Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 2


font

1I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio:2«Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo.3Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai,4perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”.
5Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Seruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell’esercito d’Israele, Abner, figlio di Ner, e Amasà, figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue di guerra, e mettendo sangue di guerra sulla sua cintura che era intorno ai suoi fianchi e sul suo sandalo che era ai suoi piedi.6Agirai con la tua saggezza, e non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi.7Agirai con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, e saranno tra coloro che mangiano alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne, tuo fratello.8Ed ecco accanto a te Simei, figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una maledizione terribile nel giorno in cui andavo a Macanàim. Ma discese incontro a me al Giordano e gli giurai per il Signore: “Non ti farò morire di spada”.9Ora però non lasciarlo impunito. Infatti tu sei un uomo saggio e sai ciò che gli dovrai fare. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte violenta».
10Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide.11La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni.
12Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto.
13Adonia, figlio di Agghìt, si recò da Betsabea, madre di Salomone, che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche», rispose quello,14e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E quella: «Parla!».15Egli disse: «Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore.16Ora ti rivolgo una sola domanda: non respingermi». Ed essa: «Parla!».17Adonia disse: «Di’ al re Salomone, il quale nulla ti può negare, che mi conceda in moglie Abisàg, la Sunammita».18Betsabea rispose: «Bene! Parlerò io stessa al re in tuo favore».
19Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra20e disse: «Ti rivolgo una sola piccola domanda: non respingermi». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, certo non ti respingerò».21E quella: «Si conceda Abisàg, la Sunammita, in moglie ad Adonia, tuo fratello».22Il re Salomone rispose a sua madre: «Perché tu mi chiedi Abisàg, la Sunammita, per Adonia? Chiedi pure il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Seruià».23Il re Salomone giurò per il Signore: «Dio mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha avanzato questa proposta a danno della sua vita.24Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide, mio padre, e mi ha fatto una casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso».25Il re Salomone ordinò l’esecuzione a Benaià, figlio di Ioiadà, il quale lo colpì e quegli morì.
26Il re disse al sacerdote Ebiatàr: «Vattene ad Anatòt, nella tua campagna. Certo, tu sei degno di morte, ma oggi non ti faccio morire, perché tu hai portato l’arca del Signore Dio davanti a Davide, mio padre, e perché ti sei occupato di tutto quello di cui mio padre si occupava».27Così Salomone espulse Ebiatàr, perché non fosse sacerdote del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva pronunciato a Silo riguardo alla casa di Eli.
28La notizia arrivò a Ioab – Ioab si era schierato per Adonia, mentre non si era schierato per Assalonne – e allora Ioab fuggì nella tenda del Signore e si afferrò ai corni dell’altare.29Fu riferito al re Salomone che Ioab era fuggito nella tenda del Signore e che stava al fianco dell’altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con quest’ordine: «Va’, colpiscilo!».30Benaià andò nella tenda del Signore e disse a Ioab: «Così dice il re: “Esci!”». Quegli rispose: «No! Qui voglio morire!». Benaià riferì al re: «Ioab ha parlato così e così mi ha risposto».31Il re gli disse: «Fa’ come egli ha detto: colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza motivo.32Il Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada, senza che Davide mio padre lo sapesse: Abner, figlio di Ner, capo dell’esercito d’Israele, e Amasà, figlio di Ieter, capo dell’esercito di Giuda.33Il loro sangue ricadrà sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre per Davide e la sua discendenza, la sua casa e il suo trono vi sarà pace per sempre da parte del Signore».34Benaià, figlio di Ioiadà, salì, lo colpì e lo uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa, nel deserto.35Il re lo sostituì, nominando capo dell’esercito Benaià, figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Sadoc al posto di Ebiatàr.
36Il re mandò a chiamare Simei per dirgli: «Costruisciti una casa a Gerusalemme; ivi sarà la tua dimora e non ne uscirai per andartene qua e là.37Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron, sappi bene che morirai certamente: il tuo sangue ricadrà sulla tua testa».38Simei disse al re: «Va bene! Come ha detto il re, mio signore, così farà il tuo servo». Simei dimorò in Gerusalemme per molto tempo.39Dopo tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maacà, re di Gat. Fu riferito a Simei: «I tuoi schiavi sono in Gat».40Simei si alzò, sellò il suo asino e partì per Gat, andando da Achis in cerca dei suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat.41Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato.42Il re fece chiamare Simei e gli disse: «Non ti avevo forse fatto giurare per il Signore e non ti avevo ammonito dicendo: “Nel giorno in cui uscirai per andartene qua e là, sappi bene che certamente dovrai morire”? Tu mi avevi risposto: “Va bene, ho capito”.43Perché non hai rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo impartito?».44Il re aggiunse a Simei: «Tu conosci, poiché il tuo cuore ne è consapevole, tutto il male che hai fatto a Davide, mio padre. Il Signore farà ricadere la tua malvagità sulla tua testa.45Invece sarà benedetto il re Salomone e il trono di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore».46Il re diede ordine a Benaià, figlio di Ioiadà, il quale, uscito, lo colpì e quegli morì.
Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.

