Scrutatio

Mercoledi, 1 maggio 2024 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 19


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BIBBIA RICCIOTTIVULGATA
1 - Fu riferito a Joab che il re piangeva ed era in lutto per il figlio suo,1 Nuntiatum est autem Joab quod rex fleret et lugeret filium suum,
2 e la vittoria di quel giorno si cambiò per tutto il popolo in cagione di duolo, poichè il popolo sentì dirsi in quel giorno: «Il re si duole per il suo figliuolo».2 et versa est victoria in luctum in die illa omni populo : audivit enim populus in die illa dici : Dolet rex super filio suo.
3 E il popolo evitò in quel giorno di entrare nella città, come suol astenersi un popolo sconfitto e fuggito dalla battaglia.3 Et declinavit populus in die illa ingredi civitatem, quomodo declinare solet populus versus et fugiens de prælio.
4 Inoltre il re si coprì il capo e ad alta voce gridava: «Figliuol mio Absalom! Absalom figliuol mio, figliuol mio!».4 Porro rex operuit caput suum, et clamabat voce magna : Fili mi Absalom, Absalom fili mi, fili mi.
5 Joab allora entrò nella casa del re e disse: «Oggi tu hai coperto di confusione la faccia di tutti i tuoi servi, che hanno salvato la tua vita e quella dei tuoi figliuoli e delle tue figliuole, delle tue mogli e delle tue concubine.5 Ingressus ergo Joab ad regem in domum, dixit : Confudisti hodie vultus omnium servorum tuorum, qui salvam fecerunt animam tuam, et animam filiorum tuorum et filiarum tuarum, et animam uxorum tuarum, et animam concubinarum tuarum.
6 Tu ami quelli che ti odiano e hai in odio quei che ti amano e oggi hai mostrato che non ti curi dei tuoi duci e dei tuoi soldati, e ho veramente conosciuto ora che, se Absalom vivesse e noi tutti fossimo morti, ne avresti piacere.6 Diligis odientes te, et odio habes diligentes te : et ostendisti hodie quia non curas de ducibus tuis et de servis tuis : et vere cognovi modo, quia si Absalom viveret, et omnes nos occubuissemus, tunc placeret tibi.
7 Ora adunque alzati, vieni fuori e parlando soddisfa i tuoi servi, poichè ti giuro per il Signore, che se tu non esci, neppur uno rimarrà teco questa notte e questo sarà per te peggio di tutti i mali che ti sian capitati dalla tua adolescenza fino ad ora».7 Nunc igitur surge, et procede, et alloquens satisfac servis tuis : juro enim tibi per Dominum quod si non exieris, ne unus quidem remansurus sit tecum nocte hac : et pejus erit hoc tibi quam omnia mala quæ venerunt super te ab adolescentia tua usque in præsens.
8 Si alzò adunque il re e si pose a sedere alla porta; a tutto il popolo fu annunziato che il re se ne stava seduto alla porta, e tutta la moltitudine venne a presentarsi al re. Israele poi fuggì alle sue tende.8 Surrexit ergo rex et sedit in porta : et omni populo nuntiatum est quod rex sederet in porta. Venitque universa multitudo coram rege : Israël autem fugit in tabernacula sua.
9 Ora in tutte le tribù d'Israele il popolo altercava e diceva: «Il re ci liberò dalle mani dei nostri nemici; egli ci salvò dalle mani dei Filistei ed ora fuggì da questa terra a cagione di Absalom.9 Omnis quoque populus certabat in cunctis tribubus Israël, dicens : Rex liberavit nos de manu inimicorum nostrorum ; ipse salvavit nos de manu Philisthinorum : et nunc fugit de terra propter Absalom.
10 Absalom poi che noi abbiamo unto re sopra di noi, è morto in battaglia. Fino a quando non parlerete di richiamare il re?».10 Absalom autem, quem unximus super nos, mortuus est in bello : usquequo siletis, et non reducitis regem ?
