Scrutatio

Martedi, 16 aprile 2024 - Santa Bernadette Soubirous ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 4


font

La giustificazione non viene dalle opere della legge, ma della fede in Dio, la quale fu imputata a giustizia ad Abramo prima, che egli avesse ricevuta la circoncisione. Egli divenne non per la legge, ma per la giustizia della fede padre di tutti coloro, che imitassero la di lui fede. Egli credette a Dio di dover essere padre di molte genti per mezzo del figliuolo promessogli, quando tanto egli, che Sara sua moglie avevano oltrepassata l'età atta alla generazione.

1Che di cui noi adunque, che abbia secondo la carne guadagnata Abramo, padre nostro?2Dappoiché, se Abramo è stato giustificato per mezzo delle opere, egli ha, onde gloriarsi, ma non appresso a Dio.3Imperocché cosa dice la Scrittura? Abramo credette a Dio: e fugli imputato a giustizia.4Or a colui, che opera, la ricompensa non è imputata per grazia, ma pei debito.5A chi poi non fa le opere, ma crede in colui, che giustifica l'empio, gli è imputata la fede a giustizia secondo il proponimento della grazia di Dio.6Conforme anche Davidde chiama beato l'uomo, cui Dio imputa la giustizia senza le opere:7Beati coloro, a' quali sono state rimesse le iniquità, e i peccati, de' quali sono stati ricoperti.8Beato l'uomo, cui Dio non imputò delitto.9Questa beatitudine adunque è ella solamente pe' circoncisi, ovvero anche per gli incirconcisi? Imperocché noi diciamo, che fu ad Abramo imputata a giustizia la fede.10Come adunque fu ella imputata? Dopo la circoncisione, o prima della circoncisione? Non dopo la circoncisione, ma prima di essa.11Ed egli ricevette il segnacolo della circoncisione, sigillo della giustizia ricevuta per la fede, prima della circoncisione: onde divenisse padre di tutti i credenti incirconcisi, affichè sia ad essi pure imputata a giustizia (la fede):12E padre sia dei circoncisi, di quegli, i quali non solamente hanno la circoncisione, ma di più seguono le vestigia della fede, che fu in Abramo padre nostro non ancor circonciso.13Imperocché non in virtù della legge fu promesso ad Abramo, ed al seme di lui, che sarebbe crede dell'universo, ma in virtù della giustizia della fede.14Imperocché se gli eredi son quelli, che vengono dalla legge, fu inutile la fede, è abolita la promessa.15Conciossiachè la legge produce l'ira. Attesoché dove non è legge, non è prevaricazione.16E però dalla fede è la promessa, affinchè (questa) sia gratuita, e stabile per tutta la discendenza, non per quella solamente, che è dalla legge, ma per quella ancora, che è dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi.17(Come sta scritto: ti ho stabilito padre di molte genti) a somiglianza di Dio, cui credette, il quale da vita a' morti e chiama le cose, che non sono, come quelle, che sono:18Il quale contro speranza credette alla speranza di divenir padre di molte nazioni secondo quello, che a lui fu detto: così sarà la tua discendenza.19E senza vacillar nella fede non considerò né il suo corpo snervato, essendo egli di circa cento anni, né l'utero di Sara già senza vita.20Né per diffidenza esitò sopra la promessa di Dio, ma robusta ebbe la fede, dando gloria a Dio:21Pienissimamente persuaso, che, qualunque cosa abbia promesso, egli è potente ancora per farla.22Per lo che eziandio fugli imputato (ciò) a giustizia.23Or non per lui solo fu scritto, che fugli imputato a giustizia:24Ma anche per noi, ai quali sarà imputato il credere in colui, che risuscitò da morte Gesù Cristo nostro Signore;25Il qual fu dato a morte per i nostri peccati, e risuscitò per nostra giustificazione.

Note:

4,1:Che direm noi adunque ec. Avea detto l'Apostolo, cap. III. 21., che la giustizia della fede era comprovata dalla legge, e dai profeti; ciò viene egli adesso a prova re con un nobile esempio, che è quello di Abramo padre di tutti i credenti, e dipoi con le parole di Davidde. E nello stesso tempo dopo avergià tolto agli Ebrei ogni ragion di vantarsi, e di preferirsi agli altri popoli per cagione della legge, fa vedere adesso, che non hanno nemmeno onde gloriarsi per riguardo alla circoncisione. Comincia adunque con dire: se Dio giustifica i Gentili, che non hanno la circoncisione, come i Giudei, a' quali la circoncisione fu comandata, che vantaggio avrà avuto secondo la carne (vale a dire secondo la circoncisione della carne) Abramo padre nostro? Questa è la difficoltà proposta in questo primo versetto. Vediamo ciò, che risponde l'Apostolo.

