Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Neemia 13


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 In quel tempo, leggendo il libro di Mosè in presenza del popolo, vi si trovò scritto che gli Ammoniti e i Moabiti non devon entrare in eterno nell'assemblea del Signore,1 In quel giorno si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l’Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di Dio,
2 perchè non andarono incontro ai figli d'Israele con pane ed acqua, e prezzolarono contro di essi Balaam per maledirli; ma il nostro Dio mutò in benedizione la maledizione.2 perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l’acqua e perché, contro di loro, avevano pagato Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione.
3 Udita che ebbero questa legge, separarono da Israele ogni straniero.3 Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutti gli stranieri.
4 C'era inoltre il sacerdote Eliasib, nhe era stato preposto al tesoro della casa del nostro Dio, ed era parente di Tobia,4 Prima di questo il sacerdote Eliasìb, assegnato alle stanze del tempio del nostro Dio, parente di Tobia,
5 al quale egli aveva fatto una gran camera, là dove avanti eran riposti i doni, l'incenso, i vasi, le decime del grano, del vino, dell'olio, le porzioni dei leviti, dei cantori, dei portinai, e le primizie sacerdotali.5 aveva preparato per lui una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l’incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell’olio, spettanza di legge dei leviti, dei cantori, dei portieri, e il tributo per i sacerdoti.
6 Mentre si faceva tutto questo io non ero a Gerusalemme, perchè l'anno trentaduesimo d'Artaserse, re di Babilonia, io tornai dal re, al quale dopo un certo tempo chiesi licenza.6 Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell’anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero andato dal re; ma dopo qualche tempo, chiesi di congedarmi dal re,
7 Tornato a Gerusalemme, intesi il male che Eliasib aveva fatto riguardo a Tobia, col dargli una stanza nel vestibolo della casa di Dio.7 venni a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, preparando per lui una stanza nei cortili del tempio di Dio.
8 La cosa mi parve enorme, e gettati i mobili della casa di Tobia,8 La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza tutti gli oggetti della casa di Tobia;
9 ordinai di purificare le stanze e vi riportai i vasi della casa di Dio, il sacrifizio e l'incenso.9 poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci tornare gli utensili del tempio di Dio, le offerte e l’incenso.
10 Seppi pure che le porzioni dei leviti non erano state loro date e che ciascuno dei leviti, dei canitori e di quei che prestavano servizio se n'era fuggito al suo paese.10 Seppi anche che le porzioni fissate per i leviti non erano state consegnate e che i leviti e i cantori, che prestavano il servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese.
11 Allora, perorandone la causa contro i magistrati, dissi: « Perchè abbiamo abbandonata la casa di Dio? » E radunati i leviti, li rimisi nelle loro funzioni.11 Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: «Perché il tempio di Dio è stato abbandonato?». Poi li radunai e li ristabilii nei loro uffici.
12 E tutto Giuda portò la decima del frumento, del vino e dell'olio nei magazzini.12 Allora tutto Giuda portò ai magazzini la decima del frumento, del vino e dell’olio;
13 Furono stabiliti sorveglianti dei magazzini: Selemia sacerdote, Sadoc scriba, Fadaia, dei leviti, ai quali fu aggiunto Anan figlio di Zacur figlio di Matania; essendo stati riconosciuti fedeli, fu loro affidato di far le parti tra i fratelli,13 incaricai dei magazzini il sacerdote Selemia, lo scriba Sadoc, Pedaià, uno dei leviti, e al loro fianco Canan, figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Così stava a loro fare le parti per i loro fratelli.
14 Ricordati per questo di me, o mio Dio, e non cancellare le mie misericordie, da me fatte nella casa del mio Dio e nelle sue cerimonie.14 Ricòrdati per questo di me, o mio Dio, e non cancellare la fedeltà con cui ho agito per il tempio del mio Dio e per il suo servizio!
15 In quei giorni vidi in Giuda della gente, che, di sabato, pigiava negli strettoi, portava fasci, caricava vino, uve, fichi e ogni sorta di pesi sugli asini, e conduceva tutto in Gerusalemme in giorno di sabato. Ordinai loro di vendere nei giorni in cui era permesso vendere.15 In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini durante il sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, e li portavano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a motivo del giorno in cui vendevano le derrate.
16 Siccome i Tiri che abitavano nella città portavano pesce o ogni sorta di cose da vendere, e le vendevano nei giorni di sabato ai figli di Giuda in Gerusalemme,16 C’erano anche alcuni di Tiro stabiliti in città che portavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano durante il sabato ai figli di Giuda e a Gerusalemme.
