Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Giosuè 8


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La caduta di Ai.

1Il Signore disse a Giosuè: « Non temere, non ti spaventare: presa teco tutta la moltitudine dei combattenti, levati e sali contro la città di Ai chè io ho dato nelle tue mani il suo re, il suo popolo, la sua città e il suo paese.2Tu farai alla città e al re di Ai, come facesti alla città e al re di Gerico, ma prenderete per voi tutta la preda e tutti gli animali: metti agguati ad occidente della città ».3Giosuè con tutto l'esercito dei combattenti si levò per salire contro Ai, e di notte mandò trenta mila tra i valorosi,4con quest'ordine: « Tendete agguati ad occidente della città, senza allontanarvi troppo, e state tutti pronti:5io col resto della moltitudine che è con me avanzeremo contro la città dalla parte opposta. Quando essi usciranno contro di noi, volteremo le spalle come prima e fuggiremo6sino a tanto che essi, sicuri che noi fuggiamo come per l'addietro, inseguendoci, non si siano molto allontanati dalla città.7Mentre noi fuggiamo inseguiti, voi uscirete dagli agguati e devasterete la città, che il Signore Dio vostro darà nelle vostre mani.8Quando avrete presa, appiccatevi il fuoco e fate ogni cosa secondo gli ordini ».9Così li fece partire. Ed essi andarono al luogo degli agguati e si posero tra Betel ed Ai, ad occidente di Ai. Giosuè restò quella notte in mezzo al popolo,10poi, alzatosi di gran mattino e fatta la rassegna della sua gente, salì cogli anziani alla testa dell'esercito, sostenuto dall'aiuto dei combattenti.11Giunti di faccia alla città, salirono a settentrione della città, divisi da essa per mezzo d'una valle.12Or mentre cinque mila da lui scelti stavano in agguato tra Betel ed Ai, ad occidente di questa città,13tutto il resto dell'esercito marciava in battaglia a settentrione, e gli ultimi di quella moltitudine toccavano il lato occidentale della città. Giosuè adunque partì quella notte e si fermò nel mezzo della valle.14Il re di Ai visto ciò si affrettò di buon mattino ad uscire con tutto l'esercito dalla città, e diresse le schiere verso il deserto, non sapendo che dietro le spalle eran tesi agguati.15Giosuè e tutto Israele si ritirarono, e, fingendo d'aver paura, fuggirono per la strada del deserto.16E quelli, alzando le grida e animandosi l'un l'altro, l'inseguirono. Or quando si furono allontanati dalla città,17(neppur uno era rimasto nella città di Ai e di Betel, per inseguire Israele erano usciti alla rinfusa, lasciando le città aperte)18il Signore disse a Giosuè: « Alza lo scudo che hai in mano verso la città di Ai, chè la darò in tuo potere ».19E alzato che egli ebbe lo scudo contro la città, quelli che erano in agguato, alzatisi subito, marciarono contro la città, la presero e vi misero il fuoco.20E gli uomini di Ai, che inseguivano Giosuè, quando, voltatisi indietro, videro il fumo che dalla città si alzava fino al cielo, non poteron più scampare nè di qua nè di là, specialmente quando quelli che facevan vista di fuggire e correvano verso il deserto resistettero tenacemente contro coloro che l'inseguivano.21Allora Giosuè e tutto Israele, vedendo che la città era stata presa e che il fumo di essa saliva in alto, tornarono indietro e percossero la gente di Ai;22quelli che avevan presa e data alle fiamme la città ne uscirono incontro a loro, e cominciarono a battere i nemici, che eran restati in mezzo. Essendo i nemici fatti a pezzi dall'una e dall'altra parte, nessuno di tanta moltitudine potè salvarsi;23e presero vivo lo stesso re della città di Ai e lo presentarono a Giosuè.24I figli d'Israele dopo avere sterminati e passati a fil di spada nel medesimo luogo tutti quelli che li avevano inseguiti mentre fuggivano verso il deserto, tornarono indietro e sterminarono la città.25Quelli che perirono in quella giornata, tra uomini e donne, furono dodici mila, tutti quelli di Ai.26E Giosuè non ritirò la mano, alzata in alto a sostener lo scudo, finché non furono uccisi tutti gli abitanti di Ai.27In quanto ai bestiami e alla preda, i figli d'Israele se la spartiron tra loro, come il Signore aveva ordinato a Giosuè,28il quale, data alle fiamme la città, ne fece un cumulo eterno,29e poi ne sospese il re ad un patibolo sino alla sera; e al tramontar del sole fece deporre dalla croce il cadavere di lui che fu gettato all'entrata stessa della città, e fu coperto con un gran mucchio di pietre che esiste fino ad oggi.

A Sichem vien confermata l'alleanza.

30Allora Giosuè edificò un altare al Signore Dio d'Israele sul monte bal,31come Mosè servo del Signore aveva comandato ai figli d'Israele, e come sta scritto nel libro della legge di Mosè: Un altare di pietre rozze non toccate dal ferro: sopra di esso offerse olocausti al Signore, e immolò ostie pacifiche.32E scrisse sopra delle pietre il Deuteronomio della legge di Mosè, da lui spiegato dinanzi ai figli d'Israele.33E tutto il popolo e gli anziani e i capi e i giudici stavano in piedi dall'una e dall'altra parte dell'arca, al cospetto dei sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore. Vi erano tanto i forestieri come gli indigeni. Una metà stava presso il monte Garizim, l'altra metà presso il monte E bai, come aveva ordinato Mosè servo del Signore. Giosuè, dopo aver benedetto il popolo,34lesse tutte le parole di benedizione e di maledizione e tutto quel che era scritto nel libro della legge.35Non trascurò nulla delle cose ordinate da Mosè; ma le rinnovò tutte dinanzi a tutta la moltitudine d'Israele, delle donne, dei fanciulli e dei forestieri che dimoravano con essi.