Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 14


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - Joab figlio di Sarvia accortosi che il cuore del re erasi mitigato verso Absalom,1 Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re era contro Assalonne.
2 mandò a Tecua e ne fece venire una donna saggia e le disse: «Fingi di piangere, indossa una veste da lutto e non ungerti di olio come se fosti donna che da molto tempo piange un morto.2 Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece venire una donna saggia e le disse: "Fingi di essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio e compòrtati da donna che pianga da molto tempo un morto;
3 Entrerai dal re e parlerai a lui in questi termini», e Joab le suggerì le parole da dire.3 poi entra presso il re e parlagli così e così". Ioab le mise in bocca le parole da dire.
4 Come adunque la donna di Tecua si trovò alla presenza del re, cadde colla faccia a terra, l'adorò e gli disse: «Salvami, o re».4 La donna di Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: "Aiuto, o re!".
5 Il re le domandò: «Che cosa hai?». Ed ella rispose: «Ohimè, sono una povera vedova, poichè mi è morto il marito!5 Il re le disse: "Che hai?". Rispose: "Ahimè! Io sono una vedova; mio marito è morto.
6 La tua ancella avea due figliuoli, che vennero a rissa in aperta campagna, dove non eravi alcuno che potesse trattenerli, e uno percosse l'altro e lo uccise.6 La tua schiava aveva due figli, ma i due vennero tra di loro a contesa in campagna e nessuno li separava; così uno colpì l'altro e l'uccise.
7 Ora ecco insorgere tutta la parentela contro la tua ancella e dire: - Consegnaci chi ha ucciso il fratello, affinchè lo uccidiamo per vendicare il fratello da lui ucciso e sia tolto dal mondo l'erede. - E così cercano di estinguere la scintilla che ancor mi è restata e non vogliono lasciar a mio marito nè un nome, nè una discendenza sulla faccia della terra».7 Ed ecco tutta la famiglia è insorta contro la tua schiava dicendo: consegnaci l'uccisore del fratello, perché lo facciamo morire per vendicare il fratello che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede e spegneranno l'ultima bracia che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito né nome, né discendenza sulla terra".
8 Disse il re alla donna: «Va' a casa, e io darò ordini per te».8 Il re disse alla donna: "Va' pure a casa: io darò ordini a tuo riguardo".
9 Allora la donna di Tecua disse al re: «Sopra di me, o re mio signore, cada la colpa e sopra la casa del padre mio, ma il re e il suo trono non ne siano responsabili».9 La donna di Tekòa disse al re: "Re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono sono innocenti".
10 E il re soggiunse: «Chiunque volesse contrariarti conducimelo dinanzi e gli passerà la voglia di darti noia».10 E il re: "Se qualcuno parla contro di te, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà più".
11 Al che essa disse: «Ricordisi il re del Signore Iddio suo, affinchè non siano accresciuti i parenti destinati a vendicare il sangue e non uccidano il figliuol mio». E il re le rispose: «Viva il Signore: non cadrà alcuno dei capelli del figliuol tuo sulla terra».11 Riprese: "Il re pronunzi il nome del Signore suo Dio perché il vendicatore del sangue non aumenti la disgrazia e non mi sopprimano il figlio". Egli rispose: "Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello di tuo figlio!".
12 Disse allora la donna: «Permetti che la tua ancella dica una parola al re mio signore», ed egli: «Parla».12 Allora la donna disse: "La tua schiava possa dire una parola al re mio signore!". Egli rispose: "Parla".
13 Continuò la donna: «Perchè hai tu pensato di fare una cosa simile contro il popolo di Dio e perchè il re ha detto questa parola in modo da peccare non volendo richiamare quegli che fu scacciato?13 Riprese la donna: "Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto il re, pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto che il re non fa ritornare colui che ha bandito.
14 Tutti siamo mortali e siamo come acque sparse sulla terra che non si possono più raccogliere. Dio poi non vuole che alcuno perisca, ma egli riflette e pensa che non debba interamente perire chi fu scacciato.14 Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e Dio non ridà la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia più bandito lontano da lui.
15 Ora adunque io venni per dir questo al re, mio signore, alla presenza del popolo; e la tua ancella disse: - Parlerò al re e forse il re farà quanto dirà a lui la sua ancella: -15 Ora, se io sono venuta a parlare così al re mio signore, è perché la gente mi ha fatto paura e la tua schiava ha detto: Voglio parlare al re; forse il re farà quanto gli dirà la sua schiava;
16 e il re la esaudì col voler liberata la sua ancella dalle mani di tutti quelli che volevano togliere me e il mio figliuolo dalla eredità di Dio.16 il re ascolterà la sua schiava e la libererà dalle mani di quelli che cercano di sopprimere me e mio figlio dalla eredità di Dio".
17 Dica adunque la tua ancella che la parola del re mio signore diventi come un sacrificio, poichè il re mio signore è simile a un angelo di Dio, il quale non si commuove nè per la benedizione nè per la maledizione; perciò anche il Signore Iddio tuo è con te».17 La donna concluse: "La parola del re mio signore conceda la calma. Perché il re mio signore è come un angelo di Dio per distinguere il bene e il male. Il Signore tuo Dio sia con te!".
