Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 15


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 Il re Antioco, figlio di Demetrio, scrisse dalle isole del mare a Simone, sommo sacerdote e principe del popolo dei Giudei, e a tutta la nazione, una lettera1 Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle isole del mare a Simone, sacerdote ed etnarca dei Giudei, e a tutta la nazione;
2 che cosi diceva: « Il re Antioco a Simone sommo sacerdote e alla nazione dei Giudei, salute.2 il loro contenuto era del seguente tenore:
«Il re Antioco a Simone, grande sacerdote ed etnarca, e al popolo dei Giudei, salute!
3 Alcuni uomini pestilenziali hanno invaso il regno dei nostri padri; ma io voglio rivendicarlo, e rimetterlo nel suo primiero stato: ho messo insieme numeroso e scelto esercito, ho fatto costruire navi da guerra;3 Poiché alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com’era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra.
4 ed ho intenzione di entrare nello stato, per vendicarmi contro quelli che hanno rovinate le nostre provincie ed han desolate molte città nel mio regno.4 È mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il nostro paese e desolato molte città nel mio regno.
5 Or dunque ti condono tutti i tributi a te condonati da tutti i re miei predecessori, e tutti gli altri doni che essi ti hanno rimessi5 Ora ti confermo tutte le esenzioni, che ti hanno concesso i re miei predecessori, e tutte le altre dispense dai doni.
6 E ti permetto di batter moneta di tua impronta nel tuo paese.6 Ti concedo di battere moneta propria con corso legale al tuo paese.
7 Gerusalemme sia santa e libera. Tutte le armi che hai fatte, e le fortezze che hai costruite e che hai in tuo potere, rimangan tue.7 Gerusalemme e il suo santuario siano liberi; tutti gli armamenti, che hai preparato, e le fortezze che hai costruito e occupi, restino in tuo possesso.
8 E tutto ciò che devi al re, tanto pel passato che pel futuro, ti è rimesso da questo momento per sempre.8 Quanto devi al re e i debiti che potrai avere verso il re in avvenire da ora e per sempre, ti sono rimessi.
9 Quando poi saremo entrati nel possesso del nostro regno, renderemo grandi onori a te e alla tua nazione e al tempio, in modo che la vostra gloria sarà conosciuta per tutta la terra ».9 Quando poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, la tua nazione e il tempio con grandi onori, così da rendere manifesta la vostra gloria in tutta la terra».
10 L'anno centosettantaquattro, Antioco entrò nella terra dei suoi padri, e corsero a lui tutti gli eserciti, in modo che pochi restarono con Trifone,10 Nell’anno centosettantaquattro Antioco partì per la terra dei suoi padri e si schierarono con lui tutte le milizie, di modo che pochi rimasero con Trifone.
11 che, inseguito dal re Antioco, giunse a Dora, fuggendo lungo la spiaggia del mare,11 Antioco si diede ad inseguirlo e quello, fuggendo, giunse fino a Dora sul mare,
12 perché vedeva addensarsi sopra di sè le sventure, dacché l'esercito l'aveva abbandonato.12 perché vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano.
13 Ma Antioco si accampò intorno a Dora con centoventi mila combattenti e otto mila cavalieri;13 Antioco pose il campo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila cavalieri.
14 e circondò la città, aggiungendo le navi dalla parte del mare. Così la città era battuta per terra e per mare, e a nessuno era permesso entrare o uscire.14 Egli circondò la città, mentre le navi attaccavano dal mare; fece pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando più entrare né uscire alcuno.
15 Intanto Numenio coi suoi compagni giunse da Roma, portando lettere scritte al re o ai popoli e che dicevan così:15 Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suoi compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano:
16 « Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute.16 «Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute!
17 Son venuti a noi gli ambasciatori dei Giudei, nostri amici, a rinnovare l'amicizia e l'alleanza, mandati da Simone, principe dei sacerdoti, e dal popolo dei Giudei,17 Gli ambasciatori dei Giudei sono giunti a noi come nostri amici e alleati, per rinnovare l’antica amicizia e alleanza, inviati da Simone, sommo sacerdote, e dal popolo dei Giudei.
18 ed hanno portato uno scudo d'oro di mille mine.18 Hanno portato uno scudo d’oro di mille mine.
19 Per questo ci è piaciuto di scrivere ai re e ai popoli, di non fare ad essi del male, di non far guerra a loro, alle loro città, alle loro regioni, e di non dare aiuto a quelle che loro movessero guerra.19 Ci è sembrato bene perciò scrivere ai re dei vari paesi, perché non facciano loro del male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né combattano insieme a chi entri in guerra con loro.
20 E abbiamo creduto bene di accettare da essi lo scudo.20 Ci è parso bene accettare da loro lo scudo.
21 Se pertanto vi fossero degli uomini malvagi, fuggiti dal loro paese nel vostro, consegnateli a Simone, principe dei sacerdoti, affinchè li punisca secondo la sua legge ».21 Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, sommo sacerdote, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge».
