Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Tobia 4


font

Tobia credendosi vicino a morte, dà dei piissimi avvertimenti al figliuolo, dimostra l'efficacia della limosina, e gli dà avviso dei dieci talenti di argento prestati a Gabdo.

1Tobia pertanto pensando, che fosse esaudita la sua orazione, ond'ei potesse morire, chiamò a se Tobia suo figliuolo.2Egli disse: Ascolta, figliuol mio, le parole della mia bocca, e ponle in cuor tuo come per fondamento.3Allorchè il Signore avrà presa l'amima mia, seppellisci il mio corpo; e onora la madre tua in ogni tempo della sua vita:4Perocchè tu dei ricordarti come, e quanto ella, abbia sofferto per te, portandoti nel suo seno.5E quando ella avrà terminato il corso della sua vita, seppelliscila accanto a me.6Tu poi tutti i giorni di tua vita abbi Dio nella mente, e guardati di acconsentir giammai al peccato, e di trasgredire i precetti del Signore Dio nostro.7Di quello, che hai, fa limosina, e non volger le spalle a nissun povero perocchè così avverrà, che la faccia del Signore non si rivolga da te.8Usa misericordia secondo la tua possibilità.9Se avrai molto, dà abbondantemente, se avrai poco, procura di dar volentieri anche quel poco.10Perocchè ti accumulerai una gran ricompensa pel dì del bisogno.11Perocchè la limosina libera dal peccato, e dalla morte, e non permettera, che l'anima cada nelle tenebre.12La limosina sarà argomento di gran fidanza dinanzi al sommo Dio per tutti quei, che la fanno.13Guardati, figliuol mio, da qualunque impurità, e tolta la tua moglie, non voler sapere, che sia il male.14Non permettere, che regni giammai ne tuoi sentimenti, ovvero nelle tue parole la superbia; perocché da lei prende cominciamento ogni maniera di perdizione.15A chiunque abbia lavorato in alcun modo per te, rendi subito la mercede, e non resti giammai preso di te il salario de tuoi mercenari.16Quello, che tu non vuoi, che altri a te faccia, guardati dal farlo giammai agli altri.17Mangia il tuo pane in compagnìa de meschini, e degli affamati, e delle tue vesti cuopri gl'ignudi.18Metti il tuo pane, e il tuo vino sul sepolcro del giusto, e non ne mangiare, e non me bevere co peccatori.19Domanda sempre consiglio all'uomo sapiente.20Benedici Dio in ogni tempo, e pregalo, che regga i tuoi andamenti, e in lui si fondino tutti i tuoi disegni.21Io ti fo ancor sapere, figliuol mio, com'io diedi, che tu eri ancor fanciullino, dieci talenti d'argento a Gabelo in Rages città de'Medi, e ho preso di me il suo chirografo.22Laonde cerca il modo di andare a trovarlo per ritirare la detta somma di denaro, e rendergli il suo chirografo.23Non temere, figliuol mio, è vero, che meniam vita povera, ma avrem però molti beni, se temeremo Dio, e fuggiremo qualunque peccato, e faremo del bene.

Note:

4,2:Ascolta, figliuol mio, ec. I precetti dati in questo luogo dal padre al giovine figlio Tobia a gran ragione sono ammirati da' Padri come un compendio della più santa e perfetta morale.

4,18:Metti il tuo pane e il tuo vino sul sepolcro del giusto, re. Gli Ebrei mettevano da bere e da mangiare su' i sepolcri de' morti, e quest' uso era comune tra gl'infedeli, e passò fino nel Cristianesimo: si facevano delle refezioni anche su' sepolcri de' Martiri, le quali refezioni per la loro istituzione eran dirette al sollievo de' poveri. Ma l'intemperanza e la superstizione subentrarono alla vera carità; onde fu necessario di abolire questa consuetudine; quindi i Padri della Chiesa proibirono simili relazioni, esortando il popol Cristiano a non tralasciare perciò di soccorrere colle limosine i poveri in suffragio delle anime de' loro defunti. Vedi Aug. Confess. VI. 3., ep. 22., ep. 29. Lo spirito di carità, ond'era ripieno il buon Tobia, ci persuade, che in seguendo questo rito comune nella sua nazione, egli non aveva altra mira, che di contribuire in tutte le maniere al sostentamento del bisognosi. Soggiunge Tobia, che a queste sue reiezioni di carità non ammetta il figliuolo alcun uomo o infedele o di malcostume.