Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Ester 16


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BIBBIA RICCIOTTIVULGATA
1 - «Il gran re Artaserse, che regna dall'India sino all'Etiopia, ai principi e capi delle centoventisette province sottoposte al nostro impero, salute.1 Rex magnus Artaxerxes ab India usque Æthiopiam, centum viginti septem provinciarum ducibus ac principibus qui nostræ jussioni obediunt, salutem dicit.
2 Molti, della bontà de' principi e dell'onore a cui sono stati innalzati, hanno abusato a superbia;2 Multi bonitate principum et honore, qui in eos collatus est, abusi sunt in superbiam :
3 e non solo tentano opprimere i sudditi dei re, ma, non contenti della gloria ricevuta, tendono insidia a quelli stessi che a loro la dettero.3 et non solum subjectos regibus nituntur opprimere, sed datam sibi gloriam non ferentes, in ipsos qui dederunt, moliuntur insidias.
4 Nè si contentano di non essere grati de' benefizi, e di violare i diritti dell'umanità, ma si immaginano anche di poter evitare la sentenza di quel Dio che tutto vede.4 Nec contenti sunt gratias non agere beneficiis, et humanitatis in se jura violare, sed Dei quoque cuncta cernentis arbitrantur se posse fugere sententiam.
5 Ed a tanta insania son giunti, che quelli i quali premurosamente adempiono gli incarichi ricevuti, ed in ogni cosa si comportano in guisa da meritare le lodi di tutti, essi con insinuazioni e menzogne tentano di perderli,5 Et in tantum vesaniæ proruperunt, ut eos qui credita sibi officia diligenter observant, et ita cuncta agunt ut omnium laude digni sint, mendaciorum cuniculis conentur subvertere,
6 ingannando con astuta frode le semplici orecchie de' principi, i quali giudicano gli altri secondo la loro propria natura.6 dum aures principum simplices, et ex sua natura alios æstimantes, callida fraude decipiunt.
7 Ciò viene attestato dalle antiche storie e da quel che avviene ogni giorno si rileva come le buone intenzioni dei re vengono stravolte dalle male suggestioni d'alcuni.7 Quæ res et ex veteribus probatur historiis, et ex his quæ geruntur quotidie, quomodo malis quorumdam suggestionibus regum studia depraventur.
8 Laonde, è necessario provvedere alla tranquillità di tutte le province;8 Unde providendum est paci omnium provinciarum.
9 e non dovete pensare se diamo ordini diversi [da quelli già dati], che ciò provenga da leggerezza dell'animo nostro; ma è che noi dobbiamo giudicare secondo la qualità e necessità dei tempi, e secondo è richiesto dal bene dello stato.9 Nec putare debetis, si diversa jubeamus, ex animi nostri venire levitate, sed pro qualitate et necessitate temporum, ut reipublicæ poscit utilitas, ferre sententiam.
10 Ed affinchè intendiate più chiaramente quel che diciamo, Aman figlio d'Amadati, d'animo e di nazione Macedone, estraneo al sangue de' Persiani, che con la sua crudeltà ha disonorato la nostra clemenza, così straniero fu accolto da noi;10 Et ut manifestius quod dicimus intelligatis, Aman filius Amadathi, et animo et gente Macedo, alienusque a Persarum sanguine, et pietatem nostram sua crudelitate commaculans, peregrinus a nobis susceptus est :
11 e ci trovò tanto umani verso di lui da essere chiamato nostro padre, e ricevere da tutti l'adorazione, come il secondo dopo il re.11 et tantam in se expertus humanitatem, ut pater noster vocaretur, et adoraretur ab omnibus post regem secundus :
12 Ma egli si gonfiò di tanta arroganza da macchinare di privarci e del regno e della vita.12 qui in tantum arrogantiæ tumorem sublatus est, ut regno privare nos niteretur et spiritu.
