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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Sapienza 14


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BIBBIA CEI 2008DIODATI
1 Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge
invoca un legno più fragile dell’imbarcazione che lo porta.
2 Questa infatti fu inventata dal desiderio di guadagni
e fu costruita da una saggezza artigiana;
3 ma la tua provvidenza, o Padre, la pilota,
perché tu tracciasti un cammino anche nel mare
e un sentiero sicuro anche fra le onde,
4 mostrando che puoi salvare da tutto,
sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza.
5 Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili;
per questo gli uomini affidano la loro vita anche a un minuscolo legno
e, avendo attraversato i flutti su una zattera, furono salvati.
6 Infatti, anche in principio, mentre perivano i superbi giganti,
la speranza del mondo, rifugiatasi in una zattera
e guidata dalla tua mano,
lasciò al mondo un seme di nuove generazioni.
7 Benedetto è il legno per mezzo del quale si compie la giustizia,
8 maledetto invece l’idolo, opera delle mani, e chi lo ha fatto;
questi perché lo ha preparato,
quello perché, pur essendo corruttibile, è stato chiamato dio.
9 Perché a Dio sono ugualmente in odio l’empio e la sua empietà;
10 l’opera sarà punita assieme a chi l’ha compiuta.
11 Perciò ci sarà un giudizio anche per gli idoli delle nazioni,
perché fra le creature di Dio sono diventati oggetto di ribrezzo,
e inciampo per le anime degli uomini,
e laccio per i piedi degli stolti.
12 Infatti l’invenzione degli idoli fu l’inizio della fornicazione,
la loro scoperta portò alla corruzione della vita.
13 Essi non esistevano dall’inizio e non esisteranno in futuro.
14 Entrarono nel mondo, infatti, per la vana ambizione degli uomini,
per questo è stata decretata loro una brusca fine.
15 Un padre, consumato da un lutto prematuro,
avendo fatto un’immagine del figlio così presto rapito,
onorò come un dio un uomo appena morto
e ai suoi subalterni ordinò misteri e riti d’iniziazione;
16 col passare del tempo l’empia usanza si consolidò
e fu osservata come una legge.
Anche per ordine dei sovrani
le immagini scolpite venivano fatte oggetto di culto;
17 alcuni uomini, non potendo onorarli di persona perché distanti,
avendo riprodotto le sembianze lontane,
fecero un’immagine visibile del re venerato,
per adulare con zelo l’assente, come fosse presente.
18 A estendere il culto anche presso quanti non lo conoscevano,
spinse l’ambizione dell’artista.
19 Questi infatti, desideroso senz’altro di piacere al potente,
si sforzò con l’arte di renderne più bella l’immagine;
20 ma la folla, attratta dal fascino dell’opera,
considerò oggetto di adorazione
colui che poco prima onorava come uomo.
21 Divenne un’insidia alla vita il fatto che uomini,
resi schiavi della disgrazia e del potere,
abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile.
22 Inoltre non fu loro sufficiente errare nella conoscenza di Dio,
ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza,
a mali tanto grandi danno il nome di pace.
23 Celebrando riti di iniziazione infanticidi o misteri occulti
o banchetti orgiastici secondo strane usanze,
24 non conservano puri né la vita né il matrimonio,
ma uno uccide l’altro a tradimento o l’affligge con l’adulterio.
25 Tutto vi è mescolato:
sangue e omicidio, furto e inganno,
corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro,
26 sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori,
corruzione di anime, perversione sessuale,
disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia.
27 L’adorazione di idoli innominabili
è principio, causa e culmine di ogni male.
28 Infatti coloro che sono idolatri
vanno fuori di sé nelle orge o profetizzano cose false
o vivono da iniqui o spergiurano con facilità.
29 Ponendo fiducia in idoli inanimati,
non si aspettano un castigo per aver giurato il falso.
30 Ma, per l’uno e per l’altro motivo, li raggiungerà la giustizia,
perché concepirono un’idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli,
e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità.
31 Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura,
ma la giustizia che punisce i peccatori
persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.