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Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 8


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Salomone allora convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion.1 Allora si adunarono tutti i seniori d'Israele co' principi delle tribù, e i capi delle famiglie de' figliuoli d Israele presso al re Salomone a Geru­salemme, per fare il trasporto dell'arca del testamento del Signore, dalla città di Davidde, cioè da Sion.
2 Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa.2 E tutto Israele si congregò davanti al re Salomone nel dì solenne del mese Ethanim, che è il settimo mese.
3 Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca3 E andarono tutti gli anziani d'Israele e i sacerdoti presero l'arca,
4 e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i leviti.4 E portarono l'arca del Signore, e il tabernacolo dell'alleanza, e tutti i vasi del Santuario, che erano nel ta­bernacolo: e li portavano i sacerdoti, e i Leviti.
5 Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità.5 E il re Salomone, e tutta la mol­titudine d'Israele, che si era adunata presso di lui, andavano con lui innanzi all'arca, e immolavan pecore, e bo­vi in copia inestiiàabile, e senza nu­mero.
6 I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini.6 E i sacerdoti portaron l'arca del testamento del Signore al luogo desti­natole, nell'oracolo del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ale dei Che­rubini.
7 Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto.7 Perocché i Cherubini stendevano le loro ale sopra il sito dell'arca, e adombravano superiormente l'arca, e le sue stanghe.
8 Le stanghe sporgevano e le punte delle stanghe si vedevano dal Santo di fronte al sacrario, ma non si vedevano di fuori. Vi sono ancora oggi.8 E le stanghe, le quali spuntavano in fuora (talmente che le loro estremità si vedevano fuori del Santuario dinanzi all'oracolo) non comparivan più al di fuori, ed elle vi son rimase fino al dì d'oggi.
9 Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto.
9 E nell'arca non v' era altra cosa, se non le due tavole di pietra postevi da Mosè a Horeb, quando il Signore fece l'alleanza co' figliuoli d'Israele, dopo che furono usciti dalla terra d'Egitto.
10 Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore,10 Or egli avvenne, che quando i sacerdoti furono usciti dal Santuario, la casa del Signore fu ingombrata da una nebbia.
11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore.11 E i sacerdoti non potevano resi­stere a fare gli uffici loro a cagion della nebbia: perocché la gloria del Signore avea ripiena la casa del Signore.
12 Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura.
12 Allora disse Salomone: Il Signore ha detto, che avrebbe abitato nella nebbia.
13 Ho voluto costruirti una casa eccelsa,
un luogo per la tua dimora in eterno».
13 Io con tutto l'affetto ho fabbri­cato una casa (o Dio) per tua abita­zione, per tuo trono saldissimo in sem­piterno.
14 Il re si voltò e benedisse tutta l’assemblea d’Israele, mentre tutta l’assemblea d’Israele stava in piedi,14 E il re si rivolse per augurare ogni bene all'adunanza d'Israele: pe­rocché tutta l'adunanza d'Israele stava presente.
15 e disse: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, che ha adempiuto con le sue mani quanto con la bocca ha detto a Davide, mio padre:15 Indi disse Salomone: Benedetto il Signore Dio d'Israele, il quale di sua propria bocca predisse a Davidde mio padre quello, che egli colla sua possan­za adempì. Or egli disse:
16 “Da quando ho fatto uscire Israele, mio popolo, dall’Egitto, io non ho scelto una città fra tutte le tribù d’Israele per costruire una casa, perché vi dimorasse il mio nome, ma ho scelto Davide perché governi il mio popolo Israele”.16 Dal giorno, in cui io trassi il mio popolo d'Israele dalla terra d'Egitto, non mi elessi io una città tra tutte le tribù d'Israele, affinchè vi si edificass una casa, la quale portasse il mio no­me: ma elessi Davidde, affinchè fosse capo del mio popolo d'Israele.
17 Davide, mio padre, aveva deciso di costruire una casa al nome del Signore, Dio d’Israele,17 Or Davidde mio padre fabbricar voleva una casa al nome del Signore Dio d'Israele:
18 ma il Signore disse a Davide, mio padre: “Poiché hai deciso di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene a deciderlo;18 Ma il Signore disse a Davidde mio padre: Quando tu pensasti in cuor tuo di edificare una casa al mio nome, ben facesti tu, formando nella tua men­te tal disegno:
19 solo che non costruirai tu la casa, ma tuo figlio, che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà una casa al mio nome”.19 Tu però non edificherai a me que­sta casa, ma sì il tuo figliuolo generato da te, egli edificherà una casa al nome mio.
20 Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunciato: sono succeduto infatti a Davide, mio padre, e siedo sul trono d’Israele, come aveva preannunciato il Signore, e ho costruito la casa al nome del Signore, Dio d’Israele.20 Il Signore ha condotta ad effetto la parola, che avea pronunziata, e io son venuto in luogo di Davidde mio padre, e mi sono assiso sul trono d'I­sraele, come avea detto il Signore, e ho edificata una casa al nome del Signore Dio d'Israele.
