Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 5


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BIBBIA TINTORIBIBBIA RICCIOTTI
1 Noi sappiamo difatti che se la casa terrestre, nostra abitazione, è disfatta, abbiamo da Dio una dimora non fatta da mano d'uomo, eterna nei cieli.1 - Noi sappiamo che se l'abitazione nostra terrestre, consistente in una tenda, avesse a essere disfatta, abbiamo un'abitazione da Dio, non manufatta ed eterna nei cieli.
2 Ed è per questo che sospiriamo, bramando di essere rivestiti della nostra abitazione che è celeste,2 Quaggiù noi sospiriamo, bramando di penetrare in quella che è l'abitazione nostra celeste,
3 a meno che non siamo trovati ignudi, ma vestiti.3 se pur saremo trovati vestiti, non ignudi;
4 E finché noi siamo in questa tenda, gemiamo oppressi perchè non vogliam esser spogliati, ma avere un altro vestito su questo, affinchè ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.4 poichè noi che siamo nella tenda, sospiriamo aggravati, in quanto che non vogliamo essere spogliati, bensì sopravvestiti, affinchè ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
5 Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha data la caparra dello spirito.5 Or chi ci ha lavorati a questo fine è Dio, quegli che ci ha dato la caparra dello spirito.
6 Pieni adunque di fiducia, sapendo che mentre siamo nel corpo andiam peregrinando lontani dal Signore6 Facendoci dunque coraggio e sapendo che fin che alberghiamo nel corpo peregriniamo lontani dal Signore
7 (camminiamo infatti per fede e non per visione),7 (giacchè per fede noi camminiamo, non per visione),
8 pieni di fiducia, abbiamo anche la buona volontà di partire dal corpo per stare davanti al Signore.8 siamo pieni di fiducia e teniamo in maggior conto peregrinar via dal corpo per viaggiare verso il Signore.
9 Ed è per questo che noi ci studiamo di piacere a lui, sia assenti che presenti;9 Perciò anche con ogni studio cerchiamo, sia che siamo usciti dal corpo sia che vi rimaniamo, di piacere a Lui.
10 perchè dobbiam comparir tutti davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno secondo il male o il bene che fece quando era nel corpo.10 Poichè tutti noi bisogna si comparisca davanti al tribunale di Cristo, affinchè ciascuno riceva le cose che gli spettano per via del corpo, secondo quel che ha fatto, o in bene o in male. Zelo degli apostoli e di Paolo nell'esercizio del loro ministero
11 Sapendo adunque com'è da temersi il Signore, ne persuadiamo gli uomini. Dio ci conosce, e spero che ben ci conosciate nelle vostre coscienze.11 Sapendo dunque il timore che deve aversi del Signore, noi ne persuadiamo gli uomini; e a Dio siam ben noti e manifesti, ma anche nelle vostre coscienze spero di essere chiaro e manifesto.
12 Non ci lodiamo di nuovo presso di voi, ma vi diamo occasione di lodarvi di noi, affinchè possiate rispondere a quelli che si gloriano di ciò che apparisce e non di ciò che è nel cuore.12 Non è che di bel nuovo ci raccomandiamo a voi, ma vi diamo l'occasione di un vanto a rispetto nostro, perchè l'abbiate di fronte a quelli che si vantano di ciò che è apparenza ma non di ciò che è nel cuore.
13 Se infatti andiamo fuori dei sensi, lo facciamo per Iddio, se stiamo nei limiti è per voi;13 Poichè se siam fuor di noi, gli è per Dio; se abbiam senno gli è per voi.
14 perché la carità di Cristo ci stringe, persuasi come siamo che, se uno è morto per tutti, son dunque morti tutti,14 Poichè l'amore di Cristo ci costringe, considerando che uno è morto per tutti, e che perciò la sua morte è stata di tutti;
15 e che egli è morto per tutti, affinchè quelli che vivono non vivano già per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per essi.15 e per tutti egli morì affinchè i viventi non vivessero più per se stessi ma per chi è morto per loro e fu risuscitato.
16 Quindi noi d'or innanzi non conosciamo più nessuno secondo la carne, e se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più in questa maniera.16 Conseguentemente, da ora innanzi, noi non conosciamo più nessuno secondo la carne, e se abbiamo conosciuto secondo la carne, Cristo, or non lo conosciamo più così.
17 Se alcuno pertanto è in Cristo, egli è nuova creatura: le cose vecchie son passate, ecco tutto rinnovellato.17 Sicchè, se uno è in Cristo, è una creatura nuova, quel ch'era vecchio è sparito, ecco è sorto il nuovo.
18 Ma tutto viene da Dio, il quale ci ha seco riconciliati per mezzo di Cristo, e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.18 E il tutto è da Dio che ci ha a sè riconciliati per mezzo di Cristo, e ci affidò il ministero della riconciliazione;
19 Siccome era Dio che ri conciliava con se il mondo in Cristo, non imputando agli uomini i loro peccati, ha messo in noi la parola della riconciliazione.19 giacchè era Dio colui che in Cristo riconciliava a sè gli uomini, non imputando ad essi i loro mancamenti, e riponendo in noi la parola della conciliazione.
20 E' dunque per Cristo che noi facciamo le veci di ambasciatori, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Per amore di Cristo vi scongiuriamo: riconciliatevi con Dio.20 Noi facciamo dunque le veci di ambasciatori di Cristo, come se Dio stesso vi esortasse per mezzo nostro. Per Cristo vi preghiamo, riconciliatevi con Dio.
21 Colui che non conobbe il peccato, Egli lo trattò come lo (stesso) peccato, affinchè in lui noi diventassimo giustizia di Dio.21 Colui che non conosceva il peccato, per noi [Dio] lo ha fatto peccato affinchè noi diventassimo in lui giustizia di Dio.