Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Tobia 11


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Lasciata per istrada Sara, e il resto della famiglia, Tobia, e Raphaele vanno innanzi, e sono con gaudio accolti da' genitori di Tobia: egli unge col fiele del pesce gli occhi del padre, che ricupera la vista; rendonsi grazie a Dio, e all'arrivo di Sara, e della famiglia si fa banchetto per sette giorni.

1Or ritornando indietro giunsero l'undecimo giorno a Charan, la quale è a mezza strada dirimpetto a Ninive.2E l'Angelo disse: Fratello Tobia, tu sai in quale stato lasciasti il padre tuo.3Quindi, se così ti piace andiam noi innanzi, e la famiglia a lento passo ci segua insieme colla tua moglie, e cogli animali.4Ed effendo risoluti di di andare, disse Raphaele a Tobia: prendi teco del fiele di pesce, perocchè ti verrà a taglio: e Tobia prese di quel fiele, e partirono.5Or Anna stava redendo ogni dì lungo la strada sulla cima di una collina, donde potea vedere in molta distanza.6E mentre stava colà alle vedette aspettandolo, vide da lungi, e riconobbe il suo figliuolo, e corse a darne la nuova al marito dicendo: E' quà tuo figlio che viene.7E Raphaele disse a Tobia: Or quando tu sarai entrato in casa tua, subito adora il Signore Dio tuo, e rendute a lui le grazie, accostati al padre tuo, e bacialo:8E tosto stropiccia gli occhi di lui con quel fiele del pesce, che hai teco, perocchè tu dei sapere, che immediatamente si apriranno i suoi occhi, e il padre tuo vedrà la luce del cielo, e giubbilerà in veggendoti.9Allora il cane, che gli avea seguitati nel viaggio corse innanzi, e quasi venisse apportator di buona novella, faceva sesta, menando in giro la sua coda.10E alzatosi il padre cieco si pose a correre inciampando co' piedi; ma preso per mano un servo, andò incontro al figliuolo.11E accogliendolo lo baciò, e sua moglie, e principiarono ambedue a piangere di allegrezza.12E dopo avere adorato Dio, e rendute le grazie, si misero a sedere.13Allora Tobia, preso il fiele del pesce, ne stropicciò gli occhi del padre:14E s'intertenne per circa mezz'ora; e cominciò a uscire dagli occhi di lui una materia bianca simile alla membrana di un uovo.15E Tobia prendendola la trasse dagli occhi di lui, il quale subito riebbe la vista.16E glorificavano Dio tanto egli, come la sua moglie, e tutti i suoi conoscenti.17E Tobia diceva: Io ti benedico, Signore Dio d'Israele, perchè tu mi hai castigato, e salvato: ed ecco ch'io veggo il mio figliuolo Tobia.18E di lì a sette giorni giunse anche Sara moglie di suo figliuolo, e tutta la famiglia in sanità, e i bestiami, e i cammelli, e il denaro della moglie in buona quantità, e anche quel denaro riscosso da Gabelo.19E Tobia raccontò a suoi genitori tutti i benefizi fattigli da Dio per mezzo di quell'uomo, che lo avea condotto.20E vennero Achior, e Nabath cugini di Tobia a rallegrassi, e congratulars; con lui di tutti i favori, che Dio gli avea fatti.21E per sette giorni banchettando fecer tutti grandissima festa.

Note:

11,1:A Charan. Varii Interpreti hanno creduto, che sia la stessa citta, dove Abramo stette per qualche tempo. Gen XII. 46. La cosa non è certa, ma altra città di simil nome in que' luoghi non trovasi menzionata da verun Geografo.
Dirimpetto a Ninive. La linea diritta verso Ninive.

11,13:Allora Tobia, preso ec. La maniera, onde è descritto in questo, e ne' due seguenti versetti il modo tenuto per rendere la vista a Tobia, sembra indicare, che la sua guarigione fu un effetto naturale del fiele di quel pesce, e che tutto quello che vi fu di prodigioso in questo avvenimento, si fu la scoperta del rimedio non conosciuto prima nè da Tobia, nè da altri, e manifestato dall'Angelo. Così il Lirano, Cornelio a lap., e altri molti. Vedi Gregorio furon. de Gl. confess. cap. 40., dove racconta come con simil rimedio rivelatogll in sogno fu guarito suo padre Florenzio.