4,2:Se Abramo è stato giustificato per mezzo delle opere, ec. Se Abramo fu giustificato in virtù delle opere, abbia egli,se vuolsi, qualche gloria presso degli uomini; ma non la avrà presso Dio. Imperocchè, se la giustizia di Abramo cominciasse dalle opere, ella non sarebbe più giustizia vera, giustizia interiore, giustizia di Dio, ed egli non sarebbe veramente giusto appresso Dio, ed al più al più potrebbe esser riputato giusto dagli uomini. Gloria dinanzi a Dio è quella, onde Dio è glorificato, e non l'uomo, quando questi non mediante le opere, ma per virtù della fede viene ad esser giustificato, talmente che lo stesso bene operare da Dio riceva, dappoi che niun frutto può il tralcio produrre da se medesimo, Joan. XV. 4..... Grazia di lui ella è questa, e percio non nostra, ma di lui è la gloria. S. Agostino Tract. 82. in Joan.

4,3:Cosa dice la Scrittura? Abramo credette a Dio: ec. Vuol provare, che Abramo fu giustificato in tal guisa, che ebbe gloria appresso a Dio. Che cosa si dice di Abramo nella Scrittura? Gen. XV. 6. Abramo credette a Dio (che promettevagli la moltiplicazione della sua stirpe), e fugli imputato a giustizia, vale a dire fu giustificato per la sua fede. Ecco, come Abramo ricevessequella giustizia, che non vien dalle opere, ma da Dio per mezzo della fede.

4,4-5:Or a colui, che opera, ec. Espone l'Apostolo in questo, e nel seguente versetto le parole della Genesi già citate colui, che fa buone opere, e per esse confida di acquistarla giustizia, se venisse per esse ad essere giustificato, sarebbe giustificato per merito, non per grazia; per lo contrario poi a colui, che non fa le buone opere pel fine di essere per mezzo di queste giustificato, ma crede in colui, che giustifica l'empio, è imputata questa fede a giustizia secondo i gratuiti, e misericordiosi decreti di Dio non quasi con la sua fede si meriti la giustizia, ma perchè la stessa sua fede è il primo atto di giustizia, che Dio opera in lui. Qual merito aveva Abramo, allorchè Dio chiamollo da Ur, e la terra promisegli, e discendenza, e benedizione? Egli fu giustificato non solo avanti la legge, ma anche avanti la circoncisione. La giustizia adunque di lui non venne dalla legge, o dalle opere della legge; non venne nemmeno dalla circoncisione, ma dalla fede; e dalla fede avranno la giustizia anche tutti i veri figliuoli di Abramo.

4,6-8:Conforme anche Davidde chiama ec. Vale a dire: Davidde descrive nelle seguenti parole la beatitudine di quell'uomo, cui Dio gratuitamente dona la giustizia, senza che alcuna opera precedente vi abbia parte. Imperocchè egli dice: Beati coloro, a'quali sono state rimesse le iniquità: che vuol dire, sono state condonate per grazia: e di cui sono stati coperti (con la giustizia, e innocenza ottenuta per la fede) i peccati: e finalmente: Beato l'uomo, cui Dio non imputa delitto; che è quanto dire: Beato colui, cui Dio più non tiene per peccatore, e i peccati del quale sono come se mai non fossero stati, sono stati lavati, e cancellati, e più non sono.

4,10:Come adunque ec. Abbiam detto, che ad Abramo fu imputata a giustizia la fede, e ciò dalle parole della Scrittura sagra si fa manifesto. Dimmi adunque, o Giudeo, in quale stato trovavasi allora Abramo? Era egli già circonciso, o era incirconciso? La Scrittura ci fa vedere, che egli era ancora incirconciso; e secondo i conti di alcuni interpreti, quattordici anni prima che egli fosse circonciso, secondo altri, venticinque anni avanti, si dice, che egli credette, e fugli imputato a giustizia. Se adunque Abramo non ancora circonciso la giustizia ottenne me diante la fede, non i soli circoncisi, ma anche i Gentili alla vera giustizia, alla giustizia della fede hanno parte.

