Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 1


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BIBBIA MARTINIBIBBIA TINTORI
1 Paolo, servo di Gesù Cristo, chiamato Apostolo, segregato pel Vangelo di Dio,1 Paolo, servo di Gesù Cristo, chiamato apostolo, segregato pel Vangelo di Dio,
2 Il qual (Vangelo) aveva egli anticipatamente promesso per mezzo de' suoi profeti nelle sante scritture,2 Vangelo che Dio aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture,
3 Risguardante il Figliuol suo (fatto a lui del seme di Davidde secondo la carne,3 intorno al suo Figliolo, (fatto a lui dal seme di David, secondo la carne,
4 Predestinato Figliuolo di Dio per (propria) virtù secondo lo spirito di santificazione per la risurrezione da morte) Gesù Cristo Signor nostro:4 predestinato Figliolo di Dio per propria virtù, secondo lo spirito di santificazione, per la risurrezione da morte), Gesù Cristo Signor nostro,
5 Per cui ricevuto abbiamo la grazia e l'Apostolato presso tutte le genti affinchè alla fede nel nome di lui ubbidiscano,5 per cui abbiamo ricevuto la grazia e l'apostolato, per trarre in suo nome all'obbedienza della fede tutte le genti,
6 Tra le quali siete anche voi chiamati di Gesù Cristo:6 tra le quali siete anche voi chiamati (ad essere) di Gesù Cristo:
7 A tutti que' che sono in Roma, diletti di Dio, chiamati santi: grazia a voi, e pace da Dio padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.7 a voi tutti amati da Dio, chiamati santi, che siete a Roma, grazia e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
8 E primieramente grazie rendo al mio Dio per Gesù Cristo a riguardo di tutti voi: perché per la vostra fede vien celebrata pel mondo tutto.8 Prima di tutto rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo a riguardo di tutti voi, perchè la vostra fede è celebrata in tutto il mondo.
9 Imperocché è a me testimone Dio cui in servo col mio spirito in evangelizzando il suo figliuolo, come di continuo fo memoria di voi9 Dio, a cui servo nel mio spirito, evangelizzando il suo Figliolo, mi è testimone che mi ricordo continuamente e sempre
10 Sempre nelle mie orazioni, chiedendo, che, se mai finalmente una volta mi sia concesso nella volontà di Dio un felice viaggio a voi io ne venga.10 di voi nelle mie orazioni, chiedendo che finalmente una volta, con la volontà di Dio, possa avere una felice occasione di venire a voi;
11 Conciossiaché bramo di vedervi, affin di comunicare a voi qualche parte di grazia spirituale per vostro conforto:11 perchè io bramo di vedervi, per comunicarvi qualche dono spirituale che vi conforti,
12 Viene a dire, per consolarmi insieme con voi per la scambievole fede e vostra, e mia.12 O meglio, per incoraggiarci scambievolmente mediante la fede che ci è comune, a voi e a me.
13 Or io non voglio, che siavi ignoto, o fratelli, come feci spesso risoluzione di venir da voi per far qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni, ma sono stato fino a quest'ora impedito.13 Or io non voglio che voi ignoriate, o fratelli, come spesso abbia fatto il proposito di venire a voi, per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni, ma sono stato fino ad ora impedito.
14 Sono debitore ai Greci, e ai Barbari, ai saggi, e agli stolti:14 Io son debitore ai Greci e ai Barbari, ai sapienti ed agli ignoranti,
15 Cosi (quanto a me) sono pronto ad annunciare il Vangelo anche a voi che siete in Roma.15 quindi (quanto a me) sono pronto ad annunziare il Vangelo anche a voi che siete in Roma.
16 Imperocché io non mi vergogno del Vangelo. Conciossiachè egli è virtù di Dio per dar salute ad ogni credente, prima al Giudeo, e poi al Greco.16 Perchè io non mi vergogno del Vangelo, virtù di Dio a salvezza d'ogni credente, prima del Giudeo, poi del Greco.
