Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Daniele 14


font
BIBBIA TINTORILA SACRA BIBBIA
1 Daniele mangiava alla tavola del re, ed ora da lui onorato sopra tutti i suoi amici.1 Dopo che il re Astiage si fu riunito ai suoi avi, Ciro il Persiano gli successe nel regno.
2 Or i Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, per il quale consumavano ogni giorno dodici artabe di fior di farina, quaranta pecore, e sei anfore di vino.2 Daniele era un confidente del re, stimato al di sopra di tutti i suoi amici.
3 Il re stesso lo venerava e andava ogni giorno ad adorarlo. Siccome Daniele adorava il suo Dio, il re gli disse: « Perchè non adori Bel? »3 Ora i Babilonesi avevano un idolo, di nome Bel, per cui consumavano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei anfore di vino.
4 Daniele gli rispose: « Perchè io non venero degli idoli fatti colle mani, ma Dio vivo che creò il cielo e la terra, ed è Signore di tutti i viventi ».4 Il re lo venerava e andava ogni giorno a prostrarsi davanti a lui; Daniele invece si prostrava davanti al suo Dio.
5 Il re gli disse: « Non ti sembra che sia un dio vivo Bel? E non vedi quanto mangia e quanto beve ogni giorno? »5 Il re gli domandò: "Perché non ti prostri davanti a Bel?". Gli rispose: "Perché non adoro gli idoli fatti da mano d'uomo, ma il Dio vivente, che ha creato il cielo e la terra e che ha potere sopra ogni carne!".
6 « Non t'ingannare, o re — rispose, sorridendo, Daniele: — egli di dentro è di fango, di fuori è di bronzo, e non mangia mai ».6 Il re gli domandò: "Tu pensi che Bel non sia un dio vivente? Non vedi quanto mangia e beve ogni giorno?".
7 Allora il re, montato sulle furie, fece chiamare i sacerdoti di Bel, e disse loro: « Se voi non mi dite chi mangia tutto quello che io spendo, morrete;7 Daniele ridendo rispose: "Non t'ingannare, o re! Costui infatti al di dentro è creta, benché di fuori sia bronzo, e non ha mai mangiato né bevuto!".
8 se invece mi farete vedere che tante cose le mangia Bel, morrà Daniele, per avere bestemmiato contro Bel». Daniele disse al re: « Sia fatto secondo la tua parola ».8 Allora il re infuriato chiamò i suoi sacerdoti e disse loro: "Se voi non mi dite chi è che mangia quanto viene fornito, sarete messi a morte; se invece dimostrerete che Bel mangia tutto, allora sarà messo a morte Daniele, perché ha bestemmiato contro Bel!".
9 I sacerdoti di Bel, senza contare le mogli e i figlioli, eran settanta. Essendo andato il re con Daniele al tempio di Bel,9 Daniele disse al re: "Sia come tu hai detto!". I sacerdoti di Bel erano settanta, oltre le donne e i bambini.
10 i sacerdoti di Bel dissero: « Ecco noi andiamo via, e tu, o re, poni le vivande, mesci il vino, chiudi la porta e sigilla col tuo anello;10 Il re andò dunque con Daniele al santuario di Bel.
11 e se domattina, quando verrai, non vedrai che Bel abbia mangiato ogni cosa, noi morremo; altrimenti morrà Daniele, che ha detto il falso contro di noi ».11 I sacerdoti di Bel dissero: "Ecco, quando noi saremo usciti fuori, tu, o re, imbandisci le vivande e, attinto il vino, deponilo; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. La mattina poi, venuto di buon'ora, se non troverai tutto consumato da Bel, saremo fatti morire; altrimenti lo sarà il nostro calunniatore Daniele!".
12 Facevano i bravi, perchè sotto la mensa avevan fatta un'apertura segreta per la quale entravano sempre a mangiare quella roba.12 Costoro ragionavano con astuzia, perché avevano praticato sotto la mensa un accesso segreto, attraverso il quale entravano ogni giorno e portavano via ogni cosa.