4,11-12:Ed egli ricevette il segnacolo della circoncisione, sigillo ec. Vale a dire: la circoncisione di Abramo non era cagione della giustizia, ma segno sacro della giustizia da lui ricevuta, ed era quasi sigillo con l'impressione di cui ratificava Dio, e confermava la giustizia conferita ad Abramo, quando era ancora incirconciso; e in quella stessa guisa (dice il Grisostomo) che le note impresse sulla pelle del soldato mostravano, che il soldato apparteneva al generale, di cui portava l'impronta; così il segno della circoncisione impresso nella carne di Abramo faceva fede dell'alleanza, e amicizia stabilita da Dio con lui giusti ficato per la fede.
Onde divenisse padre di tutti i credenti incirconcisi.. . E padre sia ec. Abramo giustificato per la fede prima della circoncisione, ricevette poi la circoncisione, affinchè e de' circoncisi, e degli incirconcisi sia padre; padre degli incirconcisi, i quali credono come Abramo, e a' quali è imputata a giustizia la fede; padre de' circoncisi, che da lui sono discesi, di quelli soli però, i quali non solo abbiano a imitazione di lui il segnacolo della circoncisione, ma quel che più importa, le vestigia seguano, e gli esempi della fede, che fu in Abramo prima che egli fosse circonciso.

4,13:Imperocchè non in virtù della legge ec. La promessa fatta da Dio ad Abramo di farlo erede del mondo (vale a dire, che in lui avrebber benedizione tutte le genti) non fu mai detto, che aver dovesse il suo effetto me diante la legge, e questa legge non fu data se non 430 anni dopo di tal promessa. Ella fu adunque questa promessa senza condizione di sorta veruna, e puramente gratuita, e mediante la giustizia della fede il suo adempimento riceve.

4,14:Imperocchè se gli eredi ec. Dimostra, che la promessa di Dio è adempita mediante la giustizia della fede, come disse di sopra, e ragiona in tal guisa: se l'eredità promessa ad Abramo a quei soli ristringesi, i quali hanno ricevuto, e osservato la legge, inutile fu adunque la fede di Abramo precedente alla legge, ridotta è a nulla la promessa di Dio precedente anch'essa alla legge.

4,15:Conciossiachè la legge ec. Prova la stessa proposizione di sopra. La legge ben lungi dal procurare l'acquisto della promessa eredità, produce piuttosto un effetto contrario, che è di accendere l'ira di Dio contro degli uomini trasgressori della medesima legge. La legge adunque non per proprio difetto, ma per colpa degli uomini, vendetta, e maledizione procura piuttosto, che eredità, e benedizione.
Atteso che dove non è legge, ec. Non può esservi trasgressione della legge, se non dove sia stata data la legge, e quantunque anche il Gentile, che non avea legge scritta, peccar potesse in quello, che è di gius naturale, egli è però più grave mancamento il peccare contro la legge di natura insieme, e contro la legge scritta, che contro la sola legge di natura. Quindi è, che data la legge crebbe la prevaricazione, e lo sdegno di Dio maggiormente contro i prevaricatori si accese.

4,16:E però dalla fede ec. La promessa di Dio dovea adempirsi o mediante la legge, o mediante la fede. Abbiam mostrato, che per la legge non può ella essere adempiuta; resta adunque, che adempiasi mediante la fede. E ciò vien comprovato sempre più dall'Apostolo con questo argomento, che in tal guisa la promessa di Dio sarà stabile, perchè appoggiata alla virtù della divina grazia giustificante l'uomo mediante la fede; laddove se dalla legge venir dovesse l'effetto della promessa, sarebbe questa mal sussistente a motivo della debolezza, e infermità dell'uomo, che può mancare alla legge.
Per tutta la discendenza, ec. Queste parole un nuovo argomento racchiudono, col quale continua l'Apostolo ad illustrare la dottrina altissima della fede. Abramo ha de' discendenti di due maniere; gli uni sono suoi discendenti secondo la carne, altri poi secondo lo spirito: or se la promessa dovesse essere adempiuta in virtù della legge, pe' soli Giudei discendenti di Abramo secondo la carne sarebbe adempiuta, perchè a questi soli fu data la legge; ma ove questa promessa s'adempia mediante la fede, la quale ai Giudei, e ai Gentili è comune, non pe' soli discendenti carnali di Abramo verrà ad adempiersi, ma anche pe' discendenti di lui secondo lo spirito, che sono i Gentili, i quali le vestigia seguono della fede di Abramo padre di tutti noi, cioè a dire, di tutti i credenti e Giudei, e Gentili.