22 Le stesse cose furono scritte al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate, ad Arsace,22 Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Àttalo, ad Ariarate e Arsace
23 e a tutte le provincie: a Lampsaco, agli Spartani, a Deio, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfilia, alla Licia, a Alicarnasso, a Coo, a Side, a Aradon, a Rodi, a Faselide, a Gortina, a Guido, a Cipro, a Cirene.23 e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfìlia, alla Licia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Fasèlide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gòrtina, a Cnido, a Cipro e a Cirene.
24 E mandarono copia della lettera a Simone principe dei sacerdoti e al popolo dei Giudei.24 Copia di queste lettere scrissero per Simone, sommo sacerdote.
25 Or il re Antioco il secondo giorno attaccò Dora, battendola continuamente e alzando macchine, e chiuse Trifone in modo che non poteva uscire.25 Il re Antioco, dunque, teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; così aveva precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare.
26 Simone mandò in suo aiuto due mila uomini scelti, argento, oro e molti vasi.26 Simone gli inviò duemila uomini scelti, per combattere al suo fianco, oltre ad argento, oro e molti equipaggiamenti.
27 Ma il re non volle accettarli, e mancò a tutti i patti fatti con Simone, e diventò suo nemico.27 Ma Antioco non volle accettare nulla, anzi ritirò quanto aveva prima concesso a Simone e si mostrò ostile con lui.
28 E gli mandò Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui e a dire: « Voi occupate Ioppe, Gazara e la cittadella di Gerusalemme, città del mio regno.28 Poi gli inviò Atenòbio, uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini: «Voi occupate Giaffa, Ghezer e la Cittadella di Gerusalemme, tutte città del mio regno.
29 Avete devastati i loro territori, avete fatti grandi mali nel paese, vi siete impadroniti di molti luoghi del mio regno.29 Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina grande nel paese e vi siete impadroniti di molte località nel mio regno.
30 Or dunque consegnate le città da voi occupate, e i tiibuti dei luoghi dei quali vi siete impadroniti fuori dei confini della Giudea,30 Ora, perciò, consegnate le città che avete occupato, insieme con i tributi delle località di cui vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea,
31 oppure date per quelli cinquecento talenti d'argento, e pei guasti fatti da voi e pei tributi della città altri cinquecento talenti, altrimenti verremo a farvi guerra ».31 oppure dateci in cambio cinquecento talenti d’argento e, in compenso dei danni arrecati e dei tributi delle città, altri cinquecento talenti; altrimenti verremo e vi muoveremo guerra».
32 Atenobio, amico del re, venne a Gerusalemme, e, vista la magnificenza di Simone, lo splendore nell'oro e nell'argento, e la quantità dei mobili preziosi, ne restò stupefatto, e riferì a lui le parole del re.32 Atenòbio, l’amico del re, si recò a Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto e ne rimase meravigliato. Gli riferì le parole del re,
33 Simone gli rispose dicendo: « Noi nè abbiamo usurpato terra straniera, nè riteniamo roba altrui, ma l'eredità dei nostri padri, la quale, per qualche tempo, fu ingiustamente posseduta dai nostri nemici.33 ma Simone gli rispose: «Non abbiamo occupato terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui, ma dell’eredità dei nostri padri, che fu occupata un tempo dai nostri nemici senza alcun diritto.
34 Noi, presa l'occasione, abbiamo rivendicata l'eredità dei nostri padri.34 Noi, avendone avuta l’opportunità, abbiamo recuperato l’eredità dei nostri padri.
35 Quanto poi a Ioppe e a Gazara, che tu reclami, essi facevano molti danni al popolo e al nostro paese: per questo noi diamo cento talenti ». Atenobio non gli rispose parola;35 Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu reclami, esse causavano un grave danno tra il popolo e nella nostra regione: per esse vi daremo cento talenti».
36 ma tornò sdegnato dal re, al quale riferì queste parole, e la magnificenza di Simone, e tutto quello che aveva visto. E il re si accese di grande sdegno.36 Atenòbio non rispose nulla, ma indispettito tornò presso il re, al quale riferì quelle parole, la gloria di Simone e quanto aveva visto. Il re si adirò grandemente.
37 Intanto Trifone fuggì su una nave a Ortosia,37 Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosìa.
38 e il re diede il governo del litorale a Cendebeo, consegnandogli un esercito di fanti e di cavalieri.38 Il re allora nominò Cendebeo primo stratega della zona litoranea e mise al suo comando forze di fanteria e cavalleria.
39 Gli comandò di marciare contro la Giudea, gli comandò di edificare Gedor, di serrare le porte della città e debellare il popolo, mentre il re inseguiva Trifone.39 Poi gli ordinò di accamparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzandone le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto continuò la caccia a Trifone.
40 Cendebeo, arrivato a Iamnia, cominciò a irritare il popolo, a invadere la Giudea, a fare dei prigionieri, a trucidare. E fortificò Gedor,40 Cendebeo si recò a Iàmnia e cominciò a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a fare prigionieri tra il popolo e a metterli a morte.
41 e vi pose fanti e cavalieri, perchè, uscendo fuori, facessero scorrerie verso la Giudea, secondo gli ordini del re.41 Ricostruì Cedron e vi dispose la cavalleria e le truppe, perché potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli aveva ordinato il re.