Scrutatio

Mercoledi, 1 maggio 2024 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Qoelet 5


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 1974
1 Non essere avventato nel parlare e il tuo cuore non abbia furia di proferir parole davanti a Dio. Dio è nel cielo e tu sei sulla terra, perciò sian pochi i tuoi discorsi.1 Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; perciò le tue parole siano parche, poiché

2 Dai molti affanni vengono i sogni e nei molti discorsi si trova la stoltezza.2 Dalle molte preoccupazioni vengono i sogni
e dalle molte chiacchiere il discorso dello stolto.

3 Se hai fatto a Dio qualche voto, non ritardarne l'adempimento, perchè a lui dispiace la bugiarda e stolta promessa. Tu mantieni quanto hai promesso con voto;3 Quando hai fatto un voto a Dio, non indugiare a soddisfarlo, perché egli non ama gli stolti: adempi quello che hai promesso.
4 perchè è molto meglio non far voti, che, fatto il voto, non adempire quanto si è promesso.4 È meglio non far voti, che farli e poi non mantenerli.
5 Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole, e non dire dinanzi all'angelo: « Non ci fu avvertenza », chè Dio, sdegnato per le tue parole, non distrugga tutte le opere delle tue mani.5 Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole e non dire davanti al messaggero che è stata una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e distrugga il lavoro delle tue mani.
6 Dove ci sono molti sogni, vi son moltissime vanità e chiacchiere senza numero; ma tu temi Dio.6 Poiché dai molti sogni provengono molte delusioni e molte parole. Abbi dunque il timor di Dio.

7 Se vedrai oppressi i miserabili e violato il diritto e la giustizia a rovescio nel paese, non ti meravigliare di ciò, perchè chi sta in alto ci ha un altro più alto di lui, e sopra questi ve ne sono altri ancora più in alto,7 Se vedi nella provincia il povero oppresso e il diritto e la giustizia calpestati, non ti meravigliare di questo, poiché sopra un'autorità veglia un'altra superiore e sopra di loro un'altra ancora più alta:
8 e di più v'è il re che comanda a tutta la terra a lui soggetta.8 l'interesse del paese in ogni cosa è un re che si occupa dei campi.

9 L'avaro non sarà mai sazio di danaro, e chi ama le ricchezze non ne caverà alcun frutto. Anche questo è vanità.9 Chi ama il denaro, mai si sazia di denaro e chi ama la ricchezza, non ne trae profitto. Anche questo è vanità.
10 Dove son molte ricchezze, vi sono anche molti a mangiarle, e che utile ne ha il padrone, oltre quello di starle a guardare coi propri occhi?10 Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi?

11 Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto ch'ei mangi; ma la sazietà non lascia dormire il ricco.11 Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi;
ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.

12 C'è anche un altro disgraziatissimo guaio che io ho visto sotto il sole: le ricchezze accumulate a rovina del loro padrone.12 Un altro brutto malanno ho visto sotto il sole: ricchezze custodite dal padrone a proprio danno.
13 Se ne vanno in fumo per terribile sventura; egli ha messo al mondo un figlio che sarà in estrema miseria;13 Se ne vanno in fumo queste ricchezze per un cattivo affare e il figlio che gli è nato non ha nulla nelle mani.
14 come nudo è uscito dal seno della madre, così nudo vi ritornerà, e di tutte le sue fatiche non porterà seco niente.14 Come è uscito nudo dal grembo di sua madre, così se ne andrà di nuovo come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà nulla da portar con sé.
15 Miseria certo degna di compassione! Come venne, così partirà. E che gli giova l'essersi affaticato per del vento?15 Anche questo è un brutto malanno: che se ne vada proprio come è venuto. Qual vantaggio ricava dall'aver gettato le sue fatiche al vento?
16 Per tutti i giorni della sua vita egli mangiò tra le tenebre, tra molti affanni, nell'angustia, nella tristezza.16 Inoltre avrà passato tutti i suoi giorni nell'oscurità e nel pianto fra molti guai, malanni e crucci.
17 Quindi mi sembra bene che uno mangi e beva e goda con gioia i frutti della sua fatica, che ha sopportata sotto il sole per tutti i giorni della sua vita, assegnatigli da Dio. E questa è la sua sorte.17 Ecco quello che ho concluso: è meglio mangiare e bere e godere dei beni in ogni fatica durata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà: è questa la sua sorte.
18 Or quando Dio dà a un uomo ricchezze e beni, gli dà anche facoltà di mangiarne, di goderne la sua parte, di gioire del frutto del suo lavoro: questo è dono di Dio.18 Ogni uomo, a cui Dio concede ricchezze e beni, ha anche facoltà di goderli e prendersene la sua parte e di godere delle sue fatiche: anche questo è dono di Dio.
19 Allora egli non si ricorderà troppo dei giorni della sua vita, perchè Dio gl'inonda il cuore di gioia.19 Egli non penserà infatti molto ai giorni della sua vita, poiché Dio lo tiene occupato con la gioia del suo cuore.