Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Tobia 2


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Tobia mentre si affatica nel seppellire i morti, resta accecato dallo stereo di una rondine per prova di pazienza, e maltrattato dalla moglie, e dagli amici, che lo schernivano, soffre a imitazione di Giobbe con somma pazienza.

1Dopo tali cose essendo venuto un giorno di festa del Signore, ed essendo preparato in casa di Tobia un buon pranzo,2Egli disse al suo figliuolo: Va, e conduci alcuni della nostra tribù, timorati di Dio a far banchetto con noi.3E quegli essendo andato gli riferì al suo ritorno, come uno de figliuoli d'Israele scannato giaceva fulla piazza. Ed egli immantinente alzatosi da mensa, lasciato il desinare, si portò digiuno, dov'era il cadavere:4E presolo lo portò occultamente a sua casa, per poi seppellirlo con sicurezza dopo il tramontar del sole.5E nascosto che ebbe il cadavere, mangiò del pane piangendo, e tremando,6Ricordandosi di quelle parole dette dal Signore per Amos profeta: I vostri giorni festivi si convertiranno in lamentazioni, e in lutto.7E tramontato il sole, andò, e lo seppellì.8Or tutti i suoi parenti lo sgridavano, dicendo: Già per questa ragione fu dato l'ordine di farti morire, e a mala pena ti sottraesti agli artigli della morte, e di nuovo tu vai a seppellire i morti?9Ma Tobia temendo più Dio, che il re, trafugava i corpi degli uccisi, e li nascondeva in sua casa, e nel mezzo della notte li seppelliva.10Or egli avvenne, che un giorno tornando stanco da seppellire, giunto a sua casa; si gettò vicino al muro, e si addormentò,11E da un nido di rondini cadde dello sterco caldo sugli occhi di lui addormentato, ond'ei rimase cieco.12E il Signore permise, che questa tentazione gli venisse, affinchè avessero i posteri un esempio di pazienza simile a quello del santo Giobbe.13Imperocchè avendo egli sempre temuto Dio fin dalla sua fanciullezza, e osservati i suoi comandamenti, non si querelò di Dio per la tribolazione mandatagli della cecità.14Ma si mantenne saldo nel timore di Dio, rendendo a Dio grazie ogni giorno della sua vita.15E come il beato Giobbe era schernito dai re, così i parenti, e congiunti di questo si burlavano del suo modo di vivere, e dicevano:16Dov'è la tua speranza, per cui tu facevi limosine, e seppellivi?17Ma Tobia, gli sgridava, dicendo: Non parlate così:18Perocchè noi siamo figliuoli de Santi, e aspettiamo quella vita, che Dio a quelli darà, i quali giammai non mancano a lui di fede.19E Anna fua moglie andava tutti i giorni a tessere, e delle fatiche delle sue mani portava a casa, quel che potea comprar da mangiare.20Avvenne pertanto, che essendole stato dato un capretto lo portò a casa:21E, suo marito avendolo sentito belare, disse: Badate, che per disgrazia non sia stato rubato; rendetelo ai suoi padroni, perchè non è lecito a noi di mangiare, nè di toccare cosa rubata.22A queste parole irata, la la moglie di lui rispose; E cosa chiara, che è andata in fumo la tua speranza; e ora si vede il frutto di tue limosine.23E con queste, e simili parole lo maltrattava.

Note:

2,2:Va, e conduci alcuni della nostra tribù, ec. Tobia celebrando il dì festivo con un pranzo più abbondante non si scordava di far servire la sua propria ricreazione alla carita verso de' poveri suoi fratelli.

2,5:E nascosto che ebbe il cadavere, mangio del pane. Essendosi egli renduto immondo per aver toccato, e portate un morto, è credibile, che egli non rientrasse nella sua casa, ma fuori di essa mangiasse da se solo; imperocchè non si dice, che egli si purificasse, e simile immondezza durava sette giorni. Num. XIX. 11. Nel versetto 10 si dice, che tornando da seppellire un morto si pose a dormire vicino al muro della casa. Alcuni vogliono, che ei non portasse, ma facesse portare il morto.

2,11:Cadde della sterco caldo sugli occhi ec. Lo sterco di rondine e un forte caustico, come osservano i naturalisti.

2,10:Era schernito dai re. Questi regoli (così sono chiamati nel testo Greco di Giobbe) erano gli amici di quel pazientissimo uomo.

2,18:Siamo Figliuoli de' Santi. Abramo, Isacco, Giacobbe, ec., la fede e la speranza de' quali altri obietti e altri beni mirava, che quelli della vita presente.

2,10:Anna sua moglie andava tutti i giorni a tessere ec. Si vede Tobia ridotto in povertà, mentre la moglie andava a lavorare per provvedere da vivere. I suoi beni erano stati confiscati sotto Sennacherib; egli faceva di gran limosine, non poteva andare a ripetere quello che avea depositato nelle mani di Gabelo; quindi maravigiia non è, ch' ei si trovasse in angustie, volendo Iddio provarlo anche con questa maniera di tribulazione. La moglie nel versetto 22, sembra che attribuisce la povertà di Tobia alla generosità di lui verso i poveri.