Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Tobia 10


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Partenza di Tobia.

1- Ora, indugiando Tobia a tornare a causa delle nozze, il padre suo Tobia stava in pena, e diceva: «Come mai il figliuolo mio ritarda, e qual motivo lo trattiene laggiù?2Forse Gabelo è morto, e nessuno gli può rendere il denaro? ».3Cominciò dunque ad esser grandemente contristato, egli e la moglie sua Anna con lui; ed insieme ambedue dettero in pianto, perchè al giorno stabilito il loro figliuolo non era punto tornato.4Piangeva dunque la madre di lui con lacrime inconsolabili, e diceva: «Ahimè, ahimè, figlio mio! Perchè ti abbiamo mandato così lontano, lume degli occhi nostri, bastone della nostra vecchiaia, consolazione della nostra vita, speranza della nostra posterità?5Poiché in te solo possedevamo ogni cosa, non dovevamo mandarti lontano da noi ».6E Tobia le diceva: «Taci, e non ti turbare; il nostro figliuolo sta bene; troppo è fidato quell'uomo col quale l'abbiamo mandato ».7Essa però in nessun modo si poteva consolare, ma ogni giorno usciva a guardare attorno ed a percorrere tutte le strade per le quali v'era speranza ch'ei potesse tornare, per vederlo, se era possibile, da lontano, quando tornasse.8Frattanto Raguele diceva al suo genero: «Rimani qui, ed io manderò avviso di tua buona salute a Tobia tuo padre ».9Ma Tobia rispose: « Io so bene che il padre e la madre mia già contano i giorni, e stanno dentro di sè in angustie ».10Raguele pertanto, dopo che con molte parole ebbe pregato Tobia, e che questi in nessun modo si lasciò persuadere, gli dette Sara, e metà di tutt' i suoi averi, di servi, serve, armenti, cammelli, vacche, e danaro molto; e salvo e lieto lo rimandò,11dicendogli: «L'angelo santo del Signore vi accompagni nel vostro viaggio, e vi faccia giungere incolumi; possiate voi trovar tutto in buono stato attorno ai vostri genitori, e possano gli occhi miei veder i vostri figliuoli prima che io muoia ».12Ed abbracciata la loro figlia Sara, i genitori la baciarono e la fecero partire,13ammonendola d'onorare i suoceri, d'amare il marito, di tener a dovere la servitù, di governar la casa, e di mantenersi irreprensibile.