21 Vi ho fissato un posto per l’arca, dove c’è l’alleanza che il Signore aveva concluso con i nostri padri quando li fece uscire dalla terra d’Egitto».
21 E in essa ho scelto il suo luogo all'arca, in cui sta il testamento del Signore, fermato da lui co' padri nostri, allorché uscirono dalla terra d'Egitto.
22 Poi Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo,22 Indi Salomone si stette in piedi dinanzi all'altare del Signore al co­spetto di tutta l'adunanza d'Israele, e stese le mani sue verso del cielo.
23 disse: «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore.23 E disse: Signore Dio d'Israele, non v' ha Dio simile a te né su in cielo, nè quaggiù in terra: tu se', che il patta mantieni, e la tua misericordia a tuoi servi, i quali le tue vie han battute con tutto il cuor loro.
24 Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l’hai adempiuto con la tua mano, come appare oggi.24 Tu hai mantenute le parole dette da te al padre mio Davidde tuo servo: di tua bocca tu le dicesti, e colle mani tue le hai adempiute, come questo gior­no il dimostra.
25 Ora, Signore, Dio d’Israele, mantieni nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli hai promesso dicendo: “Non ti mancherà mai un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta, camminando davanti a me come hai camminato tu davanti a me”.25 Adesso adunque, o Signore Dio d'Israele, mantieni al tuo servo David­de padre mio la parola datagli da te, quando dicesti: Non mancherà di tua stirpe giammai chi segga dinanzi a me sul trono d'Israele: purché però vegli­no i tuoi figliuoli sopra i loro anda­menti, in tal guisa, che camminino di­nanzi a me, come tu hai camminato nel mio cospetto.
26 Ora, Signore, Dio d’Israele, si adempia la tua parola, che hai rivolto al tuo servo Davide, mio padre!
26 Or adunque, Signore Dio d'Israe­le, stiano salde le tue parole dette da te al tuo servo Davidde mio padre.
27 Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito!27 E egli adunque credibile, che Dio abiti veracemente sopra la terra? Pe­rocché se il cielo, e gli altissimi cieli non posson capirti, quanto meno questa casa edificata da me?
28 Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te!28 Ma volgiti all'orazione del tuo servo, e alle sue suppliche, o Signore Dio mio: ascolta l'inno, e la preghiera, che fa oggi a te il tuo servo:
29 Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
29 Siano aperti di notte, e di giorno i tuoi occhi sopra di questa casa, sopra la casa, di cui dicesti: Ivi sarà il nome mio: talmente che la preghiera, che a te fa in questo luogo il tuo servo, sia esaudita da te,
30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!
30 E tu ascolti le suppliche del tuo servo, e del tuo popolo d'Israele, di qualunque cosa ti preghino in questo luogo: or gli esaudirai tu dai luogo di tua abitazione nel cielo, ed esauditili, farai loro misericordia.
31 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposto un giuramento imprecatorio, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,31 Se un uomo avrà peccato contro il suo prossimo, il quale esiga da lui, che si leghi con giuramento, ed egli verrà per fare suo giuramento nella tua casa dinanzi al tuo altare.
32 tu ascoltalo nel cielo, intervieni e fa’ giustizia con i tuoi servi; condanna il malvagio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l’innocente, rendendogli quanto merita la sua giustizia.
32 Tu ascolterai dal cielo, e renderai, e farai giustizia a' tuoi servi, condan­nando l'empio, e facendo sul capo di lui cadere il suo fallo, e giustificando il giusto, e ricompensando la sua giustizia.
33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, ma si converte a te, loda il tuo nome, ti prega e ti supplica in questo tempio,33 Se il tuo popolo d'Israele sarà stato messo in fuga da' suoi nemici (perocché egli peccherà contro di te), e facendo penitenza, e dando gloria al nome tuo, verranno a porgere a te ora­zioni, e suppliche in questa casa;
34 tu ascolta nel cielo, perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare sul suolo che hai dato ai loro padri.
34 Esaudiscili tu dal cielo, perdona il peccato al popol tuo d'Israele, e ri­conducilo a quella terra, che fu da te data ai padri loro.
35 Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, ma ti pregano in questo luogo, lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati,35 Se il cielo sarà chiuso, e pioggia non cadrà a motivo dei loro peccati, e orando in questo luogo faran peni­tenza in onor del tuo nome, e nella loro afflizione si convertiranno delle loro ini­quità;
36 tu ascolta nel cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
36 Esaudiscili tu dal cielo, e perdona i peccati de' servi tuoi, e del popol tuo d'Israele: e mostra ad essi la buona strada, per cui debbano camminare, e dà pioggia alla terra, di cui desti il do­minio al tuo popolo.