11 Dal canto suo Davide spedì messaggi a Sadoc e ad Abiatar sacerdoti per dire: «Parlate agli anziani di Giuda, e dite loro: - Perchè venite ultimi di tutti a ricondurre il re in sua casa? -». (Infatti quel che si diceva in tutto Israele era pervenuto a conoscenza del re).11 Rex vero David misit ad Sadoc et Abiathar sacerdotes, dicens : Loquimini ad majores natu Juda, dicentes : Cur venitis novissimi ad reducendum regem in domum suam ? (Sermo autem omnis Israël pervenerat ad regem in domo ejus.)
12 «Voi siete miei fratelli, mie ossa e mia carne; perchè ultimi di tutti richiamate il re?12 Fratres mei vos, os meum, et caro mea vos, quare novissimi reducitis regem ?
13 E ad Amasa dite: - Non sei tu mie ossa e carne mia? Il Signore faccia a me questo e peggio ancora se non ti costituirò stabilmente capo delle mie schiere in luogo di Joab -».13 Et Amasæ dicite : Nonne os meum, et caro mea es ? hæc faciat mihi Deus, et hæc addat, si non magister militiæ fueris coram me omni tempore pro Joab.
14 Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come quello di un solo uomo e mandarono dal re a dirgli: «Ritorna tu e tutti i tuoi servi».14 Et inclinavit cor omnium virorum Juda quasi viri unius : miseruntque ad regem, dicentes : Revertere tu, et omnes servi tui.
15 E il re fece ritorno e venne fino al Giordano, e tutto [il popolo di] Giuda venne fino a Galgala per incontrare il re a fargli passare il fiume.15 Et reversus est rex, et venit usque ad Jordanem : et omnis Juda venit usque in Galgalam ut occurreret regi, et traduceret eum Jordanem.
16 Semei figlio di Gera figlio di Jemini di Baurim si affrettò a venire incontro al re Davide cogli uomini di Giuda,16 Festinavit autem Semei filius Gera filii Jemini de Bahurim, et descendit cum viris Juda in occursum regis David,
17 avendo seco mille uomini di Beniamino. Anche Siba il servo della casa di Saul e i quindici suoi figli e i venti servi erano con lui e attraversarono il Giordano davanti al re17 cum mille viris de Benjamin, et Siba puer de domo Saul : et quindecim filii ejus, ac viginti servi erant cum eo : et irrumpentes Jordanem, ante regem
18 e passarono i guadi, per condurre al di là la famiglia del re ed eseguirne gli ordini. Semei poi figlio di Gera, prostratosi dinanzi al re, dopo che egli ebbe passato il Giordano,18 transierunt vada, ut traducerent domum regis, et facerent juxta jussionem ejus : Semei autem filius Gera prostratus coram rege, cum jam transisset Jordanem,
19 gli disse: «Non tener conto, o mio signore, delle mie iniquità, nè ricordati delle ingiurie del tuo servo, proferite nel giorno in cui tu, re mio signore, uscivi da Gerusalemme, e non ritenerle, o re, in cuor tuo.19 dixit ad eum : Ne reputes mihi, domine mi, iniquitatem, neque memineris injuriarum servi tui in die qua egressus es, domine mi rex, de Jerusalem, neque ponas, rex, in corde tuo.
20 Poichè conosco io tuo servo il mio delitto e perciò oggi me ne venni fra i primi di tutta la casa di Giuseppe e scesi incontro al re mio signore».20 Agnosco enim servus tuus peccatum meum : et idcirco hodie primus veni de omni domo Joseph, descendique in occursum domini mei regis.
21 Rispondendo Abisai figlio di Sarvia, disse: «E per queste parole non sarà ucciso Semei, che ha maledetto l'unto del Signore?».21 Respondens vero Abisai filius Sarviæ, dixit : Numquid pro his verbis non occidetur Semei, quia maledixit christo Domini ?