17 io rimproverai i grandi di Giuda, e dissi loro: « Perchè voi fate questo male e profanate il giorno di Sabato?17 Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: «Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno del sabato?
18 Non fecero forse cosi i nostri padri? E il nostro Dio non feci? per questo venire sopra di noi e sopra la città tutti questi mali? Voi, violando il sabato, accrescete Tira addosso a Israele ».18 I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l’ira contro Israele, profanando il sabato!».
19 Or avvenne che quando in giorno di sabato le porte di Gerusalemme furono in riposo, io l'ordinai, e chiusero le porte, e ingiunsi di non riaprirle sin dopo il sabato, e posi alcuni dei miei servi alle porte, affinchè nessuno portasse dentro pesi nel giorno di sabato.19 Non appena le porte di Gerusalemme comiciavano a essere nell’ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fin dopo il sabato; collocai alcuni miei uomini alle porte: non doveva entrare nessun carico durante il sabato.
20 Ma i mercanti e i venditori di ogni sorta di cose restarono una o due volte fuori di Gerusalemme.20 Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.
21 Allora, rimproverandoli, dissi loro: « Perchè state sotto le mura? Se lo farete una seconda volta, metterò la mano sopra di voi ». Da quel giorno non vennero più di sabato.21 Allora io protestai contro di loro e dissi: «Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un’altra volta, stenderò la mano contro di voi». Da quel momento non vennero più durante il sabato.
22 Dissi inoltre ai leviti di purificarsi e venire a custodii le porte e santificare il giorno d sabato. Anche per questo ricor dati di me, o mio Dio, e perdonami secondo la moltitudine del le tue misericordie.22 Ordinai ai leviti di purificarsi e di venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato.
Anche per questo ricòrdati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo il tuo grande amore!
23 In quei giorni vidi puro de Giudei che avevan preso mogli di Azoto, di Amnion e di Moab.23 In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdod, di Ammon e di Moab;
24 I loro figli parlavano a metà la lingua di Azoto e senza saper parlare giudaico, parlavano sercondo il linguaggio dell'uno e dell'altro popolo.24 la metà dei loro figli parlava l’asdodeo, nessuno di loro sapeva parlare giudaico, ma solo la lingua di un popolo o dell’altro.
25 Io li rimproverai, li maledissi, ne feci battere alcuni, feci lor radere i capelli, e li feci giurare per Iddio di non dare le loro figlie ai figli di costoro, e di non prenderne le figlie, nè per i loro figli nè per se stessi.25 Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare su Dio: «Non darete le vostre figlie ai loro figli e non prenderete le loro figlie per i vostri figli o per voi stessi.
26 E dissi: « Non peccò proprio in questo Salomone re d'Israele? Eppure tra le molte nazioni non vi era re simile a lui, ed era caro al suo Dio, e Dio lo aveva fatto re su tutto Israele; ma le donne straniere lo trascinarono al peccato.26 Salomone, re d’Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo, fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui: era amato dal suo Dio e Dio l’aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche lui.
27 E dovremo farlo anche noi questo gran male di disubbidire, di prevaricare contro il nostro Dio, col prendere mogli straniere? »27 Dovremmo dunque ascoltare voi e fare tutto questo grande male e prevaricare contro il nostro Dio sposando donne straniere?».
28 Or uno dei figli di Ioiada, figlio del sommo sacerdote Eliasib, era genero di Sanaballat Horonite e io lo cacciai da me.28 Uno dei figli di Ioiadà, figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt, il Coronita; io lo cacciai via da me.
29 O Signore mio Dio, ricordati, in loro danno, di coloro che contaminano il sacerdozio, il diritto sacerdotale e levitico.29 Ricòrdati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l’alleanza dei sacerdoti e dei leviti.
30 Cosi dunque li purificai da tutti gli stranieri, fissai gli ordini dei sacerdoti e dei leviti, ciascuno nel suo ministero,30 Così li purificai da ogni elemento straniero e ristabilii gli incarichi dei sacerdoti e dei leviti, ognuno al suo compito,
31 ciò che riguarda l'offerta delle legna e delle primizie nei tempi stabiliti. Ricordati di me, o mio Dio, in bene. Così sia.31 quelli dell’offerta della legna ai tempi stabiliti, e delle primizie.
Ricòrdati di me in bene, mio Dio!