Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 9


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 Non son io libero? Non son io Apostolo? Non ho io veduto Gesù Cristo Signor nostro? Non siete voi opera mia nel Signore?1 Non sum liber? Non sum apo stolus? Nonne Iesum Dominum nostrum vidi? Nonopus meum vos estis in Domino?
2 E se per altri non sono Apostolo, almeno per voi lo sono: imperocché sigillo del mio Apostolato siete voi nel Signore:2 Si aliis non sum apostolus, sed tamen vobissum; nam signaculum apostolatus mei vos estis in Domino.
3 La mia difesa presso coloro, che mi disaminano, è questa.3 Mea defensio apudeos, qui me interrogant, haec est.
4 Non abbiam noi facoltà di mangiare, e di bere?4 Numquid non habemus potestatem manducandiet bibendi?
5 Non abbiam noi facoltà di menar dapertutto con noi una donna sorella, come anche gli altri Apostoli, e i fratelli del Signore, e Cefa?5 Numquid non habemus potestatem sororem mulierem circumducendi,sicut et ceteri apostoli et fratres Domini et Cephas?
6 Forse solo io, e Barnaba non abbiam facoltà di ciò fare?6 Aut solus ego etBarnabas non habemus potestatem non operandi?
7 Chi è mai, che militi a proprie spese? Chi pianta la vigna, che non mangi del frutto di essa? Chi pasce il gregge, che del latte non si cibi del gregge?7 Quis militat suis stipendiis umquam? Quis plantat vineam et fructum eius nonedit? Aut quis pascit gregem et de lacte gregis non manducat?
8 Forse in questo parlo da uomo? E non dice questo anche la legge?8 Numquid secundumhominem haec dico? An et lex haec non dicit?
9 Conciossiachè nella legge di Mosè sta scritto: non metter la musoliera al bue, che tribbia il grano. Forse che Dio si prende cura de' buoi?9 Scriptum est enim in Lege Moysis:“ Non alligabis os bovi trituranti ”. Numquid de bobus cura est Deo?
10 Nol dice forse principalmente per noi? Conciossiachè per noi ciò è stato scritto: perché e chi ara, debbo arare con isperanza: e chi tribbia, con la speranza di partecipar del frutto.10 Anpropter nos utique dicit? Nam propter nos scripta sunt, quoniam debet in spe,qui arat, arare; et, qui triturat, in spe fructus percipiendi.
11 Se noi abbiam seminato per voi semenza spirituale, è ella una gran cosa, se mieteremo del vostro temporale?11 Si nos vobisspiritalia seminavimus, magnum est, si nos carnalia vestra metamus?
12 Se altri godono di questo diritto sopra di voi, perché non piuttosto noi? Ma non abbiamo fatto uso di questo dirittto: ma tutto sopportiamo per non frapporre impedimento al Vangelo di Cristo.12 Si aliipotestatis vestrae participes sunt, non potius nos? Sed non usi sumus hacpotestate, sed omnia sustinemus, ne quod offendiculum demus evangelio Christi.
13 Non sapete voi, che quegli, che lavorano per il tempio, mangiano di quello del tempio; e quegli, che servono all'altare, con l'altare hanno parte?13 Nescitis quoniam, qui sacra operantur, quae de sacrario sunt, edunt; quialtari deserviunt, cum altari participantur?
14 Cosi pure ordinò il Signore a quegli, che annunziano il Vangelo, di vivere del Vangelo.14 Ita et Dominus ordinavit his,qui evangelium annuntiant, de evangelio vivere.
15 Io però di nessuna di queste cose mi son prevaluto. E non ho scritte queste cose, perché cosi facciasi riguardo a me: imperocché buona cosa è per me il morire piuttosto, che alcuno renda vano il mio vanto.15 Ego autem nullo horum usus sum. Non scripsi autem haec, ut ita fiant in me;bonum est enim mihi magis mori quam ut gloriam meam quis evacuet.
16 Imperocché se io evangelizzerò, non ne ho gloria: atteso che ne incumbe a me la necessità: e guai a me, se io non evangelizzerò.16 Nam sievangelizavero, non est mihi gloria; necessitas enim mihi incumbit. Vae enimmihi est, si non evangelizavero!
17 Conciossiachè se di buona voglia io fo questo, ne ho mercede: se di contraggenio, è stata fidata a me la dispensazione.17 Si enim volens hoc ago, mercedem habeo; siautem invitus, dispensatio mihi credita est.
18 Qual è adunque la mia mercede? Che in evangelizzando io dia gratis il Vangelo, che non abusi del mio diritto nel predicar il Vangelo.18 Quae est ergo merces mea? Utevangelium praedicans sine sumptu ponam evangelium, ut non abutar potestate meain evangelio.
19 Imperocché essendo io libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnare que' più.19 Nam cum liber essem ex omnibus, omnium me servum feci, ut plures lucrifacerem.
20 E mi son fatto Giudeo co' Giudei per guadagnare i Giudei:20 Et factus sum Iudaeis tamquam Iudaeus, ut Iudaeos lucrarer; his, quisub lege sunt, quasi sub lege essem, cum ipse non essem sub lege, ut eos, quisub lege erant, lucri facerem;
21 Con quegli, che sono sotto la legge, come se fossi sotto la legge (non essendo io sotto la legge) affine di guadagnare quelli, che erano sotto la legge: con quegli, che erano senza legge, come se io fossi senza legge, (non essendo io senza legge di Dio: ma essendo della legge di Cristo) per guadagnare quegli, che erano senza legge.21 his, qui sine lege erant, tamquam sine legeessem, cum sine lege Dei non essem, sed in lege essem Christi, ut lucri faceremeos, qui sine lege erant;
22 Mi son fatto debole con i deboli per guadagnare i deboli. Mi sono fatto tutto a tutti per tutti far salvi.22 factus sum infirmis infirmus, ut infirmos lucrifacerem; omnibus omnia factus sum, ut aliquos utique facerem salvos.
23 E tutto io fo pel Vangelo: affine di avere ad esso parte.23 Omniaautem facio propter evangelium, ut comparticeps eius efficiar.
24 Non sapete voi, che quegli, che corrono alla lizza, corrono veramente tutti, ma un solo riporta la palma? Correte in guisa da far vostro il premio.24 Nescitis quod hi, qui in stadio currunt, omnes quidem currunt, sed unusaccipit bravium? Sic currite, ut comprehendatis.
25 Or tutti quegli, che pugnano a' giuochi di forza, sono in tutto continenti ed eglino per conseguire una corona corruttibile; ma noi per una incorruttibile.25 Omnis autem, qui in agonecontendit, ab omnibus se abstinet; et illi quidem, ut corruptibilem coronamaccipiant, nos autem incorruptam.
26 Io adunque talmente corro, che non sia come a caso: combatto non come battendo l'aria:26 Ego igitur sic curro non quasi in incertum,sic pugno non quasi aerem verberans;
27 Ma premo il mio corpo, e lo riduco in ischiavitù: affinchè talvolta predicato avendo agli altri, io stesso non diventi reprobo.27 sed castigo corpus meum et in servitutemredigo, ne forte, cum aliis praedicaverim, ipse reprobus efficiar.