37 Quando sulla terra ci sarà fame o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi, quando il suo nemico lo assedierà nel territorio delle sue città o quando vi sarà piaga o infermità d’ogni genere,37 Se la fame, o la pestilenza inva­derà il paese, o l'aere corrotto, o la rug­gine, o le locuste, o il fuoco salvatico, s'ei sarà devastato dall'inimico, che assedii le sue città, in qualunque flagello, in qualunque calamità,
38 ogni preghiera e ogni supplica di un solo individuo o di tutto il tuo popolo Israele, di chiunque abbia patito una piaga nel cuore e stenda le mani verso questo tempio,38 Ogni volta che qualsivoglia uomo del tuo popolo d'Israele ricorrerà a te con voti, e preghiere, ogni volta che alcuno riconoscendo la piaga del pro­prio cuore, alzerà a te le sue mani in questa casa,
39 tu ascoltala nel cielo, luogo della tua dimora, perdona, agisci e da’ a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore, poiché solo tu conosci il cuore di tutti gli uomini,39 Tu esaudirai dal cielo, da quel luogo di tua abitazione, e ti renderai propizio, e darai a ciascheduno secondo le sue operazioni, secondo quel, che vedrai nel suo cuore (perocché a te solo son manifesti i cuori di tutti i figliuoli degli uomini),
40 perché ti temano tutti i giorni della loro vita sul suolo che hai dato ai nostri padri.
40 Affinchè ti temano, finché vivono sopra la terra data da te ai padri loro.
41 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, se viene da una terra lontana a causa del tuo nome,41 Ma lo straniero ancora, che non appartiene al popol tuo d'Israele, quan­do da rimoto paese verrà per amor del tuo nome (conciossiachè si spanderà dappertutto la fama del nome tuo gran­de, e della possente tua mano, e dell'operante tuo braccio),
42 perché si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio,42 Quando adunque egli verrà a far orazione in questo luogo,
43 tu ascolta nel cielo, luogo della tua dimora, e fa’ tutto quello per cui ti avrà invocato lo straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio che io ho costruito.
43 Tu lo esaudirai dal cielo, dal fir­mamento, su cui tu risiedi, e farai tutto quello, che chiederà a te lo straniero: affinchè i popoli tutti del mondo im­parino a temere il tuo nome, come il popol tuo d'Israele, e riconoscano, co­me da te ha nome questa casa edificata da me.
44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici, seguendo la via sulla quale l’avrai mandato, e pregheranno il Signore rivolti verso la città che tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,44 Se il tuo popolo anderà a far guerra a' suoi nemici, dovunque sarà mandato da te, e ti indirizzerà le sue preghiere rivolto alla città eletta da te, e alla casa edificata da me al tuo nome,
45 ascolta nel cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
45 Tu esaudirai dal cielo le loro ora­zioni, e le loro suppliche, e renderai loro giustizia.
46 Quando peccheranno contro di te, poiché non c’è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in una terra ostile, lontana o vicina,46 Che se eglino peccheranno contro di te (perocché uomo non v'ha, che non pecchi), onde tu mosso a sdegno gli abbi abbandonati in potere de' torpi nemici, ed ei siano menati schiavi in terra nemica lungi, o dappresso,
47 se nella terra in cui saranno deportati, rientrando in se stessi, torneranno a te supplicandoti nella terra della loro prigionia, dicendo: “Abbiamo peccato, siamo colpevoli, siamo stati malvagi”,47 Se nel luogo di loro schiavitù fa­ran di cuore penitenza, e si converti­ranno, e nel loro servaggio ti suppli­cheranno, e diranno: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, empie cose abbiam fatte:
48 se torneranno a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nella terra dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso la loro terra che tu hai dato ai loro padri, verso la città che tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,48 E ritorneranno a te con tutto il cuor loro, e con tutta l'anima, nel pae­se nimico, dove sono stati condotti in ischiavitù, e a te faranno preghiera rivolti verso del loro paese dato da te a' padri loro, e verso la città eletta da te, e verso il tempio edificato da me al tuo nome,
49 tu ascolta nel cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.49 Tu esaudirai in cielo, nel firma­mento, su di cui posa il tuo trono, le loro orazioni, e le loro suppliche, e prenderai le loro difese:
50 Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le loro ribellioni con cui si sono ribellati contro di te, e rendili oggetto di compassione davanti ai loro deportatori, affinché abbiano di loro misericordia,50 E propizio ti renderai al popol tuo, che peccò contro di te, e a tutte le iniquità, colle quali avranno prevari­cato contro di te, e ispirerai miseri­cordia a coloro, che fi tengono in ischiavitù, affinchè li trattino benigna­mente.
