Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Genesi 47


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NOVA VULGATADIODATI
1 Ingressus ergo Ioseph nun tiavit pharaoni dicens: “ Pater meus et fratres, oves eorum et armenta et cuncta, quae possident, venerunt de terra Chanaan; et ecce consistunt in terra Gessen ”.1 GIUSEPPE adunque venne, e rapportò e disse a Faraone: Mio padre, e i miei fratelli, con le lor gregge, e co’ loro armenti, e con tutto ciò che hanno, son venuti dal paese di Canaan; ed ecco, sono nella contrada di Gosen.
2 Ex omnibus fratribus suis quinque viros statuit coram rege,2 Prese eziandio una parte de’ suoi fratelli, cioè cinque, e li presentò davanti a Faraone.
3 quos ille interrogavit: “ Quid habetis operis? ”. Responderunt: “ Pastores ovium sumus servi tui et nos et patres nostri ”.3 E Faraone disse a’ fratelli di Giuseppe: Qual’è il vostro mestiere? Ed essi dissero a Faraone: I tuoi servitori son pastori di gregge, come anche furono i nostri padri.
4 Dixeruntque ad pharaonem: “ Ad peregrinandum in terra venimus, quoniam non est herba gregibus servorum tuorum, ingravescente fame, in terra Chanaan petimusque, ut esse nos iubeas servos tuos in terra Gessen ”.
4 Poi dissero a Faraone: Noi siam venuti per dimorare in questo paese; perciocchè non vi è pastura per le gregge de’ tuoi servitori nel paese di Canaan, conciossiachè la fame vi sia grave; deh! permetti ora che i tuoi servitori dimorino nella contrada di Gosen.
5 Dixit itaque rex ad Ioseph: “ Pater tuus et fratres tui venerunt ad te.5 E Faraone disse a Giuseppe: Poichè tuo padre, e i tuoi fratelli, son venuti a te;
6 Terra Aegypti in conspectu tuo est; in optimo loco fac eos habitare et trade eis terram Gessen. Quod si nosti in eis esse viros industrios, constitue illos magistros pecorum meorum ”.
6 il paese di Egitto è al tuo comando; fa’ abitar tuo padre, e i tuoi fratelli, nel meglio del paese; dimorino pur nella contrada di Gosen, e se tu conosci che fra loro vi sieno degli uomini di valore, costituiscili governatori del mio bestiame.
7 Post haec introduxit Ioseph patrem suum ad regem et statuit eum coram eo, qui benedicens illi7 Poi Giuseppe menò Giacobbe, suo padre, a Faraone, e gliel presentò. E Giacobbe benedisse Faraone.
8 et interrogatus ab eo: “ Quot sunt dies annorum vitae tuae? ”,
8 E Faraone disse a Giacobbe: Quanti anni hai?
9 respondit: “ Dies peregrinationis meae centum triginta annorum sunt, parvi et mali; et non pervenerunt usque ad dies patrum meorum, quibus peregrinati sunt ”.9 E Giacobbe rispose a Faraone: Il tempo degli anni de’ miei pellegrinaggi è centrent’anni; il tempo degli anni della mia vita è stato corto, e malvagio, e non è giunto al tempo degli anni della vita de’ miei padri, ne’ quali andarono peregrinando.
10 Et benedicto rege, egressus est foras.
10 Poi Giacobbe, salutato Faraone, se ne uscì fuori dal suo cospetto.
11 Ioseph vero patri et fratribus suis dedit possessionem in Aegypto in optimo terrae loco, in terra Ramesses, ut praeceperat pharao;11 E Giuseppe diede a suo padre, e ai suoi fratelli, stanza e possessione nel paese di Egitto, nel meglio del paese, nella contrada di Rameses, come Faraone avea comandato.
12 et alebat eos omnemque domum patris sui praebens cibaria singulis.
12 E Giuseppe sostentò suo padre, e i suoi fratelli, e tutta la casa di suo padre, provvedendo loro di pane, secondo le bocche delle lor famiglie
13 In tota terra panis deerat, et oppresserat fames terram valde, defecitque terra Aegypti et terra Chanaan prae fame.13 OR in tutta la terra non vi era pane; perciocchè la fame era gravissima; e il paese di Egitto, e di Canaan, si veniva meno per la fame.
14 E quibus omnem pecuniam congregavit pro venditione frumenti et intulit eam in aerarium regis.
14 E Giuseppe raccolse tutti i danari che si ritrovarono nel paese di Egitto, e nel paese di Canaan, per lo grano che la gente di que’ paesi comperava; e Giuseppe portò que’ danari in casa di Faraone.
15 Cumque defecisset emptoribus pretium, venit cuncta Aegyptus ad Ioseph dicens: “ Da nobis panes! Quare morimur coram te, deficiente pecunia? ”.15 E, quando i danari furono mancati nel paese di Egitto, e nel paese di Canaan, tutti gli Egizj vennero a Giuseppe, dicendo: Dacci del pane, perchè morremmo noi davanti agli occhi tuoi per mancamento di danari?
16 Quibus ille respondit: “ Adducite pecora vestra, et dabo vobis pro eis cibos, si pretium non habetis ”.16 E Giuseppe disse: Datemi il vostro bestiame, ed io vi darò del pane per lo vostro bestiame, se pure i danari son mancati.
17 Quae cum adduxissent, dedit eis alimenta pro equis et ovibus et bobus et asinis; sustentavitque eos illo anno pro commutatione pecorum.
