Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Sapienza 14


font
BIBBIA TINTORIBIBBIA RICCIOTTI
1 Parimente un altro che pensa a navigare, in procinto di attra­versare i furibondi flutti, invoca un legno più fragile di quello che lo porta.1 Cosi un altro, che s’accinge a navigare ed è sul punto di traversare i flutti furenti, rivolge invocazione a un pezzo di legno più fragile ancora della nave che lo porta!
2 Infatti questo l'ha in­ventato la bramosia del guada­gno, e l'ha costruito l'artefice col­ la sua perizia,2 Perchè questa l'inventò l’amor del lucro e un artefice la fabbricò con la sua abilità.
3 ma è la tua Prov­videnza, o Padre, che lo governa, perchè sei tu che hai tracciato an­che nel mare la via e il sentiero sicuro in mezzo ai flutti.3 E la tua provvidenza, o Padre, [la] governa; poiché anche sul mare hai aperto una strada, e un sentiero sicuro tra i flutti,
4 Mostrando che tu puoi salvare da ogni pericolo, anche dato che uno ignaro dell'arte si metta in mare.4 mostrando come da ogni pericolo tu puoi salvare, anche se inesperto uno [s’ imbarchi ed] entri in mare.
5 Ma affinchè non restassero inuti­li le opere di tua sapienza, per questo anche a fragile legno gli uomini affidano le loro vite e, passando il mare su una barca, si salvano.5 [Tu vuoi] che non restino inutili le opere della tua sapienza; perciò anche ad un minuscolo legno affidano gli uomini le loro vite, e traversando i marosi sur una chiatta si salvano.
6 Ed anche da princi­pio, quando perirono i superbi giganti, la speranza del mondo si rifugiò in una nave, che, guida­ta dalla tua mano, lasciò al mon­do il seme delle generazioni.6 E giù da principio, periti i superbi giganti, la speranza del mondo si rifugiò in una chiatta, che guidata dalla tua mano, lasciò al secolo il seme d’una generazione [novella].
7 Benedetto il legno pel quale è fatta la giustizia;7 E' benedetto invero il legno che produce giustizia.
8 ma maledet­to il legno ridotto a idolo, esso e chi l'ha fatto: questi, perchè l'ha lavorato, quello, perchè, essendo corruttibile, ebbe il nome di Dio.8 Ma [il legno] manufatto, l’idolo, è maledetto esso e chi l’ha fatto: questi perchè l'ha lavorato, quello perchè, essendo corruttibile, ebbe il nome di Dio.
9 Ugualmente sono odiosi a Dio e l'empio e la sua empietà9 Ugualmente odiosi infatti sono a Dio l’empio e la sua empietà
10 e sarà punita l'opera con chi la fece.10 l’opera insieme con l’artefice subiranno la pena!
11 Per questo gli idoli delle nazioni non saran risparmiati, perchè, creature di Dio, servirono all'abbominazione, divennero tenta­zione per le anime degli uomini e laccio ai piedi degli stolti.11 Perciò anche per gl’idoli delle genti non ci sarà riguardo, perchè, creature di Dio, si tramutarono in abominazione e in scandalo per le anime degli uomini e in laccio per i piedi degl'insensati.
12 Infatti l'invenzione degli ido­li è principio di fornicazione, e l'averli introdotti fu corrompere la vita.12 Principio invero di fornicazione [fu] l’idea degli idoli e la loro intenzione [fu] la rovina della vita.
13 Essi non furono da prin­cipio, nè dureranno per sempre;13 Giacché non eran da principio nè dureranno in eterno;
14 per un vaneggiamento degli uo­mini furono introdotti nel mon­do, e quindi sarà presto trovato il modo di finirli.14 ma dalla sciocca vanità degli uomini furono introdotti nel mondo, e perciò la rapida lor fine è stabilita.
15 Un padre, pieno di acerbo do­lore, si fece il ritratto del figlio rapitogli sì presto, e quello che allora era morto come uomo, onorò qual dio e gli assegnò tra i suoi dipendenti culto e sacrifizi.15 Un padre invero, oppresso da acerbo lutto, si fece l’immagine del figliuolo a un tratto rapitogli, e quel [figliuolo], morto allora da uomo, egli prese poi a onorar come un dìo, e tra i suoi sottoposti ordinò riti e sacrifizi.
16 Poi coll'andar del tempo, raf­forzatosi l'empio costume, ta­le errore fu osservato qual leg­ge e per ordine dei sovrani fu­rono adorate le statue;16 Indi, radicatasi col tempo, l’empia costumanza, tale aberrazione venne ad essere osservata come legge, e per ordine de, sovrani furono venerate le sculture.