22 Ma Davide disse: «Che v'ha tra me e voi figli di Sarvia? Perchè farvi oggi miei avversari? Forse che oggi potrebbe uccidersi un uomo in Israele? Ignoro io forse di esser fatto oggi re d'Israele?».22 Et ait David : Quid mihi et vobis, filii Sarviæ ? cur efficimini mihi hodie in satan ? ergone hodie interficietur vir in Israël ? an ignoro hodie me factum regem super Israël ?
23 Poi disse a Semei: «Non morirai», e glielo giurò.23 Et ait rex Semei : Non morieris. Juravitque ei.
24 Mifiboset figlio di Saul discese anch'egli incontro al re, coi piedi sporchi e la barba intonsa; dal giorno dell'uscita del re fino al suo ritorno pacifico, non s'era mai lavato le vesti.24 Miphiboseth quoque filius Saul descendit in occursum regis, illotis pedibus et intonsa barba : vestesque suas non laverat a die qua egressus fuerat rex, usque ad diem reversionis ejus in pace.
25 Mentre moveva incontro al re in Gerusalemme, il re gli disse: «Perchè non venisti meco, Mifiboset?».25 Cumque Jerusalem occurrisset regi, dixit ei rex : Quare non venisti mecum, Miphiboseth ?
26 Ed egli rispose: «Re, mio signore, il mio servitore si burlò di me; io, tuo servo, gli aveva detto di allestirmi l'asino affinchè io montandovi sopra andassi col re, poichè io, tuo servo, sono zoppo;26 Et respondens ait : Domine mi rex, servus meus contempsit me : dixique ei ego famulus tuus ut sterneret mihi asinum, et ascendens abirem cum rege : claudus enim sum servus tuus.
27 di più egli accusò me tuo servo innanzi al re mio padrone. Ma tu, mio signore, sei come un angelo di Dio; fai quello che ti piace,27 Insuper et accusavit me servum tuum ad te dominum meum regem : tu autem, domine mi rex, sicut angelus Dei es : fac quod placitum est tibi.
28 poichè la casa del padre mio non ha meritato dal re mio signore altro che morte; tu invece hai collocato me tuo servo tra i convitati alla tua mensa; di che posso io giustamente lamentarmi? oppure che ho io da gridare di più al re?».28 Neque enim fuit domus patris mei, nisi morti obnoxia domino meo regi : tu autem posuisti me servum tuum inter convivas mensæ tuæ : quid ergo habeo justæ querelæ ? aut quid possum ultra vociferari ad regem ?
29 Il re allora gli disse: «Perchè tu parli ancora? Resta fisso quel che ho detto: - Tu e Siba dividetevi i possedimenti-».29 Ait ergo ei rex : Quid ultra loqueris ? fixum est quod locutus sum : tu et Siba dividite possessiones.
30 Ma Mifiboset disse al re: «Che si prenda anche tutto, dacchè il re mio signore ha fatto ritorno in pace alla casa sua».30 Responditque Miphiboseth regi : Etiam cuncta accipiat, postquam reversus est dominus meus rex pacifice in domum suam.
31 Anche Berzellai il Galaadita, scendendo da Rogelim, passò il Giordano col re, pronto anche ad accompagnarlo oltre il fiume.31 Berzellai quoque Galaadites, descendens de Rogelim, traduxit regem Jordanem, paratus etiam ultra fluvium prosequi eum.
32 Era Berzellai il Galaadita vecchio assai, cioè ottuagenario, e aveva fornito alimenti al re, mentre dimorava negli accampamenti, poichè era uomo assai ricco.32 Erat autem Berzellai Galaadites senex valde, id est, octogenarius, et ipse præbuit alimenta regi cum moraretur in castris : fuit quippe vir dives nimis.
33 Il re pertanto disse a Berzellai: «Vieni con me a Gerusalemme e vi riposerai tranquillo».33 Dixit itaque rex ad Berzellai : Veni mecum, ut requiescas securus mecum in Jerusalem.
34 Ma rispose Berzellai al re: «Quanti saranno oramai i giorni del viver mio, perchè salga col re a Gerusalemme?34 Et ait Berzellai ad regem : Quot sunt dies annorum vitæ meæ, ut ascendam cum rege in Jerusalem ?
