro corpo andrà in cenere, e lo spirto si disperderà come aria leggera. La nostra vita passerà come trac­cia di nube, sparirà come nebbia cacciata dai raggi del sole e sopraffatta dal calore di lui.3 qua exstincta, cinis fiet corpus nostrum,
et spiritus diffundetur tamquam mollis aer.
4 E il nostro nome sarà col tempo di­menticato, e nessuno si ricorderà più delle opere nostre.4 Et nomen nostrum oblivioni tradetur per tempus,
et nemo memoriam habebit operum nostrorum;
et transibit vita nostra tamquam vestigium nubis,
et sicut nebula dissolvetur,
quae fugata est a radiis solis
et a calore illius aggravata.
5 Un'ombra che passa è la nostra vita, la nostra è una partenza senza ritorno. Quando il sigillo è messo, nessuno ritorna.5 Umbrae enim transitus est tempus nostrum,
et non est reversio finis nostri,
quoniam consignata est, et nemo revertitur.
6 Venite adunque, godiamoci, i beni presenti, e come nella gioventù, in fretta approfittiamoci delle creature.6 Venite ergo, et fruamur bonis, quae sunt,
et utamur creatura tamquam in iuventute sollicite.
7 Empiamoci di vino prelibato e di profumi, non la­sciamo passare il fiore della sta­gione.7 Vino pretioso et unguentis nos impleamus,
et non praetereat nos flos temporis verni;
8 Coroniamoci di rose pri­ma che avvizziscano; non vi resti prato dove non sia passata la nostra lussuria.8 coronemus nos calycibus rosarum, antequam marcescant,
9 Nessuno di noi manchi alle nostre orgie, dappertutto lasciamo i segni della no­stra allegria, perchè questa è la nostra parte, la nostra sorte.9 nullum pratum exsors sit luxuriae nostrae;
ubique relinquamus signa laetitiae,
quoniam haec est pars nostra, et haec est sors.
10 Opprimiamo il giusto povero, non risparmiamo la vedova, nè si abbia riguardo alla canizie del vec­chio carico di anni.10 Opprimamus pauperem iustum
et non parcamus viduae
nec veterani revereamur canos multi temporis.
11 Sia la forza il nostro diritto: ciò che è debole è stimato buono a nulla.11 Sit autem fortitudo nostra lex iustitiae;
quod enim infirmum est, inutile invenitur.
12 Mettia­mo adunque in mezzo il giusto, perchè c'è d'incomodo, s'oppone allo nostre azioni, ci rinfaccia i peccati contro la legge, propala a nostro danno i peccati della no­ stra condotta,12 Circumveniamus ergo iustum, quoniam inutilis est nobis
et contrarius est operibus nostris
et improperat nobis peccata legis
et diffamat in nos peccata disciplinae nostrae.
13 pretende d'avere la scienza, di Dio e si chiama figlio di Dio.13 Promittit se scientiam Dei habere
et filium Dei se nominat.
14 Egli è diventato il censore dei nostri pensieri:14 Factus est nobis in accusationem cogitationum nostrarum;
gravis est nobis etiam ad videndum,
15 è per noi gravoso anche il vederlo, per­chè la sua, vita non è come quella degli altri, e singolare è il suo modo d'agire.15 quoniam dissimilis est aliis vita illius,
et immutatae sunt viae eius.
16 Egli ci tiene come leggeri, schiva il nostro modo di fare come immondezza, preferi­sce la fine dei giusti e si vanta d'a­ vere per padre Dio.16 Tamquam scoria aestimati sumus ab illo,
et abstinet se a viis nostris tamquam ab immunditiis;
beata dicit novissima iustorum
et gloriatur patrem se habere Deum.
17 Vediamo un po' se le sue parole son veraci, proviamo quel che sarà di lui, ve­diamo come va a finire.17 Videamus ergo, si sermones illius veri sint,
et tentemus, quae in exitu eius erunt:
18 Se egli è veramente figlio di Dio, Dio verrà a difenderlo, a salvarlo dal­le mani degli avversari.18 si enim est verus filius Dei, suscipiet illum
et liberabit eum de manibus contrariorum.
19 Mettiamolo alla prova cogli oltraggi e coi tormenti, per conoscere la sua rassegnazione e sperimentare la sua pazienza.19 Contumelia et tormento interrogemus eum,
ut sciamus modestiam eius
et probemus patientiam illius;
20 Condanniamolo alla morte più ignominiosa: giacché, secondo le sue parole, vi sa­rà chi avrà cura di lui ».20 morte turpissima condemnemus eum:
erit enim ei visitatio ex sermonibus illius ”.
21 Così han pensato; ma s'ingan­nano, accecati dalla loro malizia.21 Haec cogitaverunt et erraverunt;
excaecavit enim illos malitia eorum,
22 Essi ignorano i segreti di Dio, non sperano nella ricompensa della giustizia, non fanno alcuna stima, dell'onore delle anime san­ te.22 et nescierunt sacramenta Dei
neque mercedem speraverunt sanctitatis
nec iudicaverunt honorem animarum immaculatarum.
23 Infatti Dio creò l'uomo per l'immortalità, e lo fece a sua imagine e somiglianza;23 Quoniam Deus creavit hominem in incorruptibilitate
et imaginem similitudinis suae fecit illum;
24 ma per l'invidia del diavolo entrò nel mondo la morte,24 invidia autem Diaboli mors introivit in orbem terrarum;
experiuntur autem illam, qui sunt ex parte illius.
25 e lo imitano quelli del suo partito.