18 Per tutta risposta il re disse alla donna: «Non nascondermi ciò che io ti domando». E la donna disse: «Parla, o re mio signore».18 Il re rispose e disse alla donna: "Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò". La donna disse: "Parli pure il re mio signore".
19 Il re domandò: «In tutto ciò che mi hai detto non c'entra la mano di Joab?». Rispose la donna e disse: «Per la salvezza della tua vita, o re mio signore, non vi è nulla che sfugga nè a sinistra nè a destra di tutte quelle cose che ha detto il re, mio signore; fu il tuo servo Joab, che comandò a me e pose in bocca alla tua ancella tutte queste parole.19 Disse il re: "La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?". La donna rispose: "Per la tua vita, o re mio signore, non si può andare né a destra né a sinistra di quanto ha detto il re mio signore! Proprio il tuo servo Ioab mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua schiava.
20 Fu il tuo servo Joab che mi comandò di proporti la parabola; ma tu, o re mio signore, sei sapiente, come è sapiente un angelo di Dio e conosci tutto ciò che esiste al mondo».20 Per dare alla cosa un'altra faccia, il tuo servo Ioab ha agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelo di Dio e sa quanto avviene sulla terra".
21 Allora il re disse a Joab: «Eccomi placato e disposto a fare il tuo volere; va' e richiama il mio figlio Absalom».21 Allora il re disse a Ioab: "Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; va' dunque e fa' tornare il giovane Assalonne".
22 Prostrato Joab a terra adorò e benedisse il re e disse: «Oggi il tuo servo ha conosciuto di aver trovato grazia negli occhi tuoi, o re mio signore, poichè hai fatto quanto il tuo servo ha detto».22 Ioab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: "Oggi il tuo servo sa di aver trovato grazia ai tuoi occhi, re mio signore, poiché il re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto".
23 Poi Joab si levò e partì alla volta di Gessur e ricondusse Absalom a Gerusalemme.23 Ioab dunque si alzò, andò a Ghesùr e condusse Assalonne a Gerusalemme.
24 Davide però disse: «Ritorni a casa sua e non vegga la mia faccia». E Absalom tornò a casa e non comparì dinanzi al re.24 Ma il re disse: "Si ritiri in casa e non veda la mia faccia". Così Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re.
25 Absalom era bellissimo d'aspetto e non eravi in tutto Israele uomo più avvenente di lui. Dalla pianta dei piedi fino alla sommità del capo non aveva difetti.25 Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non vi era in lui un difetto alcuno.
26 E quando si tagliava la chioma (una volta all'anno se la tagliava, perchè la capigliatura gli pesava troppo) i capelli della sua testa pesavano duecento sicli di peso pubblico.26 Quando si faceva tagliare i capelli, e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del re.
27 Nacquero ad Absalom tre figli ed una figlia di nome Tamar di bell'aspetto.27 Ad Assalonne nacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr, che era donna di bell'aspetto.
28 Absalom restò in Gerusalemme per due anni senza vedere la faccia del re.28 Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re.
29 In seguito Absalom fece chiamare Joab per mandarlo dal re, ma Joab non volle venire da lui, e avendolo mandato a chiamare una seconda volta e non avendo egli voluto venire,29 Poi Assalonne convocò Ioab per mandarlo dal re; ma egli non volle andare da lui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare.
30 disse ai suoi servi: «Voi conoscete il campo di Joab, posto accanto al mio campo, dove trovasi orzo maturo da mietere; andate a mettervi fuoco». I servi di Absalom misero fuoco alla mèsse. E venuti i servi di Joab colle vesti lacerate a dirgli: «I servi di Absalom hanno dato fuoco a una parte del campo»,30 Allora Assalonne disse ai suoi servi: "Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e vi è l'orzo; andate ed appiccatevi il fuoco!". I servi di Assalonne appiccarono il fuoco al campo.
31 Joab si levò e venne alla casa di Absalom e gli disse: «Perchè i tuoi servi hanno appiccato il fuoco alla mia mèsse?».31 Allora Ioab si alzò, andò a casa di Assalonne e gli disse: "Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?".
32 Absalom rispose: «Ti mandai a pregare di venire da me, perchè voleva mandarti dal re per dirgli: - Perchè son io venuto da Gessur? Era assai meglio per me che me ne restassi colà. Pregoti adunque ch'io abbia a vedere la faccia del re. Che se egli è sempre memore del mio misfatto, mi uccida -».32 Assalonne rispose a Ioab: "Io ti avevo mandato a dire: Vieni qui, voglio mandarti a dire al re: Perché sono tornato da Ghesùr? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Ora voglio vedere la faccia del re e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!".
33 Andatosene Joab dal re gli raccontò tutto ciò; Absalom fu chiamato e fu ammesso al cospetto del re e si prosternò colla faccia dinanzi a lui e il re baciò Absalom.33 Ioab allora andò dal re e gli riferì la cosa. Il re fece chiamare Assalonne, il quale venne e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciò Assalonne.