1 Or Tobia partì, e seguitollo il cane, e alla prima posata si fermò presso il fiume Tigri. | 1 Il giovane partì insieme con l’angelo, e anche il cane li seguì e s’avviò con loro. Camminarono insieme finché li sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri. |
2 E andò per lavarsi i piedi, quand'ecco un pesce smisurato uscì fuora per divorarlo. | 2 Il giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi, quand’ecco un grosso pesce balzando dall’acqua tentò di divorare il piede del ragazzo, che si mise a gridare. |
3 E Tobia impaurito grido ad alta voce: Signore, egli mi viene addosso. | 3 Ma l’angelo gli disse: «Afferra il pesce e non lasciarlo fuggire». Il ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a riva. |
4 E l'Angelo gli disse: Prendilo per una branca,e tiralo a te. E quegli avendo così fatto, lo tirò a secco, e cominciò a palpitare a suoi piedi. | 4 Gli disse allora l’angelo: «Apri il pesce e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili in disparte ma getta via gli intestini. Infatti il suo fiele, il cuore e il fegato possono essere utili medicamenti». |
5 Allora l'Angelo gli disse: Sventra questo pesce, e serbati il suo cuore, il fiele, e il fegato perocchè queste cose son necessarie per utili medicazioni. | 5 Il ragazzo squartò il pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato. Arrostì una porzione del pesce e la mangiò; l’altra parte la mise in serbo dopo averla salata. |
6 E fatto ciò, arrostì delle sue carni, e ne portaron per istrada, il resto lo salarono, perchè servisse loro fino al loro arrivo a Rages città de' Medi. | 6 Poi ambedue ripresero il viaggio, finché non furono vicini alla Media. |
7 Allora Tobia domandò all'Angelo, e disse: Di grazia, o fratello Azarìa, dimmi a che sieno buone queste parti del pesce, le quali mi hai ordinato di conservare? | 7 Allora il ragazzo rivolse all’angelo questa domanda: «Azaria, fratello, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?». |
8 E l'Angelo gli rispose,e disse: Se tu metterai un pezzetto di quel cuore sopra i carboni, il fumo scaccia qualunque specie di demoni dall'uomo, o dalla donna, talmente che più non si accostino a essi. | 8 Gli rispose: «Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo, e cesserà da lei ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna. |
9 E il fiele è buono a medicare gli occhi, che abbiano qualche macchia, e resteranno sani. | 9 Il fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di chi è affetto da macchie bianche; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono».
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10 E Tobia gli disse: Dove vuoi tu, che noi alloggiamo? | 10 Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana, |
11 E l'Angelo gli disse: E qui un uomo nomato Raguele, tuo parente, della tua tribù, il quale ha una figliuola per nome Sara: ma non ha nè maschio nè femmina fuori di lei. | 11 quando Raffaele disse al ragazzo: «Fratello Tobia!». Gli rispose: «Eccomi». Riprese: «Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara |
12 A te son dovuti tutti i beni di lui, e tu dei prenderla per moglie. | 12 e all’infuori di Sara non ha altro figlio o figlia. A te, come parente più stretto, spetta il diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza saggia, coraggiosa, molto graziosa e suo padre è una brava persona». |
13 Chiedila adunque a suo padre, ed egli te la darà per moglie. | 13 E aggiunse: «Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello: io parlerò della fanciulla al padre questa sera, per serbartela come fidanzata. Quando torneremo dalla città di Rage, celebreremo le sue nozze. So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia. Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne domanderemo la mano. Al nostro ritorno dalla città di Rage la prenderemo e la condurremo con noi a casa tua». |
14 Allora Tobia rispose, e disse: Ho sentito dire, che ella ha sposati sette mariti, e sono morti e ho sentito dire di più, che il Demonio gli ha uccisi. | 14 Allora Tobia rispose a Raffaele: «Fratello Azaria, ho sentito dire che ella è già stata data in moglie a sette uomini ed essi sono morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui dovevano unirsi a lei. Inoltre ho sentito dire che un demonio le uccide i mariti. |
15 Io perciò ho paura, che lo stesso non avvenga anche a me, ed essendo io unico figliuolo de' miei genitori, io venga a precipitare nel sepolcro la lor vecchiezza per l’afflizione. | 15 Per questo ho paura; il demonio a lei non fa del male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono l’unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla tomba la vita di mio padre e di mia madre per l’angoscia della mia perdita. Non hanno un altro figlio che possa seppellirli». |
16 Allora l'Angelo Raphaele gli disse: Ascoltami, e io ti insegnerò chi sien quelli, sopra de quali ha potestà il Demonio. | 16 Ma quello gli disse: «Hai forse dimenticato i moniti di tuo padre, che ti ha raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo casato? Ascoltami, dunque, o fratello: non preoccuparti di questo demonio e sposala. Sono certo che questa sera ti verrà data in moglie. |
17 Perocchè quelli, che in tal guisa abbracciano il matrimonio, che Dio scacciano da se, e dalla lor mente, e soddisfanno la loro libidine come il cavallo, e il mulo, che non hanno intelletto, sopra questi ha potestà il Demonio; | 17 Quando però entri nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi. L’odore si spanderà, il demonio lo dovrà annusare e fuggirà per non farsi più vedere in eterno intorno a lei. |
18 Ma tu quando l'avrai sposata, entrando nella camera per tre dì ti asterrai da lei, e non altro farai, se non di star con essa in orazione. | 18 Poi, prima di unirti con lei, alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: ella ti è stata destinata fin dall’eternità. Sarai tu a salvarla. Ella verrà con te e penso che da lei avrai figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero». |
19 E quella stessa notte, bruciato quel fegato del pesce sarà messo in fuga il Demonio. | 19 Quando Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua parente, della stirpe della famiglia di suo padre, l’amò molto senza poter più distogliere il suo cuore da lei. |
20 E la seconda notte sarai ammesso all'unione co' Patriarchi santi. | |
21 E la terza notte otterrai la benedizione, affinchè nascano da voi de' figliuoli di buona sanità. | |
22 Passata poi la terza notte, prenderai la vergine nel timor del Signore, mosso più da desiderio di prole, che da libidine, a fine di ottenere la benedizione riserbata alla stirpe di Abramo. | |