13 Dopo che, essi se ne furono andati, il re fece porre dinanzi a Bel le vivande. Ma Daniele, fattasi portare dai suoi servi della cenere, facendola passare da uno staccio, la sparse per tutto il tempio alla presenza del re. Poi se ne andarono e, chiusa la porta, la sigillarono coll'anello del re.13 Così, quando quelli furono usciti, il re mise davanti a Bel le vivande.
14 Durante la notte, secondo il solito, i sacerdoti colle mogli e coi figlioli andarono a mangiar tutto e a bere.14 Daniele ordinò ai suoi servi di portare della cenere e di seminarla per l'intero santuario alla presenza del re soltanto. Poi, dopo essere usciti, chiusero la porta e la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono.
15 Il re si levò al primo albore, e così anche Daniele.15 I sacerdoti entrarono di notte, secondo il solito, con le loro mogli e i loro bambini e mangiarono e bevvero ogni cosa.
16 Il re disse: « Sono intatti i sigilli, o Daniele? » Ed egli rispose: « Intatti, o re ».16 Al mattino il re di buon'ora si alzò insieme a Daniele.
17 Il re appena vide, aperta subito la porta, che la mensa era vuota, gridò ad alta voce: « Tu sei grande, o Bel, e in te non v'è inganno! »17 Il re domandò: "Sono intatti i sigilli, Daniele?". Rispose: "Sono intatti, o re!".
18 Ma Daniele sorrise, e trattenendo il re, perchè non entrasse dentro, disse: « Guarda il pavimento ed esamina di chi siano quelle pedate ».18 Allora, appena il re ebbe aperti i battenti, avendo guardato sulla mensa, gridò a gran voce: "Sei grande, o Bel, e non c'è nessun inganno in te!".
19 Il re disse: « Vedo delle pedate d'uomini, di donne e di ragazzi ». Allora il re, pieno di sdegno,19 Ma Daniele, messosi a ridere, trattenne il re, perché non entrasse e disse: "Guarda il pavimento e osserva di chi sono queste orme!".
20 fece prendere i sacerdoti colle loro mogli e i loro figlioli, si fece mostrare le piccole porte per le quali entravano a consumare quello che si trovava sulla mensa,20 Il re rispose: "Vedo impronte di uomini, di donne e di bambini!".
21 e poi li fece morire, dando Bel in potere di Daniele, che lo distrusse col suo tempio.21 Pieno d'ira il re fece prendere i sacerdoti, le mogli e i loro figli; essi allora gli mostrarono le porte segrete attraverso le quali entravano per consumare quello che era sopra la mensa.
22 V'era in quel luogo un gran dragone, e i Babilonesi l'adoravano.22 Il re quindi li fece uccidere e consegnò Bel in potere di Daniele, che lo distrusse insieme al suo santuario.
23 Disse il re a Daniele: « Ecco ora non potrai dire che questo non sia un dio vivo: adoralo, adunque ».23 C'era un grosso drago e i Babilonesi lo veneravano.
24 Daniele disse: « Io adoro il Signore Dio mio, perchè egli è il Dio vivo; ma questo non è il Dio vivo;24 Il re disse a Daniele: "Tu non puoi dire che questo non è un dio vivente! Adoralo dunque!".
25 e se tu, o re, me lo permetti, io senza spada e senza bastone ammazzerò il dragone ». Il re disse: « Te lo permetto ».25 Ma Daniele rispose: "Io adoro il mio Signore Dio, perché egli è un Dio vivente! Tu dunque, o re, dammene il permesso e io ucciderò il drago senza spada e senza bastone!".
26 Allora Daniele prese della pece, del grasso e dei peli, li fece cpcere insieme, e, fattene delle polpette, le gettò al dragone. E il dragone crepò. Allora Daniele disse: « Ecco che cosa adoravate! »26 Il re disse: "Te lo concedo!".
27 Appena saputolo, i Babilonesi ne furono oltremodo indignati, e, adunatisi contro il re, dissero: « Il re è diventato giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il dragone, ha nfessi a morte i sacerdoti ».27 Allora Daniele prese pece, sego e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò nella bocca del drago. Il drago, dopo averle mangiate, scoppiò. Allora disse: "Ecco ciò che voi adorate!".