17 e di quelli che gli uomini non potevano onorare in faccia, perchè lontani, fu fatta venire da lontano l'imagine. Esposero l'imagine del re che volevano onorare, per osse­quiarlo, nel loro zelo, assente co­me se fosse presente.17 Chè quando gli uomini non potevano onorarli di presenza, perché dimoravan lontano, riprodotta da lungi la loro fisionomia, si fecero un’ immagine visibile del re venerato, per tributare all’assente, quasi a presente, omaggio nel lor zelo.
18 A tal cul­to furono spinti anche gli igno­ranti dalla finissima diligenza dell'artefice.18 Ad Incremento poi del culto, anche quelli che nulla sapevan [del sovrano] ci furon spinti dalla solerte premura dell’artista.
19 Egli infatti, per piacere al suo padrone, adoperò tutta la sua arte per farne più bella l'imagine.19 Perchè questi, volendo piacere a chi l'aveva impegnato, sforzò con l'arte la somiglianza, maggiormente abbellendola;
20 Così la folla, attratta dalla bellezza del lavoro, giunse a considerare come un Dio colui che prima era onorato come uomo.20 e la folla, rapita dall'eleganza dell’opera, venne a considerar come una divinità quegli che poc’anzi era onorato come uomo.
21 E questo fu un inganno per la vita umana, in quanto gli uo­mini, assecondando l'affetto o i tiranni, diedero alla pietra e al legno il nome incomunicabile.21 E questa fu l’insidia per l’umana vita, che gli uomini [cioè], o cedendo al proprio affetto o alla tirannia imposero alle pietre e al legno l'incommunlcablle nome [di Dio].
22 Nè bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio, ma, viven­do nella grande guerra dell'igno­ranza, a sì grandi mali dànno il nome di pace.22 E non bastò loro di sbagliare circa la nozione di Dio! Ma vivendo in gran guerre [per via] dell’ignoranza, tanti e così gran mali essi chiamano pace!
23 Ora immolano i propri figlioli, or fanno tenebrosi sacrifizi, or passan la notte in orgie infami.23 Sacrificando invero i propri figliuoli o celebrando misteri clandestini o tenendo veglie forsennate [nelle orge di riti stranieri],
24 Non conservano puri nè la vita nè le nozze; ma l'uno uccide l'altro per invidia o lo contrista con adulterii.24 non la vita, non i matrimoni essi ormai conservano puri; ma l’un l'altro e per invidia s’uccidono o con adulterii si contristano:
25 E tutto è sottosopra: sangue, omi­cidi, furti, frodi, corruzioni, in­ fedeltà, tumulti, spergiuri, vessa­zione dei buoni,25 e dappertutto si mescola sangue [e] strage, furto e frode, corruzione e infedeltà, tumulto e spergiuro, trepidazione dei buoni,
26 dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulterii, impudicizie;26 oblio di riconoscenza, contaminazione delle anime, invertimento [delle leggi] della generazione, instabilità de’ matrimoni, adulterio e impudicizia.
27 perchè l'abomine­vole culto degli idoli è causa, prin­cipio e fine d'ogni male.27 Il culto degli idoli nefandi è causa, principio e fine d’ogni male.
28 Essi o folleggiano in gozzoviglie, o va­ticinano il falso, o vivon nell'in­giustizia e senza esitazione sper­giurano,28 Perchè, o gavazzando folleggiano, o profetano il falso, o vivono ingiustamente o alla leggera spergiurano.
29 perchè, fidando in ido­li inanimati, non temono alcun pregiudizio pei loro spergiuri.29 Chè avendo fede in idoli senz'anima, nessun danno s'attendono dal loro malvagio giurare.
30 Ma avranno la ben meritata punizione, e per l'uno e per l'al­tro motivo, e perchè, dediti ai loro idoli, mal pensarono di Dio, e perchè ingiustamente spergiu­rarono, con fraudolento disprez­zo della giustizia.30 Ma per l’una o l’altra colpa verrà su loro il giusto castigo: perchè, dediti agl'idoli, ebbero un’idea perversa di Dio, e perchè ingiustamente giurano, disprezzando nella frode la santità.
31 Non la poten­za di quelli pei quali giurano, ma il castigo dovuto ai peccatori sem­pre incalza le prevaricazioni degli empi.31 Non la potenza invero degli [idoli] per cui giurarono, ma il castigo di quei che peccano insegue sempre la trasgressione degli ingiusti!