4,17:(Come sta scritto: ti ho stabilito padre di molte genti). Con queste parole della Genesi prova l'Apostolo, che Abramo è padre di tutti coloro, che credono, di qualunque nazione essi siano. Ed è da notarsi per l'intelligenza di quel che segue, che Dio non dice ad Abramo: ti farò padre, ti stabilirò padre, ma ti ho stabilito; quasi fosse già fatto quello, che dopo molti secoli dovea avvenire, perchè davanti a Dio tutto è presente.
A somiglianza di Dio, cui credette, ec. Abramo adunque acquistò per la fede una paternità simile a quella di Dio, paternità universale,paternità spirituale riguardante tutti i fedeli che sono, o saranno. Vedi il Grisostomo, Teodoreto ec.
Il quale dà vita a' morti, e chiama le cose, ec. E in qual modo compisce Dio questa promessa fatta ad Abramo di dargli una innumerabile posterità? Dio vivifica per mezzo della fede e della grazia il Giudeo privo della vita spirituale per cagion de' peccati commessi contro la legge; chiana alla fede, e alla grazia i Gentili, che eran riguardo a Dio quasi come se più non fossero, alienati dal lor Creatore, e senza Dio in questo mondo; questi egli chiama nella stessa maniera, che quei che sono, viene a dire, i Giudei, che Dio conoscevano, e avevano le promesse, e la speranza di un salvatore. Così ci insegna l'Apostolo a considerare la conversione de' Giudei come una risurrezione da morte a vita; la conversione dei Gentili. come una nuova creazione dal niente; perchè questi alienati da Dio, immersi nell'idolatria, e nell'abisso de' loro vizi, erano quasi non fossero dinanzi a Dio.

4,18:Il quale contro speranza credette alla speranza ec. Si celebra qui magnificamente la fede di Abramo. Dio aveva promesso a questo gran Patriarca una posterità eguale di numero alle stelle del cielo, e alle arene del mare, Gen. XXII. Abramo in virtù di questa promessa sperò, e si aspettò con sicurezza questa posterità; ma la sperò contro ogni umana speranza, mentre all'effettuazione di tal promessa le naturali cagioni umane si opponevano, come spiega in appresso s. Paolo.

4,19:E senza vacillar nella fede non considerò ec. Fu grande la fede di Abramo, e robusta e invitta, mentre a tali difficoltà si sostenne. Non considerò la sua vecchiezza: imperocchè avea già poco meno di cento anni, nè la vecchiezza di Sara rimasa sterile fino all'età di 90 anni.

4,20:Dando gloria a Dio. Con riconoscere, e confessare la sua onnipotenza. Toglie adunque a Dio la gloria chiunque dubita o della sua veracità, o della sua infinita potenza.

4,23-24:Or non per lui solo fu scritto, ec. Abramo in qualità di padre di tutti i credenti, la persona di essi rappresentava; onde quello che di lui fu scritto, di essi ancora, e per essi fu scritto, e nella stessa guisa, che fu a lui imputata a giustizia la sua fede, imputato sarà a noi il credere in Dio, il quale da morte chiamò alla vita Gesù Cristo nostro Signore. La risurrezione di Cristo è il primario oggetto della fede Cristiana, come altrove si è osservato. Credere in Dio, che resuscitò da morte, ec. è qui lo stesso, che il credere la risurrezione di Cristo, il quale per virtù della sua onnipotenza divina ritornò dalla morte alla vita.

4,25:Il quale fu dato a morte ec. Morì per offerire a Dio il prezzo de' nostri peccati, onde meritarne a noi il per dono. Morì non solo per nostro bene, ma di più in luogo di noi rei di morte per le nostre iniquità, ma incapaci di soddisfare per esse. Morì finalmente come mallevadore de' nostri debiti, i quali egli sovrabbondantemente pagò col suo proprio sangue.
Risuscitò per nostra giustificazione ec. Risuscitato da morte divenne principio della risurrezione nostra spirituale dalla morte del peccato alla vita della grazia.