35 Io sono ottuagenario; possono i miei sensi essere in grado di discernere ciò che è dolce e ciò che è amaro? Oppure possono il cibo e la bevanda dilettare il tuo servo? O posso io ancora udire la voce dei cantori e delle cantanti? Perchè il tuo servo ti sarà egli di aggravio, o re mio signore?35 Octogenarius sum hodie : numquid vigent sensus mei ad discernendum suave aut amarum ? aut delectare potest servum tuum cibus et potus ? vel audire possum ultra vocem cantorum atque cantatricum ? quare servus tuus sit oneri domino meo regi ?
36 Il tuo servo se ne verrà teco un po' oltre il Giordano. Ma io non ho bisogno di tal cambiamento.36 Paululum procedam famulus tuus ab Jordane tecum : non indigeo hac vicissitudine,
37 Lascia, ti prego, ritornare il tuo servo a morirsene nella sua città per esservi seppellito nel sepolcro di mio padre e di mia madre. Ma ecco il tuo servo Camaam; venga egli con te, o re mio signore, e fa' a lui quello che ti parrà bene».37 sed obsecro ut revertar servus tuus, et moriar in civitate mea, et sepeliar juxta sepulchrum patris mei et matris meæ. Est autem servus tuus Chamaam : ipse vadat tecum, domine mi rex, et fac ei quidquid tibi bonum videtur.
38 Allora il re gli disse: «Verrà meco Camaam ed io farò a lui tutto quello che a te piacerà e tutto ciò che domanderai da me l'otterrai».38 Dixit itaque ei rex : Mecum transeat Chamaam, et ego faciam ei quidquid tibi placuerit : et omne quod petieris a me, impetrabis.
39 Dopo che tutto il popolo col re ebbe passato il Giordano, il re baciò Berzellai e lo benedisse, ed egli ritornò al suo paese,39 Cumque transisset universus populus et rex Jordanem, osculatus est rex Berzellai, et benedixit ei : et ille reversus est in locum suum.
40 mentre il re accompagnato da Camaam passò a Galgala. Tutto il popolo di Giuda e solo metà del popolo d'Israele era presente, [quando il re passò il Giordano];40 Transivit ergo rex in Galgalam, et Chamaam cum eo.
Omnis autem populus Juda traduxerat regem, et media tantum pars adfuerat de populo Israël.
41 perciò tutti gli uomini d'Israele accorsi dal re, gli dissero: «Perchè i nostri fratelli della tribù di Giuda ti hanno rubato ed essi han fatto passare il Giordano a te e alla tua casa e a tutti gli uomini di Davide con lui?».41 Itaque omnes viri Israël concurrentes ad regem dixerunt ei : Quare te furati sunt fratres nostri viri Juda, et traduxerunt regem et domum ejus Jordanem, omnesque viros David cum eo ?
42 Risposero tutti gli uomini di Giuda agli uomini d'Israele: «Perchè il re appartiene a noi più da vicino. A che scopo adirarvi per un fatto simile? Abbiamo noi mangiato a spese del re o ci furono dati dei regali?».42 Et respondit omnis vir Juda ad viros Israël : Quia mihi propior est rex : cur irasceris super hac re ? numquid comedimus aliquid ex rege, aut munera nobis data sunt ?
43 E gli uomini d'Israele risposero agli uomini di Giuda e dissero: «Noi siamo dieci volte più di voi presso il re, e Davide appartiene più a noi che a voi; perchè ci avete usato lo sgarbo di non annunciarci prima affinchè anche noi riconducessimo il nostro re?». Ma gli uomini di Giuda risposero con troppa asprezza agli uomini d'Israele.43 Et respondit vir Israël ad viros Juda, et ait : Decem partibus major ego sum apud regem, magisque ad me pertinet David quam ad te : cur fecisti mihi injuriam, et non mihi nuntiatum est priori, ut reducerem regem meum ? Durius autem responderunt viri Juda viris Israël.