13 Infatti, con certe sue nuove ed inaudite arti, tentò di mandare alla morte quel Mardocheo per la cui fedeltà e per cui benefizio noi fummo salvi, Ester consorte del nostro regno, e tutta la sua nazione,13 Nam Mardochæum, cujus fide et beneficiis vivimus, et consortem regni nostri Esther cum omni gente sua, novis quibusdam atque inauditis machinis expetivit in mortem :
14 avendo in mira, morti loro, di tendere insidie a noi rimasti soli, e di trasferire ne' Macedoni il regno de' Persiani.14 hoc cogitans ut illis interfectis, insidiaretur nostræ solitudini, et regnum Persarum transferret in Macedonas.
15 Ma noi abbiamo verificato che quei Giudei dal più scellerato degli uomini destinati alla morte, non avevano colpa alcuna; che anzi, si governavano con giuste leggi,15 Nos autem a pessimo mortalium Judæos neci destinatos, in nulla penitus culpa reperimus, sed e contrario justis utentes legibus,
16 e sono figli dell'altissimo e massimo e semprevivo Iddio, per benefizio del quale ai padri nostri ed a noi fu dato il regno, e sino ad oggi si custodisce.16 et filios altissimi et maximi semperque viventis Dei, cujus beneficio et patribus nostris et nobis regnum est traditum, et usque hodie custoditur.
17 Sappiate perciò, che quelle lettere le quali essi a nome nostro v'indirizzò, son nulle.17 Unde eas litteras, quas sub nomine nostro ille direxerat, sciatis esse irritas.
18 Ed in pena di tale scelleratezza, tanto quegli che la macchinò, quanto tutta la sua parentela, furono appiccati al patibolo, davanti alle porte di questa città di Susa, così rendendogli Dio, e non noi, quel che avea meritato.18 Pro quo scelere ante portas hujus urbis, id est, Susan, et ipse qui machinatus est, et omnis cognatio ejus pendet in patibulis : non nobis, sed Deo reddente ei quod meruit.
19 Questo editto poi, che ora vi mandiamo, sia pubblicato in tutte le città, onde sia lecito ai giudei seguire le proprie leggi.19 Hoc autem edictum, quod nunc mittimus, in cunctis urbibus proponatur, ut liceat Judæis uti legibus suis.
20 E voi dovete prestar loro aiuto, acciò al giorno tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar, possano mettere a morte quelli che la morte avevano preparata per loro;20 Quibus debetis esse adminiculo, ut eos qui se ad necem eorum paraverant, possint interficere tertiadecima die mensis duodecimi, qui vocatur Adar.
21 Iddio onnipotente ha infatti cambiato in letizia quel giorno d'afflizione e di lutto.21 Hanc enim diem, Deus omnipotens, mœroris et luctus, eis vertit in gaudium.
22 Abbiate dunque anche voi questo giorno come uno degli altri giorni di festa, e celebratelo con tutta allegrezza affinchè anche in avvenire si sappia22 Unde et vos inter ceteros festos dies, hanc habetote diem, et celebrate eam cum omni lætitia, ut et in posterum cognoscatur,
23 che tutti quelli i quali fedelmente obbediscono ai Persiani ricevono degna mercede della loro fedeltà, e quelli invece che insidiano al loro regno ricevono in cambio della loro scelleratezza la morte.23 omnes qui fideliter Persis obediunt, dignam pro fide recipere mercedem ; qui autem insidiantur regno eorum, perire pro scelere.
24 Ogni provincia poi o città la quale non volesse prender parte a questa solennità, perisca col ferro e col fuoco e sia distrutta così da essere in perpetuo inabitabile non solo dagli uomini ma anche dalle bestie ad esempio degli sprezzatori e dei disobbedienti».24 Omnis autem provincia et civitas quæ noluerit solemnitatis hujus esse particeps, gladio et igne pereat, et sic deleatur, ut non solum hominibus, sed etiam bestiis invia sit in sempiternum, pro exemplo contemptus et inobedientiæ.