Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Genesi 47


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NOVA VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Ingressus ergo Ioseph nun tiavit pharaoni dicens: “ Pater meus et fratres, oves eorum et armenta et cuncta, quae possident, venerunt de terra Chanaan; et ecce consistunt in terra Gessen ”.1 Giuseppe andò quindi a informare il faraone dicendo: "Mio padre e i miei fratelli, con i loro greggi e armenti e con tutto il loro avere, sono venuti dalla terra di Canaan; ed eccoli nella terra di Gosen".
2 Ex omnibus fratribus suis quinque viros statuit coram rege,2 Intanto dal gruppo dei suoi fratelli egli aveva preso con sé cinque uomini e li presentò al faraone.
3 quos ille interrogavit: “ Quid habetis operis? ”. Responderunt: “ Pastores ovium sumus servi tui et nos et patres nostri ”.3 Il faraone disse ai suoi fratelli: "Qual è il vostro mestiere?". Essi risposero al faraone: "Pastori di greggi sono i tuoi servi, sia noi che i nostri padri".
4 Dixeruntque ad pharaonem: “ Ad peregrinandum in terra venimus, quoniam non est herba gregibus servorum tuorum, ingravescente fame, in terra Chanaan petimusque, ut esse nos iubeas servos tuos in terra Gessen ”.
4 Poi dissero al faraone: "E' per soggiornare come forestieri nel paese che noi siamo venuti, perché non c'è più pastura per il gregge dei tuoi servi; infatti è grave la carestia nella terra di Canaan. Deh, permetti che i tuoi servi risiedano nella terra di Gosen!".
5 Dixit itaque rex ad Ioseph: “ Pater tuus et fratres tui venerunt ad te.5 Allora il faraone disse a Giuseppe: "Tuo padre e i tuoi fratelli sono dunque venuti da te.
6 Terra Aegypti in conspectu tuo est; in optimo loco fac eos habitare et trade eis terram Gessen. Quod si nosti in eis esse viros industrios, constitue illos magistros pecorum meorum ”.
6 Ebbene, la terra d'Egitto è a tua disposizione: fa' risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese. Risiedano pure nella terra di Gosen. E se tu riconosci che vi siano tra loro degli uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi come capi dei greggi".
7 Post haec introduxit Ioseph patrem suum ad regem et statuit eum coram eo, qui benedicens illi7 Poi Giuseppe introdusse Giacobbe, suo padre, e lo presentò al faraone, e Giacobbe benedisse il faraone.
8 et interrogatus ab eo: “ Quot sunt dies annorum vitae tuae? ”,
8 Il faraone domandò a Giacobbe: "Quanti sono gli anni della tua vita?".
9 respondit: “ Dies peregrinationis meae centum triginta annorum sunt, parvi et mali; et non pervenerunt usque ad dies patrum meorum, quibus peregrinati sunt ”.9 Giacobbe rispose al faraone: "Gli anni della mia vita errante sono centotrenta; pochi e tristi sono stati gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei padri, al tempo della loro vita errante".
10 Et benedicto rege, egressus est foras.
10 Poi Giacobbe benedisse il faraone e uscì dalla presenza del faraone.
11 Ioseph vero patri et fratribus suis dedit possessionem in Aegypto in optimo terrae loco, in terra Ramesses, ut praeceperat pharao;11 Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro una proprietà nella regione d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone.
12 et alebat eos omnemque domum patris sui praebens cibaria singulis.
12 Giuseppe diede il sostentamento a suo padre, ai suoi fratelli e a tutta la famiglia di suo padre, fornendo pane fino all'ultimo pezzetto.
13 In tota terra panis deerat, et oppresserat fames terram valde, defecitque terra Aegypti et terra Chanaan prae fame.13 Ora non c'era pane in tutto il paese, perché la carestia era grave assai: la terra d'Egitto e la terra di Canaan languivano per causa della carestia.
14 E quibus omnem pecuniam congregavit pro venditione frumenti et intulit eam in aerarium regis.
14 Così Giuseppe ammassò tutto il denaro che si trovava nella terra d'Egitto e nella terra di Canaan come prezzo del grano ch'essi comperavano. Giuseppe consegnò questo denaro all'erario del faraone.
15 Cumque defecisset emptoribus pretium, venit cuncta Aegyptus ad Ioseph dicens: “ Da nobis panes! Quare morimur coram te, deficiente pecunia? ”.15 Quando fu esaurito il denaro della terra d'Egitto e della terra di Canaan tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe dicendo: "Dacci pane! Perché dovremo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro".
16 Quibus ille respondit: “ Adducite pecora vestra, et dabo vobis pro eis cibos, si pretium non habetis ”.16 Rispose Giuseppe: "Cedete il vostro bestiame, e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame, se è finito il denaro".
