Sapienza 14
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BIBBIA TINTORI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 Parimente un altro che pensa a navigare, in procinto di attraversare i furibondi flutti, invoca un legno più fragile di quello che lo porta. | 1 Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge implora un legno più fragile della barca che lo porta. |
2 Infatti questo l'ha inventato la bramosia del guadagno, e l'ha costruito l'artefice col la sua perizia, | 2 Questa, infatti, fu inventata dal desiderio di guadagni e fu costruita da una saggezza artigiana; |
3 ma è la tua Provvidenza, o Padre, che lo governa, perchè sei tu che hai tracciato anche nel mare la via e il sentiero sicuro in mezzo ai flutti. | 3 ma la tua provvidenza, o Padre, la guida perché tu hai predisposto una strada anche nel mare, un sentiero sicuro anche fra le onde, |
4 Mostrando che tu puoi salvare da ogni pericolo, anche dato che uno ignaro dell'arte si metta in mare. | 4 mostrando che puoi salvare da tutto, sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza. |
5 Ma affinchè non restassero inutili le opere di tua sapienza, per questo anche a fragile legno gli uomini affidano le loro vite e, passando il mare su una barca, si salvano. | 5 Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili; per questo gli uomini affidano le loro vite anche a un minuscolo legno e, attraversando i flutti con una zattera, scampano. |
6 Ed anche da principio, quando perirono i superbi giganti, la speranza del mondo si rifugiò in una nave, che, guidata dalla tua mano, lasciò al mondo il seme delle generazioni. | 6 Anche in principio, mentre perivano giganti superbi, la speranza del mondo, rifugiatasi in una barca, lasciò al mondo la semenza di nuove generazioni, grazie alla tua mano che la guidava. |
7 Benedetto il legno pel quale è fatta la giustizia; | 7 È benedetto il legno con cui si compie un'opera giusta, |
8 ma maledetto il legno ridotto a idolo, esso e chi l'ha fatto: questi, perchè l'ha lavorato, quello, perchè, essendo corruttibile, ebbe il nome di Dio. | 8 ma maledetto l'idolo opera di mani e chi lo ha fatto; questi perché lo ha lavorato, quello perché, corruttibile, è detto dio. |
9 Ugualmente sono odiosi a Dio e l'empio e la sua empietà | 9 Perché sono ugualmente in odio a Dio l'empio e la sua empietà; |
10 e sarà punita l'opera con chi la fece. | 10 l'opera e l'artefice saranno ugualmente puniti. |
11 Per questo gli idoli delle nazioni non saran risparmiati, perchè, creature di Dio, servirono all'abbominazione, divennero tentazione per le anime degli uomini e laccio ai piedi degli stolti. | 11 Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli dei pagani, perché fra le creature di Dio son divenuti un abominio, e scandalo per le anime degli uomini, laccio per i piedi degli stolti. |
12 Infatti l'invenzione degli idoli è principio di fornicazione, e l'averli introdotti fu corrompere la vita. | 12 L'invenzione degli idoli fu l'inizio della prostituzione, la loro scoperta portò la corruzione nella vita. |
13 Essi non furono da principio, nè dureranno per sempre; | 13 Essi non esistevano al principio né mai esisteranno. |
14 per un vaneggiamento degli uomini furono introdotti nel mondo, e quindi sarà presto trovato il modo di finirli. | 14 Entrarono nel mondo per la vanità dell'uomo, per questo è stata decretata per loro una rapida fine. |
15 Un padre, pieno di acerbo dolore, si fece il ritratto del figlio rapitogli sì presto, e quello che allora era morto come uomo, onorò qual dio e gli assegnò tra i suoi dipendenti culto e sacrifizi. | 15 Un padre, consumato da un lutto prematuro, ordinò un'immagine di quel suo figlio così presto rapito, e onorò come un dio chi poco prima era solo un defunto ordinò ai suoi dipendenti riti misterici e di iniziazione. |
16 Poi coll'andar del tempo, rafforzatosi l'empio costume, tale errore fu osservato qual legge e per ordine dei sovrani furono adorate le statue; | 16 Poi l'empia usanza, rafforzatasi con il tempo, fu osservata come una legge. |
