Sapienza 13
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BIBBIA TINTORI | BIBBIA CEI 2008 |
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1 Vani son tutti gli uomini che non han cognizione di Dio, e dai beni visibili non han saputo co noscere colui che è, e dalla considerazione delle opere non han saputo conoscere chi ne fosse l'artefice. | 1 Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice. |
2 Ma il fuoco, il vento e la mobile aria o il giro delle stelle o l'onda impetuosa, o il sole o la luna presero come dèi reggitori del mondo. | 2 Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. |
3 Che se, rapiti dalla loro bellezza, li credettero dèi argomentino quanto più bello debba essere il loro Signore, essendo tutte queste cose fatte dall'autore della bellezza. | 3 Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. |
4 Se poi sono colpiti dal loro potere e dalla loro influenza, da ciò dovrebbero capire che chi l'ha fatte deve sorpassarle in potenza. | 4 Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. |
5 Infatti dalla grandezza e dalla bellezza delle creature si può giungere a vedere in modo da riconoscerlo il loro creatore. | 5 Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. |
6 Eppure questi sono i meno biasimevoli, perchè sbagliano per caso, ma cercano Dio e bramano di trovarlo. | 6 Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi facilmente s’ingannano cercando Dio e volendolo trovare. |
7 Mentre però lo cercano, investigandone le opere, rimangono presi da queste, perchè son belle e visibili, | 7 Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura e si lasciano prendere dall’apparenza perché le cose viste sono belle. |
8 però non sono scusabili, | 8 Neppure costoro però sono scusabili, |
9 perchè se giunsero a saperne tanto da potersi fare un'idea dell'universo, come non trovare più facilmente il Signore di esso? | 9 perché, se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano? |
10 Ma sciagurati, colla speranza in cose morte, son quelli che danno il nome di dèi agli oggetti fatti dall'uomo, all'oro, all'argento lavorato con arte, a ritratti d'animali, ad un vil sasso opera d'antica mano. | 10 Infelici anche coloro le cui speranze sono in cose morte e che chiamarono dèi le opere di mani d’uomo, oro e argento, lavorati con arte, e immagini di animali, oppure una pietra inutile, opera di mano antica. |
11 Ecco: un abile legnatolo sega nel bosco una dritta pianta, e, come si deve, ne toglie tutta la scorza; poi col la sua arte ne forma un mobile per gli usi della vita. | 11 Ecco un falegname: dopo aver segato un albero maneggevole, ha tagliato facilmente tutta la corteccia intorno e, avendolo lavorato abilmente, ha preparato un oggetto utile alle necessità della vita; |
12 Degli avanzi di tal lavoro ne usa per prepararsi da mangiare. | 12 raccolti poi gli avanzi del suo lavoro, li consuma per prepararsi il cibo e saziarsi. |
13 L'avanzo poi di tutte queste cose, buono a nulla, pezzo di legno sbilenco e pieno di nodi, a tempo avanzato lo digrossa diligentemente, e, se condo le regole dell'arte sua, gli dà una figura: lo fa simile all'imagine d'un uomo, | 13 Quanto avanza ancora, buono proprio a nulla, legno contorto e pieno di nodi, lo prende e lo scolpisce per occupare il tempo libero; con l’abilità dei momenti di riposo gli dà una forma, lo fa simile a un’immagine umana |
14 oppure gli dà la figura di qualche animale. Poi lo tinge col minio e col bel letto fa rubicondo il suo colore, dopo averne coperta ogni magagna. | 14 oppure a quella di un animale spregevole. Lo vernicia con minio, ne colora di rosso la superficie e ricopre con la vernice ogni sua macchia; |
15 In seguito gli fa un'edico la conveniente, lo mette al muro e ve lo assicura con un ferro; | 15 quindi, preparatagli una degna dimora, lo colloca sul muro, fissandolo con un chiodo. |
16 cosi perchè non caschi si dà cura di lui, ben sapendo che non può aiutarsi da se stesso, perchè è una statua ed ha bisogno d'aiuto. | 16 Provvede perché non cada, ben sapendo che non è in grado di aiutarsi da sé; infatti è solo un’immagine e ha bisogno di aiuto. |
17 E poi a lui fa voti e lo consulta sui suoi beni, sui suoi figli, sui matrimoni, e non si vergogna di parlare ad un oggetto inanimato. | 17 Quando prega per i suoi beni, per le nozze e per i figli, non si vergogna di parlare a quell’oggetto inanimato, e per la sua salute invoca un essere debole, |
18 Per la sanità prega un infermo, per la vita si raccomanda ad un morto, e chiama in suo aiuto uno che non è buono a nulla. | 18 per la sua vita prega una cosa morta, per un aiuto supplica un essere inetto, per il suo viaggio uno che non può usare i suoi piedi; |
19 Per fare un viaggio si raccomanda a chi non può muoversi, per fare acquisti o lavori e pel felice esito di qualsiasi cosa si raccomanda a chi non è buono a niente. | 19 per un guadagno, un lavoro e un successo negli affari, chiede abilità a uno che è il più inabile con le mani. |