51 perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall’Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
51 Perocché eglino sono tuo popolo, e tua eredità, cui tu traesti dalla terra d'Egitto, dalla fornace di ferro.
52 Siano aperti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in tutto quello che ti chiedono,52 Siano aperti i tuoi occhi alle pre­ghiere dei tuo servo, e del popol tuo d'Israele, ed esaudiscigli in qualunque occasione ti invocheranno;
53 perché te li sei separati da tutti i popoli della terra come tua proprietà, secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire i nostri padri dall’Egitto, o Signore Dio».
53 Perocché tu li separasti da tutti i popoli della terra, per esser tua eredità, come dicesti per bocca di Mosè tuo servo, allorché i padri nostri menasti fuora dell'Egitto, Signore Dio.
54 Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all’altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo,54 Or dopo che Salomone ebbe finito di fare tutta questa orazione, e preghie­ra al Signore, si alzò egli dal cospetto dell'altare del Signore: perocché avea posate sopra la terra ambedue le ginoc­chia, e teneva stese le mani verso del cielo.
55 si mise in piedi e benedisse tutta l’assemblea d’Israele, a voce alta:55 Stando adunque in piedi benedis­se tutta l'adunanza d'Israele ad alta voce, dicendo:
56 «Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunciato per mezzo di Mosè, suo servo.56 Benedetto il Signore, che ha data la pace al popol suo d'Israele, secondo tutte le promesse, che avea fatte: neppur una parola non è caduta per ter­ra rispetto a tutti quei beni, che egli promise per bocca di Mosè suo servo.
57 Il Signore, nostro Dio, sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga,57 Sia il Signore Dio nostro con noi, come fu co' padri nostri, ed egli non ci abbandoni, e non ci rigetti.
58 ma volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, le leggi e le norme che ha ordinato ai nostri padri.58 Ma i cuori nostri inclini verso di lui, affinchè nelle sue vie camminiamo senza riserva, e osserviamo i suoi pre­cetti, e le sue cerimonie, e gl'insegna­menti dati ai padri nostri.
59 Queste mie parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore, nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele, suo popolo, secondo le necessità di ogni giorno,59 E le parole di questa orazione fat­ta da me dinanzi al Signore, siano pre­senti al Signore Dio nostro di giorno, e di notte, affinchè egli sia favorevole in ogni tempo al suo servo, e al popol suo d'Israele:
60 affinché sappiano tutti i popoli della terra che il Signore è Dio e che non ce n’è altri.60 E riconoscano tutti i popoli della terra, come il Signore egli e Dio, e al­tro non havvene fuori di Lui.
61 Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore, nostro Dio, perché cammini secondo le sue leggi e osservi i suoi comandi, come avviene oggi».
61 E parimente il cuor nostro sia retto inverso il Signore Dio nostro, tal­mente che adempiamo i suoi comanda­menti, e osserviamo i suoi precetti, co­me pur oggi facciamo.
62 Il re e tutto Israele con lui offrirono un sacrificio davanti al Signore.62 Il re adunque, e con lui tutto Israele immolavano vittime dinanzi al Signore.
63 Salomone immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila giovenchi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio del Signore.63 E Salomone scannò, e immolò al Signore in ostie pacifiche ventidue mila bovi, e cento venti mila pecore: e il re, e i figliuoli d'Israele dedicarono il tempio del Signore.
64 In quel giorno il re consacrò il centro del cortile che era di fronte al tempio del Signore; infatti lì offrì l’olocausto, l’offerta e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l’altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere l’olocausto, l’offerta e il grasso dei sacrifici di comunione.
64 In quel medesimo giorno il re con­sagrò la parte di mezzo dell'atrio, che era dinanzi alla casa del Signore: pe­rocché ivi offerse olocausti, e vittime, e il grasso delle ostie pacifice, perchè l'altare di bronzo, che era dinanzi al Signore, non era sufficiente a capire gli olocausti, e i sagrifizi, e il grasso dei ostie pacifiche.
65 In quel tempo Salomone celebrò la festa davanti al Signore, nostro Dio, per sette giorni: tutto Israele, dall’ingresso di Camat al torrente d’Egitto, un’assemblea molto grande, era con lui.65 Fece dunque allora Salomone una celebre solennità, e con lui tutto Israele raunato in gran folla dalle strette di Emath fino al torrente d'Egitto, dinanzi al Signore Dio nostro, per sette giorni, e per sette altri giorni, viene a dire, per quattordici giorni.
66 Nell’ottavo giorno congedò il popolo. I convenuti, benedetto il re, andarono alle loro tende, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore a Davide, suo servo, e a Israele, suo popolo.66 E l'ottavo giorno licenziò i popoli, i quali benedicendo il re, se ne tornarono alle loro tende col cuore lieto, e pien di gaudio per tutti i benefizi fatti dal Signore a Davidde suo servo, e ad Israele suo popolo.