17 e di quelli che gli uomini non potevano onorare in faccia, perchè lontani, fu fatta venire da lontano l'imagine. Esposero l'imagine del re che volevano onorare, per ossequiarlo, nel loro zelo, assente come se fosse presente. | 17 Le statue si adoravano anche per ordine dei sovrani: i sudditi, non potendo onorarli di persona a distanza, riprodotte con arte le sembianze lontane, fecero un'immagine visibile del re venerato, per adulare con zelo l'assente, quasi fosse presente. |
18 A tal culto furono spinti anche gli ignoranti dalla finissima diligenza dell'artefice. | 18 All'estensione del culto anche presso quanti non lo conoscevano, spinse l'ambizione dell'artista. |
19 Egli infatti, per piacere al suo padrone, adoperò tutta la sua arte per farne più bella l'imagine. | 19 Questi infatti, desideroso di piacere al potente, si sforzò con l'arte di renderne più bella l'immagine; |
20 Così la folla, attratta dalla bellezza del lavoro, giunse a considerare come un Dio colui che prima era onorato come uomo. | 20 il popolo, attratto dalla leggiadria dell'opera, considerò oggetto di culto colui che poco prima onorava come uomo. |
21 E questo fu un inganno per la vita umana, in quanto gli uomini, assecondando l'affetto o i tiranni, diedero alla pietra e al legno il nome incomunicabile. | 21 Ciò divenne un'insidia ai viventi, perché gli uomini, vittime della disgrazia o della tirannide, imposero a pietre o a legni un nome incomunicabile. |
22 Nè bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio, ma, vivendo nella grande guerra dell'ignoranza, a sì grandi mali dànno il nome di pace. | 22 Poi non bastò loro sbagliare circa la conoscenza di Dio; essi, pur vivendo in una grande guerra d'ignoranza, danno a sì grandi mali il nome di pace. |
23 Ora immolano i propri figlioli, or fanno tenebrosi sacrifizi, or passan la notte in orgie infami. | 23 Celebrando iniziazioni infanticide o misteri segreti, o banchetti orgiastici di strani riti |
24 Non conservano puri nè la vita nè le nozze; ma l'uno uccide l'altro per invidia o lo contrista con adulterii. | 24 non conservano più pure né vita né nozze e uno uccide l'altro a tradimento o l'affligge con l'adulterio. |
25 E tutto è sottosopra: sangue, omicidi, furti, frodi, corruzioni, in fedeltà, tumulti, spergiuri, vessazione dei buoni, | 25 Tutto è una grande confusione: sangue e omicidio, furto e inganno, corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro; |
26 dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulterii, impudicizie; | 26 confusione dei buoni, ingratitudine per i favori, corruzione di anime, perversione sessuale, disordini matrimoniali, adulterio e dissolutezza. |
27 perchè l'abominevole culto degli idoli è causa, principio e fine d'ogni male. | 27 L'adorazione di idoli senza nome è principio, causa e fine di ogni male. |
28 Essi o folleggiano in gozzoviglie, o vaticinano il falso, o vivon nell'ingiustizia e senza esitazione spergiurano, | 28 Gli idolatri infatti o delirano nelle orge o sentenziano oracoli falsi o vivono da iniqui o spergiurano con facilità. |
29 perchè, fidando in idoli inanimati, non temono alcun pregiudizio pei loro spergiuri. | 29 Ponendo fiducia in idoli inanimati non si aspettano un castigo per avere giurato il falso. |
30 Ma avranno la ben meritata punizione, e per l'uno e per l'altro motivo, e perchè, dediti ai loro idoli, mal pensarono di Dio, e perchè ingiustamente spergiurarono, con fraudolento disprezzo della giustizia. | 30 Ma, per l'uno e per l'altro motivo, li raggiungerà la giustizia, perché concepirono un'idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli, e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità. |
31 Non la potenza di quelli pei quali giurano, ma il castigo dovuto ai peccatori sempre incalza le prevaricazioni degli empi. | 31 Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura, ma il castigo dovuto ai peccatori persegue sempre la trasgressione degli ingiusti. |