Note:

1Re 2,1ss:Questo «testamento», nel quale Davide affida a Salomone l'esecuzione delle sue vendette personali, riflette le idee di questo periodo dell'AT sulla vendetta del sangue e sulla efficacia duratura delle maledizioni (cf. v 8). I vv 3-4 sono un'aggiunta, secondo lo stile deuteronomico, all'antico racconto.

1Re 2,5:spargendo in tempo di pace il sangue, come... i sandali dei suoi piedi: BJ traduce: «come egli ha vendicato in pace il sangue della guerra e macchiato di sangue innocente la cintura dei miei fianchi e il sandalo dei miei piedi». La fine del v è stata corretta secondo le versioni; l'ebraico è corrotto. - I delitti di Ioab hanno macchiato l'onore militare di Davide e lo si è potuto accusare di essere stato l'istigatore della rivolta (2Sam 16,7). Una vendetta del sangue pesa dunque sul re e sui suoi discendenti; essa non può essere cancellata se non con l'uccisione del vero colpevole.

1Re 2,8:La maledizione di Simèi peserà sui discendenti di Davide, perché una maledizione (come una benedizione) rimane efficace. Per renderla vana bisogna ritorcerla contro il suo autore (vv 44-45). Davide ne è stato impedito a causa del suo giuramento, ma Salomone non è legato.

1Re 2,9:Ora: con il TM; BJ con volg. traduce: «quanto a te».

1Re 2,15:che il regno spettava a me: come a primogenito.

1Re 2,22:Chiedi anche il regno per lui: possedere una delle mogli del re morto o destituito conferisce un titolo per la successione (cf. 2Sam 3,7; 2Sam 16,22). - e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr: con versioni; il TM ha: «per lui e per il sacerdote Ebiatàr e per Ioab».

1Re 2,24:mi ha: con il TM; BJ congettura: «gli ha».

1Re 2,26:Anatòt: città levitica vicina a Gerusalemme.

1Re 2,29:Dopo Salomone inviò, BJ traduce: «a dire a Joab: Cosa ti ha preso di fuggire presso l'altare? Ioab rispose: Ho avuto paura di te e mi sono rifugiato accanto a Jahve». Il TM salta dal primo «Salomone invio», al secondo «Salomone invio». Il testo è conservato nella versione greca.

1Re 2,30:Benaià ha tentato di applicare la procedura di Es 21,14 che riguarda esattamente il caso di Joab: «Ma quando un uomo attenta al suo prossimo per ucciderlo con inganno, allora lo strapperai anche dal mio altare, perché sia messo a morte»; ma Ioab vuole infliggere a Salomone l'onta di una profanazione del luogo santo.

1Re 2,36ss:Salomone impone a Simèi, sotto pena di morte, di risiedere a Gerusalemme e lo vincola con un giuramento. Avendo Simèi spergiurato, sarà «giustamente» giustiziato. Salomone comunque rivela (v 44) che il motivo reale dell'esecuzione è la maledizione una volta pronunziata contro Davide.

1Re 2,45:sia benedetto il re Salomone: come nel v 33, Salomone aggiunge immediatamente una benedizione, affinché la maledizione che egli ha pronunziato non ricada su di sé.