17 Ed essi menarono il lor bestiame a Giuseppe; e Giuseppe diede loro del pane per cavalli, e per gregge di pecore, e per armenti di buoi, e per asini. Così li sostentò di pane quell’anno per tutto il lor bestiame.
18 Venerunt quoque anno secundo et dixerunt ei: “ Non celamus dominum nostrum quod, deficiente pecunia, pecora transierunt ad dominum nostrum; nec clam te est quod absque corporibus et terra nihil habeamus.18 E, passato quell’anno, ritornarono l’anno seguente a lui, e gli dissero: Noi non possiamo celare il nostro bisogno al mio signore; ma i danari son mancati, e i nostri bestiami son pervenuti al mio signore; e’ non ci resta nulla che il mio signore possa pigliare, salvo i nostri corpi, e le nostre terre.
19 Cur ergo moriemur, te vidente, et nos et terra nostra? Eme nos et terram nostram in servitutem regiam et praebe semina, ne, pereunte cultore, redigatur terra in solitudinem ”.
19 Perchè periremmo, e noi, e le nostre terre, davanti agli occhi tuoi? compera noi, e le nostre terre, per del pane; e noi, e le nostre terre, saremo servi a Faraone; e dacci della semenza, acciocchè viviamo, e non muoiamo, e che la terra non sia desolata.
20 Emit igitur Ioseph omnem terram Aegypti, vendentibus singulis possessiones suas prae magnitudine famis. Subiecitque eam pharaoni20 Giuseppe adunque acquistò a Faraone tutte le terre di Egitto; perciocchè gli Egizj venderono ciascun la sua possessione; conciossiachè la fame si fosse aggravata sopra loro; e così le terre furono acquistate a Faraone.
21 et cunctos populos eius redegit ei in servitutem, a novissimis terminis Aegypti usque ad extremos fines eius.21 E Giuseppe trasportò il popolo nelle città, da un capo de’ confini di Egitto infino all’altro.
22 Terram autem sacerdotum non emit, qui cibariis a rege statutis fruebantur, et idcirco non sunt compulsi vendere possessiones suas.
22 Sol non acquistò le terre de’ sacerdoti; perciocchè vi era una provvisione assegnata da Faraone a’ sacerdoti; onde essi mangiarono la provvisione che Faraone dava loro, e perciò non venderono le lor terre.
23 Dixit ergo Ioseph ad populos: “ En, ut cernitis, et vos et terram vestram pharao possidet; accipite semina et serite agros,23 E Giuseppe disse al popolo: Ecco io ho oggi acquistati a Faraone e voi e le vostre terre; eccovi della semenza: seminate la terra.
24 ut fruges habere possitis. Quintam partem regi dabitis; quattuor reliquas permitto vobis in sementem et in cibum familiis et liberis vestris ”.24 E al tempo della ricolta, voi darete il quinto di essa a Faraone, e le altre quattro parti saranno vostre, per la sementa de’ campi, e per lo mangiar di voi, e di coloro che son nelle vostre case, e per lo mangiar delle vostre famiglie.
25 Qui responderunt: “ Tu salvasti nos! Respiciat nos tantum dominus noster, et laeti serviemus regi ”.
25 Ed essi dissero: Tu ci hai scampata la vita; troviamo pur grazia appo il mio signore, e siamo servi a Faraone.
26 Ex eo tempore usque in praesentem diem in universa terra Aegypti regibus quinta pars solvitur; et factum est a Ioseph in legem absque terra sacerdotali, quae libera ab hac condicione est.
26 E Giuseppe, per istatuto che dura infino ad oggi, fece una imposta sopra le terre di Egitto, del quinto della rendita, per Faraone; sol le terre de’ sacerdoti non furono di Faraone
27 Habitavit ergo Israel in Aegypto, id est in terra Gessen, et possedit eam; auctusque est et multiplicatus nimis.27 Così gl’Israeliti abitarono nel paese di Egitto, nella contrada di Gosen, e ne furono fatti possessori, e moltiplicarono, e crebbero grandemente.
28 Et vixit Iacob in terra Aegypti decem et septem annis; factique sunt omnes dies vitae illius centum quadraginta septem annorum.
28 E Giacobbe visse nel paese di Egitto diciassette anni; e gli anni della vita di Giacobbe furono cenquarantasette.
29 Cumque appropinquare cerneret diem mortis suae, vocavit filium suum Ioseph et dixit ad eum: “ Si inveni gratiam in conspectu tuo, pone manum tuam sub femore meo et facies mihi misericordiam et veritatem, ut non sepelias me in Aegypto,29 Or avvicinandosi il tempo della morte di Israele, egli chiamò il suo figliuolo Giuseppe, e gli disse: Deh! se io ho trovato grazia appo te, metti ora la tua mano sotto la mia coscia, promettendomi che tu userai inverso me benignità e lealtà; deh! non seppellirmi in Egitto.
30 sed dormiam cum patribus meis, et auferas me de terra hac condasque in sepulcro maiorum meorum ”. Cui respondit Ioseph: “ Ego faciam, quod iussisti ”.30 Anzi, quando io giacerò co’ miei padri, portami fuor di Egitto, e seppelliscimi nella lor sepoltura. E Giuseppe disse: Io farò secondo la tua parola.
31 Et ille: “ Iura ergo, inquit, mihi! ”. Quo iurante, adoravit Israel conversus ad lectuli caput.
31 E Israele disse: Giuramelo. Ed egli gliel giurò. E Israele, inchinatosi verso il capo del letto, adorò