17 Imperocché la giustizia di Dio per esso si manifesta di fede in fede: conforme sta scritto: il giusto vive di fede.17 In esso infatti si manifesta la giustizia di Dio che vien dalla fede e tende alla fède, come sta scritto: Il giusto vive di fede.
18 Imperocché si manifesta l'ira di Dio dal cielo contro ogni empietà, e in giustizia degli uomini, come quegli, i quali la verità di Dio ritengono nell'ingiustizia:18 Or l'ira di Dio si manifesta dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità di Dio nell'ingiustizia,
19 Conciossiachè quello, che di Dio può conoscersi, è in essi manifesto. Dappoiché Dio lo ha ad essi manifestato.19 perchè ciò che può conoscersi di Dio è in essi manifesto, avendolo Dio loro manifestato.
20 Imperocché le invisibili cose di lui, dopo creato il mondo per le cose fatte comprendendosi, si veggono: anche l'eterna potenza, e il divino essere di lui, onde siano inescusabili.20 Infatti le sue invisibili perfezioni, la sua eterna possanza, la sua divinità, dopo la creazione del mondo, sono rese visibili all'intelligenza, per mezzo delle creature.
21 Perché avendo conosciuto Dio, noi glorificarono come Dio né a lui grazie rendettero: ma infatuirono ne' loro pensamenti, e si ottenebrò lo stolto lor cuore:21 Quindi essi sono senza scusa, perchè avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, nè l'hanno ringraziato; ma han vaneggiato nei loro pensamenti e il loro stolto cuore s'è ravvolto nelle tenebre.
22 Imperocché dicendo di esser saggi, diventarono stolti.22 Vantandosi di essere saggi son divenuti pazzi,
23 E cangiarono la gloria dell'incorruttibile Dio per la figura di un simulacro di uomo corruttibile, e di uccelli, e di quadrupedi, e di serpenti.23 ed han cangiato la gloria dell'incorruttibile Dio in simulacri di uomini corruttibili, di uccelli, di quadrupedi e di serpenti.
24 Per la qual cosa abbandonagli Iddio ai desiderj de' loro cuore, alla immondezza: talmente che disonorassero in se stessi i corpi loro:24 Per questo Dio li ha abbandonati ai desideri del loro cuore, all'immondezza, in modo che disonorino tra di loro i proprii corpi,
25 Eglino, che cambiarono la verità di Dio per la menzogna: e rendettero onore, e servirono alla creatura piuttosto, che al Creatore, il quale è bene detto ne' secoli. Così sia.25 così che han mutato la verità di Dio nella menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale è benedetto in eterno. Così sia!)
26 Per questo gli diede Dio in balìa di ignominiose passioni. Imperocché le stesse loro donne l'ordine posto dalla natura cambiarono in disordine contrario alla natura.26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami: le loro donne han cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura,
27 E gli uomini similmente, lasciata la natural unione della donna, ne lor desiderj arsero scambievolmente, facendo cose obbrobriose l'un verso l'altro, e riportando in se stessi la condegna mercede del proprio errore.27 e similmente gli uomini lasciata la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri, facendo, uomini con uomini, delle turpitudini, e ricevendo in se stessi la condegna mercede della loro degenerazione.
28 E siccome non si curarono di riconoscer Dio: abbandonogli Iddio a un reprobo senso, onde facciano cosa non convenevoli,28 E siccome non si son curati di riconoscere Dio, Dio li ha abbandonati al reprobo senso, in modo che fanno cose immorali.
29 Ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni di invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità, susurroni,29 Son ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni d'invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità, sussurroni,
30 Detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori, inventori di male cose, disubbidienti ai genitori,30 detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori, inventori di perversità, disubbidienti ai genitori, distolti, disordinati, senza amore, senza legge, spietati.
31 Stolti, disordinati, senza amore, senza legge, senza compassione.31 Essi, avendo conosciuta la giustizia di Dio, non compresero che chi fa tali cose è degno di morte; nè soltanto chi le fa, ma anche chi approva coloro che le fanno.
32 I quali conosciuta avendo la gustizia di Dio, non intesero, come chi fa tali cose, è degno di morte: né solamente chi le fa, ma anche chi approva coloro, che le fanno.