28 Poi andarono a trovare il re e dissero: « Dacci nelle mani Daniele, altrimenti uccideremo te e la tua famiglia ».28 Quando i Babilonesi appresero la notizia, ne furono molto indignati e insorsero contro il re protestando: "Il re si è fatto giudeo! Ha distrutto Bel, ha ucciso il drago e ha massacrato i sacerdoti!".
29 Quando il re vide che lo assalivano colla violenza, costretto dalla necessità abbandonò loro Daniele.29 Venuti poi dal re, dissero: "Consegnaci questo Daniele, altrimenti uccideremo te e la tua famiglia!".
30 Ed essi lo gettarono nella fossa dei Doni, ove stette sei giorni.30 Il re, visto che lo molestavano tanto, fu costretto a consegnare loro Daniele.
31 Nella fossa c'eran sette leoni ai quali davano ogni giorno due corpi e due pecore, che allora non furono date, affinchè divorassero Daniele.31 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase per sei giorni.
32 V'era allora in Giudea il profeta Abacuc, il quale, cotto il companatico e fatte delle stiacciate in una teglia, andava al campo a portarle ai mietitori.32 Nella fossa c'erano sette leoni, ai quali ogni giorno si solevano dare due cadaveri e due pecore. Ma allora non si dettero, perché mangiassero Daniele.
33 L'angelo del Signore disse ad Abacuc: « Porta il desinare che hai, in Babilonia, a Daniele, che è nella fossa dei leoni ».33 C'era in Giudea il profeta Abacuc. Costui aveva fatto cuocere una minestra, spezzettato il pane in un piatto e si avviava verso il podere per portarlo ai mietitori.
34 Abacuc disse: « Signore, io non ho visto Babilonia, e non conosco la fossa ».34 L'angelo del Signore disse ad Abacuc: "Porta questo desinare in Babilonia a Daniele, nella fossa dei leoni!".
35 Allora l'angelo del Signore lo prese alla cima del capo, pei capelli della testa, e colla celerità dello spirito lo portò e lo posò a Babilonia sopra la fossa.35 Abacuc osservò: "Signore, io non ho mai visto Babilonia e non conosco la fossa!".
36 Abacuc alzò la voce e disse: « Daniele, servo di Dio, prendi il desinare che Dio t'ha mandato ».36 Allora l'angelo del Signore, afferratolo per la testa e sollevandolo per i capelli del capo, lo portò a Babilonia sopra la fossa con il soffio del suo spirito.
37 Daniele esclamò: « O Signore, ti sei ricordato di me, e non hai abbandonato chi ti ama ».37 Abacuc gridò forte: "Daniele, Daniele! Prendi il pranzo che Dio ti ha inviato!".
38 Poi Daniele si alzò e mangiò, e l'angelo del Signore subito riportò Abacuc al suo luogo.38 Daniele esclamò: "Veramente ti sei ricordato di me, o Dio, e non hai abbandonato coloro che ti amano!".
39 Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele. Arrivato alla fossa, vi guardò dentro, e vide Daniele a sedere in mezzo ai leoni.39 Alzatosi, Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riconduceva Abacuc al posto di prima.
40 Allora il re gridò ad alta voce ed esclamò: « Tu sei grande, o Signore Dio di Daniele! » E lo trasse fuori della fossa dei leoni.40 Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele. Arrivato alla fossa, guardò e vide Daniele seduto.
41 Poi fece gettar nella fossa tutti quelli che l'avevan voluto perdere, e questi in un momento furon divorati alla sua presenza.41 Allora, gridando a gran voce, esclamò: "Sei grande, Signore, Dio di Daniele, e fuori di te non c'è un altro!".
42 Allora il re disse: « Tutti gli abitanti di tutta quanta la terra temano il Dio di Daniele, perchè egli è colui che salva e fa segni e prodigi sulla terra, e ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni ».42 Quindi lo fece tirar fuori, mentre fece gettare i colpevoli della sua rovina nella fossa, dove furono subito sbranati davanti a lui.