Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Sapienza 11


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NOVA VULGATABIBBIA TINTORI
1 Direxit opera eorum
in manibus prophetae sancti.
1 Essa diresse le loro imprese per mezzo del santo profeta.
2 Iter fecerunt per deserta, quae non habitabantur,
et in locis inviis fixerunt casas;
2 Attraversarono deserti disabitati, in luoghi deserti alzarono le ten­de.
3 steterunt contra hostes
et de inimicis se vindicaverunt.
3 Tennero testa ai nemici, si vendicarono degli avversari.
4 Sitierunt et invocaverunt te;
et data est illis aqua de petra altissima,
et remedium sitis de lapide duro.
4 Assetati, t'invocarono, e fu per loro fatta sgorgare l'acqua da altis­sima rupe, e il ristoro alla sete ven­ne dalla dura pietra.
5 Per quae enim poenas passi sunt inimici illorum,
per haec, cum illis deessent, bene cum illis actum est.
5 Ciò che aveva servito di ca­stigo ai nemici, la mancanza di acqua, fu, nell'abbondanza, di gioia per i figli d'Israele.
6 Nam pro fonte quidem perennis fluminis,
tabescente sanguine turbidi
6 Così, mentre gli altri ne mancavano, essi furon trattati bene.
7 in traductionem decreti infanticidae,
dedisti illis abundantem aquam insperate,
7 Infatti, invece delle acque del fiume perenne, desti agli ingiusti san­gue umano.
8 ostendens per sitim, quae tunc fuit,
quemadmodum adversarios excruciares.
8 E mentre essi di­ minuivano in pena dell'uccisione dei bambini, desti agli Israe­liti in abbondanza acqua mai sperata.
9 Cum enim tentati sunt,
etsi cum misericordia disciplinam accipientes,
scierunt quemadmodum cum ira iudicati
impii tormenta paterentur.
9 Così mostrasti, colla sete che ci fu allora, come sai esaltare i tuoi e fare scempio dei loro avversari.
10 Hos quidem tamquam pater monens probasti,
illos autem tamquam durus rex condemnans tormento interrogasti.
10 Messi alla pro­va, ricevendo un castigo di mi­sericordia, compresero quali tor­menti dovessero patire gli empi, puniti con ira.
11 Absentes enim et praesentes similiter torquebantur;
11 Gli uni li prova­sti qual padre che ammonisce, gli altri come re inesorabile che tortura per condannare.
12 duplex enim illos acceperat taedium
et gemitus cum memoria praeteritorum.
12 Tan­to assenti che presenti, erano ugualmente tormentati.
13 Cum enim audirent per sua tormenta
bene secum agi,
senserunt Dominum.
13 Erano infatti straziati da doppio dolo­ re, e dal pianto per la memoria del passato.
14 Quem enim in expositione olim proiectum reiecerunt deridentes, in finemeventuum mirati sunt,
non similiter iustis sitientes.
14 Avendo saputo che i loro tormenti eran di van­taggio agli altri, vi conobbero la mano del Signore, e alla fine ammirarono l'accaduto.
15 Pro cogitationibus autem insensatis iniquitatis illorum,
in quibus errantes colebant mutos serpentes et bestias supervacuas,
immisisti illis multitudinem mutorum animalium in vindictam,
15 Quello medesimo che nella crudele espo­sizione avevan rigettato e deri­so alla fine degli avvenimenti l'ammirarono, avendo sofferta una sete ben differente da quella dei giusti.
16 ut scirent quia, per quae peccat quis, per haec et torquetur.
16 E in pena dei loro sciocchi e ingiusti pensieri, dai quali tratti in errore, adoravano muti serpenti e vili bestie, man­dasti contro di loro gran nume­ro d'animali, a farne scempio,
17 Non enim impossibilis erat omnipotens manus tua,
quae creavit orbem terrarum ex materia informi,
immittere illis multitudinem ursorum aut audaces leones
17 affinché sapessero che ciascu­no è punito per mezzo di quelle cose con cui ha peccato.
18 aut recens conditas ira plenas ignotas bestias
aut vaporem igneum spirantes
aut fumi fremitum proferentes
aut horrendas ab oculis scintillas fulgurantes,
18 Certamente non era impossibile alla tua mano onnipotente, che creò il mondo da materia informe, mandar contro di loro gran nu­mero di orsi e di audaci leoni,
19 quarum non solum laesura poterat illos exterminare,
sed et aspectus per timorem occidere.
19 o nuova razza d'ignote bestie piene di furore, spiranti fiamme e esalanti fetido fumo e lancianti dagli occhi orrende scintille,
20 Sed et sine his uno spiritu poterant occidi,
persecutionem passi a iustitia,
et dispersi per spiritum virtutis tuae.
Sed omnia in mensura et numero et pondere disposuisti.
20 delle quali non solo il morso avreb­be potuto sterminarli, ma la so­la vista li avrebbe fatti morir di paura.
21 Multum enim valere tibi soli subest semper,
et virtuti brachii tui quis resistet?
21 Ed anche senza questo con un soffio potevano esser fat­ti morire, perseguitati dalle loro stesse opere, e dispersi dal soffio della tua potenza. Ma tu hai dispo­sto tutto in misura, numero e peso.
22 Quoniam tamquam momentum staterae,
sic est ante te totus orbis terrarum,
et tamquam gutta roris antelucani, quae descendit in terram.
22 Di sovrana potenza a te solo ne avanza sempre; e alla forza del tuo braccio chi può resistere?
23 Sed misereris omnium, quia omnia potes;
et dissimulas peccata hominum propter paenitentiam.
23 Tutto il mondo è dinanzi a te come un granello sulla bilancia, e come goccia di mattutina rugiada che scende sulla terra.
24 Diligis enim omnia, quae sunt,
et nihil odisti eorum, quae fecisti;
nec enim, si odisses, aliquid constituisses.
24 Ma tu hai misericordia di tutti, perchè tutto puoi, e dissimuli i peccati degli uomini, perchè se ne pentano.
25 Quomodo autem posset aliquid permanere, nisi tu voluisses?
Aut, quod a te vocatum non esset, conservaretur?
25 Tu ami tutte le cose che esistono, e nulla odii di ciò che hai fatto; infatti, se tu odiassi una cosa, non l'avresti nè ordi­nata nè fatta.
26 Parcis autem omnibus, quoniam tua sunt,
Domine, qui amas animas.
26 E come potreb­be esistere una cosa, se tu non la volessi? E come si potrebbe conservare, se tu non l'avessi chiamata?
27 Tu sei indulgente verso tutte le cose, perchè son tue, o Signore, che ami le anime.