Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Marco 11


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1Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli2e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui.3E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».4Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono.5Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?».6Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.7Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra.8Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi.9Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
10Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
11Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
12La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame.13Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi.14Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
15Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe16e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio.17E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
18Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento.19Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
20La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici.21Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato».22Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio!23In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà.24Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà.25Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».26
27Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani28e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».29Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo.30Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».31Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”.32Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta.33Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Note:

Mc 11,12-33:I Vangeli sinottici presentano qui un ordine diverso, spiegabile con l'evoluzione letteraria della tradizione. Da una parte, l'ingresso a Gerusalemme e l'espulsione dei venditori dal tempio, che Mt e Lc collocano nel medesimo giorno, sono ripartiti da Mc in due giorni diversi e separati tra loro dall'episodio del fico maledetto. Dall'altra, il fico seccato (come la sua maledizione in Mt) è inserito da Mc tra la cacciata dei venditori dal tempio e la discussione sull'autorità di Gesù, due brani che all'inizio dovevano susseguirsi senza interruzione (cf. Gv 2,14-22). Queste divergenze si spiegano se l'episodio del fico è stato introdotto più tardi in una trama primitiva (notare che manca in Lc), e questo in due tappe: all'inizio la maledizione, poi il diventare secco, aggiunta posteriore che ha voluto trarre dalla maledizione così realizzata una lezione sull'efficacia della preghiera fatta con fede. Solo in Mc questa lezione ha comportato anche, per associazione verbale, un logion sul perdono delle offese, che Mt utilizza in occasione del Pater (Mt 6,14).

Mc 11,17:Tra i Sinottici solo Mc cita, e forse espressamente, le ultime parole del testo di Isaia, che annunziano la diffusione universale del culto messianico.

Mc 11,26:«Se però voi non perdonate, anche il vostro padre che è nei cieli non vi perdonerà le vostre offese» (cf. Mt 6,15). Omettono questo v: S, B, L, W ecc.; lo riportano D, A, K, vet. lat., volg..