17 Quae cum adduxissent, dedit eis alimenta pro equis et ovibus et bobus et asinis; sustentavitque eos illo anno pro commutatione pecorum.
17 Allora condussero a Giuseppe il loro bestiame, e Giuseppe diede a loro pane in cambio dei cavalli e del piccolo bestiame, del grosso bestiame e degli asini; così in quell'anno li nutrì con pane in cambio di tutto il loro bestiame.
18 Venerunt quoque anno secundo et dixerunt ei: “ Non celamus dominum nostrum quod, deficiente pecunia, pecora transierunt ad dominum nostrum; nec clam te est quod absque corporibus et terra nihil habeamus.18 Passato quell'anno, vennero a lui nell'anno seguente e gli dissero: "Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro, e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno.
19 Cur ergo moriemur, te vidente, et nos et terra nostra? Eme nos et terram nostram in servitutem regiam et praebe semina, ne, pereunte cultore, redigatur terra in solitudinem ”.
19 Perché dovremmo perire sotto i tuoi occhi, sia noi che la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra in cambio di pane, e diventeremo schiavi del faraone noi con la nostra terra; ma dacci di che seminare, così che possiamo vivere e non morire, e il suolo non diventi un deserto!".
20 Emit igitur Ioseph omnem terram Aegypti, vendentibus singulis possessiones suas prae magnitudine famis. Subiecitque eam pharaoni20 Allora Giuseppe acquistò per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perché gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Così la terra divenne proprietà del faraone.
21 et cunctos populos eius redegit ei in servitutem, a novissimis terminis Aegypti usque ad extremos fines eius.21 Quanto al popolo, egli lo deportò nelle città da un capo all'altro della frontiera egiziana.
22 Terram autem sacerdotum non emit, qui cibariis a rege statutis fruebantur, et idcirco non sunt compulsi vendere possessiones suas.
22 Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone, e si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.
23 Dixit ergo Ioseph ad populos: “ En, ut cernitis, et vos et terram vestram pharao possidet; accipite semina et serite agros,23 Poi Giuseppe disse al popolo: "Vedete che io ho acquistato oggi per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi della semente: seminate il terreno.
24 ut fruges habere possitis. Quintam partem regi dabitis; quattuor reliquas permitto vobis in sementem et in cibum familiis et liberis vestris ”.24 Ma quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone, e quattro parti saranno vostre, per la semina dei campi, per nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini".
25 Qui responderunt: “ Tu salvasti nos! Respiciat nos tantum dominus noster, et laeti serviemus regi ”.
25 Gli risposero: "Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovar grazia agli occhi del nostro signore, e saremo servi del faraone!".
26 Ex eo tempore usque in praesentem diem in universa terra Aegypti regibus quinta pars solvitur; et factum est a Ioseph in legem absque terra sacerdotali, quae libera ab hac condicione est.
26 Così Giuseppe fece di questo una legge, che vige fino al giorno d'oggi sui terreni d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone.
27 Habitavit ergo Israel in Aegypto, id est in terra Gessen, et possedit eam; auctusque est et multiplicatus nimis.27 Intanto Israele si stabilì nella terra d'Egitto, nel territorio di Gosen; ebbero dei possedimenti e furono fecondi e si moltiplicarono assai.
28 Et vixit Iacob in terra Aegypti decem et septem annis; factique sunt omnes dies vitae illius centum quadraginta septem annorum.
28 Giacobbe visse nella terra d'Egitto diciassette anni, e i giorni di Giacobbe, gli anni della sua vita, furono centoquarantasette.
29 Cumque appropinquare cerneret diem mortis suae, vocavit filium suum Ioseph et dixit ad eum: “ Si inveni gratiam in conspectu tuo, pone manum tuam sub femore meo et facies mihi misericordiam et veritatem, ut non sepelias me in Aegypto,29 Quando fu vicino il tempo della sua morte, Israele chiamò suo figlio Giuseppe e gli disse: "Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, metti la tua mano sotto la mia coscia e usa con me bontà e fedeltà: di grazia, non seppellirmi in Egitto!
30 sed dormiam cum patribus meis, et auferas me de terra hac condasque in sepulcro maiorum meorum ”. Cui respondit Ioseph: “ Ego faciam, quod iussisti ”.30 Quando io mi sarò coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro!". Rispose: "Io farò secondo le tue parole".
31 Et ille: “ Iura ergo, inquit, mihi! ”. Quo iurante, adoravit Israel conversus ad lectuli caput.
31 Riprese: "Giuramelo!". Egli glielo giurò; allora Israele si prostrò sul capezzale del letto.